L'onore e il rispetto - Parte seconda
L'onore e il rispetto - Parte seconda è una fiction tv diretta da Salvatore Samperi (morto prima della messa in onda) e da Luigi Parisi. È il sequel de L'onore e il rispetto, andato in onda nel 2006.
Anno | |
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Episodi | 6 |
Durata | 100 min. (a episodio) |
Crediti | |
Prima visione | |
In un'intervista Gabriel Garko ha rivelato che ci sarà una terza serie e che le riprese inizieranno a Giugno 2010.
Trama
Prima puntata
1969. Al funerale di don Calogero, l'anziano boss mafioso ucciso da Tonio Fortebracci alla fine della precedente serie, arriva il giudice Santi Fortebracci (Giuseppe Zeno) che fa le sue condoglianze alla vedova del capomafia, donna Rosangela Rocca (Angela Molina), che lo ritiene responsabile della morte del marito ed è decisa a vendicarsi.
Subito dopo Santi si reca a Mascalucia, il suo paese natale, dove tiene nascosto, in un casolare di famiglia, il fratello Tonio (Gabriel Garko), ripresosi dalla terribile sparatoria (in cui è morto don Calogero) da cui si è salvato perché indossava un giubbotto antiproiettile sotto i vestiti. Santi è deciso a portare Tonio a Torino, dove testimonierà al processo contro la mafia, evitandogli così il carcere.
Intanto Rosangela Rocca vuole convincere il figlio Dario (Sergio Arcuri) a prendere le redini della famiglia mafiosa gestita dal padre Calogero, mettendolo contro la sorella Assunta (Elena Russo). Ma fa il suo ritorno da Beirut, dove ha passato sette anni per sfuggire all'arresto, Rodolfo Di Venanzio (Vincent Spano), nipote del boss italoamericano Fred Di Venanzio (Ben Gazzara), detto "il padrino" perché ricopre un ruolo di comando all'interno della cupola mafiosa.
Tonio, con una scusa, prende la guida dell'auto di Santi e si reca a Lugano per cercare sua moglie Olga (Serena Autieri), che lo crede morto e sta per sposare Klaus Thorter, un ricco banchiere svizzero.
Intanto Melina (Cosima Coppola), la moglie di Santi, riceve minacce da Beniamino (Paul Sorvino), un uomo di fiducia della famiglia Rocca, che le sottrae il figlioletto per qualche istante e le dà alcune informazioni sul marito, escluso dal processo contro la mafia perché ha fatto fuggire Tonio a Lugano. Melina quindi propone a Santi di rinunciare alla carriera di magistrato per salvaguardare i loro figli, ma lui rifiuta.
Tonio trova Olga e scopre che non ha abortito ed ha dato alla luce suo figlio. Allora lui decide di comprare una villa in Svizzera per vivere loro tre insieme, lontano dal mondo mafioso.
Il giorno del processo contro la mafia, don Rosario (Luigi Maria Burruano), il boss mafioso arrestato da Santi nella precedente serie ed ora diventato il testimone-chiave dell'udienza, viene ucciso da Fortunato Di Venanzio (Gabriele Rossi), il giovane fratello di Rodolfo, con una pistola nascosta in una macchina fotografica: il processo viene annullato e Cosa nostra è salva. L'unica persona ad aver visto l'assassino è Alma Vinci (Valeria Milillo), giornalista di un quotidiano di Torino che decide di recarsi in Sicilia per fare uno scoop.
Melina invece si è trasferita da una sua zia a Sirenuse, un paesino della Sicilia, per via dei rischi che corre e chiede la separazione da Santi. Intanto Rodolfo Di Venanzio cerca di convincere donna Rosangela, che gode di molta considerazione all'interno di Cosa nostra, ad aiutarlo a mettere in piedi in Sicilia il nascente traffico di droga ma lei non è d'accordo perché il figlio Dario è tossicodipendente, all'insaputa di tutti. In una riunione della cupola mafiosa la maggioranza vota contro il commercio della droga.
