Virtus Entella
L'Associazione Calcio Dilettantistica Virtus Entella (già Foot Ball Club Entella nel 1914, poi Associazione Calcio Entella nel 1935, Associazione Calcio Entella Bacezza nel 1982, Associazione Calcio Entella Chiavari nel 1993, Unione Sportiva Valle Sturla Entella nel 2002 e Associazione Calcio Chiavari V L nel 2003), meglio nota come Entella[2], è la principale società calcistica di Chiavari, in provincia di Genova. Attualmente milita nel Girone A della Serie D.
A.C.D. Virtus Entella[1] Calcio ![]() | |
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Biancocelesti, Diavoli neri | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Simboli | Diavolo |
Inno | Forza Entella!!! Fabrizio Pagliettini e Luca Scherani |
Dati societari | |
Città | Chiavari File:Chiavari-Stemma.png |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Serie D |
Fondazione | 1914 |
Rifondazione | 2002 |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | "Comunale" (2000[1] posti) |
Sito web | www.entella.it |
Palmarès | |
Trofei nazionali | 0 |
Trofei internazionali | 0 |
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Si invita a seguire il modello di voce |
La sua fondazione storica risale al 1914, cosiccome la sua maglia bianco-celeste a strisce verticali; disputa i suoi incontri casalinghi allo stadio Comunale.
L'attuale società è stata rifondata nel 2002 (ma ha assunto la denominazione corrente nel 2005), ed ha ripreso idealmente il testimone dell'Associazione Calcio Entella Chiavari[3], nome che però attualmente appartiene (con l'aggiunta di 1914 al fondo) ad una società che milita in Seconda categoria.
È tra le squadre liguri più blasonate, avendo disputato 19 campionati di Serie C e 3 di Serie C2. Tra i piazzamenti migliori ricordiamo proprio i due 5° posti consecutivi in Serie C2, nel 1985-86 e nel 1986-87.
Storia
Le origini (1914-1920)
Il 14 Marzo 1914 viene fondato a Chiavari il Foot Ball Club Entella, per volere, tra gli altri, di Pippo Lanata. La neonata società deve il suo nome ad un corso d'acqua: trattasi del locale torrente Entella.
Fin dalle sue prime partite, giocate sul campo di piazza Roma, l'Entella sfoggia una maglia a strisce bianco-celesti verticali, in tutto e per tutto simile a quella attuale. A partire dal 1° maggio 1915 si trasferisce nel neonato campo sportivo di corso Dante, inaugurato da una partita contro la Sampierdarenese, terminata 2-2.
A causa del momento storico sfavorevole (la prima guerra mondiale è alle porte), però, la compagine chiavarese è limitata nella sua attività, e anche al termine del conflitto non si iscrive al Campionato Ligure. Nel 1919 da' vita ad una fusione con la Pro Chiavari, che durerà però solo pochi mesi.
Tra i giocatori più rappresentativi di questo periodo vi sono Nardin ed Enrico Sannazzari, l'Asso di Picche, così soprannominato per una toppa raffigurante, per l'appunto, un Asso di Picche, che portava cucita sulla maglia da gioco all'altezza del cuore. Titolare, tra l'altro, della tessera numero 1 del Foot Ball Club Entella (in qualità di socio fondatore) e campione dall'estro inconfondibile, fu un vero idolo per i tifosi chiavaresi, il suo mito è ancora oggi vivo nella cittadina ligure, complice anche una statua qui ubicata avente le sue sembianze.
L'ascesa in Seconda Divisione (1920-1923)
L'anno successivo arriva finalmente la prima iscrizione ad un campionato: è quello di Promozione Regionale, cui la squadra è ammessa dal Comitato Regionale Ligure in seguito all'avenuta recinzione del campo sportivo.
Nel 1920-21 l'Entella partecipa al campionato di Promozione Ligure, allora II livello del campionato italiano di calcio. La squadra, che ha nel frattempo adottato una nuova divisa dotata di maglia neroscudata (il celeste si stingeva troppo facilmente), viene inserita nel girone F, che conclude al primo posto vincendo tutte le gare, superando anche gli accesi rivali del Rapallo Ruentes. Nel girone A di Semifinale, però, non va altrettanto bene, e con una sola vittoria su sei partite l'Entella si trova fuori dalla Finale per la promozione in Prima Categoria. Da ricordare, comunque, le sfide con lo Speranza Savona, che conquisterà la promozione.
