Giuseppe Faè

presbitero, partigiano e antifascista italiano (1885-1966)

Giuseppe Faè, nome di battaglia "don Galera" (Campomolino, 4 marzo 1885Montaner, 13 dicembre 1966), è stato un presbitero, partigiano e antifascista italiano.

Biografia

Ordinato sacerdote nel 1908, partecipa ala prima guerra mondiale come cappellano militare degli Alpini, diventa parroco di Montaner frazione di Sarmede il 22 gennaio 1927, l'incarico era per lui una sorta di "confino ecclesiastico" a causa della sua netta posizione antifascista. A Montaner don Giuseppe Faè costruì un asilo, un orfanotrofio, una chiesa intitolata a san Giovanni Bosco ed una saletta adibita a cinema.

Nella Resistenza

Dopo l'Armistizio di Cassibile intensifica la sua attività tanto da collaborare attivamente nella formazione delle prime bande partigiane. Assieme a Giovanbattista Bitto "Pagnoca" avvia il primo primo nucleo partigiano nella zona del vittoriese, il Gruppo Brigate Vittorio Veneto, che confluirà nella futura divisione Nannetti.
Don Giuseppe Faè aiutò i partigiani fornendo loro cibo, vestiti e sistemandoli nella canonica, che adibì a rifugio. La sua parrocchia divenne dunque un passaggio obbligato per chi desiderava equipaggiarsi e partecipare alle formazioni partigiane del Cansiglio.
Il 27 marzo 1944 don Giuseppe e sua sorella vennero arrestati per attività antifascista, traditi da due falsi partigiani. Portati ad Udine, vennero processati e condannati a morte: la sorella del sacerdote partì per un campo di sterminio, senza fare più ritorno, mentre don Giuseppe, per probabile intercessione dell'arciprete di Pordenone Gioacchino Muccin, in seguito eletto vescovo di Feltre e Belluno, venne detenuto nel seminario di Vittorio Veneto.

Dopoguerra

Liberato e tornato a Montaner il 3 maggio 1945, don Giuseppe Faè si adoperò per ottenere la linea telefonica, la luce elettrica, l'acqua corrente nelle case, l'apertura di un ufficio postale e la costruzione di una scuola.

Negli ultimi anni, a causa della vecchiaia, don Giuseppe venne affiancato da alcuni cappellani. Durante gli ultimi tre anni e mezzo venne assistito dal giovane cappellano Antonio Botteon.

Don Giuseppe Faè morì il 13 dicembre 1966, amatissimo e venerato come un santo dalla popolazione. Numerosi furono gli aneddoti che circolarono sui suoi presunti poteri taumaturgici e miracolosi.

Riconoscimenti

A Monaster è stato eretto un monumento in sua memoria, e gli è stata intitolata una via.

Bibliografia

  • Autori vari, Il comandante Pagnoca, Vittorio Veneto, 2007, ISBN 978-88-95247-00-7, 183pag
  • Pier Paolo Brescacin (a cura di), Sui sentieri della resistenza in Cansiglio, Quaderni Vittoriesi 2, Collana dell’Ufficio della Resistenza e della Società Contemporanea del Vittoriese.
  • Pier Paolo Brescacin, Giuseppe Giust, la mia resistenza, Isrev,

Collegamenti esterni

  • [1] Monaster - scheda - visto 15 marzo 2009
  • [2]ISREV - info - visto 15 marzo 2009
  • [3]ANPI - info - visto 15 marzo 2009