I Kirov (progetto 26) furono la prima classe di incrociatori realizzati in Unione Sovietica dopo la rivoluzione. Progettati con l’assistenza italiana, ne vennero costruiti sei esemplari in due versioni ed entrarono in servizio tra il 1938 ed il 1944.

Classe Kirov
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Sviluppo

La decisione di costruire nuove classi di moderne unità di grandi dimensioni venne presa dai vertici della Marina Sovietica all’inizio degli anni 30. In quel periodo, la marina era stata fortemente danneggiata dalla rivoluzione, e gran parte delle navi risaliva all’epoca degli zar.

Vista la scarsa esperienza che i sovietici avevano nella progettazione e nella costruzione delle grandi unità (molti ingegneri navali erano fuggiti oppure erano rimasti uccisi), si decise di ricorrere all’assistenza di Paesi esteri. In particolare, ci si rivolse all’italiana Ansaldo. Questa contribuì alla progettazione di un incrociatore leggero da 7.200 tonnellate, basato sul progetto dell’italiano Montecuccoli. La costruzione sarebbe dovuta avvenire in Unione Sovietica, ma utilizzando componentistica italiana (caldaie e turbine in particolare). Le versioni realizzate, sulla base di tale progetto, furono due.

Progetto 26

Il progetto definitivo venne approvato nel 1934 e ricevette la denominazione di "progetto 26". Il requisito iniziale prevedeva la costruzione di due unità.

La costruzione della prima nave fu però piuttosto lenta, a causa della scarsa esperienza sovietica nella costruzione di grandi unità e per il fatto che vennero apportati numerosi cambiamenti rispetto al progetto originale (cambiamenti che comportarono un aumento del dislocamento).

Quando il Kirov venne completato, nel 1938, era la più grande nave da guerra mai costruita dai tempi della rivoluzione. Questa venne poi seguita da una seconda nave, il Voroshilov, che presentava differenze per quanto riguardava l’armamento ed i motori. Quest’ultima unità venne completata nel 1940.

Progetto 26B

Mentre procedevano i lavori delle prime due unità, venne progettata una versione modificata dei Kirov, che ricevette il nome di progetto 26B. I primi due vennero iniziati nel 1936, ed altrettanti nel 1939. Dal punto di vista progettuale, erano quasi uguali ai predecessori, con la differenza però che erano provvisti di una protezione migliore. Tuttavia, anche questi presentarono differenze tra loro, in particolare per l’armamento. Questa versione ricevette il nome di classe Maksim Gor'kij.

Tecnica

Il progetto iniziale venne fortemente modificato, in particolare per quanto riguarda l’armamento. Infatti, in origine i Kirov avrebbero dovuto montare sei cannoni da 152mm in tre torri binate. Invece, i vertici della Marina Sovietica richiesero l’installazione di nove pezzi da 180mm, utilizzando le stesse torri previste per i 152mm. Il risultato di tale decisione fu che le torri erano troppo piccole, con ovvi problemi di abitabilità per gli inservienti dei pezzi. Inoltre, a causa dell’inesperienza sovietica, venne aggiunta numerosa componentistica “locale” che nel progetto originario non era prevista.

Il risultato di tali modifiche fu che il dislocamento risultò aumentato del 10% rispetto al progetto originario, e nonostante l’utilizzo dell’ottimo impianto propulsivo italiano, la velocità effettiva risultò inferiore di un nodo rispetto alle previsioni del progetto. In pratica, queste navi risultarono troppo grosse e sotto potenziate, anche se avevano un armamento estremamente potente per le loro dimensioni.

Le stesse navi presentavano tra loro molte differenze, in particolare per quanto riguardava l’armamento.

Servizio

I Kirov presero parte in alla seconda guerra mondiale. Il Kirov ed il Maxim Gorky militarono nella Flotta del Baltico, mentre il Voroshilov ed il Molotov combatterono nel Mar Nero per la difesa di Sebastopoli. Le ultime due unità, nonostante fossero state completate durante la guerra, non vennero mai impiegate in azione. Tutte le unità della classe, l’ultimo anno di guerra, vennero modificate per l’impiego di aerei.

Classe Kirov

Durante gli anni sessanta, fu utilizzato come nave scuola. Venne radiato nei primi anni settanta e demolito nel 1974; due sue torri di artiglieria sono oggi conservate a San Pietroburgo come monumento.

  • Vorošilov: costruito a Nikolayev, i lavori iniziarono il 20 dicembre 1936. La nave venne varata il 28 giugno 1939 e completata il 20 giugno 1940. Rispetto al capoclasse, il Vorošilov venne modificato con l’installazione di ulteriori 10 cannoni da 37mm come antiaerea, oltre che di un’altra coppia di pezzi da 100mm. Inoltre, la capacità di carico mine venne incrementata (164) ed i motori furono potenziati, portando così la velocità massima raggiungibile a 37 nodi. La nave venne colpita da bombe di aereo il 31 ottobre 1941, rimanendo fuori servizio fino al febbraio 1942.

Dopo il conflitto ebbe tra i suoi comandanti Semën Michailovič Lobov, che nel 1970 avrebbe conseguito il grado di Ammiraglio della Flotta.

Il Vorošilov venne demolito nel 1973. L’elica e l’ancora sono conservati a Sebastopoli.

Classe Maxim Gor'kij

  • Kalinin: costruito a Komsomolsk-na-Amure a partire dal 1939, venne varato nell’aprile 1943 e completato alla fine dello stesso anno; mai impiegato in azione, ricevette, come il Kaganovič, i cannoni da 85mm antiaerei; venne demolito negli anni sessanta.

Note

  1. ^ a b Sergej Berežnoj, traduzione e annotazioni: Erminio Bagnasco, Navi italiane all'URSS, in Storia Militare, n. 23, agosto 1995, pp. 24–33, ISSN 1122-5289 (WC · ACNP).
  2. ^ Stephen McLaughlin, John Jordan, The Loss of the Novorossiisk: Accident or Sabotage, Londra, Conways, 2007, pp. 139 - 142. ISBN 1-84486-041-8

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