Cistercensi della stretta osservanza
L'Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza (in latino Ordo Cisterciensis Strictioris Observantiae), i cui membri, detti popolarmente Trappisti (o anche Cistercensi riformati), pospongono al loro nome la sigla O.C.S.O., è un istituto di vita consacrata della Chiesa cattolica.


Storia
È un ordine monastico che segue la regola benedettina, fondato nel 1664 da Armand Jean Le Bouthillier de Rancé, abate del monastero cistercense di Notre-Dame-de-la-Trappe di Soligny, presso Mortagne, in Normandia: l'abate de Rancé, in reazione al rilassamento dell'antica disciplina, basandosi su un'interpretazione più severa della regola cistercense, volle che i suoi monaci privilegiassero la vita ascetica, osservassero il silenzio e si dedicassero più duramente al lavoro manuale.
Numerosi monasteri aderirono presto alla riforma e papa Alessandro VII, con la costituzione apostolica In suprema del 19 aprile 1666, organizzava la congregazione della Stretta Osservanza come entità giuridica distinta all'interno dell'Ordine cistercense, sanzionando così la nascita della nuova famiglia religiosa.
Vita dei monaci
"Abbiamo lasciato tutto per unirci al Tutto", è un aforisma che ricalca a pieno questa scelta di vita monastica. L'ordine segue la regola della clausura: ognuno ha un proprio compito specifico all'interno del monastero, sia nella vita quotidiana che durante la liturgia. Ogni tre anni poi i compiti vengono fatti girare per mantenere un senso di umiltà tra la comunità. Ogni monaco ha una propria cella dove si ritira per dormire e pregare in solitudine. È la preghiera, quindi a scandire i tempi della giornata nella vita in monastero.
I monaci dormono sei ore, coricandosi alle 20 ed alzandosi alle 3 del mattino. Dopo essersi lavati vanno a lavorare nei campi per sei ore, dopo di che pregano e studiano per altre dodici ore.
Sono tenuti all'assoluto silenzio (considerato non solo come l'astenersi dal parlare, ma come via di preghiera di silenzio interiore, allontanando così pensieri e distrazioni) come via di meditazione esistenziale: solo l'abate, il priore e l'economo possono parlare, ma unicamente in casi eccezionali e tenendo il volto basso e seminascosto dal cappuccio.
Il loro cibo, scarso e frugale, è costituito da pane, verdura, frutta e legumi. Ogni giorno si preparano la fossa nel cimitero interno del loro monastero - scostando una manciata di terra - e si salutano con la frase "Fratello, ricordati che devi morire". Essi infatti raggiungono la massima felicità terrena al momento della morte quando, attorno al moribondo, i confratelli intonano canti ed inni di gaudio. Dopo i riti funebri vengono sepolti senza cassa, calando il cappuccio sul viso.
Gli obblighi dei monaci sono stati tuttavia attenuati nel 1967.
La regola trappista permette alla comunità di ospitare (nelle foresterie apposite) pellegrini, fedeli o poveri da tre giorni ad un massimo di sette giorni. Loro stessi seguiranno con cura l'ospite (che viene visto come se fosse Gesù stesso) sia nel bisogno spirituale che materiale.
I monaci sono produttori di vino, birra, prodotti per il corpo di erbe aromatiche, latte, cioccolata e olio.
Oggi l'ordine trappista ha varie comunità, sia maschili che femminili, che vivono in monasteri sparsi in tutti i continenti. In modo particolare, famiglie trappiste si trovano in Canada, Irlanda, Stati uniti, Belgio e Olanda. In Italia il loro monastero più noto è quello romano delle Tre Fontane, che sorge sul luogo dove tradizionalmente si ritiene che sia stato decapitato san Paolo: a Roma risiede anche l'abate generale dell'Ordine.
Alla fine del 2005, l'ordine contava 98 case e 2.184 monaci, dei quali 893 presbiteri.[1]
Trappisti e trappiste celebri
Voci correlate
Note
- ^ dati statistici riportati dall'Annuario Pontificio per l'anno 2007, Città del Vaticano, 2007, p. 1461
Collegamenti esterni
- (FR, ES, EN) Il sito web ufficiale dell'Ordine
- (EN) Trappists, sulla Catholic Encyclopedia