Sylvester Stallone

attore, sceneggiatore, regista, produttore cinematografico e pittore statunitense (1946-)
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Sylvester Gardenzio Stallone (New York, 6 luglio 1946) è un attore, sceneggiatore, regista e produttore cinematografico statunitense di origine italiana.

Sylvester Gardenzio Stallone

Stallone è considerato, assieme all’amico e rivale Arnold Schwarzenegger, un’icona dei film di azione degli anni ottanta e novanta. L’attore statunitense è noto per l’interpretazione di due personaggi della storia del cinema degli ultimi decenni: "Rocky" Balboa: un pugile dal carattere buono quanto goffo, ma allo stesso tempo con un cuore straordinario che gli permette di vincere le sue sfide, sul ring e nella vita; John Rambo: un ex Berretto Verde reduce dal conflitto nel Vietnam, maltrattato e umiliato dopo essere tornato dalla guerra.

Nel 1976 esce nei cinema Rocky, pellicola che tratta della vita di un pugile sconosciuto a cui viene data la possibilità di combattere per il titolo più importante del pugilato. In seguito il film sarà vincitore di tre Oscar, oltre ad essere molto apprezzato dalla critica: un vero trampolino di lancio per Stallone, che ne cura anche il soggetto. Nel 1982 è la volta di Rambo, tratto dal romanzo First Blood, di David Morrell. Entrambe le pellicole avranno dei successivi sequel, a dimostrazione del grande successo avutosi con i film originali.

Nella sua carriera Stallone si è proposto in modo frequente anche come sceneggiatore e talvolta regista dei molti film da lui interpretati. Si tratta per lo più di action movie, ma anche di commedie, thriller o film sul genere drammatico.

Biografia

Dalla nascita agli anni settanta

La famiglia Stallone

Sylvester nasce a Hell's Kitchen, uno dei quartieri di Manhattan, a New York.

 
Una delle strade di Hell's Kitchen, quartiere di Manhattan dove è nato Sylvester Stallone

Suo padre, Frank Stallone (nato nel 1919), è un barbiere d'origine italiana, figlio di un emigrato pugliese originario di Gioia del Colle (BA)[1]: è proprio a suo nonno, Silvestro Stallone, che l'attore deve il suo nome. Sua madre, Jacqueline Labofish Stallone (nata il 29 novembre del 1921), è un'astrologa di origine ucraina: da giovane faceva la ballerina e la corista. In seguito, oltre alla carriera da astrologa, è diventata una promoter di incontri di wrestling femminile.

Il 30 luglio del 1950 nasce il secondogenito Frank Jr., futuro attore, anche se molto meno noto del fratello: sarà comunque il mondo della musica a far conoscere Frank al pubblico, soprattutto quello statunitense.

L'infanzia e la gioventù

La famiglia Stallone, vista la situazione economica negativa, vive per i primi cinque anni di vita del loro figlio nel sobborgo di Hell's Kitchen.

La prima infanzia del piccolo Sylvester risulta alquanto difficile in quanto durante il parto la madre ha delle complicazioni che non le permettono un parto naturale: infatti viene utilizzato un forcipe per prelevare il nascituro, il quale gli recide un nervo facciale, causandogli poi una lieve paralisi del lato sinistro del volto; oltre alla paralisi, nei suoi primi anni di vita, Stallone soffre anche di rachitismo che, in seguito, gli causerà non pochi problemi fisici.

Nel 1951 la famiglia Stallone si trasferisce nel Maryland. La vita coniugale dei suoi genitori però peggiora notevolmente, causa di seri problemi di alcolismo della madre, che aggravano la situazione fino al divorzio: è Jacqueline ad andarsene, così Sylvester e Frank si ritrovano, visto i problemi della madre, a vivere con il padre. Questa sua nuova situazione famigliare, contribuisce a provocare i primi insuccessi scolastici del futuro attore.

Una volta compiuti i quindici anni, Stallone decide di lasciare il padre: si trasferisce a Filadelfia, nello stato della Pennsylvania, per vivere con la madre Jacqueline, che nel frattempo ha avuto una nuova esperienza coniugale, da cui è nata la terza figlia, Toni Ann.

Gli studi

Negli anni cinquanta, assieme al fratello, frequenta una scuola privata di stampo svizzero. Serie lacune scolastiche lo portano a lasciare questa scuola, preferendole la Lincoln High School e la Devereux Manor High School, senza però mai riuscire a raggiungere dei buoni risultati.

Ciò nonostante riesce comunque ad ottenere una borsa di studio, vinta per meriti sportivi: sua madre gestisce una palestra, che Sylvester frequenta, praticando contemporaneamente anche il football nelle scuole da lui frequentate. Lo sport lo aiuta a superare i problemi fisici che aveva dall'infanzia, e la borsa di studio gli dà la possibilità di iscriversi alla University of Miami, scegliendo la facoltà di Arte Drammatica. Una volta iscritto si trasferisce in Florida e per mantenersi decide di intraprendere diverse mansioni lavorative, come il pulitore di gabbie negli zoo, la maschera al cinema e il buttafuori nei locali. Passato un po' di tempo, decide di abbandonare il suo corso di studio.

«Ho piantato lì perché un professore mi ha messo davanti la foto di un barbone e mi ha detto che se non studiavo di più il mio destino era quello. Che villano!
Era puro e semplice terrorismo. Gliel’ho detto e me ne sono andato sbattendo la porta. Non è che non lo abbia rischiato, ma alla fine un barbone non sono diventato.
[2]»

Finita quella esperienza, nel 1969 torna a New York. Il suo più grande obiettivo è quello di lavorare nel mondo del cinema quindi partecipa a piccole produzioni off-Broadway, svolgendo contemporaneamente altre attività.

