Toussaint Louverture

rivoluzionario haitiano
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François-Dominique Toussaint L'Ouverture, conosciuto anche come Toussaint Louverture o Toussaint Bréda (Port Margot, 20 maggio 1743Fort-de-Joux, 8 aprile 1803), è stato un rivoluzionario haitiano afroamericano. Ex schiavo, guidò la rivolta degli schiavi di Haiti e Repubblica Dominicana. Fu catturato dai bonapartisti e morì prigioniero. Poco tempo dopo, nel 1804, Haiti divenne indipendente e fu il primo stato nero della storia moderna.

François-Dominique Toussaint L'Ouverture

La Rivoluzione Haitiana

La Rivoluzione Francese dell’11 settembre 1789 ebbe un forte impatto verso la società razzista e schiavista della colonia. Inizialmente l’uguaglianza degli uomini proclamata durante la rivoluzione non si applicava verso gli schiavi, né ai mulatti né ai neri liberi. Le lotte interne tra monarchici, girondini, giacobini e altri, e le lotte verso le altre nazioni, si sommarono alla già forte contraddizione della società coloniale. I fatti avvenuti in Francia si riflessero sulla colonia. Tutto in un certo ritardo a causa delle comunicazioni.

L’abolizione della schiavitù

Il 4 aprile del 1792 l’Assemblea Generale Francese concesse la cittadinanza ai maroons. Per la mediazione furono inviati tre commissari, dui quali i più importanti erano Léger-Félicité Sonthonax e Etienne Polverel, accompagnati da una forza di 6000 uomini, che arrivarono a Hispaniola nel 1792. La mediazione si scontrò con la forte opposizione dei bianchi. Per sconfiggerli Sonthonax ricorse ai mulatti, e con l’aiuto di questi e con le truppe riuscì a tenere sotto controllo sia i bianchi sia gli schiavi. Però nel febbraio del 1793 si ebbero due importanti aventi: la Francia dichiarò guerra alla Gran Bretagna e il re Luigi XVI fu giustiziato dando inizio alla Repubblica. Entrambi gli avvenimenti ebbero immediati conseguenze nella colonia. I realisti si sollevarono. Il generale francese Galbaud, capo delle forze a Le Cap si solleva. Per sconfiggerlo Sonthonax non ricorre solo ai mulatti ma riunì una forza di 10000 schiavi ai quali viene concessa la libertà. Essi riescono a sconfiggere e mandare via Galbaud però la liberazione di così tanti schiavi irrita i mulatti, anche loro proprietari di schiavi. Privato del suo principale appoggio ed essendo imminente l’occupazione inglese, cerca l’appoggio dei neri per i quali il 29 agosto del 1793, Sonthonax, decreta l’emancipazione generale degli schiavi nel nord di Saint-Domingue, emancipazione che poi si estese in tutta la colonia. Il 4 febbraio del 1794 la Convenzione Nazionale Francese dichiara abolita la schiavitù dei neri in tutta la colonia francese.

La guerra contro Gran Bretagna e Spagna

Gran Bretagna e Spagna videro nella ricca colonia di Saint-Domingue un appetitoso bottino oltre che l’opportunità di privare la Francia di una delle sue maggiori fonti di risorse. In particolare la Gran Bretagna inviò nel 1794 una potente spedizione del quale il numero esatto delle truppe fu incerto che però probabilmente fu di varie decine di migliaia che occupò Port-au-Prince e altri punti costieri. La Spagna, invece, tentò di guadagnarsi la simpatia degli schiavi promettendo la liberazione, e attaccò la colonia dalla parte spagnola dell’isola. I principali capi della ribellione degli schiavi passarono a combattere per la Spagna. La parte francese dell’isola risultò occupata sia dalla Marina britannica sia dalle truppe spagnole ai quali si unirono molto realisti francesi bianchi. Le forze francesi furono sconfitte nelle zone costiere dagli inglesi e gran parte dell’interno dagli spagnoli.

