Anna Wintour

giornalista ed editrice britannica con cittadinanza statunitense

Anna Wintour (Londra, 3 novembre 1949) è un giornalista britannica.

Anna Wintour mentre assiste in prima fila ad una sfilata di moda

Carriera

È il direttore di quella che è considerata la più autorevole rivista di moda statunitense e mondiale, Vogue, dal 1988.

Già dopo i sedici anni intraprese una carriera come giornalista di moda, che le avrebbe offerto le basi per il suo futuro di gran signora del giornalismo. Quando la Wintour si presentò al colloquio di lavoro per essere assunta a Vogue e l'allora direttrice Diana Vreeland le chiese quale posto volesse ottenere all'interno della rivista la Wintour le rispose freddamente: "Il suo". È diventata, come il suo predecessore alla direzione di Vogue, Grace Mirabella, un simbolo della moda in tutto il mondo. Vedere il suo famoso caschetto e i suoi occhiali da sole alle sfilate rende prestigioso lo stilista in questione, benché ella prediliga stilisti non italiani. Nonostante questo è molto amica della direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani, con la quale da oltre vent'anni siede nei posti riservati in prima fila alle sfilate di moda più importanti di tutto il mondo.

La Wintour, per contratto dalla Condè Nast (la casa editrice che gestisce Vogue e molte altre importanti riviste), ha uno stipendio annuo che supera i 2.000.000 di dollari, autista personale e un budget annuale di 200.000 dollari riservato alle spese per l'abbigliamento.

Sebbene l'autrice lo neghi, sono ispirate a lei le vicende del romanzo Il diavolo veste Prada del 2003, scritto da una sua ex-assistente, Lauren Weisberger e dell'omonimo film, che vedeva Meryl Streep nei panni della protagonista.

Sembra che Johnny Depp si sia ispirato a lei e a Marilyn Manson per il look del suo personaggio Willy Wonka nel film-remake La fabbrica di cioccolato.

È la Wintour che, anno dopo anno, indica le tendenze anche in fatto di top model e non solo di abiti. Negli ultimi anni Wintour ha sancito come nuovi volti internazionali supermodelle come Lily Donaldson, Eva Riccobono, Gemma Ward, Raquel Zimmermann, Jessica Stam, Lily Cole, Maricarla Boscono e molte altre.

L'unica stilista italiana inclusa nella sua lista dei "magnifici sette" del fashion system è, guarda caso, proprio Miuccia Prada. Nota è infatti la tendenza di Anna a privilegiare gli stilisti americani, ma come dichiarato anche da Franca Sozzani (direttrice di Vogue Italia), ogni direttore di Vogue privilegia giustamente gli stilisti del proprio paese. La Wintour infatti ha numerosi protetti, anche tra gli stilisti, tra i quali John Galliano, che senza il suo aiuto non lavorerebbe da Christian Dior. Inoltre ha persuaso Donald Trump a lasciare una sala disponibile per una presentazione a Marc Jacobs, quando questi era a corto di fondi. Non si può parlare di protetti senza tralsciare Plum Sykes, un'assistente di Vogue che è diventata una scrittrice di fama, contesa dall'élite modaiola di New York. Il direttore editoriale di Vogue America, è la protagonista del documentario presentato e premiato al Sundance film festival. Il documento si chiama, non a caso, "Il numero di settembre", considerato il numero più importante dell’anno, che impiega circa 8 mesi di lavoro alla rivista. Il documentario è girato dal regista R.J. Cutler, che ha avuto accesso alla sede centrale del magazine in Times Square, New York, e che ha rivelato che quello che si vede ne "Il diavolo veste Prada" è reale. Anna Wintour è davvero così potente. Anche Frida Giannini, attualmente a guida della maison Gucci, nel corso di un'intervista rilasciata a Serena Dandini nel talk-show Parla con me ha confermato quanto sia glaciale, impenetrabile e potente la figura della Wintour, ribadendo inoltre che tutto quello che si vede nel film Il diavolo veste Prada è reale.

Recentemente sono apparsi in internet dei rumors di una sua sostituzione. Infatti come nel film verrebbe sostituita dalla sua collega francese, Carine Roitfeld, classe ' 54. Il gossip è stato subito raccolto dal New York Times, che che dedica un ampio pezzo alla leggendaria direttrice.