Alma Vinci giunge a Sirenuse, fingendosi una turista scippata, e si porta a cena il commissario Maffei, colluso con la mafia, fotografandolo in segreto mentre riceve soldi da un uomo misterioso, che altri non è che Rodolfo Di Venanzio, che a sua volta riceve da lui una copia del verbale di Polizia in cui si attesta che Dario Rocca è stato arrestato per possesso e consumo di stupefacenti. Santi va ad interrogare Alma Vinci per sapere di più su quelle foto apparse sul suo quotidiano, ma lei non risponde per paura di ritorsioni.
Rodolfo si reca in Svizzera per conto dello zio Fred Di Venanzio per scoprire dove sono finiti i soldi che Tonio Fortebracci ha nascosto e viene a sapere dal banchiere Thorter che Tonio è ancora vivo. Klaus allora fa un patto con Di Venanzio per consegnargli Fortebracci, in cambio che però lascino viva Olga e il suo neonato. Infatti lui convince Olga a fuggire con lui con la scusa che la mafia vuole ucciderla ma, mentre sono per strada, lei capisce l'inganno e fa sbandare l'auto, provocando un incidente che la ferisce a morte. Tonio, sulla strada per il ritorno a casa, li vede e si precipita sul luogo dell'accaduto, promettendo ad Olga morente che il loro bambino non diverrà mai un mafioso.
Intanto donna Rosangela e Beniamino prendono di mira Melina e decidono di vendicarsi su di lei di Santi.
Seconda puntata
Tonio viene arrestato durante il funerale di Olga e portato in carcere.
In una riunione della cupola mafiosa, donna Rosangela, che ha ottenuto da Fred Di Venanzio il permesso per occuparsi degli affari del defunto marito, dichiara l'intenzione di uccidere Tonio perché ha tradito Cosa nostra nascondendo i loro soldi in Svizzera.
Intanto Santi incontra Tonio in carcere e lui gli chiede di occuparsi di suo figlio neonato finché resterà detenuto. Donna Rosangela invece viene portata da Beniamino nell'ospedale dove Melina è ricoverata per un'operazione chirurgica all'anca, con l'intenzione di iniettarle del veleno endovena mentre dorme. All'improvviso però il figlio di Melina si sveglia e donna Rosangela fugge via, dicendo a Beniamino che l'ultima cosa che vuole sono le lacrime di un bambino.
Tonio viene picchiato nelle docce del carcere da tre uomini che gli vogliono far confessare dove ha nascosto i soldi ma lui si rifiuta di parlare; allora l'avvocato Vasile (Sebastiano Lo Monaco), detenuto per favoreggiamento a Cosa nostra, tenta di corromperlo facendolo sedurre da una prostituta ed in seguito cerca di parlargli.
Alma Vinci invece scrive un articolo per il suo quotidiano nel quale accusa Santi di aver riconosciuto il falso cadavere di Tonio, pur sapendo che era vivo. Intanto il procuratore Giulio Donelli vuole convincere Tonio a rivelargli i segreti di Cosa nostra ma lui si rifiuta di collaborare.
Carmela Di Venanzio (Laura Torrisi), la sorella di Rodolfo, riceve in segreto la corte del picciotto Tommasino, ma i due vengono scoperti da Rodolfo, che picchia selvaggiamente il ragazzo. Dopo una visita medica, si scopre che Carmela non è più illibata ed allora Rodolfo uccide brutalmente Tommasino.
Rodolfo Di Venanzio si serve di Assunta Rocca, perdutamente innamorata di lui, convincendola a farsi accompagnare dal fratello all'inaugurazione del Dancing, la nuova sala da ballo del paesino. Tuttavia durante i festeggiamenti, Dario rischia di morire di overdose dopo essersi iniettato della droga e viene così portato dalla madre Rosangela in una clinica privata, dove si salva.
