Giuliano Pisani
Giuliano Pisani (Verona, 13/04 1950) è un filologo classico e storico dell'arte italiano.
I suoi interessi di studioso spaziano in vari campi, ma sono incentrati prevalentemente sulla filosofia, intesa come guida all’azione e alla saggezza. Di qui le sue traduzioni e i suoi studi su Platone e Plutarco (in particolare i Moralia, gli scritti etici che si occupano di cura dell’anima, di educazione, di politica – lavoro che gli ha valso prestigiosi riconoscimenti) e su Marsilio Ficino. Sua anche una rivoluzionaria interpretazione della Cappella degli Scrovegni di Giotto. Laureato in Storia greca all'Università degli Studi di Padova con il Prof. Franco Sartori, è ordinario di Lettere Latine e Greche al Liceo Classico Tito Livio di Padova.
Nel 1990 ha vinto il Premio Monselice – Leone Traverso per le sue traduzioni dal greco.
Nel 1999 ha vinto il Premio Marcello d’Olivo - Città di Lignano – V ed. (Sezione Lettere).
Nel 2000 ha vinto il Premio Francesco Petrarca dell’Accademia Euganea di Scienze, Lettere e Arti.
Nel 2009 ha vinto con I Volti segreti di Giotto il Premio del Libraio - Città di Padova - XVI edizione nella sezione Saggistica.
Per i suoi meriti culturali è membro della Société Européenne de Culture (dal 1991) e socio della Fondazione Lorenzo Valla dal 1996.
Dal 1983 al 1988 è stato segretario e dall’88 ad oggi Presidente dell’Associazione Italiana di Cultura Classica, Delegazione di Padova.
Attivo promotore culturale, con un’attenzione particolare rivolta al mondo giovanile, ha ideato nel 1994 il Premio letterario Campiello Giovani, di cui è Presidente del Comitato tecnico. Nel 2001 ha ideato con Virginia Baradel il format di Gemine Muse, che prevede il dialogo tra l’opera di un giovane artista con un’opera di sua scelta conservata in un museo, progetto divenuto in breve di respiro europeo. Dal 1995 organizza a Padova un ciclo di lezioni sul tema Filosofia come terapia. Da anni lavora alla realizzazione in Padova del Giardino dei Giusti del Mondo, che è stato inaugurato il 5 ottobre 2008, e che onora con una pianta tutti coloro che si sono opposti ai genocidi dell’ultimo secolo in ogni parte del mondo. Il suo impegno civile lo ha portato a ricoprire l’incarico di consigliere comunale e di Assessore alla Cultura e alle politiche scolastiche e giovanili della città di Padova.
Studi su Plutarco
Edizione, con testo greco, traduzione, introduzioni e note, dei Moralia di Plutarco, di cui sono usciti i primi tre volumi, per un totale di ventiquattro scritti (edizioni Biblioteca dell’Immagine di Pordenone):
- Moralia I - «La serenità interiore» e altri testi sulla terapia dell'anima, a cura di Giuliano Pisani, 1989, pp. LIX-508 (De tranquillitate animi; De virtute et vitio; De virtute morali; An virtus doceri possit; Quomodo quis suos in virtute sentiat profectus; Animine an corporis affectiones sint peiores; De vitioso pudore; De cohibenda ira; De garrulitate; De curiositate ; De invidia et odio ; De cupiditate divitiarum)
- Moralia II - L'educazione dei ragazzi, a cura di Giuliano Pisani, 1990, pp. XXXVIII-451 (De liberis educandis; Quomodo adolescens poetas audire debeat ; De recta ratione audiendi ; De musica, in collaborazione con Leo Citelli)
- Moralia III - Etica e politica, a cura di Giuliano Pisani, 1992, pp. XLIII-490 (Praecepta gerendae rei publicae; An seni sit gerenda res publica; De capienda ex inimicis utilitate; De se ipsum citra invidiam laudando; Maxime cum principibus philosopho esse disserendum; Ad principem ineruditum; De unius in republica dominatione, populari statu et paucorum imperio; De exilio)
- Plutarco, Vite di Lisandro e Silla, Fondazione Lorenzo Valla, 1997 (a cura di Giuliano Pisani la traduzione, di Mario Manfredini il testo, di Maria Gabriella Angeli Bertinelli e Luigi Piccirilli gli apparati).
