Licata
Template:Comune Licata è un comune italiano di 39.202 abitanti[1] della provincia di Agrigento in Sicilia.
Le sue origini risalgono alla Preistoria. II nome di Licata appare, quasi nella forma attuale, già in età Normanna. Nei secoli XI e XII, infatti, si ritrova Leocata, o Licata, assieme alla denominazione colta di Olimpiada, nome di evidente origine greca. Nel Museo Archeologico della Badia, sono presenti numerosi reperti che documentano l'antica storia della città di Licata.
Geografia
Il territorio comunale, che si estende per 24 km lungo la costa meridionale della Sicilia è prevalentemente pianeggiante, con alcuni modesti rilievi collinari. In generale può dirsi che la morfologia è fortemente caratterizzata dalla presenza del fiume Salso che ha dato origine ad una pianura alluvionale detta la Piana.
Il Salso sfocia nel mare di Licata con un estuario che divide quasi a metà l'area urbana. Licata è divisa ad est dal comune di Butera dal torrente Cantigaglione, che sfocia in località Punta Due Rocche.
Il centro abitato è posizionato al limite occidentale del Golfo di Gela, ed è disposto a ridosso di una collina detta la Montagna. Il litorale, sebbene segnato in varie parti dall'edificazione selvaggia degli anni '70 e '80, conserva caratteri di naturalità che ne fanno uno dei più belli di tutta la costa meridionale della Sicilia, soprattutto per l'alternarsi di ambienti sabbiosi e rocciosi caratterizzati dalla presenza di ampie praterie di Posidonia Oceanica.
Clima
Il Nome
Il nome ha subito nei vari secoli molteplici variazioni. Ci si riferisce infatti all'attuale Licata con molti diversi nomi: "Alukatos", Limpiadum, Limpiados, Lecatam, Cathal, Katta, Licatam, Leocata, Alicata.
Il documento più antico che cita il nome di Licata è un atto di donazione da parte di Ruggiero d'Altavilla a Gerlando, vescovo di Agrigento, dove la città viene indicata con l'appellativo di Limpiadum.
In un documento dello stesso anno, proveniente dall'archivio della cattedrale di Agrigento, figura invece con l'appellativo di Lecatam.
Sul significato del nome nel corso dei secoli sono state formulate molte ipotesi; per alcuni deriverebbe dal greco Leycada (Λευκάδα), per altri deriverebbe dal saraceno al Kalata (rupe fortificata, castello, luogo forte); altre ipotesi meno accreditate farebbero risalire il toponimo da alikìs (salsedine); da tale Alì, signore del castello della città; da alica, da intendersi come un cereale, simile al frumento che abbondava nelle campagne licatesi o come alga, ancora oggi in dialetto chiamata alica, di cui il mare di Licata è ricchissimo; da Lica, madre di Dafni, una delle divinità ctonie adorate anche nel territorio di Licata; da alukon, nome greco del Salso; da alec (sale) ed ata (presso) nell'idioma musulmano, con allusione al fatto che la città sorgeva presso il mare e il fiume salato; da alico, altro appellativo geografico del Salso; da Aluca, città sorta sulle rovine di Finziade; da leon (leone) e cata (presso), con allusione forse a quel leone di grande altezza e di bella fattura, che anticamente era scolpito nella dura pietra della località Stretto, a 9 km dalla città e che secondo il Serrovira fu distrutto nel 1600 dallo spagnolo Emanuele Filiguerra.
Secondo Benedetto Rocco, infine, Alicata deriva dall'accusativo del nome greco Halykàda (città posta sul Salso).
Storia
Fra gli episodi storici avvenuti nel territorio di Licata, si ricordano:
- la battaglia sull'Imera, avvenuta nel 310 a.C., durante la quale Agatocle venne battuto dai Cartaginesi;
- la battaglia navale di Capo Ecnomo (256 a.C.), svoltasi nel corso della prima guerra punica, nella quale la flotta romana di Marco Atilio Regolo, sconfisse quella cartaginese.
- durante la seconda guerra mondiale, sulle coste di Licata ha avuto luogo lo sbarco degli Alleati.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[2]

Stemma
"Di argento all'aquila, di nero al volo abbassato caricata in petto d'uno scudo d'azzurro al castello torricellato di quattro pezzi d'oro e finestrato di nero sorgente dalla campagna di azzurro,ondata di nero e di argento. Corna murale della città."