 
Stallone, ormai diventato nel 1978 un divo di Hollywood è circondato dai fotografi

Con lo scopo di farsi conoscere e di sviluppare rapporti proficui, scrive anche dei copioni e collabora alla stesura di testi e dialoghi di alcuni progetti cinematografici; seppur con una certa difficoltà, Stallone riesce quindi a dimostrare di avere delle buone doti come scrittore di sceneggiature.

Gli inizi

Finalmente, nel 1970, riesce ad ottenere la sua prima apparizione cinematografica con l'ormai discusso film porno-soft The party at Kitty and Stud's, in seguito rieditato dopo il successo di Rocky come The italian stallion, anche se vengono tolte le scene porno. Tuttavia in Italia il film è stato commercializzato con il nome Porno proibito - Italian stallion.

Nel 1971 recita nella pellicola Una squillo per l'ispettore Klute, di Alan J. Pakula, e nel 1972 partecipa ad un provino per recitare nel film di Francis Ford Coppola, Il padrino, ma poi non viene assunto. Nello stesso anno viene diretto, anche se in una piccola parte, da Woody Allen nel film Il dittatore dello stato libero di Bananas.

Scrive i dialoghi di una pellicola che ha un discreto successo commerciale; Happy Days – La banda dei fiori di pesco del 1974, di Martin Davidson e Stephen Verona; ottenuta anche una parte recitativa, interpreta il ruolo di Stanley Rosiello uno dei componenti della banda assieme a Henry Winkler, il Fonzie del telefilm "Happy Days". Nel 1975 ottiene altre piccole partecipazioni cinematografiche, come comparsa in Prigioniero della seconda strada, dove interpreta un borseggiatore, e Quella sporca ultima notte, dove interpreta la guardia del corpo del gangster Al Capone. Richard Fleischer lo inserisce nel cast di Mandingo, ma poi la piccola scena dove appare Stallone viene eliminata durante la fase di post-produzione.

Prende parte anche a un piccolo cult di fantascienza: Anno 2000: La corsa della morte dove si narra che in un futuro prossimo lo sport preferito sarebbe una corsa automobilistica, dove vince chi investe più passanti. Il film ha ispirato in seguito parecchi videogiochi, primo tra tutti Carmageddon.

Nel 1976, con l'uscita di Rocky, si spalancano a Stallone le porte di Hollywood, che diventa nel giro di pochi mesi uno degli attori più famosi al mondo, creando un personaggio cinematografico tra i più noti dal pubblico.

Rocky

  Lo stesso argomento in dettaglio: Rocky.
 
Il pugile Muhammad Ali ha ispirato Sylvester per la creazione, nella sua trasposizione cinematografica, del pugile di colore Apollo Creed, interpretato da Carl Weathers
 
Il Museum of Art di Filadelfia, scenografia storica di Rocky
 
I 72 gradini del Museum of Art utilizzati da Rocky nei suoi allenamenti
File:PhilMusStatue.jpg
La statua di bronzo dedicata a Rocky Balboa

Stallone oltre alla recitazione, continua a cimentarsi in scritture per copioni. Non è un periodo prospero per la futura star, le comparse a cui prende parte non riescono a farlo crescere come artista, e anche a livello economico non potevano dargli molte soddisfazioni.

Il 24 marzo del 1975, il manager Don King organizza un incontro di boxe tra il campione del mondo in carica, Muhammad Ali, e un pugile semisconosciuto, Chuck Wepner. L'incontro, sebbene alla fine vinto dal campione, è rimasto famoso nella storia pugilistica per aver visto Ali più volte in seria difficoltà, addirittura al tappeto durante la nona ripresa. Tra gli spettatori di quell'incontro c'era anche Stallone, il quale una volta tornato a casa ha un'ispirazione e in tre giorni scrive una stesura, poi cambiata più volte prima di arrivare a quella definitiva, dedicata proprio a quel pugile sconosciuto che tanto l'aveva colpito.

Una sceneggiatura che gli cambierà per sempre la vita; e così nasce Rocky, un ragazzo italo-americano cresciuto nella dura realtà della periferia di Filadelfia, che riesce a farsi strada nella vita grazie al pugilato.

Tra i vari produttori contattati, solo Irwin Winkler e Robert Chartoff decidono di produrre la sua storia. L'attore si riserva la parte del protagonista Rocky Balboa, anche se i produttori non sono del tutto convinti dall’idea di inserire un attore ancora sconosciuto; vengono infatti contattati altri attori già consolidati come Ryan O'Neal, Burt Reynolds e James Caan. A Stallone viene offerta una notevole e sempre crescente somma di denaro per cedere lo script. Ma Stallone non cede, è sicuro che interpretando la parte del protagonista la sua vita cambierà in meglio. La tenacia di Stallone viene premiata, riuscendo a convincere i produttori che Rocky deve interpretarlo solo lui.

Il film viene girato a basso costo, anche se vengono chiamati attori di primaria grandezza come Burgess Meredith, Talia Shire e Burt Young. Nel giro di pochissimi mesi si rivela un successo di pubblico e critica, con tre Oscar vinti (miglior film, miglior regia e miglior montaggio) e ben sei nomination, tra cui quelle per Stallone come miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura, diventando la terza persona al mondo, dopo Chaplin e Orson Welles, ad avere queste due candidature nello stesso anno; inoltre vince il David di Donatello come miglior attore straniero.

I tre oscar ottenuti appaiono ancora più sorprendenti se si pensa che nel 1977 erano in concorso film del calibro di Taxi Driver, con Robert De Niro e diretto dal regista Martin Scorsese, Quinto potere e Tutti gli uomini del Presidente, con la coppia Dustin Hoffman e Robert Redford.

