Antonello da Messina
Antonello da Messina, soprannome di Antonio di Giovanni de Antonio (Messina, 1429 o 1430 – Messina, febbraio 1479), è stato un pittore italiano. Fonde insieme la cultura luministico-atmosferica fiamminga e la cultura prospettico-monumentale italiana. Il suo viaggio a Venezia sarà decisivo per Giovanni Bellini e la successiva arte italiana.

Biografia
Gli anni giovanili
Nasce nel 1430 circa a Messina da Giovanni de Antonio, e da Garita (verosimilmente Margherita). Il suo primo apprendistato si svolse probabilmente tra Messina e Palermo. Intorno al 1450 circa è a Napoli, dove secondo la testimonianza di Pietro Summonte, in una lettera a Marcantonio Michiel, è apprendista nella bottega del pittore Colantonio, qui viene in contatto con la pittura fiamminga, spagnola e provenzale. All'Antonello di questo periodo vengono attribuite dieci tavolette con beati francescani realizzate per la pala dipinta da Colantonio per la chiesa di San Lorenzo Maggiore.
La cosiddetta Crocifissione di Sibiu del 1460 circa conservata al Muzeul de Artà di Bucarest, iconograficamente riprende i Calvari fiamminghi, in particolare nella parte bassa della tavola, mentre nella parte superiore, in cui la disposizione ortogonale di Cristo e dei ladroni determina una tangibile scatola spaziale, dimostra un'attenta conoscenza delle volumetria spaziale italiana. Roberto Longhi riteneva che la parte superiore della tavola di Bucarest fosse stata aggiunta qualche anno dopo, poiché le due matrici culturali tipiche del messinese, fiamminga e italiana, sono qui solamente accostate e non fuse. È invece del 1475 la Crocifissione di Anversa, conservata al Musée Royal de Beaux Arts.
Prime commissioni
Del 1457 è la prima commissione come maestro autonomo: un gonfalone per la confraternita di San Michele dei Gerbini a Reggio Calabria, allora imitazione di quello eseguito per la confraternita messinese di San Michele a Messina. Entrambe le opere sono perdute. A questa data sappiamo che l'artista è già sposato, e probabilmente è già padre di Jacobello.
Nel 1460 il padre noleggiò un brigantino per andare a riprendere Antonello e la sua famiglia, i servi e le masserizie ad Amantea, una località calabrese. Forse l'artista tornava o da un periodo di lavoro in Calabria, o da un viaggio più lungo. Al 1460 circa gli viene attribuita l'esecuzione della cosiddetta Madonna Salting, in cui l'iconografia e lo stile fiammingo sono uniti a una maggiore attenzione alla costruzione volumetrica delle figure, impostazioni derivate da Piero della Francesca mediato dall'opera di Enguerrand Quarton. Dopo il 1460 si collocano le due tavolette di Reggio Calabria con Abramo servito dagli angeli e San Girolamo penitente, esposte alla Pinacoteca Civica di Reggio Calabria.
Nel 1461 nella sua bottega entrò come apprendista il fratello minore Giordano, stipulando un contratto triennale. Nello stesso anno Antonello dipinse per il nobile Messinese Giovanni Mirulla una Madonna col Bambino (perduta).
Tra il 1465 e il 1470 circa realizza il Ritratto d'uomo del Museo Mandralisca di Cefalù. Nei ritratti Antonello, a differenza degli italiani, che utilizzavano la posa medaglistica di profilo, adotta la posizione a tre quarti, tipicamente fiamminga, che permette una più minuta analisi fisica e psicologica. Rispetto ai fiamminghi guarda meno al dettaglio ma è più attento alla caratterizzazione psicologica. Lo schema compositivo di questo ritratto verrà seguito sempre nei ritratti successivi: il personaggio è inserito in uno sfondo scuro con il busto tagliato sotto le spalle, testa girata verso destra mentre gli occhi al contrario sono fissi su quelli dello spettatore, la luce illumina il lato destro del volto mentre il lato sinistro è in ombra. Nei ritratti successivi dispose sempre uno zoccolo di marmo in basso (un parapetto) con un cartellino dipinto che riporta la firma e la data.
