Teocon (traduzione italiana di Theoconservative, Theocon) è un neologismo derivante dall'unione del prefisso "Teo" (e quindi Dio, da Theòs), e conservatorismo. Tale termine coniato nel mondo anglosassone e in particolare statunitense è oggi molto più diffuso in Europa, non di rado con un significato diverso da quello originale.

Negli USA con il termine theocon ci si riferisce solitamente ad appartenenti a branche del mondo cristiano che sono schierati su posizioni considerate conservatrici, o che uniscono un'ideologia politicamente conservatrice con la difesa di alcuni temi sociali a forte impronta religiosa. Si tratta in genere di appartenenti alla tradizione protestante degli Stati Uniti.

Spesso il termine è erroneamente confuso con neocon. Sebbene alcuni theocons possano essere vicini al movimento neocon e viceversa, si tratta di due concetti molto diversi, riferendosi, il primo, al rapporto tra politica e religione e, il secondo, a una particolare teoria di politica estera.

Uso in Italia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cristianismo e Ateo devoto.

Il neologismo teocon è stato usato anche in Italia a partire dal 2004, fuori dal proprio ambito culturale di riferimento, per indicare alcuni movimenti cattolici o persone, talvolta da parte della stampa a loro avversa o in funzione anticlericale. Tra questi, Comunione e Liberazione, Opus Dei e i Legionari di Cristo.

È stato usato anche in riferimento ad alcune personalità del mondo politico e culturale, come il filosofo ed ex-Presidente del Senato Marcello Pera, il giornalista e direttore della testata Il Foglio Giuliano Ferrara, la scrittrice e giornalista fiorentina Oriana Fallaci, il politologo Ernesto Galli della Loggia.

Queste persone sostengono la necessità di una riaffermazione dei valori cristiani come fondamento dell'Occidente, in uno scenario di espansione dell'Islam. Da notare che a differenza dei cattolici che sostengono posizioni politiche vicine al conservatorismo, queste personalità laiche non nascondono di essere personalmente su posizioni agnostiche o atee rispetto alla problematica religiosa. La Fallaci stessa, ad esempio, si dichiarava "atea e cristiana"; la contraddizione si spiega distinguendo la fede (in questo caso assente) e la religione come orizzonte culturale e morale (in questo caso cristiano). Per descrivere questa apparente contraddizione è stata coniata anche l'espressione ossimorica dispregiativa di "atei devoti", in cui però si confondono i valori con le devozioni.

I sostenitori dell'importanza del cristianesimo come radice della civiltà occidentale ritengono che l'eventuale declino dei valori cristiani porterà immancabilmente anche alla scomparsa del modello culturale europeo ed occidentale basato sulla democrazia e la libertà. Questa posizione è stata anche ribattezzata con il neologismo di cristianismo ad indicare che si tratta della riproposizione dei contenuti del cristianesimo come nucleo di una ideologia politica.

Bibliografia

  • Sébastien Fath, Dio benedica l'America. Le religioni della Casa Bianca, Carocci, 2006, ISBN 8843038672
  • Marco Nese, Gli eletti di Dio. Lo spirito religioso dell'America, Editori Riuniti, 2006, ISBN 835957656
  • Flavio Felice, Neocon e teocon. Il ruolo della religione nella vita pubblica statunitense, Rubbettino, 2006, ISBN 8849814380
  • Gaetano Quagliariello, Cattolici, pacifisti, teocon. Chiesa e politica in Italia dopo la caduta del Muro, Mondadori, Milano 2006.
  • Cesare Catà, Da radici inabbandonabili. Leo Strauss e la Rivoluzione Conservatrice, in A. Morganti (a cura di), Atti del Convegno “Neocons tra reinvenzione della storia e prassi”, Rimini 2007, pp. 43-71

Voci correlate