Periodo post-Rocky

Nel 1978 rifiuta una parte da protagonista nel film Tornando a casa, interpretato poi da Jon Voight, attore statunitense di origini cecoslovacche, che dopo questa interpretazione verrà premiato con l'Oscar. Stallone accetta invece di interpretare la parte di un giovane attivista del sindacato dei camionisti, che si trova successivamente costretto ad allearsi con la mafia; F.I.S.T., in coppia con Rod Steiger. Tra gli interpreti spicca anche la partecipazione di Brian Dennehy, che si ritroverà successivamente a recitare con Stallone nel film First Blood. La regia è curata da Norman Jewison.

 
Stallone nel 1983

Nello stesso anno l'attore decide di proporsi nel cinema non solo più come attore e sceneggiatore, ma anche come regista. Debutta infatti dietro la macchina da presa con Taverna Paradiso, dove interpreta anche una parte. La pellicola tratta la storia di tre fratelli che vivono tra la povertà di una New York degli anni '40: per tentare di uscire dalla miseria uno di loro, convinto dai fratelli, decide di darsi alla lotta libera.

Nel 1979 dirige anche il primo seguito dedicato al pugile italo-americano Rocky Balboa, che tre anni prima lo rese un divo di Hollywood. Esce quindi nelle sale di tutto il mondo Rocky II. Apollo Creed, interpretato da Carl Weathers, sa di aver vinto ai punti il suo incontro con quel pugile sconosciuto di origine italiana. Ma i media di tutto il mondo criticano al campione la sua incapacità di averlo battuto prima della fine dell'incontro. Apollo non lo può accettare e per Rocky ci sarà un'altra occasione di dimostrare a se stesso di essere un vero pugile. Fatta eccezione per la regia, nel cast ci sono tutti gli stessi interpreti del primo Rocky. Stallone decide di dover puntare molto su questo personaggio, che interpreterà anche negli anni a seguire, fino al 2006.

Anni ottanta

Nel 1980 interpreta il duro detective Dick Da Silva nel thriller metropolitano, diretto da Bruce Malmuth, I falchi della notte: il protagonista è impegnato a braccare uno spietato terrorista interpretato da Rutger Hauer.

Successivamente viene diretto da John Huston nel film Fuga per la vittoria, del 1981, con Michael Caine, oltre alla partecipazione di Pelè e di altre stelle del calcio internazionale degli anni '70. Proprio la partecipazione di giocatori noti, come per esempio Bobby Moore e lo stesso Pelè, ha dato alla pellicola una notevole popolarità che è perdurata nel tempo.

Nel 1982 torna prima sul ring con Rocky III, dove ancora una volta cura sia la regia che la sceneggiatura. In seguito una nuova interpretazione dà all'attore la possibilità di staccarsi momentaneamente dalla figura di Rocky Balboa.

Rambo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Rambo.

L'attore è protagonista di uno dei film d'azione più noti della storia, pellicola dedicata alla cosiddetta sporca guerra, proponendo la figura del giustiziere solitario, malinconico e di poche parole, che si vede costretto a combattere da solo contro le ingiustizie che gli sono state inferte: Rambo (First Blood).

Stallone interpreta il reduce del Vietnam John James Rambo, che dopo aver combattuto per il suo governo, una volta tornato in patria, si ritrova a dover fronteggiare un dispotico sceriffo di uno sperduto paesino di montagna, che si illude di poter imporre la sua legge a chiunque non gli piaccia.

La pellicola vuole essere una condanna all'emarginazione subita dai reduci dal fronte, e una profonda introspezione che riguarda il personaggio del reduce disadattato. Un uomo, Rambo, trasformato in una macchina da guerra letale, che nasconde nel suo animo tutte le sofferenze subite da se stesso, ma anche dai suoi compagni di plotone, durante la guerra.

Nasce così un nuovo eroe interpretato da Sylvester Stallone: un'icona della lotta per la libertà, simbolo di individualismo e di autonomia, nonostante le critiche negative degli addetti ai lavori.

Periodo post-Rambo

Nel 1983 dirige Staying Alive, seguito del più fortunato La febbre del sabato sera, con John Travolta nei panni di Tony Manero, un ragazzo italo-americano di Brooklyn che diventa un grande ballerino negli show di Broadway. Della pellicola, oltre alla regia, segue anche sceneggiatura e testi, e per la prima volta investe anche nella produzione. Come in Rocky anche in questa pellicola, oltre a un cameo dello stesso Stallone, viene dedicata una piccola parte al fratello Frank.

Nel 1984 debutta nella commedia con il film Nick lo scatenato, accanto alla cantante e attrice Dolly Parton, per la regia di Bob Clark. In questo film Sylvester interpreta Nick, uno scatenato tassista che vuole diventare un cantante country di successo.

Rocky IV

 
La struttura cinematografica Cinecittà con sede a Roma, ha ospitato per due volte le produzioni in cui ha lavorato Stallone. La prima nel 1993, per la realizzazione di parte delle scene di Cliffhanger. La seconda nel 1996, per la realizzazione di Daylight
 
L'attore svedese Dolph Lundgren

Nel 1985 l'uscita di Rocky IV, ancora da lui stesso diretto e interpretato, lo rende uno dei divi di Hollywood più importanti di quel periodo. Ambientato durante gli anni della guerra fredda, ha come soggetto la rivalità tra Rocky, il pugile italo-americano che rappresenta gli USA, e Ivan Drago (Dolph Lundgren), il pugile russo che rappresenta l'Unione Sovietica. Fondamentale per lo svolgersi della storia anche l'uscita di scena di Apollo Creed, perito sotto i colpi del russo. Il film venne girato durante gli anni dell'escalation statunitense di pressioni militari e finanziarie contro l'Unione Sovietica,[3] nazione che l'allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan definì con l'espressione Impero del Male,[4] e ha infatti come soggetto la rivalità tra l'America e l'Unione Sovietica. Il film tuttavia lascia nel finale un messaggio di pace quando, al termine del match fra i due pugili, il pubblico acclama Rocky dopo un suo discorso in cui condanna l'odio fra il popolo sovietico e quello americano.