Il commissario Maffei, ormai screditato agli occhi dei capimafia perché fotografato da Alma Vinci mentre riceveva soldi da Rodolfo, contatta Santi, deciso a collaborare con la giustizia; viene così preso dal giudice e da un suo collega per essere portato a Torino. Ma mentre viaggiano sul treno, Fortunato uccide Maffei e il collega di Santi, mentre Fortebracci viene gravemente ferito da una serie di spari di Rodolfo. In carcere Tonio minaccia l'avvocato Vasile dopo aver saputo dell'attentato a Santi: se suo fratello morirà, lui non dirà mai dove ha nascosto i soldi.
Intanto donna Rosangela scopre che la droga offerta a Dario all'inaugurazione gli era stata data da una ragazza pagata da Rodolfo per mettere fuori gioco il giovane: così Rosangela decide di impedire ad Assunta di sposare Rodolfo. Santi invece si salva e, ritornato a Torino, trova ad aspettarlo Melina, che ha deciso di ritornare con il marito, pentita di averlo lasciato e tradito con un altro uomo. Allora Santi comunica alla moglie che ha deciso di abbandonare la magistratura per vivere felici insieme ai loro figli.
Rodolfo ha promesso in matrimonio Carmela ad un medico omosessuale, Emilio Fidemi (Giampiero Cicciò), ma lei si rifiuta di sposarlo; allora Rodolfo rivela alla sorella l'amore che prova per lei e la violenta, dicendole che sarà l'ultima volta prima di sposarsi.
Terza puntata
Alma Vinci va a Sirenuse, dove rivela a Santi che è decisa a riconoscere l'uomo misterioso che ha fotografato mentre corrompeva Maffei. I due, controllando l'archivio del commissariato locale, scoprono così che quell'uomo è Rodolfo Di Venanzio e Santi riconosce in lui il killer che gli ha sparato sul treno.
Intanto Tonio si trova ancora in carcere e fa un patto con l'avvocato Vasile: se lascieranno in pace la sua famiglia, lui restituirà i soldi nascosti in Svizzera.
Il fidanzamento tra Rodolfo e Assunta è osteggiato da donna Rosangela ed allora Di Venanzio la ricatta, minacciando di mostrare ai capimafia la copia del verbale nel quale si attesta che il figlio Dario è stato arrestato per possesso e consumo di droga, facendo così cadere il disonore sulla famiglia Rocca.
Donna Rosangela si reca da Fred Di Venanzio per rivelargli che Dario è suo figlio perché molti anni prima loro due erano amanti.
Rosangela avverte Tonio del pericolo che corre il fratello perché è nel mirino di Rodolfo, ma è troppo tardi: Santi viene ucciso per strada a colpi di mitragliatrice da Fortunato Di Venanzio e dal picciotto Vituzzo, sotto gli occhi di Alma Vinci e Melina, che assiste terrorizzata alla scena dal balcone della casa di sua zia. Sfortunatamente Santi aveva in braccio il figlio neonato di Tonio, che rimane pure ucciso dagli spari. Subito dopo Fortunato rincorre Alma Vinci, ormai al corrente di troppe cose, e la uccide di fronte al cancello di una chiesa.
La sera stessa, nessun capomafia si presenta alla festa di fidanzamento di Rodolfo ed Assunta perché l'omicidio di Santi doveva essere deciso insieme agli altri boss. Infatti in una riunione della cupola mafiosa Rodolfo viene costretto da suo zio Fred a costituirsi alla polizia per evitare che le forze dell'ordine scoprano altro e viene espulso da Cosa nostra.
Tonio, profondamente sconvolto per la morte del fratello e del figlio, viene condotto dal procuratore Donelli che gli propone di collaborare ed in cambio verrà assolto nel processo contro di lui; Tonio accetta la proposta.