Negli Oscar Mondadori Giuliano Pisani ha pubblicato i seguenti testi plutarchei:
- Consigli politici, 1994, pp. V-XL, 1-148
- La serenità interiore, 1995, pp. 1–95
- L'arte di ascoltare, 1995, pp. 1–90
- Come educare i figli, 1996, pp. 1–127.
- Come trarre vantaggio dai nemici, 1996, pp. 1–89
Studi sulla Cappella degli Scrovegni
• L’ispirazione filosofico-teologica nella sequenza Vizi-Virtù della Cappella degli Scrovegni, «Bollettino del Museo Civico di Padova», XCIII, 2004, Milano 2005, pp. 61–97. [1]
• Terapia umana e divina nella Cappella degli Scrovegni, in «Il Governo delle cose», dir. Franco Cardini, Firenze, n. 51, anno VI, 2006, pp. 97–106.
• L’iconologia di Cristo Giudice nella Cappella degli Scrovegni di Giotto, in «Bollettino del Museo Civico di Padova», XCV, 2006, pp. 45–65.[2][3]
• Le allegorie della sovrapporta laterale d’accesso alla Cappella degli Scrovegni di Giotto, in «Bollettino del Museo Civico di Padova», XCV, 2006, pp. 67–77. [4]
• Il miracolo della Cappella degli Scrovegni di Giotto, in Modernitas – Festival della modernità (Milano 22-25 giugno 2006), Spirali, Milano 2006, pp. 329–57. [5]
• Una nuova interpretazione del ciclo giottesco agli Scrovegni, in «Padova e il suo territorio», XXII, 125, 2007, pp. 4–8.
• I volti segreti di Giotto. Le rivelazioni della Cappella degli Scrovegni, Rizzoli, Milano 2008.
• Il programma della Cappella degli Scrovegni, in Giotto e il Trecento, catalogo a cura di A. Tomei, Skira, Milano 2009, I – I saggi, pp. 113–127.
I volti segreti di Giotto
“Una splendida avventura intellettuale nel cuore dell’ispirazione di Giotto e dell’affascinante mondo del Trecento italiano” (Antonia Arslan)
La ricerca muove da un’apparente stranezza e indizio dopo indizio, come in una trama poliziesca, arriva a scoperte sorprendenti all’interno di uno dei più celebri capolavori della storia dell’arte universale, la Cappella degli Scrovegni di Giotto. Le singole tessere trovano la loro esatta collocazione e vanno a comporre un perfetto mosaico. Ne esce la dimostrazione di un rigoroso codice filosofico-teologico ispirato a Giotto non dal Dante tomista, come si è sempre creduto, ma da un frate agostiniano, Alberto da Padova, maestro alla Sorbona, tra i più celebrati teologi del suo tempo. Cadono così inveterati luoghi comuni e addirittura vengono individuate figure mai viste prima in uno dei punti fondamentali del ciclo, la mandorla iridata di Cristo Giudice: al posto dei presunti simboli degli evangelisti compaiono un centauro, un orso, un luccio... Un caso che ha avuto un’eco internazionale. «Queste puntuali rettifiche – ha scritto Lorenzo Mondo - sono il risultato di un accessibile, affascinante percorso nella cultura del tempo. Rappresentano i nodi essenziali di un libro che non trascura tuttavia di intrattenere il lettore sulle più vivide e vulgate sezioni degli affreschi riguardanti le storie della Vergine e di Gesù. Quasi una guida, colta e amabile, a immagini e allegorie che costituiscono un unicum nella storia dell'arte e della simbologia cristologica medievale». [6]
Studi vari
• Prima edizione moderna assoluta di Marsilio Ficino, De vita libri tres, in collaborazione con Albano Biondi, Biblioteca dell'Immagine, Pordenone 1991, pp. XXXV-501 (G. Pisani ha curato la definizione del testo latino, la nota al testo, l’apparato critico e gli indici)
• Platone, Repubblica (antologia), in collaborazione con Franco Sartori, Biblioteca Filosofica Laterza, Laterza, Bari 1995, pp. 1–301
• Mario Todesco e gli studenti del Tito Livio caduti nella guerra di liberazione, in Padua Felix, Storie padovane illustri, a cura di O. Longo, Esedra editrice, Padova 2007, pp. 397–406
• Mario Todesco e gli studenti martiri della Resistenza al Tito Livio, in Mario Todesco e gli allievi caduti per la Resistenza, Padova 2006, pp. 35–40; 63-71.
• Il conferimento della medaglia d’oro al merito civile al prof. Mario Todesco, in «Padova e il suo territorio» XXIII, 133, 2008, pp. 8-10.