Notiziabilità
La notiziabilità (in inglese newsworthiness, vocabolo talvolta utilizzato anche in italiano[1]) è un concetto usato in sociologia della comunicazione che si può definire come "l'attitudine di un evento a essere trasformato in notizia"[1] o "il complesso delle caratteristiche che rendono un evento di particolare interesse per i media".[2]
Il neologismo viene utilizzato in ambito giornalistico,[3][4] massmediologico[5] e divulgativo[6] per indicare il raggiungimento da parte di un fatto o di un avvenimento dei criteri minimi necessari alla sua pubblicazione o diffusione sotto forma di notizia. In genere indica i criteri di valutazione per capire se un'informazione è divulgabile e pubblicabile in termini di rilevanza in un dato ambito e di interesse suscitato nel pubblico.
Il processo di selezione delle notizie
La valutazione della notiziabilità degli eventi viene affidata ai cosiddetti "valori notizia", che operano in maniera complementare, in combinazione fra loro.[7] Essi, però, non vengono utilizzati esclusivamente nella fase della selezione della notizia,[8] ma anche nel processo di preparazione degli articoli, suggerendo cosa va enfatizzato,[9] e persino nella percezione delle notizie da parte dei lettori.[8]
Il processo di selezione è molto veloce[10][11] e dunque richiede criteri flessibili ma facilmente e rapidamente applicabili. Nell'individuazione dei criteri, che possono essere divisi in inclusivi ed esclusivi, bisogna inoltre tener conto della necessità di garantire sempre la quantità necessaria di notizie, secondo il principio di efficienza. Il risultato è che il numero di criteri è molto ampio e alcune volte alcuni sono in contrasto con altri.[12] I criteri di selezione, però, mutano nel tempo, anche nel giro di poche settimane: argomenti che in un determinato periodo sono considerati poco rilevanti possono diventare centrali sotto la spinta di fattori esterni.[11]
Non è infrequente, inoltre, che i principi alla base della notiziabilità tendano ad autoalimentarsi, come può succedere ad esempio nei confronti di movimenti che si occupano di un argomento specifico: se questi vengono giudicati "notiziabili", producono materiale molto utile ai mass media, come documenti e studi sull'argomento, figure di leader, iniziative pubbliche con grande partecipazione di pubblico, in alcuni casi scontri di piazza, diventando così ancora più notiziabili, fino ad arrivare al rango di fonti stabili.[13]
Altro elemento esterno ai valori notizia è inoltre la presenza di inviati e specialisti nelle redazioni: le notizie da loro proposte difficilmente vengono rifiutate.[14] In alcuni casi la "specializzazione", cioè la spiccata attitudine a trattare un determinato àmbito tematico, coinvolge la maggior parte dei giornalisti di una redazione.[15]
I valori notizia
I valori notizia possono derivare da considerazioni che riguardano:
- Il contenuto delle notizie
- I caratteri specifici del prodotto editoriale
- Il mezzo di comunicazione
- Il pubblico
- La concorrenza[16]
I valori relativi al contenuto
Rispetto al contenuto è possibile individuare due fattori principali che determinano la notiziabilità: l'importanza della notizia e l'interesse del pubblico.[16] Per definire nel dettaglio questi fattori possono essere considerati quattro aspetti:
- Livello gerarchico dei soggetti coinvolti
- Impatto sulla nazione
- Quantità di persone coinvolte
- Rilevanza in funzione degli sviluppi futuri[17]
Livello gerarchico dei soggetti coinvolti
Il criterio può essere definito in funzione del livello di potere dei soggetti coinvolti, della loro riconoscibilità da parte del pubblico e, nel caso di partiti o movimenti, della loro consistenza in termini numerici.[18]
Secondo Johan Galtung e Marie Holmboe Ruge, un evento ha maggiori probabilità di diventare notizia se coinvolge persone o nazioni d'élite.[19][20] È seguendo questo principio che, come hanno rilevato diversi analisti, argomenti che possono risultare noiosi al pubblico, ma che devono essere portati a sua conoscenza (come ad esempio la politica estera), sono ugualmente notiziabili.[18][21]
Dall'assunto di Galtung e Ruge consegue una maggiore notiziabilità in funzione del livello gerarchico più o meno alto dei soggetti coinvolti. Questo rende più complessa l'applicazione del criterio nell'ambito delle notizie economiche e più in generale negli ambiti diversi da quello istituzionale, unico caso in cui una gerarchia è definita con certezza.[18][22]
Impatto sulla nazione
Altro criterio che può determinare la notiziabilità è la capacità di un evento di condizionare positivamente o negativamente gli interessi del Paese al quale il mezzo si rivolge.[23] Galtung e Ruge attribuiscono[24] a un evento maggiore notiziabilità a seconda della significatività rispetto al contesto culturale del pubblico: ad esempio, come rileva Herbert Gans, negli Stati Uniti d'America, nel corso della guerra fredda, la gerarchia delle notizie seguiva una scaletta che vedeva in testa gli eventi avvenuti nei Paesi più vicini o nei Paesi più potenti aderenti alla NATO, seguiti da quelli accaduti in Unione Sovietica e nei Paesi del Patto di Varsavia. Chiudevano la scaletta quelli che non rientravano in nessuna delle due categorie: questi ultimi venivano coperti solo in caso di guerre, colpi di stato e grossi disastri.[25]