Lo stemma è una scultura lignea raffigurante l'“aquila sveva” (da alcuni erroneamente confusa con l'“aquila aragonese”). Essa rappresentava l'emblema della potenza imperiale e veniva riconosciuta come distintivo d'onore delle città demaniali fedeli a Federico II di Svevia.
La rocca merlata, circondata dal mare, dalla quale si alzano quattro torri dorate di diversa fattura e altezza (il regio castello a mare di San Giacomo, il castel Nuovo, il bastione armato di Mangiacasale e la torre Gioietta), rappresenta la città stessa delimitata da due distinti rami del fiume Salso che le conferivano la forma di un'isola.
Il mare e le spiagge
Il territorio di Licata si sviluppa per circa 20 km su una costa dalle caratteristiche molto eterogenee: ad est della città si hanno litorali sabbiosi, ad ovest suggestive scogliere si alternano a spiagge di ciotoli in un susseguirsi di promontori, baie piccole e grandi, con lunghi tratti di spiagge sabbiose. Nel 2007 è stato inaugurato un villaggio turistico a 4 stelle a est della città. Le spiagge licatesi sono:
- Poggio di Guardia
- Playa
- Marianello
- Cavalluccio
- Nicolizia
- Balatazze (o Caduta Colonne)
- Mollarella
- Poliscia
- San Nicola
- La Rocca
- Pisciotto
- Foce della Gallina
- Torre di Gaffe
Cultura
Luoghi d'interesse
Le dominazioni succedutesi in Sicilia nel corso dei millenni hanno lasciato una presenza tangibile oltre che nei ritrovamenti archeologici anche nell'architettura civile e religiosa e nella struttura urbanistica della città: ne sono testimonianza l'impianto arabo del quartiere della Marina, la struttura del quartiere Maltese di S.Paolo e le la tipologia barocca dei corsi principali.
Numerosi sono i ritrovamenti archeologici risalenti al Paleolitico, il Mesolitico e il Neolitico. Particolarmente degni di nota sono l'ipogeo Stagnone Pontillo, la monumentale necropoli a grotte artificiali di Monte Petrulla, la Grangela (opera idraulica di epoca preellenistica), il frourion di Falaride (fortezza di epoca greca), nonché i resti della città greca di Monte Sant'Angelo.
Molti dei reperti ritrovati presso questi ed altri siti di rilevanza archeologica ritrovati nel territorio comunale sono conservati ed esposti presso il Museo Archeologico cittadino, nei locali del chiostro della Badia.
Tra i beni monumentali di maggior pregio si citano:
- il Castel Sant'Angelo: Forte di avvistamento spagnolo risalente alla fine del XVI secolo dal quale è visibile gran parte del litorale e della Piana di Licata;
- il Palazzo di Città, tipica espressione del liberty siciliano, realizzato su progetto di Ernesto Basile;
- la Chiesa di Santa Maria La Nuova (Matrice): di impianto quattrocentesco e con rifacimenti di epoca barocca, ospita la Cappella del Cristo Nero;
- la Chiesa di Sant'Agostino, di stile neoclassico, conserva la celebre statua lignea dell'Addolorata
- Santa Maria La Vetere: nel quartiere di Santa Maria, è la chiesa più antica e prima matrice di Licata, di origini due-trecentesche;
- il Carmine: il complesso duecentesco, formato dalla chiesa e dal convento, ha subito una riedificazione nel 1700, su disegno di Giovanni Biagio Amico;
- la Chiesa di Sant'Angelo, ove sono custodite le reliquie del santo che porta il suo nome;
- le chiese barocche: Chiesa di San Francesco, Chiesa del Purgatorio, Chiesa del SS. Salvatore, e Chiesa di San Domenico; in quest'ultima sono ospitate due opere di Filippo Paladini Sant'Antonio Abate in cattedra (1603) e Santissima Trinità e i Santi (1611);
- i palazzi nobiliari barocchi, Palazzo Bosio e i palazzi Frangipane;
- le ville liberty: costruite sulla collina che si erge sulla città, costituivano le residenze delle famiglie nobili e borghesi degli inizi del Novecento;
Di notevole interesse naturalistico è l'Osservatorio Avifaunistico della Foce del Salso.
