Giacobbe

eroe e patriarca dell'ebraismo, figlio di Isacco e fratello di Esaù

Giacobbe è uno dei Padri dell'Ebraismo nonché eroe eponimo del popolo di Israele: fu soprannominato infatti da Dio stesso "Israele", giustificando questo perché "lottò col Signore e vinse", dalla radice shr, lottare e El, Signore (Genesi 32,29[1]).

Tiepolo: Giacobbe assiste alla discussione fra Labano e Rachele a proposito degli idoli trafugati

Le sue vicende sono narrate nel libro della Genesi.

Significato del nome Secondo storici del periodo matriarcale, Israele significa "uomo, ish, di Rachele, Rahel", poiché egli era marito di Rachele. In questa concezione quindi è Rachele ad essere matriarca eponima di Israele; tuttavia la grafia in questo caso è diversa, in quanto si dovrebbe scrivere ish-rach-el invece di Ish-ra-el.

Giacobbe era figlio di Isacco e di Rebecca, e fratello gemello di Esaù, che nacque però per primo. Esaù era il favorito di Isacco, mentre Giacobbe della madre Rebecca. Mentre Esaù divenne un cacciatore, Giacobbe mostrava un temperamento tranquillo.

Con l'inganno Giacobbe riuscì ad acquistare da Esaù affamato la primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie; in seguito, quando Isacco era in punto di morte, approfittando della momentanea assenza del gemello, carpì la benedizione prevista per Esaù indossando una pelliccia di animale, così da poter passare per il fratello, che era molto peloso. Per sottrarsi all'ira di Esaù fuggì presso suo zio Labano.

Il sogno della scala di Giacobbe

Una notte, durante il viaggio, Giacobbe fece un sogno: una scala da terra si protendeva sino in cielo, con angeli che salivano e scendevano. Nel sogno il Signore gli parlava, promettendogli la terra sulla quale era coricato ed un'immensa discendenza. Giacobbe chiamò il luogo dove era accampato Betel. Giunto da Labano si innamorò di sua figlia Rachele. Per concederla in matrimonio a Giacobbe, Labano gli impose di servirlo per sette anni.

Betel in lingua ebraica significa la "Casa del Padre" (Bet-El), ed ha un significato simile a quello di Babele ("Porta di Dio", Bab-El).

Al termine dei sette anni, Labano però pretese di dargli in sposa la maggiore, Lia, secondo il costume locale, e per avere anche Rachele dovette servire Labano per altri sette anni. Infine Giacobbe riuscì ad avere Rachele, e dalle due mogli e dalle ancelle ebbe complessivamente dodici figli, dalla cui discendenza avranno origine le dodici tribù di Israele.

Giacobbe infine si riconciliò con Esaù. La notte prima dell'incontro ebbe una misteriosa lotta con un uomo fino all'alba. Vedendo che non riusciva a vincerlo, l'uomo lo colpì al nervo sciatico rendendolo claudicante, ma Giacobbe continuò a lottare, finché l'uomo gli chiese di lasciarlo andare. A quel punto Giacobbe gli chiese la benedizione, e l'uomo gli mutò nome in Israele (che in ebraico significa uomo che vide Dio o uomo che lotta con Dio). Da questo episodio nasce il divieto, previsto dalle norme di casherut, di cibarsi di carne (ovviamente di animali permessi) da tagli attraversati dal nervo sciatico.

La storia di Giacobbe si intreccia con quella del figlio prediletto Giuseppe. Quando questi, dopo essere stato venduto dai fratelli e creduto morto dal padre, divenne ministro del faraone e negli anni delle vacche magre fece trasferire le Tribù di Israele e Giacobbe stesso in Egitto per sfuggire alla carestia. Giacobbe infine prima di morire benedisse i vari figli con benedizioni particolari e fu seppellito con gli altri patriarchi Abramo e Isacco nel campo di Macpela

Come tutti i padri veterotestamentari, Giacobbe è venerato come santo dalla Chiesa Cattolica il giorno 24 dicembre.

Giacobbe nell'arte

La discendenza di Giacobbe

Alcuni passi biblici divergono in merito al numero di figli che avrebbe avuto Giacobbe:

  • Genesi, 46:26,27: Tutte le persone che entrarono con Giacobbe in Egitto, uscite dai suoi fianchi, senza le mogli dei figli di Giacobbe, sono sessantasei. I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono due persone. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta.
  • Esodo, 1:5: Tutte le persone nate da Giacobbe erano settanta, Giuseppe si trovava già in Egitto.
  • Atti, 7:14 Giuseppe allora mandò a chiamare Giacobbe suo padre e tutta la sua parentela, settantacinque persone in tutto.

Sepoltura di Giacobbe

Simili divergenze si trovano in merito al luogo della sepoltura di Giuseppe:

  • Genesi, 50:13: I suoi figli lo portarono nel paese di Canaan e lo seppellirono nella caverna del campo di Macpela, quel campo che Abramo aveva acquistato, come proprietà sepolcrale, da Efron l'Hittita, e che si trova di fronte a Mamre.
  • Atti, 7:15,16: E Giacobbe si recò in Egitto, e qui egli morì come anche i nostri padri; essi furono poi trasportati in Sichem e posti nel sepolcro che Abramo aveva acquistato e pagato in denaro dai figli di Emor, a Sichem.

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  1. ^ Genesi 32,29, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.