Al matrimonio di Carmela e del dottor Fidemi, Rodolfo ferisce al volto un capomafia, che era venuto per portarlo a costituirsi, e fugge via insieme ai suoi picciotti. Intanto il nuovo magistrato Francesca De Santis (Alessandra Martines) si trasferisce in Sicilia sotto la spinta del procuratore Donelli per indagare sulla morte di Santi e stabilisce un contatto con Tonio, che ritornato libero dopo l'assoluzione al processo, è deciso a vendicare la morte del figlio e del fratello.
Donna Rosangela incontra Tonio che la crede mandante dell'omicidio di Santi, ma lei gli assicura che non è stata lei e gli dirà il nome dell'assassino solo quando restituirà i soldi. Così Tonio racconta tutto l'accaduto al giudice De Santis ed incontra il suo vecchio amico Ricky (Cristiano Pasca), che si trova in Sicilia perché fa il cantante in alcuni alberghi: i due decidono di tornare in società insieme, come tanto tempo prima.
Beniamino e donna Rosangela costringono il dottor Fidemi ad uccidere Rodolfo: infatti il dottore avvelena la cassata che Di Venanzio è solito mangiare quando ogni settimana approfitta della sorella Carmela. Ma Assunta ascolta tutto e, tramite la maîtresse Mimì (Valentina Persia), avverte Rodolfo, che uccide Fidemi, la madre del dottore e la governante della casa.
Assunta rivela alla madre che da bambina aveva scoperto che lei e Fred Di Venanzio erano amanti e poi fugge per raggiungere l'amato Rodolfo. Subito dopo donna Rosangela trova il cadavere del dottor Fidemi, infilzato nel cancello della sua casa.
Quarta puntata
L'avvocato Vasile, uscito da poco di prigione, chiama il narcotrafficante libanese Karim da una cabina telefonica e gli dice che ora le famiglie mafiose danno la caccia a Rodolfo Di Venanzio. Infatti Karim incontra Rodolfo perché gli deve 5 miliardi di lire da investire nel traffico di droga e gli punta una pistola alla testa perché gli è impossibile pagare il debito. Ma Rodolfo lo placa dicendogli che troverà i soldi con un sequestro di persona.
Assunta è a disagio perché deve fare da serva a Rodolfo e ai suoi picciotti nel casolare abbandonato dove sono nascosti. Rodolfo però vuole sapere da Assunta in quale clinica privata donna Rosangela tiene Dario per disintossicarlo dalla droga, in modo da rapirlo e chiedere un riscatto.
Carmela, tenuta chiusa nel casolare da Rodolfo, tenta il suicidio ma viene salvata in tempo dal fratello Fortunato. Intanto Tonio, su indicazione del giudice De Santis, si presenta ad una riunione della cupola mafiosa. Tuttavia i capimafia dichiarano di non fidarsi più di lui perché tiene ancora nascosti i loro soldi in Svizzera.
Al giudice De Santis viene affidata la scorta, che lei lascia per andare ad incontrare Tonio che gli racconta l'esito della riunione. Beniamino ruba dallo studio della giudice il fascicolo riguardante i fratelli Fortebracci e lo porta a donna Rosangela, che scopre così che è stato Tonio e non Santi ad uccidere suo marito Calogero.
Intanto Antonia, la figlia di Melina, scopre casualmente che suo padre non è Santi ma Tonio. Melina nega la verità alla figlia, ma un giorno riceve la visita di Manlio (Gabriele Greco), un suo lontano parente, che tenta di violentarla. Allora Antonia cerca aiuto nel condominio e sulle scale trova Tonio, venuto per consegnare un libretto di risparmi a Melina, che picchia a sangue Manlio, uccidendolo. Dopo questi fatti, Melina dice a Tonio che deve uscire dalla sua vita e da quella dei suoi figli e per questo lui mente ad Antonia, dicendole che Santi era il suo vero padre e non lui.
Rodolfo minaccia Assunta di lasciarla in modo da indurla a dire il luogo dove si trova Dario e così, insieme ai picciotti, lo prelevano con una scusa e lo portano via dalla clinica. Mentre succedono queste cose, Carmela fugge dal casolare nascondendosi nel furgoncino di Rocco, un giovane mentalmente ritardato.
