Utente:Alebufo/prova4
| Alebufo/prova4 | |
|---|---|
| Stato | {{{nazione}}} |
| Lunghezza | originaria: circa 5 km
attuale: poco più di 2 km |
| Nasce | collina di Camerata (Firenze) |
| Sfocia | torrente Mugnone |
Il fosso di San Gervasio (o fosso San Gervasio)è un breve corso d'acqua fiorentino (ora interrato, al pari del vicino torrente Affrico), che attraversa le zone di San Gervasio, Campo di Marte, Le Cure.
Storia e percorso
Il fosso San Gervasio è sempre stato caratterizzato da un regime spiccatamente torrentizio; a causa di ciò e della precaria condizione dei suoi argini, per secoli si sono registrate periodiche esondazioni che hanno reso insalubri e paludose alcune delle aree della piana da esso attraversata (costituendo difatti il motivo principale del tardo sviluppo urbanistico delle zone del Campo di Marte e di San Gervasio). Per ovviare a queste problematiche il suo corso ha subito numerose deviazioni in varie epoche, in funzione delle diverse esigenze di sviluppo urbanistico della città di Firenze e del suo circondario.
Il corso originario
Il fosso San Gervasio nasce sulla collina di Camerata, dalle acque provenienti da San Domenico, presso il poggiolo detto Le Lune; originariamente era un affluente di destra dell'Arno. Il corso originario lo avrebbe portato da Camerata alla piana fiorentina nell'attuale piazza Edison (con un tragitto all'incirca parallelo all'attuale via di San Domenico); qui avrebbe raccolto le acque del fosso di fontallerta e del fosso delle forbici, per poi dirigersi verso l'Arno, con un corso urbano non ben identificato, ma che pare lambisse l'area del Duomo e del centro storico [1]. Gli studi geologici ed archeologici realizzati nell'ambito degli scavi nella zona degli Uffizi indicano che molto probabilmente il fosso di San Gervasio si immettesse in Arno all'incirca assieme allo scomparso torrente Scheraggio, a circa 100 metri da Ponte Vecchio, verso Ponte alle Grazie[2]; da qui l'ipotesi di una sostanziale identificazione dei due corsi d'acqua proposta da alcuni ricercatori [3]
La prima deviazione
Con la costruzione dell'ultima cinta muraria il corso del fosso San Gervasio fu deviato così da confluire nel fossato circostanti le mura sul lato occidentale (il fossato orientale era invece alimentato dal Mugnone), per poi da qui gettarsi in Arno all'altezza della zecca vecchia, davanti a Porta San Niccolò; fino al XIX secolo il fosso correva quindi dalla piana di piazza Edison (dove esisteva un ponticello di legno per permetterne l'attraversamento [4]) lungo le attuali via Baldesi - via Saffi - via Frusa - via La Farina per gettarsi nei fossati all'altezza della oggi scomparsa Porta a Pinti, in corrispondenza del Piazzale Donatello.
L'epoca del risanamento
Con l'abbattimento delle mura operato dal Poggi si rese necessario trovare nuovi sbocchi per i torrenti che alimentavano le acque dei fossati, così da permettere la creazione degli attuali viali di circonvallazione. Del resto, a quanto l'architetto riferisce nelle sue indagini preliminari al risanamento, il fosso nel suo percorso extraurbano presentava "sezioni insufficienti, con letto in parte superiore alla campagna e con irregolari arginature", il che lo portava a frequenti tracimazioni. Per risolvere entrambi i problemi il torrente venne così deviato per una seconda volta ed il suo corso interrato per garantire la salubrità ed edificabilità della zona di San Gervasio. Il nuovo ed attuale percorso, scendendo dalla collina di Camerata, segue le pendici della collina delle forbici, creando l'attuale asse viario viale Righi - piazza Edison - viale Volta, in direzione delle Cure; qui le acque del fosso furono dal Poggi fatte confluire nel Mugnone, all'altezza del ponte di via Borghini.
Bibliografia
Gianni Oliveti, L'antica chiesa fiorentina dei santi Gervasio e Protasio e il suo territorio, Edizioni Messaggerie Toscane, Firenze, 2008
Note
- ^ Piano strutturale Comune di Firenze - Monografia UTOE 21
- ^ Relazione sugli scavi in via Castellani - [http://www.archeofirenze.unisi.it/scavi/castellani11a.html Inquadramento geoambientale dell'area
- ^ cfr. Ugo Losacco, Notizie e considerazioni sulle inondazioni d'Arno in Firenze, Istituto Geografico Militare, Firenze, 1967
- ^ Piano strutturale Comune di Firenze - Monografia UTOE 22