I quartieri
- Santa Barbara
- Piano Cannelle
- Piano Bugiades
- Bardavascio
- Montecatini
- Oreto
- Cunsaria
- Sette Spade
- Cotturo
- San Paolo
- San Calogero
- Santa Maria
- Piano Billingheri
- Marina
- Quartiere Africano
- Oltreponte
- Fondachello
- Playa
- Villaggio dei Fiori
- Villaggio Agricolo
- Comuni-Camera
- Quartiere Mantia
- Sant'Antonio
Scuole medie superiori
- Liceo Classico "Vincenzo Linares"
- Liceo Scientifico"Vincenzo Linares"(annesso al Liceo Classico)
- Liceo Socio-Psico-pedagogico "Vincenzo Linares"(annesso al Liceo Classico)
- Istituto Tecnico Per Geometri"Ines Giganti Curella"
- Istituto Tecnico Commerciale"Filippo Re Capriata"
- Istituto Tecnico Alberghiero"Filippo Re Capriata"(annesso all'Istituto Tecnico Commerciale)
- Istituto Professionale Chimico-biologico"Enrico Fermi"
- Istituto Professionale Meccanico-termico"Enrico Fermi"(annesso all'Istituto Professionale)
Feste religiose
Il Venerdì Santo
Le funzioni della Settimana Santa trovano il culmine nella processione del Venerdì Santo, che si sviluppano in diverse fasi per tutto l'arco della giornata.
La prima processione, che si svolge di notte, parte dalla chiesa di San Girolamo, nel cuore della Marina. Il simulacro del Cristo che l'indomani sarà posto sulla croce, posizionato su una lettiga e accompagnato dalla Madonna Addolorata, viene trasportato in una cappella appositamente allestita. Nella tarda mattinata e nel primo pomeriggio, la processione di un'altra statua, rappresentativa del Cristo portatore della Croce, percorre i corsi principali e, sostituita da quella collocata nella cappelletta durante la notte, prosegue fino alla crocifissione.
Sant'Angelo
Il 5 maggio è la festa del patrono, Sant'Angelo Martire, centro della festa è la seicentesca chiesa di Sant'Angelo, nel cuore barocco del centro storico.
Le giornate sono movimentate soprattutto dalla lunga fiera che si apre un paio di giorni prima della festa e si conclude il 6 maggio. La fase più coinvolgente è la processione della pregevole urna argentea seicentesca che custodisce i resti del Santo accompagnata da quattro ceri, macchine lignee seicentesce portate da diverse categorie di lavoratori.
Altre feste Religiose
- L'Addolorata di Sant'Agostino: il venerdì prima della Domenica delle Palme si svolge l'Addolorata. È una ricorrenza molto sentita e partecipata, ed apre di fatto le funzioni religiose della Settimana Santa. Il suo culto ha avuto inizio nel 1755;
- l'Immacolata, celebrata l'8 dicembre anch'essa con una statua per le vie cittadine, tipico dolce legato alla festa è a' cicirata, torrone preparato con ceci;
- la festa di San Giuseppe, (19 marzo);
- la Madonna del Quartiere: nota anche come l'ausiliatrice, si celebra il 20 giugno;
- il Corpus Domini;
Media e telecomunicazioni
| Periodici Locali | TV locali | Radio locali | Giornali on line |
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Personalità legate a Licata
- Rosa Balistreri (1927-1990), cantatrice;
- Santi Buoni (1880-1915), matematico;
- Angelo Italia (1628-1700), architetto - a lui si deve il progetto urbanistico barocco della nuova Noto nel 1693;
- Filippo Re Capriata (1867-1908), fisico - è stato uno dei precursori della TV, con un saggio scientifico apparso in Francia nel 1903;
- Vincenzo Linares (1804-1847), letterato, poeta, patriota;
- San Giuseppe Maria Tomasi ( 1649-1713), cardinale;
- Gaetano De Pasquali (1818-1902), magistrato, scrittore;
- Raimondo Saverino (1923- 1944), partigiano;
- Piero Grasso, magistrato e procuratore anti-mafia;
- Pino Cuttaia, chef;
- Eliana Ginevra (1956), biologa;
- Lara Cardella (1969)scrittrice;
- Corrado Carnevale, magistrato;
Tradizioni culinarie
Nella tradizione culinaria licatese, come invero accade anche nel resto della Sicilia e del Meridione d'Italia, in genere la preparazione di una specifica pietanza accompagna una particolare ricorrenza o evento della vita.
