Panzer VI Tiger I
Template:Carro armato Il Panzerkampfwagen VI Ausf. E Tiger I fu un carro armato pesante tedesco della seconda guerra mondiale.
Il progetto del Tiger I trae origine da una specifica emessa nel 1937 per un nuovo carro armato pesante da 30 tonnellate. Questo venne realizzato solamente nel maggio del 1941 quando Hitler, pensando all'imminente invasione della Russia, pretese un nuovo carro in grado di surclassare i carri sovietici più pesanti. Nel 1942 la Porsche e la Henschel presentarono i loro rispettivi prototipi all'Oberkommando der Wehrmacht (OKW) che dopo lunghe prove dichiarò vincitore il progetto VK 4501, presentato dalla Henschel, che venne denominato PzKpfw VI Tiger e messo in produzione. Fu il carro armato più forte e potente di tutta la guerra fino al 1943, quando furono disponibili nuovi tipi di munizioni in grado di penetrarne la protezione.
Il suo design servì per altri veicoli corazzati come il carro Tiger II, o Tigre reale, e il semovente Sturmtiger.
Caratteristiche
Il nuovo mezzo era dotato di scafo saldato, caratterizzato da linee perfettamente squadrate con corazzatura che raggiungeva lo spessore di 100 mm e che rappresentava, insieme all'armamento, il punto di forza del Tiger: il carro armato tedesco venne realizzato infatti prima che gli ingegneri e costruttori tedeschi imparassero la lezione del T-34 russo nel quale le piastre di protezione, notevolmente inclinate, conferivano una capacità di resistenza pressoché identiche a quelle dei carri tedeschi pur dotati di una corazzatura più spessa ma costituita da piastre verticali.
La torretta, come lo scafo, risultava pesantemente corazzata, con 110 mm d'acciaio sulla scudatura, e aveva la caratteristica pianta a ferro di cavallo; il suo brandeggio, ottenuto attraverso un sistema elettromeccanico, era molto lento a causa del peso complessivo e rappresentava uno dei difetti maggiori del Tiger.
L'armamento principale era costituito dal cannone anticarro KwK 36 da 88 mm (lungo 56 calibri) che, installato in torretta e protetto da una pesante scudatura d'acciaio spessa 110 mm, era in grado di perforare qualunque carro alleato a distanza superiore di 1.000 metri, mentre con i carri pesanti sovietici del tipo JS-2 si rivelava inefficace, soprattutto a lunga distanza. Nella torretta era installata anche una mitragliatrice MG34 da 7,92 mm coassiale al cannone che veniva azionata dal puntatore mediante un pedale; mentre un'altra MG34 era posizionata nella parete anteriore destra dello scafo.
Le sospensioni erano a barra di torsione e, per diminuire la pressione sul terreno del carro, furono adottati cingoli larghi 725 mm, che potevano essere sostituite da cingoli più stretti da 520 mm per il trasporto del Tiger su ferrovia.
Il suo potente motore richiedeva una costante manutenzione (ogni 3 ore il carro veniva acceso per circa 20 minuti) e soprattutto una gran quantità di carburante (il serbatoio da 540 litri era sufficiente per soli 195 km su strada, molto meno in condizioni di terreno accidentato), che l'esercito tedesco non fu più in grado di fornire nelle ultime fasi del conflitto.
Impiego tattico
Grazie al poderoso armamento e alla pesante corazzatura il Tiger era, in teoria, un mezzo inattaccabile; in realtà proprio il suo peso rappresentò, in certe situazioni, uno dei maggiori difetti del carro che, soprattutto in campo aperto, si trovò spesso in difficoltà nei confronti con formazioni nemiche: la scarsa velocità, l'insufficiente mobilità e la bassa velocità di rotazione della torretta, infatti, rendevano il Tiger facilmente attaccabile sui lati e da dietro dove risultava vulnerabile alle armi anticarro.
Il Tiger risultò comunque una straordinaria arma in ambito difensivo: posizionato in postazioni mimetizzate riuscì spesso a tenere in scacco intere formazioni alleate che venivano falcidiate dai micidiali colpi del suo cannone da 88 mm. Per distruggere un Tiger in buona posizione mimetica e difensiva servivano in media 5 carri armati Sherman. A tal proposito è celebre la battaglia di Villers-Bocage, dove un Tiger comandato dall'obersturmführer Michael Wittmann in meno di un'ora distrusse 21 carri armati britannici e altri 28 veicoli corazzati.
Derivati e produzione
Con il prosieguo della guerra anche la potente corazzatura del Tiger I risultò progressivamente vulnerabile alle nuove e più efficaci armi anticarro avversarie, cosicché la produzione venne progressivamente ridotta fino a cessare completamente nell'agosto del 1944 dopo che erano entrati in linea 1.354 esemplari.
Nel 1942 fu dato l'ordine di verniciare tutti i Tiger di grigio scuro. Più tardi i mezzi corazzati vennero colorati secondo altre livree quali verde oliva, color sabbia, per mimetizzarsi nei vari territori dove prestavano servizio. Alcuni esemplari furono dotati di rivestimenti anti magnetici ("Zimmerit"), così che le mine non potessero attaccarsi ai carri (luglio 1943); questi modelli si distinguevano dagli altri perché avevano la carrozzeria "graffiata".
Sullo scafo del Tiger Porsche venne realizzato il cacciacarri Elefant armato con il cannone Pak 43/2 da 88/71 mm, mentre dal Tiger Henschel fu derivato il potente obice d'assalto Sturmtiger, armato con un possente mortaio da 380 mm di origine navale.
Voci correlate
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