L'11 settembre 2009 esce negli Stati Uniti il documentario The September Issue che la vede protagonista.

Controversie

  • Il suo braccio destro Andrè Leon Talley ha dichiarato cha la Wintour non sopporta le persone sovrappeso e che ha concesso la copertina di Vogue alla celebre presentarice americana Oprah Winfrey solo a condizione che perdesse almeno venti chili.

La giornalista Grace Coddington durante uno speciale dedicato alla Wintour nella trasmissione americana "60 Minutes with..." ha ammesso che i canoni estetici della sua direttrice nel selezionare modelle e celebrità da fotografare su Vogue sono a dir poco estremi. La Coddington ricorda con indignazione che durante un servizio fotografico con Caroline Trentini, una delle supermodelle di nuova generazione più richieste in tutto il mondo, la Wintour le ha consigliato in malo modo di andare in palestra in quanto non sufficientemente magra per indossare al meglio gli abiti da lei selezionati. A chi la accusa di scegliere modelle eccessivamente magre e di promuovere l'anoressia la Wintour risponde che in America è l'obesità ad essere una piaga sociale e non l'anoressia e che invece di soffermarsi troppo su quest'ultima bisognerebbe promuovere interventi contro i disturbi da sovra-alimentazione e a favore dello sport.

  • La Wintour è una grande appassionata di pellicce, di cui si fa spesso rifornire dalle maison Chanel e Fendi. Per questo motivo spesso è stata presa di mira da gruppi di animalisti che all'uscita dalle sfilate le hanno lanciato addosso vernice, uova e altro.

Nonostante questo ha continuato a ribadire il suo amore per la pelletteria e ha assunto un servizio di sicurezza che la scorti e la protegga da nuovi attacchi di protesta in futuro.

  • In molti, compresi stilisti come Roberto Cavalli e Krizia, l'accusano di privilegiare la moda americana dannegiando quella italiana. Infatti ad ogni settimana della moda in Italia la Wintour pretende ed ottiene che i giorni di sfilate a Milano vengano ridotti da sette a cinque per non dover rimanere troppo a lungo nel capoluogo lombardo.

In questo modo i grandi stilisti della moda italiana fanno a gara per contendersi la presenza della Wintour nei pochi giorni in cui soggiorna in Italia e per questo gli orari delle sfilate spesso si accavallano ed hanno ritmi serrati. Inoltre le piccole realtà emergenti della moda italiana protestano poiché snobbate dalle tesate giornalistiche che contano. La stilista Krizia si è dichiarata profondamente indignata dal modo in cui la Wintour strumentalizza il suo potere e Roberto Cavalli si dichiara insofferente allo strapotere della giornalista e al modo in cui gli stilisti italiani la riveriscono senza battere ciglio. Cavalli inoltre spiega che a Parigi case di moda come Christian Dior o Louis Vuitton ignorano la richiesta della Wintour di abbreviare la settimana della moda nella loro città e questo atteggiamento, a suo parere, dovrebbero adottarlo anche i suoi colleghi italiani.

Vita Privata

Anna Wintour si è sposata nel 1984 con David Shaffer, uno psichiatra infantile, di tredici anni più vecchio di lei. La coppia ha divorziato nel 1999, dando luogo a numerosi pettegolezzi, che sono stati più volte smentiti da ambo le parti. Durante il loro matrimonio sono nati due figli, Charles e Katherine (detta Bee), che lavora per il Daily Telegraph. La mania della Wintour per la moda non si è fermata neppure durante la gravidanza, periodi nei quali ha fatto accomodare le gonne e i miniabiti di Chanel che ama indossare. La Wintour avrebbe voluto introdurre la figlia Bee a lavorare nel mondo della moda, ma quest'ultima ha rifiutato le spinte della madre preferendo gli studi in legge. La direttrice di Vogue è una grande appassionata di tennis e fan del campione Roger Federer, conduce una vita molto metodica: si alza prestissimo la mattina per giocare a tennis e poi recarsi in ufficio e la sera non va mai a dormire oltre le 10. Mangia pochissimo, adora i cappuccini bollenti e presenzia ai party e agli eventi solo per un quarto d'ora e poi se ne va. È molto amica degli stilisti Ralph Lauren, Oscar de la Renta, Carolina Herrera e Diane von Furstenberg.