Adulterio all'italiana
Adulterio all'italiana è un film del 1966, diretto dal regista Pasquale Festa Campanile.
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Durata | 98 min |
Regia | {{{regista}}} |
Trama
Adulterio all'italiana è gustosa pochade, tutta basata su piccoli fraintendimenti ed ingenui doppi sensi. La trama si svolge intorno alla coppia formata da Franco (Nino Manfredi) e Marta (Catherine Spaak). Marta, dopo aver scoperto l'infedeltà del marito, promette di rendergli la pariglia comportandosi allo stesso modo. Pur di scongiurare un più grave crisi matrimoniale, Franco decide di accettare l'insolito compromesso, ma si rivela subito del tutto incapace di restare in attesa e, pazzo di gelosia, decide di agire, trascinando con se il suo miglio amico e collega,che in realtà è da sempre innamorato di sua moglie. Il film è senz'altro godibile, sebbene sketches e trovate narrative non siano fra le più originali. Catherine Spaak, nei panni della moglie amancipata e dotata un discreto sense of humor è bella più che mai. Nino Manfredi è perfetto nel ruolo del marito che, pur sforzandosi, non riesce ad uscire dal cliché dell'italiano medio alle prese con l'infedeltà coniugale. Entrambi elegantissimi, si muovono a loro agio in una scenografia, curata da Pier Luigi Pizzi, ricchissima, curata nei particolari e di gran gusto, che già da sola vale i 98 min. del film.
La critica
Claudo G. Fava nel Corriere Mercantile del 7 aprile 1966 " Festa Campanile, ha cercato qui di districarsi dalla strada senza uscita in cui si era andato gettando da qulche anno, ed ha trovato maggior rispondenza nella Spaak che in Manfredi, nonostante questi sia un attore comico di un certo maggior talento e di più saporosa apprezzabile vena. Ma pur sempre confinato all'interno di una tipologia romanesca e piccolo borghese, mentre la Spaak, con la sua aguzza indifferenza e la sua disponibile scioltezza di atteggiamenti e di espressioni, non più francese e non ancora italiana, meglio si presta alla genericità senza frontiere del copione e della stesura. La sontuosità professionale della buccia figurativa del racconto è fuori di discussione. Sotto la buccia c'è pochino, seppure qua e là si trovi qualche unghiatina meno esigua.."