Utente:Mαρκος/Letteratura cristiana antica greca
Sull'origine del nome Roma sono state formulate diverse ipotesi[1]; il nome potrebbe derivare:
- da Roma, figlia di Italo (o di Telefo figlio di Ercole), sposa di Enea o di suo figlio Ascanio[2];
- da Romano, figlio di Odisseo e Circe[2];
- da Romo, figlio di Ematione, che Diomede fece giungere da Troia[2];
- da Romide, tiranno dei latini, che espulse gli etruschi dalla regione[2];
- da Rommylos e Romos (Romolo e Remo), figli gemelli di Ascanio che fondarono la città[3];
- da Rumon o Rumen, nome arcaico del Tevere, avente radice analoga a quella del verbo greco ῥέω (rhèo) e del verbo latino ruo, che significano "scorrere"[4][5];
- dall'etrusco ruma, che significa mammella, e potrebbe quindi riferirsi al mito di Romolo e Remo, oppure anche alla conformazione della zona collinare del Palatino e dell'Aventino[6];
- dal greco ῤώμη (rhòme), che significa forza[7];
- da Roma, una ragazza troiana che conosceva l'arte della magia, di cui troviamo accenni negli scritti del poeta Stesicoro[8];
- da Amor, cioè la parola Roma se letta da destra verso sinistra: l'interpretazione è dello scrittore bizantino Giovanni Lorenzo Lido, vissuto nel V secolo[9].
Roma#Storia
Antica Roma: dalle origini all'Impero
Fondata il 21 aprile 753 a.C.[10] in seguito all'uccisione di Remo da parte del fratello Romolo, Roma venne governata per 244 anni (dal momento della fondazione al 509 a.C.), secondo la tradizione, da sette re: lo stesso Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo.
Proclamata la Repubblica nel 509 a.C., per Roma ebbe inizio un periodo contraddistinto da continue guerre contro le popolazioni italiche: etruschi, latini, volsci, equi. Divenuta padrona del Lazio, Roma condusse diverse guerre (contro galli, osco-sanniti e la colonia greca di Taranto, alleatasi con Pirro, re dell'Epiro) che le permisero la conquista della penisola italica, dalla zona centrale fino alla Magna Grecia.
Il III ed il II secolo a.C. furono caratterizzati dalla conquista romana del Mediterraneo e dell'Oriente, dovuta alle tre guerre puniche (264-146 a.C.) combattute contro la città di Cartagine e alle tre guerre macedoniche (212-168 a.C.) contro la Macedonia. Vennero istituite le prime province romane: la Sicilia, la Sardegna, la Spagna, la Macedonia, la Grecia (Acaia), l'Africa.
Nella seconda metà del II secolo e nel I secolo a.C. si registrarono numerose rivolte, congiure, guerre civili e dittature: sono i secoli dei Gracchi, di Giugurta, di Quinto Lutazio Catulo, di Gaio Mario, di Lucio Cornelio Silla, di Marco Emilio Lepido, di Spartaco, di Gneo Pompeo, di Marco Licinio Crasso, di Lucio Sergio Catilina, di Marco Tullio Cicerone, di Gaio Giulio Cesare e di Ottaviano, che, dopo essere stato membro del secondo triumvirato insieme con Marco Antonio e Lepido, nel 27 a.C. divenne imperatore e venne soprannominato Augusto.
Roma Caput Mundi
Istituito l'Impero, Roma conobbe la sua massima espansione nel II secolo, sotto l'imperatore Traiano, confermandosi così caput mundi, cioè capitale del mondo, espressione che le era stata attribuita già nel periodo repubblicano. Il territorio dell'impero, infatti, spaziava dall'Oceano Atlantico al Golfo Persico, dalla parte centro-settentrionale della Britannia all'Egitto.
I primi secoli dell'impero, in cui governarono, oltre ad Ottaviano Augusto, gli imperatori delle dinastie Giulio-Claudia, Flavia (a cui si deve la costruzione dell'omonimo anfiteatro, conosciuto come Colosseo), gli imperatori adottivi e gli Antonini, furono caratterizzati anche dalla diffusione della religione cristiana, predicata in Giudea da Gesù Cristo nella prima metà del I secolo (sotto Tiberio) e divulgata dai suoi apostoli in gran parte dell'impero.
Nel III secolo, sotto la dinastia dei Severi, si concretizza la crisi del principato, seguita da un trentennio di anarchia militare.