Rambo II: la vendetta

Nello stesso anno esce il primo sequel dedicato al reduce John Rambo; Rambo II: la vendetta di George Pan Cosmatos. Rambo viene rimandato in Vietnam per verificare se nei campi di prigionia ancora esistenti ci siano dei possibili prigionieri di guerra. Non deve solo affrontare i Vietcong, ma anche i loro alleati sovietici e il suo stesso governo che cerca di insabbiare le prove.

Con quel film, ma anche con il quarto Rocky, Stallone arriva all’apice con incassi miliardari. Siamo in pieno periodo reaganiano, dove l'industria del cinema americano si imbatte in dibattiti socio-psico-politici, accuse di fascismo e interpretazioni storiche, secondo cui, come scrive Jean-Michel Valantin nel suo libro Hollywood, il pentagono e Washington, «il personaggio di Stallone può servire per rilanciare la sinergia tra l’apparato di sicurezza nazionale e Hollywood, riconciliati nell’offensiva contro la minaccia comune dell'impero del male sovietico

Negli Stati Uniti esistono dei premi cinematografici onirici, chiamati Razzie Awards, considerati quindi come gli Oscar dei peggiori.

In questa cerimonia vengono premiati attori, sceneggiatori, registi, film e canzoni che si sono particolarmente distinti in negativo: Rambo II ha ricevuto tre Razzie, mentre Rocky IV ne ha ricevuti quattro. Due di questi "premi" sono andati a Stallone, come peggior regista in Rocky IV, e peggior attore nel secondo Rambo.

Altri film del periodo

Successivamente rifiuta diverse interpretazioni importanti, tra le quali il ruolo di Axel Foley, il detective di Beverly Hills Cop, interpretato poi da Eddie Murphy, e quello di John McClane in Die Hard, interpretato invece dall’amico, e poi socio, Bruce Willis. Questi due personaggi cinematografici sono stati un trampolino di lancio per entrambi gli attori, prima semisconosciuti, in seguito diventati attori di prima categoria.

Il 1986 è l'anno di Cobra, dove interpreta il cupo agente di polizia Marion Cobretti, che ha l'incarico di proteggere una modella, interpretata da Brigitte Nielsen, da una banda di criminali che l'hanno vista testimone di un loro delitto. Il film è diretto dal regista greco George Pan Cosmatos.

Nel 1987 interpreta la parte del camionista Lincoln Hawks in Over the top, sotto la regia di Menahem Golan: la pellicola è dedicata ai sentimenti tra padre e figlio e al mondo del braccio di ferro.

 
Segni indelebili di Sly

Nell'anno successivo esce Rambo III. In questo terzo capitolo dedicato al reduce John Rambo, l'attenzione si sposta in Afghanistan, dove il personaggio interpretato da Sylvester deve liberare il suo unico amico, il colonnello Trautman, catturato durante una operazione USA a difesa dei mujahidin contro l'invasore sovietico. A differenza del secondo Rambo, il terzo è stato accolto con minor entusiasmo; "colpevole" fu la fine della guerra fredda, ormai le storie dedicate a questi argomenti non solo non interessavano più, ma il film stesso fu duramente criticato.

Nel 1989 Stallone ci riprova con il genere poliziesco, recitando nella pellicola Tango & Cash, dove fa coppia con Kurt Russell. L'accoppiata tra i due attori entrambi celebri (Kurt Russell è famoso al grande pubblico per l'interpretazione di Jena Plissken, personaggio principale della pellicola di John Carpenter, 1997: fuga da New York), ha permesso al film di avere un ottimo risultato commerciale. Tra gli interpreti spicca anche la presenza dell'attore Jack Palance, mentre per il ruolo della sorella di Stallone viene scelta Teri Hatcher. La pellicola è diretta da Andrei Konchalowskij.

Sulla scia del successo di Tango & Cash, nella stessa stagione cinematografica esce nei cinema Sorvegliato speciale: il personaggio principale interpretato dall'attore, Frank Leone, condannato per lesioni gravi a scontare la pena in carcere, viene trasferito poco prima della sua scarcerazione in un penitenziario di massima sicurezza. Arrivato a destinazione incontra una sua vecchia conoscenza, il direttore dello stabile, interpretato da un cinico Donald Sutherland. Tra i protagonisti è doveroso citare anche Darlanne Fluegel, protagonista del telefilm poliziesco Hunter, e Sonny Landham, già noto al pubblico per la sua interpretazione nella pellicola Predator.

Anni novanta

Nel 1990 esce Rocky V, con il ritorno alla regia di John G. Avildsen, dopo le tre successive pellicole dirette da Stallone. Per la prima volta dall'inizio della serie, il protagonista non sale sul ring, ma decide di allenare un giovane di belle speranze. In questa pellicola si nota un cambiamento del personaggio, ritornato alle origini dopo le critiche mosse su Rocky IV, diventato troppo muscoloso e poco sentimentale, senza però raggiungere gli effetti sperati.

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L'attrice italiana Ornella Muti, ha girato con Sylvester Stallone la commedia Oscar - Un fidanzato per due figlie, dove interpreta la parte della moglie di Angelo "Snaps" Provolone

Stufo dei ruoli eccessivamente action, legati troppo ai suoi storici personaggi, chiude alla possibilità di fare in futuro altri seguiti, e decide di darsi alla commedia. Nel 1991 si fa dirigere dal regista John Landis, in Oscar – Un fidanzato per due figlie, assieme a Ornella Muti. Poi è la volta, l'anno seguente, della pellicola Fermati, o mamma spara, di Roger Spottiswoode. Ma entrambe le pellicole si rivelano due flop commerciali.