La prossimità fra due Paesi, dunque, può essere definita in funzione di valori geografici, culturali[26] e storico-politici, come annotato da Golding ed Elliott, che analizzando i media nigeriani rilevano che a Lagos è più notiziabile un evento avvenuto a Londra di uno accaduto ad Accra, che geograficamente è molto più vicina.[20] Inoltre, la notiziabilità è condizionata dalla capacità infrastrutturale di un Paese di trasmettere le notizie stesse,[26][27] anche in termini di disponibilità di fonti e di corrispondenti.[28]
In relazione a questo criterio, Oliver Boyd-Barrett e Terhi Rantanen annotano come la prevalenza fra le agenzie di stampa di quelle occidentali condizioni la selezione di notizie in materia di politica estera.[29] Secondo Emidio Diodato, in particolare, la presenza quasi esclusiva in alcuni Paesi africani di Associated Press, Reuters e Agence France-Presse condiziona la raccolta di notizie in quei Paesi e ne caratterizza i contenuti,[30] influenzando a cascata i mass media occidentali che non dispongono di altre fonti.[31]
Quantità di persone coinvolte
La rilevanza è tanto maggiore quanto più grande è il numero di persone che la notizia coinvolge direttamente.[32][20] Inoltre, nel caso di eventi negativi, è stato rilevato come questo parametro sia condizionato dalla prossimità dell'accadimento: un disastro che coinvolge un minor numero di persone ma avviene in un luogo geopoliticamente o culturalmente vicino è più notiziabile di un evento analogo accaduto più lontano,[33] secondo una legge definitica "di McLurg" dal nome di un giornalista.[28] Qualcuno si è persino spinto fino alla definizione di una legge: in un disastro una vittima europea equivale a 28 cinesi, mentre 2 minatori gallesi equivalgono a 100 pakistani.[34]
Rilevanza in funzione degli sviluppi futuri
Questo fattore viene tenuto in considerazione quando gli eventi hanno una durata prolungata.[35] Ad esempio, Gans rileva come alla fase iniziale delle primarie per le elezioni presidenziali statunitensi venga dato ampio rilievo, nonostante il loro esito sia marginale.[36]
Interesse della notizia
quella è una notizia"
La frase "Quando un cane morde un uomo non fa notizia, perché capita spesso. Ma se un uomo morde un cane, quella è una notizia" è una delle citazioni più note sul giornalismo. L'origine della frase è attribuita a un redattore della cronaca cittadina del New Tork Sun, John Bogart, ma altre fonti la attribuiscono a Charles Dana, redattore e proprietario di alcune quote del quotidiano fra il 1868 e il 1897.[37]
Oltre all'importanza della notizia, come si è detto, l'altro fattore relativo al contenuto che determina la notiziabilità è l'interesse del pubblico.[16][35] Questo fattore deriva dall'immagine del pubblico che i giornalisti hanno[35] e dalla capacità di intrattenerlo insita nella notizia stessa,[38] ad esempio perché essa offre un angolo visuale insolito o contiene un elemento di curiosità che può catturare l'attenzione.[35] Questo criterio è finalizzato a mantenere vivo l'interesse del pubblico nei confronti del notiziario.[35][38]
Gans definisce quattro caratteristiche che la notizia deve avere per rispondere a questo criterio:
- Gente comune in situazioni straordinarie o personaggi pubblici in situazioni ordinarie
- Rovesciamenti di ruoli (ad esempio l'uomo che morde il cane)
- Storie che commuovono il pubblico
- Storie di eroismo o di imprese fuori dal comune[39]
I valori relativi alle specificità del prodotto editoriale
Se il contenuto è elemento fondamentale per valutare la notiziabilità degli eventi, quasi altrettanta importanza rivestono le caratteristiche del prodotto editoriale destinato a ospitarne il resoconto.[40] Ad essere valutati sono la compatibilità con le prcoedure interne alla testata, con le capacità tecniche e organizzative e con le caratteristiche proprie di ciascun mezzo. [41] Questi valori, secondo Gans, vengono applicati se la notizia è poco importante o per scegliere fra più eventi a parità di rilevanza rispetto ai contenuti.[42]
In primo luogo, diversi studiosi indicano fra i valori notizia la disponibilità di materiale, sottolineando in particolare quattro elementi:
- L'accessibilità dell'evento per i giornalisti
- La sua capacità di essere trattato secondo forme consuete
- La facilità tecnica nel seguirlo
- Il dispendio di risorse economiche o umane per coprirlo.[41]
Golding ed Elliott, inoltre, indicano fra i fattori relativi al prodotto la brevità, cioè la capacità degli eventi di essere sintetizzati per essere spiegati senza per questo perdere l'attenzione del pubblico.[43] Mario Wolf limita però l'applicazione di questo criterio a radio e televisione, indicando una diretta proporzione fra la necessità di avere notizie brevi e la disponibilità di molto materiale notiziabile, per rispettare i limiti di formato dei notiziari.[44]
Note
- ^ a b Mario Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa, XVII edizione, Milano, Bompiani, marzo 2000 [maggio 1985], pagina 190, ISBN 8845211975.
