Fossò
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Fossò è un comune di 6.678 abitanti[1] della provincia di Venezia.
Il comune di Fossò si trova a circa 12 km da Padova e da Piove di Sacco e a circa 35 km da Venezia, nella zona denominata Riviera del Brenta. Nel 1957 viene inaugurata la nuova imponente chiesa parrocchiale dedicata a san Bartolomeo. La sua costruzione, però, ha inizio nel 1928 quando don Giovanni Roncaglia (1869-1949), che ha iniziato la sua attività di parroco nel paese rivierasco nel 1909, incaricha l'ing. Chemello di presentare un progetto per la nuova chiesa. Nel 1937 viene acquistato il terreno e il 14 maggio 1939 il vescovo Carlo Agostini benedice la prima pietra. Con la morte di don Roncaglia (11 gennaio 1949) i lavori vengono interrotti anche per la mancanza di fondi. I muri comunque avevano raggiunto l'altezza di 10 metri. Il 10 giugno 1950, dopo l'ingresso di don Mario Pinton, i lavori riprendono e proseguono rapidamente con il concorso di tutta la popolazione. Il 19 marzo 1957 la chiesa viene inaugurata alla presenza del vescovo di Padova, mons. Girolamo Bordignon. Nella piazza antistante la chiesa di san Bartolomeo si calcola la presenza di almeno 10.000 persone. Nel paese rivierasco permane comunque la chiesa del ‘700 che recentemente è stata restaurata. Dopo mesi di lavoro e con un cospicuo investimento di denaro, infatti, la bellissima chiesa del 1700 ha trovato una nuova vita.
I lavori di restauro, terminati a settembre 2005, hanno portato alla luce i resti della prima Chiesa, costruita nel 1335. Sono stati rimessi a nuovo, con il restauro, il grande affresco di fine ‘700, che si trova sul soffitto della navata, e che si ipotizza sia opera dell’abilissimo “frescante” Giambattista Canal, quasi omonimo (ma non parente!) del famoso Giovanni Antonio Canal detto il Canaletto. Inoltre nuova luce ha ritrovato anche la tela della gloria di San Bartolomeo e le due tele, che per il momento si trovano ancora nella chiesa arcipretale, ma che dovrebbero essere portate all’interno della chiesa del ‘700, di “San Lorenzo” opera di Antonio Vason e quella dedicata ai santi Luigi e Gaetano opera del 1800 di Alessandro Longhi. L’organo è ancora in fase di restauro mentre le statue di san Pietro e san Paolo hanno trovato la loro originaria collocazione nelle nicchie della facciata principale. A Fossò esisteva fino agli anni '60 il palazzo Pisani, che divenne poi Muneratti, e che fu distrutto da un incendio ma che è stato sede dell'agenzia vescovile.
Tra i tesori da scoprire a Fossò c'è anche la chiesetta della Beata Vergine del Rosario. La chiesa è però oggetto di una situazione curiosa: è di proprietà del cappellano di Fossò ma è parte del complesso Sargenti nel comune di Camponogara. La chiesetta di via Crociata, infatti, è una piccola gemma nella frazione di Campoverardo che non fa parte del grande circuito di bellezze storiche e architettoniche che si trovano lungo il naviglio, in Riviera del Brenta, ma nasconde ugualemte affreschi del Settecento. Affreschi su marmorino con immagini di santi che nelle giornate più umide si lasciano vedere ed ora, in parte portati alla luce, una decorazione a cornicione che avvolge in modo continuo le quattro pareti, oltre trenta incisioni raffiguranti corone di rosario che rappresentano “ex voto”, l’antica tradizione votiva locale dei poveri e, infine, il grande altare centrale di origine veneziana: sono solo alcuni dei magnifici segreti che la chiesetta della Beata Vergine del Rosario di Campoverardo sta, piano piano, svelando. Sono infatti cominciati i lavori, autorizzati dalla Soprintendenza, che stanno appassionando l’intera comunità di Camponogara e Fossò. L’oratorio, ultimo immobile appartenente alla “Mansioneria Mescalchin” istituita nel febbraio del 1831 per aiutare i poveri del comune di Fossò e punto di riferimento religioso dell’epoca, è parte del complesso monumentale costituito dal cinquecentesco palazzo Manfredini e da villa Sargenti. Ora, grazie a questi primi lavori, la chiesetta della Madonna del Rosario sta acquistando nuova luce. La Curia padovana sembra voglia rinunciare alla proprietà affinché la famiglia Giantin ripristini, in collaborazione con i comuni di Fossò e Camponogara e le associazioni locali, una fondazione e la Soprintendenza autorizzi il completo restauro per dare pienamente luce alle quattro pareti interamente ornate dagli affreschi dai toni delicati ma ancora ricoperti dallo strato di marmorino, alle strutture architettoniche che salgono fino al soffitto e limitate in basso da un festone con i fiocchi e, più sotto, ai medaglioni con cornice a foglia d’oro e vari santi.
Amministrazione comunale
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[2]

Note
- ^ Fonte: ISTAT - Bilancio demografico al 30/04/2009 [1].
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.