Acerra

comune italiano della Città metropolitana di Napoli
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo fiume, vedi Acerra (fiume).

Template:Comune Acerra è un comune di 54.742 abitanti[1] della provincia di Napoli situato nella pianura campana.

Onorificenze

«All'indomani dell'armistizio, oggetto di una spietata e sanguinosa reazione dell'occupante tedesco che aveva passato per le armi numerosi civili, tra cui anziani donne e fanciulli, e incendiato gran parte dell'abitato e delle infrastrutture, affrontava con fierezza le più dure sofferenze e intraprendeva, poi, con gran coraggio e generoso spirito di solidarietà, la difficile opera di ricostruzione.[2]»
— Settembre-ottobre 1943

Territorio

Il comune, in provincia di Napoli, occupa una vasta area della pianura di Napoli nel quadrante nord-orientale, ed è il terzo per estensione territoriale dopo il capoluogo e Giugliano in Campania; confina con la provincia di Caserta. È collegata direttamente all'autostrada A1, A30, A16 e A3 tramite l'Asse Mediano, quello di Supporto e la diramazione dell'Asse Mediano 162 Dir. Acerra - Centro Direzionale.

Sul territorio comunale insistono due zone industriali: Acerra e Pomigliano d'Arco. Lo stabilimento dell'Alfa Romeo è ubicato per un terzo nel territorio comunale di Acerra, come si può evincere dalla piantina posta all'entrata del suddetto stabilimento automobilistico. La città è servita da due stazioni ferroviarie: quella di Trenitalia e quella della Circumvesuviana.

Acerra è uno dei pochi comuni della provincia di Napoli ad avere soluzioni di continuità con i comuni confinanti e la maggioranza del territorio non è cementificata anche se, negli ultimi anni, sono sorti numerosi quartieri residenziali.

Storia di Acerra

 
Bosco di Acerra in una stampa del 1800[3]

La città, fra le più antiche della Campania, [4] fu abitata sin dall'epoca preistorica[5] per la presenza di ricca vegetazione, fauna e numerosi corsi d'acqua. In base a recenti ricerche archeologiche probabilmente fu fondata dagli Ausoni, in seguito fu chiamata dagli Osci Akeru (Acerrae è il nome latino), e fece più tardi parte della Dodecapoli osca o etrusca della Campania. Nel 332 a.C. ricevette per prima nelle province romane la civitas sine suffragio, ossia la cittadinanza romana senza diritto di voto.

Rimase fedele a Roma durante la seconda guerra punica e fu assediata nel 216 a.C. da Annibale che la distrusse parzialmente. Fu ricostruita nel 211 a.C.. Durante la guerra sociale fu nuovamente assediata da Papio Mutilo, ma fu difesa dal console Lucio Giulio Cesare. Divenne Municipium e nel 22 a.C. sotto l'Imperatore Augusto divenne colonia per i veterani.

Alcune iscrizioni pervenuteci attestano l'esistenza di culti e forse di templi dedicati a Iside, Serapide ed Eracle. La presenza di un anfiteatro era stata ipotizzata al di sotto del Castello, ma sotto le antiche scuderie si sono rinvenute tracce delle strutture di un teatro risalente al II secolo a.C..

Contea Normanna

 
Castello dei conti di Acerra in una stampa del 1800[3]

Fu dominio longobardo, con la costruzione di un castello (826), poi distrutto da Bono, Duca di Napoli. Fu quindi saccheggiata dai Saraceni intorno all'881. In seguito divenne dominio normanno: il castello fu ricostruito e la città divenne contea normanna, e sede vescovile nell' XI sec. Nel 1818 la diocesi fu aggregata a quella di Sant'Agata de' Goti e di nuovo distaccata nel 1855.

Ad essa appartenevano molti casali tra cui quello di Pomigliano d'Arco, Marigliano, Mariglianella, Ottaviano, (fatti rientrare oggi nell'area nolana) e Licignano (oggi frazione di Casalnuovo di Napoli). Tra i conti di Acerra occorre ricordare i De Medania: di questa famiglia fu Sibilia, che sposò Tancredi re di Napoli.

Sotto il dominio di Svevi, Angioini e Aragonesi ne furono feudatari i D'Aquino, gli Origlia, i Del Balzo Orsini e dal 1496 i De Cardenas, fino al 1812.