Toussaint Louverture

Il 5 maggio del 1794, Toussaint Louverture, liberatore haitiano che dal 1791 era passato a favore della Spagna, influenzato dai commissari e dal generale in capo Etienne Laveaux, passa dalla parte dei francesi. L’esercito che stava al suo comando, nel quale vi erano soldati neri, mulatti e alcuni bianchi, attaccò i suoi antichi alleati e prese una dozzina di città. In un anno, e grazie alla sua abilità, ricacciò gli spagnoli fino alle frontiere orientali dell’isola e sconfisse i suoi vecchi capi che erano rimasti leali alla Spagna. Nel marzo del 1796, salvò Laveaux, che aveva avuto dei problemi durante una ribellione di mulatti a Cap-Français.

Invece la lotta contro i britannici risultò più complicata. Touissant non li poté scacciare né al nord né all’ovest. Nel sud il generale mulatto André Rigaud riuscì a contenerli ma non riuscì a scacciarli.

Il ritorno di Sonthonax come commissario civile nel maggio del 1796 limitò l’ambizione di Toussaint che voleva diventare l’unico dirigente. Tuttavia riuscì a far eleggere deputati Lavaux e Sonthonax e così tornarono nella capitale.

Grazie alla armi arrivate con la commissione del 1796 Louverture aveva un esercito di 51000 soldati (tra di loro 3000 bianchi). Riprese la lotta contro i britannici ed ebbe diverse vittorie, anche se nessuna di esse fu decisiva. Stanchi di questa resistenza, sia per le battaglie che per le malattie, prima di una minaccia di un contrattacco di Touissant dalla Giamaica, e con poche possibilità di vittoria, i britannici decisero di negoziare. Louverture riuscì a separare dalle negoziazioni l’ultimo generale civile Julien Raimond e l’ultimo generale in capo Hédouville, arrivati nel marzo del 1798. Per sbarazzarsi di Hédouville, Louverture coinvolse i neri del nord che il 16 ottobre 1798 si ribellarono al generale, che aveva obbligato il disarmo dei neri, il che obbligo Hédouville a riparare immediatamente in Francia insieme a numerosi bianchi. Il 31 agosto 1798, i britannici lasciarono l’isola di La Española.

Una volta libero dal controllo francese, Louverture si rivolse al capo dei mulatti, Rigaud. Louverture, assecondato dai generali Jean-Jacques Dessalines eHenri Christophe,, approfitò di un incidente e lo provocò, Rigaud iniziò le ostilità nel giugno del 1799 dando inizio alla Guerra de los Cuchillos. A cominciare da novembre la fazione mulatta si posizionò nel porto strategicamente importante di Jacmel, nella costa meridionale. Alexandre Sábes, chiamato Pétion, cominciò la difesa, e Jean Jacques Dessalines diresse l’assalto. La caduta di Jacmel nel marzo del 1800 pose fine alla rivolta e Rigaud e Pétion, insieme ad altri dirigenti, si esiliarono in Francia. Touissant sconfisse le truppe dei suoi nemici dopo una sanguinosa guerra.

Desideroso di ristalibire l’economia del paese, Louverture pubblico il 12 ottobre 1800 una regolamentazione delle colture che obbligava i neri ai lavori forzati nelle coltivazioni, per il quale si ebbe molta insoddisfazione. Alla fine di ottobre i neri del Nord si ribellarono e decapitarono molti bianchi. In pochi giorni, Toussaint disperse i ribelli e ordinò di fucilare 13 leader, tra i quali stava suo nipote, il generale Moise. Per ottenere l’appoggio dei bianchi decretò il cattolicesimo come religione di stato.

