Robustezza strutturale
con il termine robustezza, o con il più noto robustness, di una struttura si indica la capacità di evitare danni sproporzionati nel caso in cui la struttura subisca danni locali anche gravi dovuti ad esempio ad incendi, esplosioni, urti o condeguenze di errori umani.
Il concetto di robustness è stato formalizzato solo di recente, questo concetto consente di realizzare costruzioni in grado di mettere in campo tutte le sue riserve di resistenza sino al collasso, attraverso l'attivazione di molteplici percorsi alternativi di carico.
In tal modo è allontanato, tra l'altro il pericolo di collassi a catena, specie in occasione di eventi eccezionali.
Le principali indicazioni progettuali che permettono di realizzare strutture a telaio robuste sono:
- privileggiare la resistenza dei pilastri rispetto a quella delle travi (schema pilastro forte - trave debole)
- privileggiare la resistenza a taglio rispetto a quella a flessione. Le membrature si devono rompere prima a flessione e poi a taglio;
- esaminare in maniera opportuna l'iterazione tra la struttura e gli elementi di completamento (tamponamenti, impianti, ecc.);
- curare i dettagli costruttivi (detailing).
Un esempio recente del concetto di robustezza strutturale è legato al crollo delle '''Twin Towers''' a seguito dell'attentato terroristico dell' 11 settembre 2001.
Dopo l'impatto con i due Boeing 767, molte delle colonne esterne furono completamente distrutte, ma le torri non crollarono immediatamente per effetto della loro rilevante robustness.
Il carico fu infatti ridistribuito dagli elementi danneggiati verso le parti integre della struttura.
Ciò dette agli occupanti i piani inferiori il tempo sufficiente per mettersi in salvo.