Nel 1992, nonostante la sua carriera subisca più bassi che alti, l'Académie des arts et techniques du cinéma gli rende omaggio assegnandogli il Premio César onorario.

Accortosi di non avere lo stesso successo del Sylvester Stallone "action man", decide di tornare immediatamente al suo genere. Nel 1993 esce nelle sale Cliffhanger, film avventuroso ambientato sulle Montagne Rocciose (anche se in realtà è stato girato sulle Dolomiti). In questa pellicola Sylvester interpreta un operatore di soccorso, costretto suo malgrado a fare da guida ad alcuni criminali di fama internazionale, comandati da John Lithgow, in una delle sue prime apparizioni con un ruolo da cattivo. Il film, diretto da Renny Harlin e co-sceneggiato da Stallone, ha ricevuto 3 nomination agli Oscar come miglior sonoro e migliori effetti speciali, e soprattutto ha avuto un buon successo commerciale.

 
L'attrice Sharon Stone e Sylvester Stallone hanno avuto una breve relazione sentimentale durante le riprese de Lo specialista

Reduce dal successo planetario di Cliffhanger, nella stessa stagione recita nel futuristico Demolition Man, con Wesley Snipes e Sandra Bullock: la pellicola viene diretta dal regista italiano Marco Brambilla, qui alla sua prima regia in un film di produzione hollywoodiana.

L'anno successivo esce nelle sale Lo specialista, con Sharon Stone, Rod Steiger, James Woods e Eric Roberts. In questa pellicola, oltre al suo genere ormai consolidato, per la prima volta nella sua carriera, escludendo il film porno The italian stallion girato quando era ancora sconosciuto, Stallone regala al suo pubblico un po' di sano erotismo in alcune scene "hot" con l'attrice Sharon Stone.

La critica americana non ha comunque risparmiato l'interpretazione della coppia Stallone-Stone, assegnando il Razzie Award alla peggior coppia del 1994 agli attori protagonisti della pellicola diretta da Luis Llosa.

Nel 1995 viene diretto da Richard Donner nel thriller Assassins, con Antonio Banderas e Julianne Moore. Sylvester sembra in questo periodo, voler uscire dallo stereotipo di eroe duro e solitario, recitando in parti sicuramente diverse da quelle a cui aveva abituato il suo pubblico precedentemente. In Assassins il suo personaggio è un famoso killer professionista, Robert Rath, ormai maturo e forse pentito o comunque stanco del suo mestiere: Rath si trova a sua volta inseguito dal personaggio di Banderas, Miguel Bain, killer giovane e scalpitante, convinto che, una volta ucciso il suo antagonista, sarà lui il numero uno.

Nella stessa stagione interpreta il Giudice Dredd nel fumettistico Dredd - La legge sono io, di Danny Cannon: anche in questa pellicola la critica non ha risparmiato l'attore, inserendolo nella lista dei Razzie, come peggior attore dell'anno 1995 senza però ricevere il Razzie Award.

Stessa sorte l'anno successivo, nomination ai Razzie ma non assegnazione, dopo l'interpretazione di Sylvester nel claustrofobico e catastrofico Daylight - Trappola nel tunnel, diretto da Rob Cohen. Questa pellicola ha lasciato comunque il segno, viste le numerose e reali scene di azione e le peripezie che l'attore ha proposto al proprio pubblico. Peraltro il film, per gli elevati costi di produzione, non è stato girato nelle ___location americane, ma negli studi di Cinecittà.

Cop Land

Sentendosi ancora una volta troppo legato ai suoi personaggi tutti muscoli, che negli ultimi tempi non riescono più a dargli quelle soddisfazioni artistiche che l'attore cerca, decide di tornare alle origini, ai tempi di F.I.S.T.. Nel 1997 accetta di recitare a fianco ad altri attori noti come Robert De Niro, Ray Liotta e Harvey Keitel, nel poliziesco Cop Land, pellicola diretta dal regista James Mangold.

In questa pellicola Stallone, aumentato di 18 kilogrammi di massa grassa per esigenze di copione, interpreta la parte di Freddy Heflin, sceriffo di un distretto di New York. Il suo è un personaggio debole, con handicap e quindi deriso e bistrattato da tutti, convinto di vivere nella legalità essendo quello in cui viveva un quartiere abitato per la maggioranza da poliziotti. Ma poi, accortosi del contrario, decide di intervenire per sedare i loschi traffici tra il capo della polizia e un boss locale.

Anni 2000

 
Buon amministratore dei molti miliardi raccolti con i suoi successi commerciali, Sylvester Stallone investe nella catena di ristoranti Planet Hollywood, costruiti in seguito in numerosi paesi occidentali, come socio di Bruce Willis, Arnold Schwarzenegger e Demi Moore

Dopo la buona esperienza avuta con Cop Land, accettato positivamente dalla critica, non certo leggera verso l'attore durante la sua ormai lunga carriera, il nuovo millennio segna il ritorno di Stallone ai cosiddetti blockbuster.

Nel 2000 recita al fianco di Michael Caine e Mickey Rourke in La vendetta di Carter, remake del Get Carter realizzato nel 1972, dove l'attore inglese, Caine, interpretava la parte del protagonista, Jack Carter, che ucciso misteriosamente il fratello, torna dalla propria famiglia che ha lasciato, insieme ai tanti problemi, diversi anni prima, per cercare e uccidere gli assassini, e contemporaneamente riconquistare i propri famigliari. Pellicola dedicata alla vendetta, con uno Stallone cupo e deciso, diretto da un regista che ama i videoclip, non ben vista all’epoca della sua uscita, dove Sylvester ha ricevuto ancora una volta una nomination ai Razzie.