Con questi eventi si liberò dai suoi nemici interni e dalle autorità francesi, anche se mai proclamò l’indipendenza. Nel gennaio del 1801 invade la parte spagnola dell’isola (che nel 1795 fu ceduta alla Francia con il Trattato di Basilea) e l’annesse, liberando gli schiavi. Il 9 maggio dello stesso anno, propone un progetto per una nuova Costituzione, per il quale la colonia, anche se si proclamava parte integrale della Francia, avrebbe avuto un governo che avrebbe garantito una forte autonomia e garantendosi il governo a vita. La Costituzione è rifiutata da Napoleone Bonaparte, che decise di inviare una grande spedizione per riconquistare l’isola e ripristinare la schiavitù.

La spedizione militare francese del 1802

Napoleone aveva il desiderio di stabilire un grande impero coloniale in America per il quale comprò dalla Spagna l’enorme territorio della Luisania, da secoli conteso tra Spagna e Francia e ora voleva recuperare il controllo totale della sua principale colonia: Saint-Domingue. Nel gennaio 1802 una grande spedizione militare di 24000 uomini, al comando del cognato di Napoleone, il generale Victor Emanuel Leclerc, arrivò ad Haiti, facendo in un primo momento agli abitanti di Haiti false promesse di non reintrodurre la schiavitù e di rispettare i grandi miliari degli haitiani. In questa spedizioni tornarono Rigaud e Pétion, i leader mulatti esiliati da Louverture. I francesi governarono anche la parte est di La Española per un periodo di sei anni fino a quanto non furono espulsi da un gruppo di dominicani sotto il comando di Juan Sánchez Ramírez che si re-incorporano la parte orientale dell’isola al dominio spagnolo.

Però Louverture, con una parte della popolazione haitiana, non si lasciò ingannare facilmente. Così si rifugiò in una posizione più sicura, seguendo la tattica della terra brucciata e firmò un patto di amicizia con la Gran Bretagna. Cristophe incendiò La Cap prima dell’arrivo degli invasori. Port-de-Paix, Saint-Marc e Gonaïves corsero lo stesso rischio. Il generale Maurepas, si sottomise a Port-de-Paix. Toussaint stesso fu sconfitto Ravine-à-Couleuvres e Dessalines fracasò contro Porto-di-Paix. Leclerc intuì i piani di Toussaint e ordinò la marcia delle sue truppe contro Les Cayes, che stava a Crète-à-Pierrot, dove si svolse, dall’11 marzo al 24 marzo, il combattimento più glorioso della storia haitiana. Nella parte spagnola dell’isola vi fu appena una leggera resistenza, però nella città di Santo Domingo, il governatore haitiano, generale Paul Louverture, non volle arrendersi in piazza, contro il desiderio dei dominicani, che si erano alleati con i francesi, che dopo un'ardua lotta presero la piazza.

Il 2 maggio 1802, Toussaint offrì la sua Capitolazione in cambio della libertà e dell’integrazione del suo esercito a quello francese.

Presto le promesse non furono rispettate in quanto fu reintrodotta la schiavitù come nelle altre colonie e con la cattura grazie a un inganno di Louverture il 7 giugno, che si era ritirato in un'azienda e fu inviato in Francia (Fort de Joug), dove morì incarcerato sotto dure condizioni. Questo intento di privare gli haitiani del loro leader risultò un grande fallimento perché i militari haitiani, abituati a combattere contro inglesi e spagnoli, intuirono che avrebbero seguito la stessa sorte e si ribellarono.

L’arresto di Toussaint, seguito da un ordine di disarmo generale della popolazione, esaltò gli spiriti, e Charles Belair si proclamò generale in capo dei ribelli. Il generale Dessalines (passato ai francesi) ottenne l’autorizzazione da Leclerc per combatterlo, e lo prese in un'imboscata. Giudicato davanti a un Consiglio di guerra, Belair fu fucilato.

Bibliografia

  • Quando le anime si sollevano di Madison Smartt Bell (Alet, 2004)
  • Il Signore dei crocevia di Madison Smartt Bell (Alet, 2004)
  • Il Napoleone nero di Madison Smartt Bell (Alet, 2008)
  • I giacobini neri : la prima rivolta contro l'uomo bianco di Cyril Lionel Robert James (DeriveApprodi, 2006)
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