Decadenza e caduta dell'impero romano
Quando salì al potere Diocleziano (284), la situazione di Roma era assai grave: i barbari premevano dai confini già da decenni, le province erano governate da uomini corrotti, parti intere della capitale erano andate distrutte. Per gestire meglio l'impero, Diocleziano lo divise in due parti: egli divenne Augusto della parte orientale (con capitale Nicomedia) e nominò Valerio Massimiano Augusto della parte occidentale, spostando la capitale a Mediolanum (Milano). L'impero venne suddiviso ulteriormente con la creazione della tetrarchia: i due Augusti, infatti, dovevano nominare due Cesari, a cui affidavano parte del territorio e che sarebbero diventati, successivamente, i nuovi imperatori.
Una svolta decisiva si ebbe con Costantino, che, in seguito a numerose lotte interne, centralizzò nuovamente il potere e, con l'editto di Milano del 313, dette libertà di culto al cristianesimo, impegnandosi egli stesso per dare stabilità alla nuova religione. Fece costruire diverse basiliche, consegnò il potere civile su Roma a papa Silvestro I e fondò nella parte orientale dell'impero la nuova capitale, Costantinopoli.
Il cristianesimo divenne religione ufficiale dell'impero grazie ad un editto emanato nel 380 da Teodosio, che fu l'ultimo imperatore di un impero unificato: alla di lui morte, infatti, i suoi figli, Arcadio ed Onorio, si dividono l'impero. La capitale dell'impero romano d'Occidente divenne Ravenna.
Roma, che non ricopriva più un ruolo centrale nell'amministrazione dell'impero, venne saccheggiata dai visigoti comandati da Alarico (410); impreziosita nuovamente dalla costruzione di edifici sacri da parte dei papi (con la collaborazione degli imperatori), la città subì un nuovo saccheggio nel 455, da parte di Genserico, re dei vandali. La ricostruzione di Roma venne curata dai papi Leone Magno (defensor Urbis per avere convinto Attila, nel 452, a non attaccare Roma) e dal suo successore Ilario, ma nel 472 la città fu saccheggiata per la terza volta in pochi decenni (ad opera di Ricimero e Anicio Olibrio).
La deposizione di Romolo Augustolo del 22 agosto 476 decretò la fine dell'impero romano d'occidente e, per gli storici, l'inizio dell'era medievale.
L'epoca medievale
Con la fine dell'impero romano d'Occidente, per Roma ebbe inizio un periodo segnato dalla presenza barbarica in Italia e, soprattutto, dall'affermazione della Chiesa (con a capo il papa), che si sostituì all'impero e gettò il ponte che avrebbe unito l'antichità al mondo nuovo.
Numerose lotte in ambito cittadino ed europeo non permisero l'instaurarsi di una struttura politica costante a Roma, che passò, così, attraverso varie forme di governo: venne dominata dai goti e dai bizantini; successivamente divenne capitale del Sacro Romano Impero.
Il Sacro Romano Impero
I signori di Roma
Roma pontificia
Capitale d'Italia
Nel 1870, la città che i Savoia scelsero per capitale d'Italia era ben lontana dal possedere le qualità di una capitale europea. Storia, arte, ruderi e tradizioni popolari a volontà - ma nessuna traccia di borghesia liberale, una nobiltà bigotta e ignorante, un clero fossilizzato che viveva delle rendite dei beni ecclesiastici, un popolo abbandonato e misero (quello stesso al quale il Belli aveva eretto il monumento dei suoi Sonetti) - meno di 250mila abitanti analfabeti al 70%, malaria e briganti che spadroneggiavano subito fuori Porta San Paolo, niente industrie nel senso moderno del termine.
In trent'anni, fino al 1900, la popolazione raddoppiò, insieme con la città costruita, che fu enormemente ristrutturata e in più parti anche danneggiata: il Colle Capitolino fu sventrato per far posto all'Altare della Patria, l'assetto di numerosi quartieri venne stravolto, furono progettati gli edifici ministeriali. Non si può negare che il nuovo regno d'Italia investisse su Roma, pur non senza speculare, e in questo le classi proprietarie cittadine non furono seconde a nessuno. Ma il nuovo ruolo di capitale, con il primato politico e istituzionale che ne conseguì, diede nuova spinta alla città, permettendo a Roma di entrare nella civiltà moderna e tornare a crescere socialmente, demograficamente ed economicamente.
