Libertarismo

insieme di filosofie politiche


Il Libertarianismo, traduzione dalla lingua inglese di Libertarianism, movimento liberale, dagli anni '70 del ventesimo secolo è una dottrina politico economica. Il termine è utilizzato, nella sfera del liberalismo, a volte come sinonimo di anarcocapitalismo[1], come pure di altre sue correnti . Questo orientamento ideologico difende il capitalismo puro e si batte contro ogni intervento dello Stato sia nel campo economico che in quello sociale. In lingua inglese, i termini libertarism e libertarianism sono utilizzati come sinonimi nell'uso politico, mentre nella maggior parte delle altre lingue ad esempio neolatine si distingue tra libertarismo, un' ideologia anarchica molto ampia, ma che generalmente si identifica con l' anarco-comunismo, e libertarianismo, che cerca di coniugare l' anarchismo con il liberalismo classico, giungendo a soluzioni radicali in campo economico, sociale, politico e civile, e la cui corrente principale è l' (anarco-liberalismo).

Storia del termine e disambigua

Origine storica

Gli anarchici di tradizione socialista usano il termine libertario per descrivere se stessi e le loro idee sin dal 1857. "Le Libertaire, Journal du Mouvement sociale", fu ad esempio pubblicato a New York dal 1858 al 1861 dal rivoluzionario anarcocomunista Joseph Dejacque[2].
Nella seconda metà del 1900, negli Stati Uniti d'America, fece ingresso l'accezione liberal-libertaria, in genere indicata come libertarianism, ma, a volte libertarism. Il termine libertarianism, specificamente, nel 1970 rientrerà in Europa per le traduzioni dell'economista francese Henri Lepage, con l'intenzione d'evitare evidenti fraintendimenti.

Le parole libertarismo e libertario furono quindi usate dalla seconda metà del XX secolo da filosofi e politici anglosassoni che provenivano da differenti contrapposte formazioni culturali, e quindi, principalmente in lingua inglese, tali termini attualmente indicano movimenti culturali e politici che pur definendosi in traduzione italiana libertari sono assolutamente in antitesi tra loro. Filosofi e politici definiti libertari sono quindi in diverse tradizioni culturali ossia quelle del liberalismo, socialismo, comunismo e anarchismo: quest'ultimo movimento politico-sociale ha poi adottato il termine libertarismo appunto per autodefinirsi[3].

Negli anni '50 del XX secolo nasce negli Usa un partito politico che raccoglie una lunga storia di antistatalismo di taglio liberale e che si autodefinisce libertarian, il Libertarian Party, quindi utilizzando il termine in senso proprio, senza rispettare né i crismi anarchici della tradizione socialista, né, dunque, quelli libertari intesi nel senso europeo del termine. Il Partito Libertariano degli Stati Uniti d'America, (LP) dall'11 dicembre 1971, data della sua fondazione, è costantemente cresciuto fino a diventare il terzo partito del paese, immediatamente dopo quello Repubblicano e Democratico. Si caratterizza per il forte antistatalismo, la volontà di escludere qualunque intervento statale in campo di Welfare State in particolare nel campo della salute pubblica (abolizione di ogni forma di assistenza sanitaria universale garantita), e l'abolizione di ogni forma di tassazione generalista (corrispondente all'IVA italiana).

Da alcuni decenni, questo termine è usato soprattutto per definire, in senso più ampio, quelle teorie che danno preminenza alla scelta individuale davanti alle pretese di qualunque potere politico.

Il movimento mostra sensibilità verso la protezione della proprietà e della libertà di mercato ed è uso comune definire "libertarianism" (e spesso anche "propertarianism", per distinguerlo maggiormente dal libertarismo di matrice anarchica tradizionale e socialista) la corrente anarco-capitalista, cioè la versione più estrema del pensiero liberale, la quale ha trovato la propria espressione più significativa in Murray N. Rothbard.

Tale "libertarianism" affonda le sue radici nella tradizione dell'individualismo americano professando l'idea di un mercato completamente sottratto ad ogni tutela statale, che lasci l'individuo padrone di sé in ogni aspetto della vita dell'individuo, inclusi i servizi di protezione, la giustizia e il diritto. La maggioranza dei suoi teorici sono fautori del giusnaturalismo lockiano, ma esiste anche una variante utilitarista (David Friedman). In Europa i massimi esponenti di tale teoria politica sono Hans-Hermann Hoppe e Anthony de Jasay. Tra i partiti che si rifanno alle ideologie libertariane si ritrova anche il partito politico statunitense Libertarian National Socialist Green Party (LNSGP) una organizzazione che nel Partito Nazional-socialista tedesco dei lavoratori, trova forte ispirazione ideologica, integra elementi di libertarianismo e del movimento verde, e considera una degenerazione le tendenze di supremazia razziale tipiche del white power .

Correnti

Esistono in seno al movimento una varietà[4] [5] [6][7] [8]di tendenze:

I libertariani, sia europei che americani, giudicano contraddittoria con le premesse antistataliste la tradizionale avversione degli anarchici di tradizione socialista ad ogni idea di un libero mercato basato sulla proprietà privata, sullo scambio e su interazioni liberamente scelte.

A causa dei problemi semantici sopra evidenziati, l'uso dei termini "libertario/libertarismo" per indicare l'anarchismo classico, e dei termini "libertariano/libertarianismo" per indicare l'anarco-capitalismo, è praticamente ovunque diffuso, tranne che nei paesi di lingua inglese. L'affinità dei due termini in ogni caso, rende frequente la necessità di disambiguazione

Note

  1. ^ Norman P. Barry, Del liberalismo classico e del libertarianismo, ELiDiR , Roma, 1993
  2. ^ Max Nettlau, A Short History of Anarchism, p. 75
  3. ^ George Woodcock, L'anarchia: storia delle idee e dei movimenti libertari, Feltrinelli Editore, 1966.
  4. ^ D.B. Rasmussen, , D. Den Uyl, Liberty and Nature. An Aristotelian Defense of Liberal Order Chicago: Open Court, 1991
  5. ^ C. Murray, What It Means to Be a Libertarian New York: Broadway Books, 1997
  6. ^ D. BoazLibertarianism: a Primer, New York Free Press, 1997
  7. ^ Paolo Zanotto, Il Movimento Libertario americano dagli anni sessanta ad oggi: radici storico-dottrinali e discriminanti ideologico-politiche, Siena, Università degli Studi di Siena, 2001
  8. ^ Guglielmo Piombini, Murray N. Rothbard e il movimento paleolibertario, Etica & Politica, 2003, 2

Bibliografia

Voci correlate


Movimenti politici libertariani

Autori libertari di tradizione liberale

Collegamenti esterni

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