Venezia
Nel 1470 circa è a Venezia dove viene in contatto con la pittura di Giovanni Bellini.
Il Salvator Mundi è la sua prima opera firmata e datata: Mille simo quatricentessimo sexstage/simo quinto viije Indi antonellus/messaneus me pinxi, ma più probabilmente fu eseguito nel 1470. In questa opera, l'iconografia è ripresa dai fiamminghi e in special modo da Petrus Christus, nella prima stesura la veste del Cristo era più accollata e la mano benedicente parallela alla superficie, Antonello rielaborò la composizione successivamente, costruendo la piega dello scollo e tese la mano benedicente in modo da accentuare le valenze spaziali della composizione.
Tornato in Sicilia realizza il Polittico di san Gregorio.
Del 1474 è l'Annunciazione del Museo Bellomo di Siracusa, dove lo spazio non è unificato dalla prospettiva, visto che sono presenti due diversi punti di fuga, ma dalla sottile graduazione luminosa.
Del 1475 è il San Gerolamo nello studio, conservato alla National Gallery di Londra. La scena, inquadrata in un arco di trionfo, è costruita in modo che i raggi luminosi coincidono con quelli prospettici, avendo come centro il busto e le mani del santo, quest'ultimo, viene colto al lavoro nel suo studio, ingombro di libri e di oggetti, meticolosamente studiati e rappresentati. Oltre ai libri e ai simboli (come il pavone in primo piano) vi è anche un'indagine nella realizzazione del luogo,le bifore al centro e ai lati;nella penombra troviamo il leone che si avvicina a dei porticati tipicamente gotici (citazione del mondo fiammingo),mentra a sinistra abbiamo un arco con finestra. Antonello eccelle anche nella realizzazione del pavimento,il quale ricorda molto quello che è possibile ammirare nella Madonna del cancelliere Nicolas Rolin di Jan van Eyck.
Dal 1475 inizia il suo soggiorno veneziano fino all'autunno del 1476, al centro della sua riflessione c'è la figura umana, sia in quanto anatomia, sia per quanto riguarda l'espressività, derivati dall'esperienza pierfrancescana e belliniana.
Del 1475 è l'Ecce Homo del Collegio Alberoni di Piacenza firmato e datato: 1473 Antonellus Messaneus me pinxit.
Dello stesso anno sono: La Crocifissione della National Gallery di Londra, firmata e datata 1475/antonellus messaneus/me pinxit, la cui pacata composizione è costruita in sezione aurea dove a fare da linea marcatrice sono le acque del lago, che isolano maggiormente la figura del Cristo dal cerchio formato dalla Vergine e da san Giovanni; il Ritratto d'uomo della National Gallery di Londra; la Pietà del Museo Correr; il Ritratto d'uomo, detto Il Condottiero del Louvre, firmato e datato: 1475/Antonellus messaneus me pinxit e il Ritratto d'uomo della Galleria Borghese.
Tra il 1475 e il 1476 esegue la Pala di san Cassiano ora a Vienna, opera mutilata di cui rimangono la Vergine sul trono rialzato e quattro santi a mezzo busto. Il pittore si rifà allo schema compositivo della Sacra Conversazione di Giovanni Bellini per la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, ora perduta. L'impostazione iconografica cioè la disposizione dei santi intorno al trono rialzato della Vergine, dava maggior respiro alla composizione, ma sono gli effetti atmosferici creati dalla luce a unificare l'opera e rendere più naturali le figure proposte. I Santi che circondano la vergine sono: San Nicola di Bari, Santa Maria Maddalena, Santa Lucia e San Domenico,in origine questi dovevano essere quattro per lato,doveva trattarsi di una "sacra conversazione" con otto Santi.