Dal secondo dopoguerra ai giorni nostri
Il centro storico si identifica con i limiti delle antiche mura imperiali. Alcune aree vennero riorganizzate dopo l'unificazione (1880-1910, Roma Umbertina), e alcune aggiunte e adattamenti furono effettuati durante il periodo fascista, con la creazione di Via dei Fori Imperiali e Via della Conciliazione di fronte al Vaticano (per la costruzione della quale larga parte del Borgo adiacente fu distrutto); e la fondazione di nuovi quartieri (tra i quali Eur, costruito in vista dell'Esposizione Universale del 1942), San Basilio, Garbatella, Cinecittà, Trullo, Quarticciolo, e, sulla costa, la ristrutturazione di Ostia) e l'inclusione di villaggi confinanti (Labaro, Osteria del Curato, Quarto Miglio, Capannelle, Pisana, Torrevecchia, Ottavia, Casalotti). Ciò ha determinato un'estensione verso sud-est, lungo le vie Tiburtina, Prenestina, Casilina, Appia Nuova. La città ha superato il corso dell'Aniene da una parte e dall'altra si è spinta verso il mare, a nord-ovest ha inglobato Monte Mario. Queste espansioni erano necessarie ad affrontare la grande crescita della popolazione dovuta alla centralizzazione dello stato italiano.
Durante la seconda guerra mondiale, Roma ha sofferto dei pesanti bombardamenti (notevolmente a San Lorenzo) e di battaglie (Porta San Paolo, La Storta, "Via della Magliana") e venne considerata una "città aperta". Comunque, a Roma fu risparmiata la completa distruzione accaduta a Berlino o Varsavia. Roma cadde nelle mani degli Alleati il 4 giugno 1944 (stesso giorno dell'Eccidio de La Storta).
Dopo la guerra, Roma continuò ad espandersi a causa della crescente amministrazione e industria italiana, con la creazione di nuovi quartieri e sobborghi e l'assetto urbanistico dato per merito dell'Istituto Autonomo Case Popolari (progettisti l'ing. Massimo Piacentini per lo IACP e l'arch. Gustavo Giovagnini) alla Garbatella: ultima coerente sistemazione urbanistica della città di Roma. La corrente popolazione è ufficialmente attorno ai 2,8 milioni, ma nei giorni lavorativi si stima che superi i 3,5 milioni. È una crescita notevole rispetto al passato, in quanto gli abitanti erano 138.000 nel 1825, 244.000 nel 1871, 692.000 nel 1921 e 1.600.000 nel 1961. Tutto attorno alla città si è creata una rete di quartieri periferici in continua espansione, che hanno creato una serie di problemi sociali ed economici.
Roma ospitò le Olimpiadi del 1960, usando molti siti antichi come Villa Borghese e le Terme di Caracalla come sedi. Per i giochi olimpici vennero create nuove strutture, come il grande Stadio Olimpico (che in seguito fu ancora rinnovato e allargato per ospitare le qualificazioni e la finale della Coppa del Mondo di calcio del 1990 della FIFA), il Villaggio Olimpico (creato per ospitare gli atleti e trasformato dopo i giochi in un quartiere residenziale).
Molti monumenti di Roma vennero ristrutturati dallo stato italiano e dal Vaticano per il Giubileo del 2000.
Note
- ^ Claudio Rendina, 2007 I, 17.
- ^ a b c d L'ipotesi venne formulata da alcuni antichi cronisti di lingua greca e riportata dallo storico Plutarco.
- ^ L'ipotesi è una variante della leggenda troiana. Il nome avrebbe preso nome dai fondatori della città, anche se il vero fondatore fu solo uno dei due gemelli; cfr. Claudio Rendina, 2007 I, 17.
- ^ Ipotesi formulata da Marco Onorato Servio (IV-V secolo): Roma avrebbe significato "città del fiume".
- ^ Plutarco scrisse: "sulle rive dell'insenatura sorgeva un fico selvatico, che i Romani chiamavano ruminalis perché i gemelli vi furono allattati; oggi ancora i Romani chiamano Rumilia una dea che viene invocata durante l'allattamento dei bambini".
- ^ I due colli sono paragonabili, nella forma, a due mammelle.
- ^ In questo caso Roma avrebbe significato "città forte"; Plutarco scrisse: "[...] i Pelasgi, che, dopo aver visitato quasi tutte le terre abitabili e soggiogati quasi tutti i viventi, si fissarono dove sorge Roma, e per la propria forza in guerra diedero il nome alla città".
- ^ Massimiliano Liverotti, 2007.
- ^ L'ipotesi venne ritenuta possibile durante il Medioevo, ma, tranne un graffito pompeiano, non è documentata in nessun luogo.
- ^ Secondo Marco Terenzio Varrone.