 
Champ Car

L'anno seguente, nel 2001, dopo l'esperienza positiva negli anni novanta di Cliffhanger, torna a farsi dirigere da Renny Harlin in Driven, pellicola dedicata alla Champ Car e sceneggiata da lui stesso, senza però ottenere lo stesso successo commerciale, considerando che il film ha avuto dei costi molto elevati.

Nello stesso anno recita in un genere completamente nuovo per lui, il thriller, nel film D-Tox, di Jim Gillespie. L’attore interpreta un agente dell’FBI, Jack Malloy, sconvolto dalla morte della sua fidanzata e di un suo collega uccisi da un poliziotto maniaco. Mandato in uno sperduto centro di disintossicazione per agenti di polizia, visto che trova nel bere l’unico metodo di rifugio psicologico, si ritrova a dover fronteggiare un assassino che si nasconde tra i pazienti della clinica.

Nel 2002 è tra i protagonisti della commedia Avenging Angelo- Vendicando Angelo, film diretto da Martin Burke, dove recita accanto a Madeleine Stowe, Anthony Quinn (qui alla sua ultima apparizione prima della sua scomparsa) e l’attore italiano Raoul Bova.

Tutte pellicole di poco valore artistico e abbastanza deludenti per gli incassi al confronto dei film degli anni ottanta e prima metà degli anni novanta, che seppure bistrattati dalla critica, venivano accolti in modo diverso da parte del suo pubblico.

Crisi artistica

 
Sylvester Stallone nel 2008

All'inizio del 2000 a Stallone viene conferito il premio di Razzie Award come peggior attore del XX secolo, essendo stato negli anni l'attore maschile (divide questi "meriti" con Madonna per quello che riguarda le attrici) ad averne ricevuti di più.

Stallone è stato sempre accusato da una parte di critica e da un certo tipo di pubblico di essere un attore privo di espressione, incapace di recitare, e in grado solo di mostrare i muscoli.

Dopo qualche anno di silenzio cinematografico, tranne qualche piccola partecipazione come un cameo in Taxxi 3, una piccola parte in Spy Kids del regista Robert Rodriguez e in Shade - Carta vincente, Sly decide di investire nella televisione acquistando i diritti del reality The Contender, in onda nel 2004 su NBC.

Non è comunque un buon periodo artistico per Stallone, le chiamate da produttori importanti, con grandi e proficui ruoli da contrattare sono ormai finite. La stella che tanto brillava è piano piano sempre più debole. I tempi sono cambiati e Stallone si rende conto che per lui ormai sembra non esserci più posto.

Il ritorno di Rocky Balboa e John Rambo

 
Sylvester nei panni di Rocky

Non senza difficoltà legate proprio dal fatto che le case di produzione non credono più nelle sue capacità, e neanche che quei personaggi possano ancora interessare al pubblico ormai di un'altra generazione, decide di rimettersi in gioco, riutilizzando proprio quelle icone che tanto l'hanno reso famoso: Rocky e Rambo.

Nel 2006 scrive, coproduce, dirige e naturalmente interpreta Rocky Balboa, la sesta e definitiva pellicola della celebre saga dedicata al pugile di Filadelfia.

Nel 1990 dopo aver interpretato per la quinta volta la parte di Rocky, Stallone aveva chiuso alla possibilità di fare negli anni a venire un ulteriore sequel. Quella pellicola era stata scritta e girata come episodio finale della saga, ma poi con il passare degli anni si è reso conto che Rocky V non solo l'aveva estremamente deluso, ma il finale stesso (tra l'altro lo script originale prevedeva la morte del protagonista) non poteva essere quello definitivo. Un personaggio come lo Stallone italiano doveva avere un finale degno del suo nome.[5]

Durante la presentazione del film l'attore ha dichiarato che Rocky Balboa non è solo un'autobiografia per quello che riguarda il personaggio principale, ma lo è anche per quello che riguarda sé stesso. Nel cast, per la prima volta dopo le precedenti cinque pellicole, non c'è Talia Shire, l'attrice che ha interpretato Adriana, la storica compagna del protagonista. La mancanza di Adriana ha permesso a Stallone di dare una nuova caratura al protagonista, e di renderlo quindi più fragile di fronte alle sue nuove sfide.

Il 22 febbraio 2008 è uscito nelle sale italiane il quarto capitolo della saga dell'ex Berretto verde, John Rambo, da lui scritto diretto e interpretato. Nel quarto capitolo della fortunata serie, ambientato in Birmania sono evidenziati i soprusi svolti dal regime militare Birmano nei confronti di un gruppo etnico locale, i Cariani.

The Expendables

Nel 2009 Stallone inizia le riprese di The Expendables, in cui riveste il ruolo di produttore, regista, sceneggiatore e attore. Stallone interpreta il ruolo di Barney Ross, a capo di una gang internazionale di mercenari arruolati per rovesciare un dittatore del Sud America, il generale Garza. Al film partecipano attori noti al pubblico, come Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Mickey Rourke e Eric Roberts. Inoltre ci saranno alcuni cameo come gli amici Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis.[6]

Durante le riprese Stallone ha descritto una scena che ha appena girato, in cui indossa l'uniforma militare nera: È molto, molto, molto dura. Si tratta del film più difficile, e lo so che è quello che dicono tutti, ma è incredibilmente difficile. È dura. C'è così tanta azione.

Progetti futuri

Per gli anni 2009-2010 Sylvester ha in cantiere diversi progetti cinematografici. Senza accantonare la possibilità, in futuro, di dirigere un film biografico sullo scrittore di libri gialli e poeta Edgar Allan Poe, tra i possibili lavori dell'attore figurano un remake del celebre film Il giustiziere della notte, del 1974, interpretato da Charles Bronson.[7] La notizia di questo progetto, dove Stallone ne curerebbe anche la regia, è stata resa al pubblico verso la fine del 2007.