Tra il 1476 e il 1478 esegue la Pietà del Museo del Prado, la scena è inserita in un paesaggio con teschi e tronchi secchi che simboleggiano la morte, mentre in secondo piano la città e il verde della natura simboleggiano la Resurrezione. L'iconografia in cui il Cristo morto è sorretto dall'angelo è di origine nordica, ma era già presente nelle opere di Carlo Crivelli; il corpo del Cristo è reso naturalisticamente, sia nel costato sanguinante che nel volto sofferente a cui fa da contrappunto la bellezza idealizzata del volto dell'angelo. Il volto del Cristo è stato probabilmente ripreso dalla piccola tavoletta del Cristo alla colonna (1476 circa) di Antonello che oggi è visibile al Museo del Louvre di Parigi.
Del 1476 circa è il San Sebastiano di Dresda, parte centrale di un trittico smembrato (Trittico di San Giuliano); in esso l'asse del dipinto è dato dalla figura monumentale del santo, accentuata dal punto di vista ribassato, ruotata leggermente a destra. L'influenza di Piero della Francesca è evidente nella disposizione matematica degli elementi, nel pavimento scorciato in prospettiva che conduce lo sguardo verso il piazzale in fondo; al contempo Antonello rifiuta la scomposizione geometrica del corpo del santo addolcendo i contorni e inserisce la scena in un paesaggio contemporaneo, popolato di figure minuscole, simile ai paesaggi monumentali che dominano la composizione, caratteristica di molta pittura umbro-marchigiana (Carlo Crivelli), ma anche per la monumentalità della figura negli affreschi del Mantegna alla Chiesa degli Eremitani di Padova.
Il ritorno in Sicilia
Dopo il suo ritorno in Sicilia, realizza nel 1476 l'Annunziata di Palermo colta nel momento in cui l'angelo se n'è appena andato (oppure nel momento dell'interrogazione), dalla sagoma quasi piramidale del manto emerge il perfetto ovale del volto della vergine, l'asse della composizione è dato dalla verticale che va dalla piega del manto nella fronte all'angolo leggio, al contrario il lento girare della figura e il gesto della mano danno movimento alla composizione. L'opera rappresenta uno dei traguardi fondamentali della pittura rinascimentale italiana. L'assolutezza formale, lo sguardo magnetico e la mano sospesa in una dimensione astratta ne fanno un capolavoro assoluto. La tela è a Palermo, nella Galleria Regionale Palazzo Abatellis. Dello stesso anno è il Ritratto d'uomo, detto Ritratto Trivulzio, del Museo Civico d'Arte Antica di Torino, firmato e datato, in cui l'incarnato si accorda perfettamente al colore rosso della veste. Questo ritratto impressionò anche Galeazzo Maria Sforza il quale invitò più volte Antonello nella capitale lombarda, ma senza successo.
Muore a Messina nel 1479. Nel suo testamento chiese di essere sepolto in un saio monacale. Divise la sua eredità in modo equo tra moglie e figli. La sua tomba è stata individuata a Messina nei pressi del Viale Giostra (Ritiro) in un luogo non molto distante dalla Badiazza e precisamente nella Chiesa di Santa Maria di Gesù Superiore.
Non si formò nessuna scuola di pittori dall'eredità della sua pittura, in parte Marco Costanzo capì la sua rivoluzione, ma in Sicilia rimase un caso isolato. Diversamente successe a Venezia dove in Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Cima da Conegliano e Alvise Vivarini troviamo dei validi interpreti del suo stile. Gli è inoltre attribuito il Ritratto di giovane uomo della National Gallery di Washington.
Opere
La datazione delle opere di Antonello è molto discussa e di diverse interpretazioni. Presentiamo qui una lista di opere che segue il più probabile ordine cronologico.
- Virgo advocata, 1452 ca, olio su tavola, 57 x 39 cm, Como, Pinacoteca Civica.
