Discussione:Teoria della complessità

Versione del 15 nov 2009 alle 12:13 di Pmagrass (discussione | contributi) (Dimenticavo le firme!)

Ultimo commento: 15 anni fa di Pmagrass

Background: Mi sono risolto a scrivere la prima versione della voce "complessità" perché la Wikipedia italiana non ne aveva ancora una, nonostante si pubblichi un libro al mese sull'argomento. Esisteva solo (10/07/2009), come esiste tuttora, una scarna voce "epistemologia della complessità", confusa e lacunosa -alla quale dovranno dedicarsi gli epistemologi. Mi sono soprattutto preoccupato di chiarire come sia centrale, in un discorso sulla complessità che aspiri a un minimo di sostenibilità scientifica, il concetto di LINEARITA'. Quest'ultimo, purtroppo, nella letteratura divulgativa italiana non è compreso quasi mai, ora venendo assimilato al senso colloquiale, ora confuso con l'aggettivo "sequenziale", ora limitato all'accezione grafica (linearità nel senso delle linee rette), ora inteso come sinonimo di "causale" o di "meccanicistico". Questa incomprensione alegga anche in it.wiki, e infatti uno dei prossimi progetti dovrà consistere nella riscrittura della voce "lineare/linearità", che oggi,12 luglio 2009, giace in una condizione deplorevole. Contestualmente, occorrerà lavorare anche a "comportamento emergente" e a qualche altra voce minore collegata. Buon lavoro!--pmagrass (msg) 11:57, 12 lug 2009 (CEST)Rispondi

Incipit: Ho ripristinato l'incipit più sobrio di prima. Ovvero, sono passato da "Complessità (o teoria della complessità) è un termine ricco di significati a secondo del contesto, dunque ambiguo e spesso anche abusato rispetto ai suoi significati originari, venuto affermandosi [...]" a "Complessità (o teoria della complessità) è un termine ricco di significati e dunque ambiguo, venuto affermandosi [...]". L'ho fatto perché A) in una voce enciclopedica, la sobrietà è sempre da preferirsi alla prolissità; e qui, infatti, B) "ricco di significati" la dice tutta, senza bisogno di aggiungere "a secondo del contesto"; inoltre, C) "ambiguo" significa appunto anche abusato, nel senso che qua e là possono comparire significati extra-contestuali, ossia appartenenti a contesti diversi da quello in esame; infine, D) aprire la voce parlando di "abusi" mi sembra un po' forte, specie considerando che questo aspetto viene affrontato più avanti. (Io ho scritto un libro per protestare sugli abusi intorno alla complessità, ma non aprirei la voce enciclopedica parlando subito di abusi). Più avanti, fra l'altro, qualcuno ha inserito la dicitura "precisi significati", alla quale io penso sarà opportuno rinunciare, data la complessità dell'argomento... Grazie.--pmagrass (msg) 18:38, 11 ago 2009 (CEST)Rispondi

Uso del grassetto: Un Anonimo è intervenuto rimuovendo tutti i grassetti, invocando un misterioso standard wikipediano. Per non ferire il suo amor proprio, conservo queste sue modifiche (anche se a mio parere sono state inutili e anzi dannose, perché hanno sottratto contenuti semantici. Vedasi, a titolo di esempio, l'intimo e fortissimo legame che lega la complessità e il comportamento emergent). Tuttavia non posso non conservarne una: è infatti impossibile non sottolineare in questa voce, anche mediante il grassetto, l'importanza del termine linearità. Questo concetto, centrale per qualunque trattazione matura di complessità, purtroppo è attualmente trattato in modo assai deludente in it.wiki, sicché un sempliche link (magari in luogo del grassetto) sarebbe persino controproducente. --pmagrass (msg) 11:13, 15 nov 2009 (CET)Rispondi

Etichetta: E' buona norma, non solo in Wikipedia ma in ogni lavoro collaborativo, applicare le modifiche una alla volta, quando esse si collocano su piani semantici differenti. Lo stesso Anonimo che ha modificato i grassetti ha anche, nel corso dello stesso edit, modificato anche altri luoghi del testo, che con il grassetto non avevano nulla a che fare. Questo atteggiamento è da evitare, non solo per mere considerazioni di etichetta, ma anche in onore della logica. --pmagrass (msg) 11:13, 15 nov 2009 (CET)Rispondi

Ritorna alla pagina "Teoria della complessità".