Nel febbraio del 2008 l'attore ha dichiarato di avere in cantiere anche un seguito di Cliffhanger, tanto che il titolo Cliffhanger 2: the dam in quel periodo era citato in diversi siti dedicati al cinema.[8]

Durante la campagna promozionale di John Rambo, avutosi nei primi mesi del 2008, Sylvester Stallone ha dichiarato di non essere, con quella pellicola, arrivato alla fine della saga. Mentre per il pugile Rocky il sesto capitolo è stato quello conclusivo, per il soldato Rambo il desiderio dell'attore sarebbe quello di interpretarlo ancora una volta, e soprattutto scrivere una nuova "avventura" a lui dedicata.

Alla fine dell'estate 2009 è stato ufficialmente annunciato che nella primavera del 2010 inizieranno le riprese di Rambo V che sarà ambientato in Messico.

Vita privata

 
Da sinistra la first lady Nancy Reagan, il Presidente degli U.S.A. Ronald Reagan, Brigitte Nielsen, e Stallone

Nel 1974 si sposa con l'attrice Sasha Czack, sua collega ai tempi in cui faceva l'usciere al Baronet. Da questo matrimonio Stallone ha due figli: Seargeoh "Seth", nato con una forma di autismo, e il secondogenito Sage Stallone. Sage, anche lui ha intrapreso la carriera di attore, ha avuto modo di recitare con il padre in due pellicole: Rocky V, dove interpreta la parte del figlio del protagonista, e Daylight - Trappola nel tunnel. Dopo undici anni di vita coniugale la coppia entra in crisi e scelgono la via del divorzio.

Nel Giugno del 1985 conosce la modella e attrice danese Brigitte Nielsen. La Nielsen in quel periodo a New York per promuovere il film Yado con Arnold Schwarzenegger, inviò una lettera nella camera d'albergo di Stallone con in allegato una sua foto di un servizio fotografico e il numero di telefono. Appena ricevuta, Sly contattò Brigitte e la raggiunse nel suo Hotel. Da lì i due cominciarono a frequentarsi e quell'estate nacquero le prime uscite pubbliche. Nel dicembre dell'85 Sylvester e Gitte si sposarono nella casa del produttore Irwin Winkler e dopo tanti scandali, presunti flirt e un'infinità di gossip arrivò il divorzio nel luglio del 1987.

È stata una separazione clamorosa, Jacqueline, la madre di Stallone accusa la Nielsen di avere una relazione sentimentale con la sua segretaria Kelly Sahnger. Cifre da capogiro vorticarono attorno al divorzio (si dice con una buon uscita per la Nielsen di 6 milioni di dollari) con la stessa velocità delle voci scatenate dai media verso la coppia.

In seguito, dopo alcuni flirt con le modelle Angie Everhart, Janice Dickinson, Susan Anton, Naomi Campbell e Andrea Wieser, sposa nel 1997 Jennifer Flavin, conosciuta anni prima sul set di Rocky V, dove lei appare in una scena di pochi secondi. Sylvester e Jennifer hanno poi avuto tre figlie: Sistine Rose, Sophie Rose e Scarlet Rose.

Non solo cinema

Stallone si dedica anche all'arte, collezionando Magritte, Degas, Bacon e Rodin. Inoltre si dedica con un certo successo alla pittura surrealista. È anche un appassionato lettore di classici britannici e statunitensi, oltre che di Dante, ed è un grande ammiratore dell'artista e scienziato Leonardo Da Vinci.

Nel 2004 investe nell'alimentazione, lanciando un'azienda di integratori per sportivi.

«Sono circa 7-8 anni che ci penso, anche perché negli anni, per modificare il mio aspetto fisico in funzione di esigenze di copione, ho sperimentato molte soluzioni diverse sia sotto il profilo dell’allenamento che dell’alimentazione. Per Cliffhanger, ad esempio, ho dovuto potenziare gambe e spalle; per Rocky 3, ho ridotto il grasso corporeo al 2,8%; per Cop Land, invece, ho messo su 18 kg e perso ogni definizione muscolare.[9]»

Investe successivamente nell'editoria, dirigendo una rivista chiamata col suo soprannome più famoso: Sly.

Sylvester è anche un appassionato di calcio, soprattutto quello europeo. È infatti un tifoso dell'Everton F.C., squadra calcistica di Liverpool, che milita nella English Premier League, la massima serie inglese.[10]

Statua di Rocky

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Le statue dell'Amazzone e di Rocky, fuori dal Philadelphia Museum of Art.

Nel 1982 durante la fase di pre-produzione della terza pellicola dedicata al pugile italo-americano Rocky Balboa, Stallone ha fatto creare apposta dallo scultore Thomas Schomberg una statua di bronzo raffigurante il campione con le braccia alzate al cielo. L'opera alta 2 metri e 60 centimetri era stata collocata in cima ai famosi scalini del Museum of Art di Filadelfia, uno dei musei più grandi e famosi degli Stati Uniti e coreografia storica dei precedenti Rocky. Una volta terminate le riprese Stallone decise di donare l'opera alla città, che in fondo aveva adottato il suo personaggio.

Il sindaco della città decise di lasciarla davanti all'ingresso, ma poi, dopo le proteste dei critici d'arte, che ritengono la statua non un'opera ma un semplice elemento scenografico si è optato per trasferirla davanti allo Spectrum, Arena del basket di Filadelfia.

Nel 1990 fu ricollocata in cima ai 72 scalini del Museum of Art per le riprese di Rocky V per poi essere trasferita ancora una volta allo Spectrum.

