Museo civico archeologico (Vasto)
Il Museo archeologico è sito nel palazzo D'Avalos a Piazza L.V.Pudente a Vasto in provincia di Chieti.
Museo civico archeologico | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato | [[File:Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi il manuale del template che stai usando!|class=noviewer|Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi il manuale del template che stai usando! (bandiera)|20x16px]] Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi il manuale del template che stai usando! |
Indirizzo | Palazzo D'Avalos, Piazza L.V. Pudente (CH) |
Caratteristiche | |
Tipo | Archeologico |
Sito web | |
Storia
Il museo è stato fondato nel 1849u iniziativa dell'allora sindaco di Vasto D. Pietro Muzii. Originariamente il museo era ospitato nel palazzo comunale, nel 1859 spostato in un salone del piano terra del convento di San Francesco. Nel 1956 fu smantellato per via di una frana che aveva fatto cadere verso il mare parte del centro storico. Fu poi riallestita nella sede attuale del Palazzo D'Avalos. Fu chiuso per una seconda volta nel 1989 per via di altre frane. Si sono susseguiti vari lavori di consolidamento che hanno consentito la riapertura del museo nel 1998.[1]
Orari di apertura
- Da settembre a giugno: 9.30-12.30/16.30-20.30. Chiuso i lunedì feriali, aperto i lunedì festivi.
- Luglio e agosto: 10.30-12.30/18.00-24.00 tutti i giorni.
Il percorso museale
Il museo è suddiviso in cinque sale.
La sala 1
In questa sala vi sono reperti della zona di Vasto in un periodo che spazia dalla protostoria (X secolo a.C.) al periodo repubblicano (II-I secolo a.C. tra cui reperti della necropoli del Tratturo (olle di influsso dauno e vasi a vernice nera) e dalla necropoli di Villalfonsina (iscrizioni etrusche che spaziano tra il VI al IV-III secolo a.C. (perlopiù terrecotte). Tra gli altri reperti una raccolta di monete ed un piccolo bronzo raffigurante Ercole raffigurato nell'atto di attaccare.[2]
La sala 2
In quest'altra sala viene mostrato lo sviluppo del municipium'. Tra i reperti vi sono un sarcofago del proconsole di Cipro di P. Pasquio Sceva e della moglie Flavia; vari ritratti della casa imperiale giulio-claudia ed alcune anfore.[2]
La sala 3
Nella sala 3 vengono esposti dei reperti dell'età imperiale di Histonium. Tra i reperti esposti epigrafi e frammenti architettonici di costruzioni databili tra il I ed il II secolo d-C. tra cui l'anfiteatro, le cisterne con gli annessi acquedotti e le terme con i relativi mosaici. Tra le altre opere esposte in questa sala vi sono un busto di dama forse Marciana la sorella di Traiano, una testa di fanciullo di età antonina, una collezione di lucerne e mattoni.[2]
La sala 4
Nella penultima sala vengono mostrati i reperti di Largo Barbacane. Tra i reperti si possono citare la cippo funerario ad ara di Q. Osidio Primitivo ed Aulo Florio Giusto ed un corredo femminile del II secolo d.C.[2]
La sala 5
Nell'ultima sala vengono esposti reperti spazianti in un periodo che va dall'a tarda antichità al Medioevo, tra cui: il miliare di Punta Penna, epigrafi inerenti i restauri dopo il terremoto del 346 d.C. as alcuni palazzi della città e due solidi aurei di Clemente II e Giustino Del Medioevo vi è una cuspide di una chiesa del tardo VII secolo[2]