Tramite Beniamino, donna Rosangela fa venire nella sua casa Tonio per ucciderlo e così vendicare il marito ma riceve la telefonata di Assunta, che la avverte del rapimento di Dario. Rodolfo intanto è arrabbiato per la fuga della sorella Carmela e la fa cercare da Fortunato. Il ragazzo la trova, uccide Rocco in una colluttazione, ma viene convinto da Carmela a lasciarla scappare.
Rodolfo fa drogare Dario per farlo stare tranquillo e poi picchia Assunta, che si voleva ribellare.
Dopo aver sotterrato il cadavere di Manlio in campagna per nascondere il delitto, Tonio rischia di investire Carmela, in fuga nei boschi, e per questo la porta con sè. Ma, alla prima occasione, la ragazza fugge, non fidandosi.
Donna Rosangela viene a sapere da Assunta, pentita di non averla ascoltata, che Rodolfo vuole 5 miliardi per il rilascio di Dario oppure lo ucciderà. Allora Rosangela decide di risparmiare Tonio perché la aiuti a salvare il figlio e gli rivela che Rodolfo Di Venanzio è il mandante dell'assassinio di Santi e di suo figlio. Così Tonio viene portato da Rosangela ad una nuova riunione della cupola mafiosa, dove riconquista la fiducia dei capimafia, che gli annunciano che tornerà ad essere un "uomo d'onore".
Carmela intanto è nascosta in una chiesa di Sirenuse travestita da suora, con l'aiuto del parroco don Raffaele, vecchio amico di Tonio. Però Rodolfo scopre che Fortunato l'ha lasciata scappare e, dopo averlo picchiato, viene a sapere che la sorella si nasconde nella chiesa di don Raffaele. Insieme ai suoi picciotti va a riprenderla ed arriva addirittura a picchiare il parroco. Ma non trova Carmela perché Fortunato ha avvertito don Raffaele del loro arrivo con una telefonata.
Intanto Dario entra in crisi di astinenza e un picciotto sbaglia a fargli l'iniezione di droga, uccidendolo. Rodolfo e gli altri scoprono l'accaduto, mentre Assunta telefona a Fred Di Venanzio perché mandi i suoi uomini ad uccidere tutti, ma Rodolfo la scopre e la strangola. Poi prende il telefono e dice a suo zio Fred che ora tocca a lui morire dopo Dario e Assunta, ma il vecchio dice che Cosa nostra ha firmato la sua condanna a morte.
Quinta puntata
Fred Di Venanzio arriva al casolare, ma è troppo tardi: Dario e Assunta sono morti e Rodolfo e i picciotti sono andati a rifugiarsi da Mimì.
Donna Rosangela cade in uno stato di depressione per via della morte dei figli Dario e Assunta. Al loro funerale, tutti i capimafia si chiedono chi ora si occuperà degli affari della famiglia Rocca.
Grazie all'aiuto di don Raffaele, Carmela si rifugia nel casolare di Mascalucia dove abita Tonio e i due iniziano a fare amicizia. Subito dopo Tonio incontra il giudice De Santis per dirgli che Rodolfo vuole mettere in piedi un traffico di droga ma la cupola mafiosa non è d'accordo. Inoltre lei gli chiede una foto di Di Venanzio per trovarlo poiché ha scoperto che l'unica che esiste è stata rubata dagli archivi della procura.
Intanto Rodolfo chiede a Karim altro tempo per trovare i 5 miliardi di lire che gli deve per l'acquisto di un carico di droga, ma il libanese gli concede solo una settimana di tempo, oppure lo ucciderà.
Durante una riunione della cupola mafiosa, Tonio propone un'idea per avvicinare Rodolfo: fingersi interessato al carico di droga e tenersi in contatto con Karim attraverso l'avvocato Vasile, promettendogli i 5 miliardi. Però Rodolfo scopre che c'è un altro acquirente e, credendo che l'interessato sia Vasile, lo fa uccidere da Fortunato.