Finita in seguito in un magazzino, nel 2006, al trentesimo anniversario del primo Rocky e dopo che la Commissione Artistica della città ha votato per decidere, la statua è stata collocata per via definitiva ai piedi delle famose scalinate del Museum.

Nel 2007 anche la Serbia ha deciso di avere una sua statua di Rocky facendone costruire un clone. La statua è stata collocata nella cittadina serba di Zitiste, nella provincia di Vojvodina.

The Contender

Durante lo show, in cui Stallone conduce il reality assieme all'ex pugile Ray Sugar Leonard, si seguono sedici promettenti pesi medi statunitensi. Dal momento in cui arrivano al Contender Gymnasium, palestra costruita per lo show a Los Angeles, devono vivere e allenarsi per quattro mesi.

Questi atleti dovranno poi superare una serie di prove disposte dagli allenatori. Due le squadre che si affrontano ogni settimana, alla fine di ciascun episodio quella vincente sceglie chi combatte. Chi perde se ne va, gli altri entrano nella rosa dei finalisti. Alla fine ne devono rimanere solo due per l'incontro finale nel tempio della boxe, il Caesar Palace di Las Vegas.

Scandalo Doping

Il 16 febbraio 2007 Stallone, in Australia per promuovere Rocky Balboa, è stato fermato dai funzionari doganali all'aeroporto di Sydney. L'attore è stato trovato in possesso di alcune fiale (48) di Somatotropina, noto anche col nome GH (Growth Hormone), cioè Ormone della Crescita.[11]

I rappresentanti della legge australiana non hanno esitato ad indagare sull'attore statunitense. In seguito Stallone ha riconosciuto la sua colpevolezza per uso di sostanze dopanti,[12] sostenendo che sono composti da lui utilizzati durante la sua oltre trentennale carriera di attore.

Anche Janice Dickinson, sua ex compagna, accusa Stallone dell'uso di steroidi, anche verso la sua persona.

«Mi svegliai e mi trovai il braccio come quello di Popeye. Lui usava steroidi, testosterone e qualsiasi altra cosa potesse assumere.»

In poco tempo, dopo le accuse ricadute su di lui, è arrivata la smentita della star americana, che ha controaccusato la stessa Dickinson di dire falsità anche per quello che riguarda il loro burrascoso legame.[13]

A poco più di un anno di distanza dal ritrovamento delle fiale di steroidi anabolizzanti, Sylvester Stallone, impegnato a promuovere il suo ultimo Rambo, esce allo scoperto difendendo l'uso da parte sua di queste sostanze.

«L'ormone delle crescita non è niente. Chiunque lo chiami steroide è assolutamente male informato. Chiunque abbia superato i quarant'anni, se è saggio, dovrebbe informarsi sul suo uso perché è realmente in grado di migliorare la qualità della vita. Ascoltate le mie parole: tra dieci anni l'ormone della crescita sarà un medicinale da banco.[14]»

Tendenza politica

Intervistato durante la campagna promozionale di John Rambo, Stallone ha più volte dichiarato che la sua preferenza alle elezioni presidenziali statunitensi del 2008 sarebbe stata per il candidato Repubblicano John McCain, senatore per lo stato dell'Arizona, dichiarando apertamente la sua tendenza politica.

In passato, uno dei più famosi esponenti del partito Repubblicano, l’ex Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, ha considerato il personaggio interpretato da Stallone, John Rambo, un simbolo, un eterno eroe americano, un esempio da seguire durante il suo mandato presidenziale.

Curiosità

  • Nel settembre 2006 è stato ospite in Miss Italia.
  • Stallone è l’ispirazione grafica per il personaggio ricorrente “il Lupo” nel fumetto di Rat-Man.
  • Secondo il film Men in Black, Sylvester Stallone sarebbe un alieno.
  • Molti dei suoi personaggi più famosi hanno nomi di 5 lettere: dopo il successo di Rocky, Stallone mantenne questa "regola" per scaramanzia (Rocky, Rambo, Cobra, Tango, Hawks, Leone, Tanto ....).
  • È un grande fan di Elvis Presley.
  • Indossa spesso le Converse nere e le OXS.
  • È tifoso della squadra di calcio inglese dell'Everton F.C..
  • Era un grande amico di Phil Hartman.
  • Nel primo film di Rocky, la persona che suona la campana è il padre di Stallone.

Premi e nomination

Stallone e i Razzies

Stallone vanta dieci "vittorie" ai Razzies su ben trenta nomination, nel dettaglio.

  1. 1984: Nick lo scatenato (Rhinestone) - Peggior attore
  2. 1985: Rocky IV e Rambo II: la vendetta (Rambo: First Blood Part II) - Peggior attore
  3. 1985: Rocky IV - Peggior regista
  4. 1985: Rambo II: la vendetta (Rambo: First Blood Part II) - Peggior sceneggiatura
  5. 1988: Rambo III - Peggior attore
  6. 1989: Peggior attore della decade
  7. 1992: Fermati, o mamma spara (Stop! Or my Mom Will Shoot) - Peggior attore
  8. 1994: Lo specialista (The Specialist) - Peggior coppia (con Sharon Stone)
  9. 2000: Peggior attore del secolo
  10. 2003: Spy Kids - Missione 3D: Game Over (Spy Kids 3-D - Game Over) - Peggior attore non protagonista

Doppiatori italiani

La voce storica dell'attore è stata quella del doppiatore Ferruccio Amendola, che gli ha prestato la voce a partire dalla pellicola Fuga senza scampo - Rebel fino a La vendetta di Carter. In seguito alla scomparsa di Amendola, Massimo Corvo è diventato il nuovo doppiatore ufficiale dell'attore.

Nei film Marlowe, il poliziotto privato l'attore non ha doppiaggio, poiché il suo personaggio è privo di dialoghi.

Filmografia

Attore

Regista

Sceneggiatore

Produttore

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni