Casarano

Casarano è una città di 20.554 abitanti del Salento posta nella zona sud-orientale della provincia di Lecce, di cui è il sesto centro in ordine di popolazione. Dista 46 km dal capoluogo e 10 km dalla costa ionica.
La città è sede di un'importante struttura ospedaliera voluta, nel lontano 1721, dall'Arciprete Don Paolo De Donatis.
Geografia
Casarano sorge nel Salento meridionale, a metà strada tra Lecce e la punta estrema della Puglia, Santa Maria di Leuca, a circa dieci chilometri dal mare Jonio.
Il territorio del Comune, che si estende per 38 km², risulta compreso tra i 52 e i 177 m s.l.m.. L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 125 metri. L'agro casaranese è coltivato principalmente ad uliveto ma insitono alcune piantaggioni di vitigni.
Limiti territoriali
Toponimo
Molto probabilmente le origini di Casarano sono romane. Il nome pare derivi infatti da Caesaranum che indica un vasto territorio appartenente a un centurione romano, un tale Cesare, che ebbe in premio il terreno quale ricompensa per un successo ottenuto in battaglia. Tuttavia non c'è nessuna testimonianza archeologica che confermi quanto appena detto.
Storia
Origini
Le origini della città di Casarano sono incerte. Leggenda e storia fanno risalire la sua nascita al periodo romano quando, attorno al I secolo a.C., queste terre furono assegnate al centurione romano Caesar per meriti militari, conseguiti durante le guerre civili. Le origini romane sono tuttavia confermate dal rinvenimento di due epigrafi scoperte durante i lavori di restauro della Chiesa di Santa Maria della Croce in Casaranello e dal tracciato della Via Appia Traiana che da Brindisi giungeva sino a Vereto e che lambisce il territorio della città.
Epoca bizantina e invasioni barbariche
Tra il V e l'XI secolo, durante la dominazione dei Bizantini, Casarano divenne, come del resto tutto il Salento, terra di incontro tra cultura orientale e cultura occidentale. Sino al XVI secolo continuarono a coesistere i riti greci e latini.
Nel 842 d.C., l'invasione dei Saraceni causò il declino dell'originale nucleo abitativo e determinò la nascita di un nuovo centro abitativo, che venne denominato Caesaranum magnum (attuale Casarano), in contrapposizione al nucleo originario di Caesaranum parvum (Casaranello). Si susseguirono inoltre le invasioni dei Goti, dei Visigoti e di altre popolazioni barbare.
Dai Normanni ai Veneziani
Con l'avvento dei Normanni, il feudo di Casarano fu assoggettato, da Tancredi d'Altavilla nel 1189, a Ottavia Fuggetta. Con gli Svevi, appartenne a Goffredo di Cosenza, che sconfitto a Benevento nel 1266 ad opera di Carlo d'Angiò, lo dovette cedere a Pietro di Bertinaccio. Il feudo di Caesaranum Magnum passò dunque nelle mani di diverse casate nobiliari tra i quali i Tomacelli. Alla famiglia Tomacelli appartenne Bonifacio IX, papa dal 1389 al 1404. Nel 1484, durante il periodo aragonese i veneziani, che avevano espugnato la città di Gallipoli, si insediarono a Casarano e in altri centri vicini.
Dal Cinquecento ai nostri giorni
Dopo il breve periodo dei veneziani, il feudo passò nelle mani dei Filomarino, dei Conca e dei D'Aquino. Nel 1639 era feudatario Matteo D'Aquino che restaurò e ingrandì la chiesa della Madonna della Campana. Il XVIII secolo fu un periodo di rinascita sociale con la creazione di enti assistenziali e la costruzione di varie chiese. Nel 1717, con il duca Giacinto D'Aquino, venne eretto l'austero castello, oggi di proprietà dei De Lorenzi. Nel Novecento si assiste al passaggio dall'economia prevalentemente agricola a quella artigianale ed industriale.
Araldica civica
Descrizione araldica dello stemma:
Blasonatura del Gonfalone:
Economia
L'economia del paese si basa soprattutto sull'agricoltura. Le principali colture sono olivo e vino. Abbastanza sviluppati sono anche i settori secondario e terziario.
È uno dei comuni più industrializzati del Salento, specializzato nella produzione calzaturiera, e svolge il ruolo di centro focale di un'ampia area della bassa provincia di Lecce - quella a sud dell'area leccese e a nord del capo di Leuca - in qualità di principale luogo di uffici, scuole e commerci.
Luoghi di interesse
Edifici religiosi
Chiesa Santa Maria della Croce
La chiesetta paleocristiana di Santa Maria della Croce è fra i più antichi luoghi di culto cristiano al mondo, con mosaici del V secolo nella zona presbiterale e affreschi d'epoca bizantina.
Il primo nucleo costruttivo, a pianta latina, risale al 450 d.C. Nel corso dei secoli l'edificio subì diverse modifiche ed aggiustamenti. Al XIII secolo risalgono gli affreschi della volta e della navata centrale; nel XIV secolo furono aggiunte le navate laterali più basse.
Presenta un semplice prospetto a capanna con un modesto rosone centrale sormontato e scolpito da un ampio arco di scarico, e, in basso, un semplice portale rettangolare sul quale si apre una lunetta. L'interno custodisce pregievoli dipinti e mosaici. Alla prima fase di vita della chiesa risale lo splendido mosaico a tessere policrome situato nella volta dell'edificio con un motivo a coda di pavone. Inoltre vi è la raffigurazione del Paradiso celeste e del Paradiso terrestre. Del mosaico pavimentale rimane solo un piccolo lembo posizionato su un muro perimetrale.
Tra i numerosi affreschi (secc. XI-XIV) si mensionano quelli raffiguranti la Vergine con Bambino, Santa Barbara, figure olosome di santi greci, la Deesis con il Cristo Pantocratore e scene della Passione e morte di Cristo. Nella volta a botte della navata centrale sono presenti affreschi gotici del XIII secolo raffiguranti scene della vita di Santa Caterina d'Alessandria e di Santa Margherita d'Antiochia.
Cripta del Crocifisso
Situata in aperta campagna, nel territorio del comune di Ruffano, la cripta basiliana del Crocefisso o di Santa Costantina è un ambiente ipogeo naturale trasformato in luogo di culto dai bizantini nell'XI secolo. Nonostante ricadi in territorio ruffanese e sotto la giurisdizione ecclesiale della Chiesa Madre di Ruffano, la cripta è stata da sempre ritenuta parte integrante della città di Casarano.
La zona circostante la cripta, nelle cui vicinanze sono ancora presenti i ruderi dell'antico convento appartenuto dapprima ai monaci basiliani e successivamente agli Olivetani, rappresenta un importante sito preistorico, storico e naturalistico. Graffiti di epoca paleolitica e fossili risalenti a comunità del periodo Neolitico convivono con le affrescate pareti della grotta. Degli affreschi bizantini si ricordano quello del Cristo crocifisso con San Giovanni Apostolo e Maria Addolorata e quello raffigurante Santa Costantina.
Chiesa Madre
La Chiesa Matrice, edificata nel tipico barocco leccese nei primi anni del XVIII secolo, è dedicata a Maria SS. Annunziata. Sorge sulle fondamenta di un preesistente edificio, risalente al Cinquecento e di cui rimangono i caratteristici archetti.
L'elegante facciata è caratterizzata da una balaustra e dalla presenza di tre nicchie; la prima, centrale e sovrastante il portale, ospita la statua di San Giovanni l'Elemosiniere; le altre, poste ai lati, conservano le statue di San Pietro e di San Paolo.
All'interno, a croce latina, si possono ammirare numerosi dipinti tra cui alcuni del leccese Oronzo Tiso e del Coppola. L'altare maggiore è in marmi policromi così come la balaustra. Dietro l'altare maggiore si colloca il coro ligneo del 1700; della stessa epoca è la balaustra della cantoria e l'organo a canne. Nella parete di controfacciata, vi è collocato un dipinto di 50 m2 che raffigura l'episodio biblico della fornace di Babilonia, realizzato nel 1763 dal Tiso. Nove sono gli altari laterali finemente lavorati e scolpiti nella tenera pietra leccese. Alcuni di essi, così come il portale d'ingresso, provengono dalla Chiesa di San Francesco della Scarpa di Lecce e furono trasportati nel 1874 allo scopo di arricchire la decorazione dell'edificio.
Chiesa di San Domenico
La chiesa di San Domenico è una struttura barocca edificata nel XVII secolo. Sorge sui resti di una chiesa precedente, forse del Quattrocento e assunse l'aspetto attuale solo nel 1738 in seguito all'ampliamento absidale. La dedicazione dell'edificio non è stata sempre la stessa. Dapprima dedicata a Santa Maria delle Grazie, fu in seguito intitolata a San Tommaso d'Aquino ed infine a San Domenico. Addirittura la prima chiesa quattrocentesca era dedicata a Santo Stefano.
La chiesa presenta una pianta a croce latina con tre navate, una centrale e due lateri. Lungo le navate insistono alcuni altari di modeste dimensioni e pregio artistico. Nel transetto sono posizionati i due altari più importanti, entrambi dedicati a San Domenico: a sinistra vi è la tela raffigurante il sogno di San Domenico che con la sua dottrina regge le sorti della Chiesa, nell'altare di destra vi è la tela raffigurante la Vergine che porge a San Domenico la coroncina del Rosario. Interessante è inoltre la tela raffigurante Maria circondata da angeli festanti sovrastati dalla Santissima Trinità.
Adiacente alla Chiesa, si innalza l'ex convento dei Domenicani, ora palazzo municipale, realizzato nei primi anni del XVII secolo.
Chiesa dell'Immacolata
La chiesa dell'Immacolata fu riedificata, ex novo, nel 1743 sui resti di una struttura del '500 dedicata alla Vergine Annunziata. La chiesa, che venne eretta con i fondi stanziati dalla Congregazione dell'Immacolata , fu consacrata nel 1760.
Presenta una sobria facciata caratterizzata da una piccola finestra ovale e da un portale inquadrato in una cornice e sormontato da un architrave. Durante i recenti lavori di restauro del prospetto sono riemersi due affreschi settecenteschi raffiguranti la Madonna Annunziata e l'Arcangelo Gabriele.
L'interno, ad aula unica, è uno scrigno di pregevoli opere d'arte. Sei tele, del pittore salentino Oronzo Tiso, raffigurano episodi della vita della Vergine: la Presentazione al Tempio di Maria, l'Annunciazione, la visita a Santa Elisabetta, la Purificazione, la Natività di Maria e l'Assunzione.
Adiacente alla chiesa è il monumentale Calvario realizzato dal 1913 al 1918. Nel muro semicircolare sono presenti cinque grandi edicole con i Misteri della Passione di Gesù.
Chiesa e Convento di Santa Maria degli Angeli
La chiesa, insieme al convento, fu edificata nel 1582 e intitolata inizialmente all'Immacolata. Successivamente questo titolo fu sostituito con quello di San Francesco d'Assisi e solo in un secondo momento fu dedicata a Santa Maria degli Angeli. L'origine della costruzione è legata ad un miracolo operato dalla Madonna di Leuca a Salve nel 1569.
La struttura, originariamente a navata unica, subì nel corso dei secoli diverse modifiche fra le quali l'aggiunta delle due navate laterali. Il nucleo originario è in stile tardo barocco con alcuni tratti, specie nella zona absidale, manieristici. L'attiguo convento, sede dal 1897 dei Frati Minori, risulta essere snaturato da incaute ristrutturazioni.
Chiesa Madonna della Campana
La chiesa della Madonna della Campana si erge su una collina di circa 160 metri d'altezza, dalla quale è possibile scorgere il panorama della città e delle campagne circostanti.
La storia di questa chiesa si perde fra vaghe informazioni e leggende che la vogliono fondata dai Greci o dai Normanni. I primi dati certi risalgono alle due bolle papali, la prima concedeva l'elevazione della chiesa intorno al 1308 e la seconda, dell'anno 1500 ne dava la conferma. Nei primi decenni del XVII secolo, l'allora feudatario D'Aquino ed il popolo di Casarano, decisero di abbattere la prima piccola chiesa e ne costruirono una più grande che è quella attuale ultimata nel 1639: lunga 18 metri, larga 8 e alta 13.
Nel 1679 Fratello Onofrio affresca la parete posteriore dell'altare maggiore con la Gloria del Paradiso e probabilmente sono da attribuire allo stesso le altre pareti della chiesa tra i quattro altari laterali. Al centro dell'altare maggiore, affrescata su una pietra levigata, vi è l'immagine della Vergine col Bambino. Si tratta di un'icona di pretto stampo orientale ma non è chiaro se il monolito sia stato portato qui dai monaci basiliani della prima o della seconda migrazione, o se sia stata invece dipinto in loco da qualche anacoreta frescante del vicino cenobio del Crocifisso o da qualche scuola pittorica fra le tante fiorite fra i monaci basiliani.
La Madonna della Campana, cui la chiesa è dedicata, è la compatrona di Casarano insieme a San Giovanni l'Elemosiniere. È altresì protettrice dei cavamonti, minatori di un tempo che estraevano dalla roccia locale il carparo necessario per le costruzioni.
Altre Chiese
- Chiesa di Sant'Elia - Piccola chiesa costruita intorno all'anno 1000. Presenta deboli tracce di affreschi.
- Chiesa dei Santi Pietro e Paolo - XVIII secolo
- Chiesa della Pietà - XVIII secolo
- Chiesa di San Giuseppe - XIX secolo
Edifici civili
Palazzo D'Aquino
Il palazzo baronale dei D'Aquino, feudatari della città dal 1637 alla fine del 1700, risale al XVII secolo. Attualmente è conosciuto con il nome di Palazzo De Lorenzi dal nome della famiglia proprietaria.
L'edificio, che costituisce la residenza storicamente più importante di Casarano, fu realizzato sulle vestigia di un antico castello. Presenta un prospetto lungo ben 120 metri caratterizzato dal monumentale portale d'ingresso a semicolonne fasciate e da una lunga serie di 53 mensole su ognuna delle quali c'è una maschera apotropaica differente. Le mensole avrebbero dovuto reggere il balcone della grande sala del palazzo, ma la struttura non fu mai portata a termine in quanto, sul finire del '700, la famiglia D'Aquino ritornò a Napoli, sua città d'origine. All'interno è possibile ammirare la piccola chiesetta dedicata a Sant'Anna.
Palazzo De Judicibus
Palazzo De Judicibus, attualmente di proprietà comunale, è situato in Piazza D'Elia. Fu edificato nel Seicento, ma subì nel corso dei secoli rilevanti rifacimenti e l'attuale aspetto è dovuto agli interventi del XVIII secolo.
Il prospetto presenta un barocco portale a volute sormontato da una loggia con due finestroni a forma di cuore e da un'elegante balaustra. L'interno, abitato sino ad alcuni decenni fa dalla famiglia De Judicibus, custodisce un ampio cortile impreziosito dalla presenza di palme secolari.
Palazzo D'Elia
Palazzo D'Elia, di origine cinquecentesca, si affaccia sull'omonima piazza con un'imponente facciata. La facciata è divisa in due ordini da una lunga balaustra in pietra leccese, la cui linearità è interrotta da un balcone sostenuto da sette mensole decorate con putti e statuine. Il portale, che si apre sotto il balcone, è sormontato dallo stemma della famiglia, raffigurante il profeta Elia su di un carro mentre attraversa le fiamme. L'interno, ricco di grandi stanze finemente decorate, ospita una piccola cappella gentilizia e un frantoio ipogeo. L'edificio, di proprietà comunale, fu sede di Pretura durante il Regno d'Italia; attualmente viene utilizzato come centro di attività culturali.
Ex Palazzo dei Domenicani - Palazzo Municipale
Il Palazzo dei Domenicani, ora sede del Municipio, sorge affiancato alla Chiesa di San Domenico. L'edificio, la cui edificazione avvenne a partire dal 1619, ospitò i frati dell'Ordine dei Domenicani. Il convento fu soppresso nel 1652 da papa Innocenzo IX, per arginare l'espansione di alcuni ordini monastici.
La struttura, nonostante risalga alla prima metà del XVII secolo, si presenta con uno stile architettonico più vicino al tardo Cinquecento. Il lungo e severo prospetto è caratterizzato da una doppia fila di finestre e da un portale sormontato dallo stemma della città e da un piccolo balcone. Attraverso il portale si accede al caratteristico chiostro interno di forma quadrangolare. L'edificio, già divenuto di proprietà del demanio nell'Ottocento, fu acquistato dal Comune nel 1904.
Monumenti
Colonna di San Giovanni Elemosiniere
La colonna di San Giovanni Elemosiniere, costruita nel 1850, si innalza nella centrale Piazza San Giovanni. Realizzata in pietra tufacea di Cursi, l'alta colonna è di forma ottagonale, piuttosto tozza nel basamento e svettante nel secondo ordine arricchito dalla presenza di otto nicchie che sorreggono il plinto su cui poggia un fusto scanalato con la statua del patrono.
Torre dell'Orologio e Sedile
La torre dll'orologio, insieme al sedile cinquecentesco, sono situati in Piazza San Giovanni, nei pressi della Chiesa Matrice. La torre, innalzata nel 1730 in carparo locale, è composta da tre ordini sulla sommità dei quali sono posizionate le due campane che scandiscono le ore. Adiacente alla torre dell'orologio è il sedile, sede nel periodo feudale del decurionato, ovvero era il luogo dove i rappresentanti del popolo discutevano dei problemi della città.