Essendo il territorio di Acerra frequentemente inondato dall'antico fiume Clanio e quindi poco salubre, la zona rimase quasi del tutto disabitata. A partire dal XVIII secolo una serie di imponenti bonifiche - come la costruzione di canali per il deflusso delle acque - ha migliorato la situazione anche dal punto di vista agricolo-economico, permettendo alla zona di diventare una tra le più fertili della Campania: a ciò si deve il notevole aumento della popolazione e la costruzione di nuovi quartieri. Non a caso i Borbone in località Calabricito vi fecero erigere un casino di caccia, poiché la limitrofa zona boscosa era ricca di selvaggina. La città fino al 1927 fece parte della provincia di Terra di Lavoro.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[6]

Monumenti

 
cattedrale navata centrale

Cattedrale

Più volte rimaneggiata e ricostruita sorge su di un tempio romano dedicato a Ercole.[7] Oggi si presenta dopo la sua ricostruzione avvenuta nel XIX secolo con pianta a croce latina con tre navate divise da pilastri con grande cupola.

La facciata è di stile neoclassico con otto grandi colonne con capitelli ionici, che poggiano su un ampio atrio pavimentato in basalto e pietra calcarea, creando una sorta di scacchiera. Vi sono custodite numerose opere d'arte:

Castello dei Conti

 
Castello dei conti
«Avea il castello stancie sì belle, che alloggiare ben ce poria omne re pomposo. Stance ben acconze e adubate che a starce dentro era deitate!»

Così il poeta Rogeri de Pacienza descriveva le meraviglie del Castello di Acerra nel XV secolo, allorquando la principessa Isabella del Balzo figlia di Federico qui soggiornò durante il viaggio nuziale, che da Canosa di Puglia la conduceva a Napoli.

Detto "Baronale", distrutto dai Longobardi nell'834, divenne feudo degli Aquino fino al XIII secolo. Vi dimorò Manfredi di Svevia come attestato da un documento del 1255.

In seguito fu conquistato dal conte Roberto Sanseverino; entro poi nel possesso di Gurello Orilia che lo abbellì per ospitare degnamente il consorte della regina Giovanna II, Giacomo de La Marche.

Vi ospitò anche il famoso capitano di ventura Attendolo Sforza.Nel 1421, il castello fu assediato dagli aragonesi, ma non venne espugnato per la valorosa resistenza degli Acerrani.

All'assedio presero parte i più valorosi capitani di ventura del tempo, per citarne alcuni: Niccolò Piccinino, Braccio da Montone, Muzio Attendolo Sforza. Fu implicato nella Congiura dei baroni fu assediato dal sovrano aragonese Ferrante I che si impossessò del castello e del feudo.

In seguito appartenne ai de Cardenas, che lo tennero fino al 1806, quando da Napoleone fu abolita la feudalità. Divenne sede del comune; oggi è sede di numerosi musei. Nelle fondamenta del lato orientale (scuderie) sono stati rinvenuti i resti di un teatro romano.

Altri monumenti

 
palazzo vescovile
  • Episcopio o Palazzo vescovile annesso alla cattedrale, residenza dei vescovi diocesani.
  • Chiesa del Corpus Domini del XVI secolo, oggi sede del museo Diocesano.
  • Chiesa di Maria SS. Annunziata del XV secolo che conserva:
    • Crocifisso ligneo del XII secolo uno dei pochi rimasti di epoca angioina.
    • Quadro dell' Annunciazione, tavola trecentesca attribuita a Dello Delli.
  • Cappella della Madonna Santissima di Montevergine del XIX secolo.
  • Sacro Seminario fondato nel XVII secolo da Mons.Mansueto Merati Vescovo di Acerra.

Piazze e strade principali

  • Piazza Duomo

Rappresenta il salotto buono della città. Posta nel centro storico della città vi è ubicata la Cattedrale ed alcuni palazzi storici, all'interno dei quali hanno sede, tra l'altro, alcune associazioni culturali cittadine. È attraversata sull'estremità inferiore da via Duomo, che rappresenta l'asse principale del centro storico ed ospita, a sua volta, esercizi commerciali e associazioni culturali. Solitamente è chiusa al traffico nei giorni festivi.


  • Piazza Castello

Chiamata così perchè vi è ubicato il castello dei conti.

  • Piazza Falcone e Borsellino

È la piazza dei giovani della città. Attualmente in fase di ristrutturazione, è stata dedicata alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino.

  • Corso Italia

Già Corso Umberto I, è l'arteria principale della città, nonchè quella ove è allocato il maggior numero di esercizi commerciali.

  • Corso Vittorio Emanuele

È l'arteria che congiunge la parte a nord-est della città con il centro storico. Ospita edifici storici e culmina nel quartiere dell'Annunziata, ove sono poste la Chiesa omonima e il convento dei PP. Domenicani.

  • Via Roma-Via del Pennino

Incrociano perpendicolarmente Via Duomo e Via Trieste e Trento, costituendo l'altro asse del centro storico della città. Via Roma si diparte dal quartiere dell'Annunziata, accoglie l'edificio del Seminario e si congiunge con Via del Pennino, ove è ubicato un edificio storico, prima di confluire in Piazza San Pietro.

Panoramica monumenti

Le tradizioni (Pulcinella)

File:Paoluccio della cerra.JPG
Ritratto di Paolo della Cerra detto Pulcinella[8]

Secondo la tradizione, riportata da un testo del '500,ed a un famoso dipinto attribuito ad Ludovico Carracci, la città ha dato i natali alla famosissima maschera di Pulcinella[9], assurta dai Napoletani a loro simbolo.

Nel Castello Baronale, ex municipio, è presente uno tra i più ricchi musei dedicati alla maschera di Pulcinella (Sito Ufficiale). Oltre le numerose testimonianze sulla vita e la storia dell'icona napoletana, il museo si caratterizza per la sua multimedialità ed il coinvolgimento dei visitatori in rappresentazioni estemporanee con Pulcinella.

Altra storica tradizione è la rappresentazione della Passione di Cristo del venerdì santo, risale nella sua attuale configurazione a oltre un secolo fa, sebbene le sue origini siano molto più antiche, forse di epoca medioevale. La manifestazione si svolge con centinaia di figuranti con al seguito un coro di voci bianche e banda musicale, che intonano sempre la stessa melodia.

In qualche corte del centro storico si conserva ancora la tradizione di celebrare la morte di Carnevale. Il Martedì Grasso, al centro del cortile, viene sistemato un letto funebre su cui è disposto un fantoccio di stracci e paglia che rappresenta "Vecienzo Carnevale", morto, secondo la tradizione, per aver ingurgitato troppo in fretta una polpetta. Nel primo pomeriggio alcune donne si raccolgono intorno al "defunto" ed intonano antichissime litanie, vere e proprie lamentazioni funebri i cui testi assumono toni ironici e bizzarri: Oi Vecié, e ‘i si sapevo ca tu murive t’accerevo n'ata vallina. Uhé, gioia soia!

Acerra oggi

 
acerra aerea

Vive soprattutto di terziario e di edilizia; l'agricoltura, una volta elemento trainante e di eccellenza del territorio, è in piena crisi per via dell'inquinamento, ma anche per la crisi del settore, non più economicamente appetibile.

Storicamente la zona era tra le più fertili della penisola italica, così come decantato dai poeti latini come Virgilio[10]. La fertilità del suolo era dovuta a diversi fattori, quali: origine da formazioni piroclastiche (dalle ceneri vulcaniche delle eruzioni) e presenza di acque sotterranee (falda acquifera poco profonda e sorgenti minerali). In passato era centro di interesse agricolo per tutto il basso casertano; dava lavoro a migliaia di contadini di terra di lavoro. Il Ptcp della provincia di Napoli la definisce zona industriale.

A marzo 2009, tra grandi polemiche, è stato inaugurato ad Acerra dal Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi un inceneritore tra i più grandi d'Europa. La mega struttura è situata in località "Pantano", in prossimità dell'area archeologica di Suessula. A detta degli esperti l'inceneritore funzionante a pieno regime dovrebbe bruciare 600.000 tonnellate di rifiuti all'anno, trasformandoli in energia elettrica.

Lo sport ad Acerra

La squadra della città è l'Acerrana, che milita attualmente nel campionato di Promozione campana. Il colore della maglia è granata ed il simbolo è il Toro. Gioca le sue gare interne presso lo stadio Comunale di Acerra (capienza 5000 spettatori circa). Ha militato in serie D.

In città sono presenti associazioni sportive di basket, volley, atletica leggera. Oltre allo stadio Comunale, vi è lo stadio Arcoleo, nonchè la Tensostruttura per il basket ed un impianto per il tennis.

Amministrazione Comunale

Template:ComuniAmministrazione

Personalità nate o legate ad Acerra

Blasonatura Stemma

D'azzurro, al giglio fiorentino d'argento, sormontato da una corona ducale, con una stella d'oro nel campo.

Decreto dell'8 dicembre 1951.

Note

  1. ^ dati istat al 31/12/2008
  2. ^ DPR del 17/06/1999
  3. ^ a b tratta da poliorama pittoresco
  4. ^ Gaetano Caporale "Memorie storico-diplomatiche della città di Acerra e dei conti che la tennero in feudo" Tip.Jovene Napoli 1890
  5. ^ età del rame
  6. ^ Dati tratti da:
  7. ^ Gaetano Caporale "Ricerche archeologiche, topografiche e biografiche sulla diocesi di Acerra" Tip. Jovene Napoli 1893
  8. ^ ritratto attribuito al pittore Ludovico Carracci
  9. ^ Gaetano Caporale "Piccolo contributo alla ricerca su la origine e storia di Pulcinella"
  10. ^ Georgiche II, 224

Collegamenti esterni

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