- Vergine leggente, 1460-1462 ca, tempera e olio su tavola, 38,7 x 26 cm, Venezia, Collezione Mino Forti.
- San Girolamo penitente, 1460-1465 ca, tecnica mista su tavola, 39,9 x 30 cm, Reggio Calabria, Pinacoteca Civica.
- Visita dei tre angeli ad Abramo, 1460-1465 ca, tecnica mista su tavola, 21,4 x 29,3 cm, Reggio Calabria, Pinacoteca Civica.
- Vergine leggente, 1461 ca, olio su tavola, 43 x 34,5 cm, Baltimora, Walters Art Museum.
- Crocifissione, 1463-1465 ca, tempera su tavola, 39 x 23,5 cm, Sibiu, Muzeul National Brukenthal.
- Madonna col Bambino e un francescano, (recto), Cristo in pietà (verso), 1465-1470 ca, tempera su tavola, 16 x 11,9 cm, Messina, Museo Regionale.
- Ritratto d'uomo, 1465-1470 ca, tempera su tavola di noce, 27 x 20 cm, Pavia, Pinacoteca Malaspina.
- Ecce Homo (recto); San Girolamo penitente (verso), 1470 ca, tempera su tavola, 19,5 x 14 cm, New York, Collezione privata.
- Ecce Homo, 1470 ca, olio su tavola, 40 x 33 cm, Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola.
- Madonna col Bambino (Madonna Salting), 1470 ca, olio su tavola, 43,2 x 34,3 cm, Londra, National Gallery.
- Ritratto d'ignoto marinaio, 1470-1472 ca, olio su tavola di noce, 30,5 x 26,3 cm, Cefalù, Museo della Fondazione Mandralisca.
- Ritratto di giovane, 1472-1473 ca, olio su tavola, 27 x 20,6 cm, New York, Metropolitan Museum of Art.
- Sant'Agostino (Antonello da Messina), 1472-1473 ca, tavola trasportata su tela, 46,5 x 35,5 cm, Palermo, Galleria Regionale Palazzo Abatellis.
- San Girolamo (Antonello da Messina), 1472-1473 ca, tavola trasportata su tela, 35,7 x 31 cm, Palermo, Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
- San Gregorio Magno (Antonello da Messina), 1472-1473 ca, tavola trasportata su tela, 45,5 x 35,5 cm, Palermo, Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
- Madonna col Bambino e angeli reggicorona, 1472-1475 ca, olio su tavola, 114,5 x 54,7 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi.
- San Giovanni Evangelista, 1472-1475 ca, olio su tavola, 105 x 33 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi.
- San Benedetto, 1472-1475 ca, olio su tavola, 105 x 43,5 cm, Milano, Castello Sforzesco, Civiche Raccolte d'Arte.
- Crocifisso tra la Vergine dolente e san Giovanni, 1473 ca, tempera su tavola, 41,9 x 25,4 cm, Londra, National Gallery.
- Polittico di San Gregorio, 1473 ca, tempera grassa su tavola, Messina, Museo Regionale.
- Ritratto di giovane, 1473-1474 ca, olio su tavola di pioppo, 35,5 x 25,5 cm, Londra, National Gallery.
- Ritratto di giovane, 1474 ca, olio su tavola di noce, 31,5 x 26,7 cm, Filadelfia, Philadelphia Museum of Art.
- Ecce Homo, 1474, olio su tavola, 36,7 x 28,8 cm, già Castello di Radoszewnica, Collezione Ostrowski.
- Ritratto di giovane, 1474 ca, olio su tavola di pioppo, 32 x 26 cm, Berlino, Staatliche Museen.
- Ritratto d'uomo, 1474 ca, olio su tavola, 31,5 x 26 cm, Vienna, Collezione Schwarzenberg.
- Annunciazione, 1474-1475 ca, olio su tavola di noce, 180 x 180 cm, Siracusa, Galleria Regionale di Palazzo Bellomo.