Nel frattempo Tonio e Carmela s'innamorano. Ma lui incontra Fred Di Venanzio, che gli mostra una foto dove appare parzialmente suo nipote e scopre che Carmela non è altro che la sorella di Rodolfo, l'assassino del fratello Santi e di suo figlio. Per questo la caccia di casa, rimandandola da don Raffaele. Tornato a casa dopo essersi ubriacato, Tonio si consola con la De Santis e i due finiscono a letto insieme.
Donna Rosangela si confessa a don Raffaele e gli rivela gli orrori a cui ha assistito nella sua vita. Racconta inoltre al parroco di aver progettato il suicidio per poter rivedere i suoi figli. Il parroco la dissuade dall'idea, dicendo che Dio non perdona chi si toglie la vita ma, di fronte alla disperazione della donna, le consiglia di fingere di voler collaborare con la giustizia per farsi uccidere dalla mafia.
Rodolfo e Karim si incontrano e quest'ultimo gli comunica che Tonio vuole entrare in società con lui: Fortebracci pagherà la droga, mentre Rodolfo dovrà tagliarla e smerciarla. Sospettoso, Di Venanzio fa pedinare Tonio il giorno della prima comunione di Antonia, dove lui sostituisce il fratello defunto in veste di padre della bambina.
Beniamino va da Fred Di Venanzio e gli dice che donna Rosangela vuole collaborare con la giustizia. Allora, intuendo le reali intenzioni dell'amica, Di Venanzio incarica lo stesso Beniamino di uccidere Rosangela.
Di ritorno dalla comunione, Tonio si dirige a casa Rocca, ma lì scopre dalla domestica che donna Rosangela è andata in procura per testimoniare.
Donna Rosangela si presenta all'appuntamento con la De Santis e il procuratore Donelli, ma si rifiuta di parlare. Salita sulla sua automobile, Beniamino le blocca gli sportelli e si allontana. In quel momento arriva Tonio, che capisce subito cosa sta succedendo: donna Rosangela, che ora aspetta solo di essere uccisa, gli sorride serenamente e la sua automobile esplode.
Sesta puntata
La giudice De Santis convoca Fred Di Venanzio in procura per interrogarlo sull'omicidio di donna Rosangela. Dal dialogo con Di Venanzio, la giudice capisce che il boss ha un informatore all'interno della procura.
Karim fa sapere a Rodolfo che il carico di droga è arrivato e lui manda il fratello Fortunato ad uccidere Tonio, ma questi all'interno del casolare di Mascalucia trova Carmela, appena fuggita dal convento dove era tenuta nascosta da don Raffaele. Lei racconta al fratello che Rodolfo la violentò per la prima volta quando aveva 11 anni e nutre per lei un amore morboso.
Per evitare di essere ucciso, Rodolfo fa indossare i suoi occhiali da sole a uno dei suoi sgherri, in modo da farlo uccidere al suo posto in un eventuale agguato. Infatti, durante la consegna della droga al porto, Tonio dà il segnale stabilito ai poliziotti mandati dalla giudice De Santis, informata da Fortebracci dell'incontro. Ne nasce una sparatoria, nella quale Karim rimane ucciso, e dopo la polizia arresta Vituzzo Cancemi, un picciotto di Rodolfo.
Fortunato, pieno d'odio perchè il fratello ha violentato Carmela, va dallo zio Fred e gli consegna Rodolfo, che ha preso in ostaggio Melina e Antonia perchè vuole da Tonio i 5 miliardi che doveva consegnare a Karim.