Confraternita di Maria SS. Immacolata
Dopo l'elargizione, ad opera di papa Clemente VIII, di una serie di indulgenze ai fedeli della chiesa dell'Immacolata, nel 1619 nella stessa chiesa su iniziativa del Padre domenicano fra’ Reginaldo da Martina Franca fu fondata la Confraternita omonima. Si trattava originariamente di una confraternita maschile, aggregata all'Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione, eretta presso la Basilica di San Lorenzo in Damaso, a Roma. Gli statuti furono elaborati sulla base di quelli già disposti per la Congregazione della S. Concezione di Napoli.
Secondo l'uso, le finalità della confraternita furono l'organizzazione delle cerimonie liturgiche, la cura della chiesa e la raccolta delle elemosine da distribuire ai bisognosi.
Con l'edificazione della nuova chiesa dell'Immacolata (1751) e la successiva consacrazione (1760), si trasferì al 26 novembre il lucro dell'indulgenza.
Solo a fine 1800 furono ammesse ad iscriversi anche le consorelle, limitatamente alla fruizione dei privilegi spirituali e al diritto di sepoltura nella cappella funeraria: solo nel 1945 fu concesso loro di partecipare all’amministrazione della Congrega con annessi diritti e doveri. Dopo la costituzione della sezione femminile, si raggiunsero, negli anni 1950, i mille iscritti.
Attualmente gli iscritti sono circa cinquecento, in prevalenza donne. Compiti della confraternita sono organizzare le celebrazioni in onore dell'Immacolata e i riti della Settimana Santa, in particolare l'imponente processione del Venerdì Santo.
Feste, sagre, eventi e manifestazioni
- Gennaio: Presepe vivente nel centro storico con oltre 100 figuranti in abiti d'epoca.
- Gennaio: giorno 23 ricorre la festa religiosa di San Giovanni Elemosiniere patrono della città.
- Febbraio: Edizione del Carnevale Casaranese.
- Marzo: Rito quaresimale del "Santu Lazzaru" per le vie cittadine; Svolgimento del Rally nazionale di auto "Città di Casarano"
- Settimana Santa: Allestimento dei "sibburchi" in tutte le chiese cittadine; Processione del Venerdì Santo con le 5 statue raffiguranti la Passione di Cristo (L'orto degli Ulivi, Gesù alla Colonna, Gesù in Croce, Gesù nella Bara, l'Addolorata)
- Domenica in Albis: Solenne festa in onore della Madonna della Campana. L'imponente processione, che parte dal centro della città, fa tappa sulla collina di Casarano dove sorge il santuario della Vegine. Le statue dei santi Patroni (San Giovanni Elemosiniere e la Madonna) sono accompagnati da bambine vestite di verginelle e di madonnine mentre i maschetti vestono abiti di angioletti.
- Terza settimana di maggio: Grande festa civile in onore di San Giovanni Elemosiniere, patrono della città,con processioni, luminarie,concerti bandistici e gare pirotecniche. La fiera del Santo è una delle manifestazioni commerciali più grandi del Salento.
- Giugno/Luglio: Edizione del "premio Casaranello"; Raduno salentino di Vespe e Lambrette
- Periodo estivo: Cartellone di eventi "Oltremare-entroterra" e "Estate al Borgo"
- Agosto: Sagra della "Cazzata (focaccia) Casaranese"
- Settembre: Sagra ti "Munticeddhri" e di "Pietrabianca"
- Ottobre: Fiera del SS. Crocefisso;Festa della Madonna della Croce nell'antica chiesa di Casaranello
- Dicembre: Sagra della "pittula" casaranese
Personaggi legati a Casarano
- Bonifacio IX (papa)
- Francesco Antonio Astore (filosofo e rivoluzionario)
- Luigi e Giuseppe Capozza (grandi industriali)
- Francesco Ferrari (senatore della repubblica e parlamentare europeo)
- Emanule Capozza (consiglere regionale)
- Antonio Filograna (industriale calzaturiero)
- Mario Toma (deputato al parlamento)
- Cosimo Corvaglia (poeta e critico letterario)
- Paolo Nespoli (astronauta)cittadinanza onoraria
- Francesco Barone (filosofo)
- Pino De Nuzzo (architetto e ricercatore)
- Monsignor Benigno Luigi Papa (O.f.m., Arcivescovo metropolita di Taranto, Vicepresidente della C.E.P.)
