Estensione vocale

gamma di suoni che la voce umana può produrre

L'estensione è l'ambito di suoni, dal più grave al più acuto, che una voce umana riesce a riprodurre.

Estensione vocale nella musica classica

L'estensione è un parametro molto importante nella musica classica. Nell'opera due considerazioni sono importantissime nel valutare l'intervallo vocale: la consistenza del timbro vocale e la capacità di produrre degli acuti, che siano capaci di essere chiaramente uditi, al di sopra del suono dell'orchestra, senza alcuna amplificazione.

La musica corale è molto meno impegnativa. Contrariamente a quanto succede nell'opera, la massa dei cantanti rende meno importante che tutti gli esecutori debbano raggiungere le note più alte con qualità cristallina. Per esempio i cori possono cantare delle note che sono più basse di quelle ottenute dai solisti. Nessun cantore riesce a riprodurre quelle note in modo che possano esser percepite, ma il coro nel suo complesso fa si che le stesse risultino udibili.

In molta musica corale le voci non sono suddivise in tre parti per sesso, come nell'opera, ma soltanto in due parti: soprano e alto, tenore e basso. Altre volte sono divise in quattro parti per sesso: soprano I, soprano II, alto I, alto II per le voci femminili e tenore I, tenore II, baritono e basso per le voci maschili. Per esempio vedere la Messa in si minore di Johann Sebastian Bach.

Vi sono comunque delle ambiguità nella voce di baritono che da solista è una delle tre voci maschili e nel coro è una delle quattro voci virili. Alcuni baritoni solisti dal registro acuto come Sherrill Milnes possono aver cantato come tenore II in un coro così come alcuni baritoni come Bryn Terfel possono aver cantato come primo basso.

Estensione indotta

L'estensione può essere modificata attraverso cambiamenti fisiologici. Era quello che avveniva nel XVI secolo quando cantanti maschi venivano castrati, prima del raggiungimento della pubertà, mantenendo così il timbro vocale quale era in età pre-puberale. Questo avveniva in quanto la Chiesa cattolica aveva vietato che le donne potessero cantare in chiesa durante i riti liturgici. Pertanto in quell'epoca vi fu un fiorire di uomini castrati che divennero famosi come divi. Fra questi il più noto è stato Farinelli.

L'estensione vocale nella musica popolare

L'estensione vocale nella musica popolare è più varia che in quella classica. A seguito dell'uso dell'amplificazione della voce è possibile ottenere delle note più basse di quelle emesse da un cantante d'opera. In maniera similare il timbro è molto meno importante che nella musica classica. Il falsetto è accettato negli uomini e gli acuti sono accettati per le donne e gli uomini che riescono a riprodurli.

Record e primati

Così come indicato sotto, non è raro incontrare dei cantanti che vantano un'estensione eccezionale. Nel 2006 il Guinness dei primati ha pubblicato i seguenti record

Donne

  • Maggior estensione da Sol1 a Sol9 (Sol2 a Sol10 nella numerazione americana) Georgia Brown (Brasile)
  • Nota più acuta Sol9 (Sol10) Georgia Brown (Brasile)

Uomini

Dal primo Mi del pianoforte (circa 41 Hz) al La della nona ottava (circa 14000 Hz). Questa esibizione è stata successivamente confermata da vari strumenti (quali il pianoforte e il violino) e dagli analizzatori di frequenza di uno studio di registrazione.

Il Guinness segnala altresì qual è la nota più acuta esistente nel repertorio classico: Sol6 in Popoli di Tessaglia, un'aria da concerto di Wolfgang Amadeus Mozart. La nota più bassa, un Re basso (due Re sotto il Do centrale del pianoforte), si trova nell'aria di Osmino "Oh, wie will ich triumphieren!", nel Ratto dal serraglio di Mozart. Nonostante l'aria di Osmino contenga la nota più bassa che venga cantata, la Seconda sinfonia di Gustav Mahler contiene un opzionale Sib1 nella sezione corale alla fine del pezzo. Così come i personaggi di Nettuno e di Seneca, rispettivamente nelle opere Il ritorno di Ulisse in patria e L'incoronazione di Poppea, entrambe di Monteverdi, raggiungono il Do grave. Meritano una speciale menzione le due arie della regina della notte (Oh Zittre Nicht e Der Holle Rache) nel Flauto magico di Mozart, in cui il soprano raggiunge il Fa sopracuto.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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