- San Gerolamo nello studio, 1474-1475 ca, olio su tavola di tiglio, 45,7 x 36,2 cm, Londra, National Gallery.
- Ecce Homo, 1475 ca, tempera e olio su tavola di pioppo, 42,5 x 30,5 cm, New York, Metropolitan Museum of Art.
- Crocifissione, 1475 ca, olio su tavola, 52,5 x 42,5 cm, Anversa, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten.
- Cristo benedicente, 1475 ca, olio su tavola, 38,7 x 29,8 cm, Londra, National Gallery.
- Ecce Homo, 1475 ca, olio su tavola di rovere, 43 x 32,4 cm, Piacenza, Galleria di Collegio Alberoni.
- Ritratto d'uomo (Il condottiero), 1475 ca, olio su tavola di pioppo, 36,4 x 30 cm, Parigi, Musée du Louvre.
- Ritratto d'uomo (Michele Vianello?), 1475-1476, tempera e olio su tavola, 30 x 24 cm, Roma, Galleria Borghese.
- Ritratto di giovane, 1475-1476 ca, olio su tavoletta incollata su compensato, 27,5 x 21 cm, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza.
- Madonna col Bambino tra i santi Nicola di Bari, Lucia, Orsola e Domenico, (Pala di San Cassiano), 1475-1476 ca, olio su tavola, 115 x 65 (parete centrale), 55,9 x 35 cm (parete laterale sinistra), 56,8 x 35,6 cm (parete laterale destra), Vienna, Kunsthistorisches Museum.
- Vergine Annunziata, 1475-1476, olio su tavola di noce, 42,5 x 32,8 cm, Monaco di Baviera, Alte Pinakothek.
- Cristo morto sostenuto da tre angeli, 1475-1476 ca, olio su tavola di pioppo, 145 x 85 cm, Venezia, Museo Correr.
- Cristo in pietà e un angelo, 1475-1478 ca, olio su tavola di pioppo, 74 x 51 cm, Madrid, Museo del Prado.
- Cristo alla colonna, 1475-1479, olio su tavola, 29,8 x 21 cm, Parigi, Musée du Louvre.
- Annunziata di Palermo, 1476 ca, tempera e olio su tavola, 45 x 34,5 cm, Palermo, Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
- Ritratto d'uomo, 1476, olio su tavola di pioppo, 37,4 x 29,5 cm, Torino, Museo Civico d'Arte Antica di Torino.
- San Sebastiano, 1476-1477, olio su tavola trasportata su tela, 171 x 85,5 cm, Dresda, Gemäldegalerie.
- Madonna col Bambino (Madonna Benson), 1477-1479 ca, tempera e olio su tavola, 58,9 x 43,7 cm, Washington, National Gallery of Art.
- Ritratto di giovane, 1478 ca, olio su tavola di noce, 20,4 x 14,5 cm, Berlino, Staatliche Museen.
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Galleria immagini
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Crocifissione di Bucarest
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Ecce Homo (1473)
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Pietà Venezia Museo Correr
Curiosità
- Antonello da Messina, come Cristoforo Colombo e Vincenzo Bellini, fu raffigurato sulle banconote da 5.000 lire italiane.
Bibliografia
- Autori vari. Antonello a Napoli. Milano 2001.
- Autori vari. Antonello da Messina. catalogo della mostra tenutasi a Messina, 1981.
- C. Acidini e A. Paolucci, Antonello agli Uffizi, Firenze, 2002.
- G. Barbera. Antonello da Messina. Milano, 1998.
- R. Cassanelli. La bottega dell'artista tra Medio Evo e Rinascimento, Milano, 1998.
- F. Sricchia Santoro. Antonello e l'Europa, Milano, 1986.
- S. Tramontana. Antonello e la sua città, Palermo, 1999.
- Teresa Pugliatti, Antonello da Messina. Rigore ed emozione, Edizioni Kalós, 2008
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