- Andrea De Rocco (campionatore e organettista dei "Negramaro")
- Angelo Petracca (carabiniere ausiliario, medaglia d'oro al valor militare)
- Ippazio Stefano (sindaco di Taranto)
- Emilio P. Miraglia (regista cinematografico)
- Giuseppe De Luca (fumettista)
- Massimo Perruccio (Industriale)
Sport
Le prime associazioni calcistiche nella città iniziano a sorgere nel 1927. Nel 2003 nasce la prima squadra di Pallamano.
Calcio
Alla fine degli anni settanta l'imprenditore Antonio Filograna, fondatore dell'azienda calzaturiera Filanto, entrò nel mondo del calcio rilevando il Casarano Calcio e portandolo ai vertici della Serie C1.
Nel 2006 l'imprenditore Paride De Masi acquistando un titolo sportivo dell'Assi Maglie da vita ad una nuova società calcistica chiamata Virtus Casarano, che vincendo i play off del campionato di Promozione pugliese è approdata in Eccellenza.
- Storia recente
Il 12 febbraio 2009 la Virtus Casarano vince la finale regionale della Coppa Italia Dilettanti superando, sul campo neutro di Francavilla Fontana, il Liberty Bari con il risultato di 2-0 maturato al termine dei tempi supplementari. Il 30 aprile conquista la Supercoppa Pugliese, titolo della L.N.D. pugliese che mette di fronte i vincitori della Coppa Italia Eccellenza Pugliese e i vincitori della Coppa Puglia (manifestazione riservata a squadre della Prima e Seconda Categoria) contro il Fibal Pulsano 2000, vincendo per 6-1 contro i tarantini con tripletta di Presicce e gol di Dama, Disantantonio e Aragao. Il 13 maggio 2009 trionfa alla stadio Flaminio di Roma vincendo la Coppa Italia Dilettanti, battendo per 4-0 il Castel Rigone nella finale nazionale, con tripletta del bomber Villa e D'Anna. Il 15 marzo 2009 la squadra conquista la promozione in Serie D, vincendo per 2-0 contro il Lucera con gol di Sangiunetti e Villa (vincitore della classifica marcatori realizzando 29 reti in 29 partite).
Pallamano
L'imprenditore Paride De Masi, fondatore dell'Italgest, nel 2003 ha fondato la società Handball, portandola in serie A1 nel 2005-2006. Per la stagione 2006-2007 è stato acquistato il titolo del Gaeta in serie A d'elite, la massima serie della Pallamano italiana, attualmente la società Italgest Salento d'Amare Casarano è prima in classifica nel campionato d'Elite di pallamano. Le partite interne vengono giocate a Lecce nel "Palazzetto dello sport San Giuseppe Da Copertino", a causa dell'inagibilità del palazzetto di Casarano. A febbraio la squadra ha conquistato la Coppa Italia e in maggio lo scudetto confermandosi la squadra più forte d'Italia del 2007.Nella stessa stagione ha vinto anche la Supercoppa Italiana. La stessa cosa si è ripetuta nella stagione 2007 - 2008 dove la squadra si è aggiudicata nuovamente Coppa Italia, Supercoppa Italiana e scudetto. Nella stagione 2009 si è aggiudicata lo scudetto.
Distanze dalle maggiori località salentine
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[2]

Amministrazione comunale
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Gemellaggi
Casarano è gemellata con le seguenti città:
- Charleroi dal 2002
- Manoppello dal 2002
- Echedoros dal 2006
Galleria fotografica
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La Chiesa matrice di Maria Ss. Annunziata e di S. Giovanni Elemosiniere
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Palazzo De Iudicibus
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La colonna di San Giovanni Elemosiniere
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Palazzo Capozza
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Processione religiosa nel 1946
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Chiesa Madonna della Campana
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interno Chiesa Madre
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Torre dell'Orologio
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casarano
Biografia
- V. Cazzato - S. Politano, Topografia di Puglia: Atlante dei “monumenti“ trigonometrici; chiese, castelli, torri, fari, architetture rurali, Congedo editore, Galatina, 2001
- R. De Vita (a cura di), Castelli, torri ed opere fortificate di Puglia, Editoriale Adda, Bari, 1974
- L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto, Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994
Note
- ^ Storia della Città, su comune.casarano.le.it.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.