- Per il Venerdi santo e per il Corpus Domini si preparano dei pani speciali chiamati muffuletti, impastati con farina, cannella, spezie e semi di anice;
- il giorno di Pasqua ai bambini si regalano i Panarini (o Cannileri), preparati con farina "00" e uova sode. Sempre per questa ricorrenza si prepara a' pupa ch'i ficu, pane di grano duro e fichi secchi a forma di bambola;
- il primo dell'anno si porta a tavola u' Taianu;
- il giorno di San Giuseppe si prepara la tagliarina con il macco, pasta fresca condita con purè di fave;
- la domenica, nel periodo estivo, era consuetudine preparare la lasagna, pasta fresca condita con sugo di pomodoro fresco (buttiglieddru) e ricotta salata. La tradizione vuole che sia servita su un pianale di legno (scannaturi) utilizzato per impastare la farina, e consumata dai commensali in comune senza l'uso di piatti.
- per le festivitànatalizie si preparano "i mastazzoli" e i "i minnilati". Si tratta di dolci caratteristici della zona. I "mastazzoli" sono preparati con mosto cotto (u vinu cottu), succo di carrube, scorza d'arancia in polvere, pepe, zucchero, cannella e farina. I "minnilati" sono, invece, dolci preparati con mandorle, zucchero farina e buccia di limone grattugiata e aromi vari.
Sport
- Calcio: negli anni '80 il Licata Calcio fu artefice di una prodigiosa scalata, che lo portò in pochi anni dal calcio dilettantistico alla serie B nella stagione 1988/89, dove rimase per due anni. I gialloblù rappresentarono negli anni '80 l'emblema del calcio isolano, grazie alle prodezze di uomini come l'allenatore Zeman, che proprio a Licata iniziò la sua carriera.A causa dei debiti accumulati durante la permanenza fra i professionisti,la squadra iniziò un lento declino fino alla radiazione nel corso del campionato 2009/10 di Eccellenza.
- Pallamano: la Società Polisportiva Guidotto ha partecipato per 7 anni al campionato di serie A1 femminile; ha conquistato nel 1984 il titolo italiano allieve campioni d'Italia. Attualmente milita in serie A2 femminile.
- Basket: la maggiore squadra della città, nonché una delle più storiche della provincia, è la Studentesca Licata, attualmente in serie C2; in passato ha militato in serie C1. Nel basket femminile c'era la Futura Licata, che ha militato in serie B1.
Impianti sportivi
- Stadio comunale Dino Liotta
- Stadio comunale Calogero Saporito
- Palasport Nicolò Fragapane
Economia
L'economia è prevalentemente basata su agricoltura e pesca. Grande rilevanza ha avuto nei secoli il porto: nell'antichità è stato un importante punto di riferimento nel Mediterraneo per lo smistamento di merci, soprattutto del grano; in tempi più recenti, nella prima metà del Novecento, è stato largamente impiegato per la commercializzazione dello zolfo proveniente dalle miniere della Sicilia centro-meridionale.
Progressivamente la valenza commerciale ha subito un ridimensionamento cosicché, ad oggi, risultano essere prevalenti le attività legate alla pesca, composta da una flotta di barche di medie e piccole imbarcazioni.
Infrastrutture e trasporti
Autobus Urbani
Il servizio di trasporto urbano su gomma è curato dall'azienda Ibla Tour.
Autobus extraurbani
Il terminal dei bus extraurbani è sito in Piazzale Martiri delle Foibe.
Strade extraurbane secondarie
I collegamenti stradali tra Licata e altre città siciliane sono assicurati tramite strade extraurbane secondarie:
- La Strada Statale 115 collega Licata con Agrigento, Ragusa, Trapani e Siracusa.
- La Strada Statale 123 collega Licata con Canicatti e Campobello di Licata.
- La Strada Statale 626 dir Licata- Autostrada A19 PA-CT (incompleta fino al Torrente Braemi)
Gemellaggi
Licata è gemellata con:
Amministrazione comunale
Note
- ^ Dato Istat al 31/12/2008.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.