- ^ Giacomo Devoto, Giancarlo Oli, Il dizionario della lingua italiana, I edizione, Firenze, Le Monnier, maggio 2000, pagina 1366, ISBN 8800510868.
- ^ Francesca Pacini, Giornalismi paralleli, Silmarillon n°7, su silmarillon.it. URL consultato il 28-08-2008.
- ^ Copertura e notiziabilità delle primarie del partito Democratico: l'attenzione all'evento nei principali telegiornali di Rai e Mediaset, Comunicazione politica, n°2-2007, Franco Angeli Edizioni, su francoangeli.it.
- ^ Emidio Diodato (a cura di), Centro militare di studi strategici, Comunicazione e politica internazionale, Rubbettino Editore, 2004., su books.google.it. URL consultato il 28-08-2008.
- ^ P. Bianucci, F. Neresini, La notiziabilità della scienza e i suoi effetti sull’opinione pubblica. (PDF), su reserved03.timeandmind.net.
- ^ Wolf, pagina 197
- ^ a b Wolf, pagina 198
- ^ (EN) Peter Golding, Philip Ross Courtney Elliott, Making the news, Londra, Longman, 1979, ISBN 978-0582504608., citato in Wolf, pagina 198
- ^ (EN) Herbert Gans, Deciding what's news. A Study of CBS evening news, NBC Nightly News, Newsweek and Time, New York, Pantheon Books, 1979, ISBN 978-0394743547.
- ^ a b Wolf, pagina 199
- ^ Gans
- ^ Wolf, 200
- ^ Golding, Elliott, pagina 99
- ^ Golding, Elliott
- ^ a b c Wolf, pagina 201
- ^ Wolf, pagine 201-206
- ^ a b c Wolf, pagina 202
- ^ Johan Galtung, Marie Holmboe Ruge, La struttura delle notizie dall'estero, in Paolo Baldi (a cura di), Il giornalismo come professione, Milano, Il saggiatore, 1980, pp. 113-133.
- ^ a b c Golding, Elliott, pagina 119
- ^ Golding, Elliott, pagina 118
- ^ Gans, pagina 147
- ^ Wolf, pagine 202-203
- ^ Galtung, Ruge, pagina 117
- ^ Gans, pagina 31
- ^ a b Wolf, pagina 203
- ^ Golding, Elliott, pagina 155
- ^ a b Wolf, pagina 204
- ^ (EN) Oliver Boyd-Barrett, Terhi Rantanen, The Globalization of News, I edizione, Londra, SAGE publications, novembre 1998, ISBN 0761953868.
- ^ Diodato, pagina 91
- ^ (EN) Teun Adrianus Van Dijk, News Analysis: Case Studies of International and National News in the Press, Londra, Lawrence Erlbaum Associates, 1988, ISBN 9780805800647.
- ^ Gans, pagina 151
- ^ (EN) Frans Bergsma, News Values in Foreign Affairs on Dutch Television, in G. Cleveland Wilhoit e Harold De Bock (a cura di), Mass Communication Review Yearbook, Beverly Hills, Sage, 1978, pp. 207-222.
- ^ (EN) Philip Schlesinger, Putting "reality" together. BBC news, Routledge, dicembre 1987 [1978], p. 119, 0416901905.
- ^ a b c d e Wolf, pagina 205
- ^ Gans, pagina 152
- ^ Cfr. Bartlett's Familiar Quotations, 16ma edizione, Justin Kaplan (Boston, Londra, e Toronto: Little, Brown, 1992), pagina 554.
- ^ a b Golding, Elliott, pagina 117
- ^ Gans, pagine 153-154
- ^ Wolf, pagina 206
- ^ a b Golding, pagina 144
- ^ Gans, pagina 157
- ^ Golding, pagina 120
- ^ Wolf, pagina 207