Carmela, d'accordo con don Raffaele, chiede allo zio Fred e a Tonio di risparmiare Rodolfo perchè si è pentito del male che ha commesso. I due acconsentono e Fred regala a Rodolfo un volo privato per New York, intimandogli di non tornare mai più in Sicilia. Durante il traggitto in auto, si scopre che l'autista è Tonio, che ferma l'automobile e picchia Rodolfo. Proprio mentre lo sta per uccidere, Rodolfo lo interrompe e gli dice che si porterà nella tomba il nome dell'esecutore materiale dell'omicidio di Santi e di suo figlio. Dopo aver detto ciò, si lascia cadere giù dalla scogliera, suicidandosi.
Un vicecommissario, l'informatore della mafia in procura, pedina la giudice De Santis e Tonio lo attira in una trappola, uccidendolo ed incendiandogli l'auto. La giudice assiste alla scena ma decide di non denunciarlo.
Durante la festa per il fidanzamento di Tonio e Carmela, la cupola mafiosa si riunisce e qui Fred annuncia a tutti che Tonio sarà il suo successore, in attesa che Fortunato diventi maggiorenne e prenda le redini della famiglia Di Venanzio. Tuttavia, al termine della riunione, Fred viene colpito da un malore e muore.
In procura, la giudice De Santis interroga Vituzzo, che ha deciso di collaborare con la giustizia, e registra le sue dichiarazioni.
Il cadavere di Rodolfo viene ritrovato da alcuni pescatori e, quando Carmela viene a sapere della morte del fratello, fugge per sempre dalla Sicilia, lasciando Tonio perchè non ha avuto pietà di Rodolfo. La giudice De Santis invece ringrazia Fortebracci per i servizi resi alla giustizia, ma gli chiarisce che ora sarà un suo nemico perchè è diventato il "padrino" della cupola mafiosa.
Beniamino consegna a Fortunato il fascicolo rubato alla giudice De Santis nel quale si attesta che Tonio è l'assassino di don Calogero, ma lui, per non perdere il posto di erede, uccide Beniamino, facendolo apparire come un suicido motivato dal rimorso di aver ucciso donna Rosangela.
La cupola mafiosa medita di uccidere la De Santis perchè sta ostacolando le attività dell'organizzazione, ma Tonio proibisce loro di farle del male, con la scusa che sarebbe un errore eliminare un altro giudice. Intanto Vituzzo sta per essere trasferito lontano dalla Sicilia per via della sua collaborazione, ma, durante una visita in carcere, sua sorella Mimì, la maîtresse mandata lì da Tonio, lo uccide, accoltellandolo con uno spillone per capelli.
Durante la festa di compleanno di Antonia, Tonio chiede a Melina di sposarsi con lui, e lei sembra convinta. Fortebracci viene però chiamato dalla giudice De Santis, che gli fa ascoltare la registrazione in cui Vituzzo affermava che Fortunato era stato l'esecutore materiale dell'omicidio di Santi e di suo figlio neonato.
Durante la notte, Tonio, profondamente amereggiato, chiama la De Santis, dicendole che l'informatore della mafia è Trapanese, il procuratore che gode di molta considerazione all'interno della procura. Inoltre decide di uccidere Fortunato nel sonno, ma quest'ultimo è sveglio e gli spara due colpi all'addome. Tonio, ferito gravemente, viene portato via dall'ambulanza. In quel momento la giudice De Santis arriva sul posto e Fortunato si giustifica con lei, dicendo che ha sparato perchè pensava fosse un ladro. Allora la giudice si allontana piangendo, mentre i boss, a bordo delle loro automobili, vanno ad incontrare Fortunato.
Episodi e ascolti
Numero Puntata | Trasmessa il | Telespettatori | Share |
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1 | martedì 8 settembre 2009 | 5.025.000 | 22,48% |
2 | martedì 15 settembre 2009 | 5.770.000 | 22,61% |
3 | domenica 20 settembre 2009 | 5.604.000 | 25,13% |
4 | martedì 22 settembre 2009 | 6.785.000 | 27,87% |
5 | martedì 29 settembre 2009 | 7.020.000 | 27,80% |
6 | martedì 6 ottobre 2009 | 7.134.000 | 27,23% |