La stagione successiva il calcio italiano assiste al suo scisma, e l'Entella sceglie di permanere tra le file della FIGC, partecipando nuovamente al campionato di Promozione Ligure. La formazione chiavarese conclude al primo posto il girone B, e questa volta riesce a conquistare la promozione in Prima Categoria al termine dello spareggio contro la Molassana, che supera 2-0 nella bella disputata in campo neutro, dopo i due pareggi terminati a reti bianche negli scontri di andata e trasferta. La possibilità di partecipare all'allora massimo livello del campionato italiano di calcio le è però preclusa dal Compromesso Colombo, che la relega in Seconda Divisione Nord.
La stagione 1922-23 rappresenta comunque l'apice sportivo della compagine bianco-celeste: la squadra non tornerà mai più così "in alto". L'Entella, inserita nel girone A vinto dalla Sestrese davanti al Vado, termina al 6° posto il suo campionato; partecipa quindi allo spareggio interdivisionale contro l'Embriaci, vincente ligure di Terza Divisione, ma dopo il pareggio 1-1 ottenuto in casa, esce sconfitta 1-0 dal ritorno giocato a Genova, ed è quindi costretta alla retrocessione.
Le prime difficoltà (1923-1933)
Seguono anni in cui è relegata nella Terza Divisione Ligure, e nemmeno la riorganizzazione dei campionati del 1926 la sposta da questa categoria. Al termine del campionato 1926-27, però, dopo quattro stagioni di "buio", l'Entella riesce finalmente a conquistare la promozione alla nuova Seconda Divisione, dove viene ammessa in sede di compliazione dei quadri stagionali.
La stagione 1927-28 è però amara: l'Entella arriva ultima nel Girone C della Seconda Divisione Nord (III livello del campionato italiano di calcio), ed è costretta a fare da spettatrice alla promozione in Prima Divisione non solo del Rapallo Ruentes, ma anche del Sestri Levante, che negli anni diventerà il rivale numero uno dei chiavaresi.
Nel campionato 1928-29 le cose vanno meglio: l'Entella è seconda nel Girone A della Seconda Divisione, fallendo la promozione appannaggio della Vogherese, ma lasciando dietro di se nella classifica finale una squadra del calibro dell'Imperia. Nella stagione 1929-30 (nella quale la Seconda Divisione è stata declassata al IV livello del campionato italiano di calcio), però, è proprio l'Imperia a conquistare la promozione, e l'Entella si accontenta del 3° posto nel Girone A della Seconda Divisione Nord.
Finisce così un decennio fatto di mancate promozioni e amare divisioni regionali. Di quegli anni ricordiamo Bignardello, la prima ala sinistra entelliana, il presidente Campana e le sfide con l'Aurora (allora seconda società chiavarese), tra le quali una terminata con un sonoro 13 a 0 per i bianco-celesti.
Per tre stagioni, l'Entella permane in Seconda Divisione Regionale (denominazione che la serie assume dal 1930 in poi, in seguito al passaggio sotto la giurisdizione del Direttorio Regionale Ligure), fino alla promozione in Prima Divisione conquistata al termine della stagione 1932-33.
Il primo periodo in Serie C (1933-1948)
Nel 1933-34, al ritorno al III livello del campionato italiano di calcio, l'Entella viene inserita nel girone E di Prima Divisione, ottenendo un ottimo risultato: a fine stagione è infatti quarta, dietro a Savona, Andrea Doria e Imperia.
La stagione successiva (1934-35), rappresenta una vera rivoluzione per la squadra chiavarese: inserita nel girone D di Prima Divisione, ottiene un sesto posto finale che le vale l'ammissione al nascente campionato di Serie C, scampando così la retrocessione in Prima Divisione Regionale, che tocca, tra le altre squadre, al Rapallo Ruentes, giunto ad un solo punto di distacco dall'Entella. Ma il 1935 a Chiavari non è ricordato solo per lo storico passo che porta l'Entella nella serie che negli anni le regalerà le maggiori soddisfazioni, ma anche per il cambiamenti voluti dalle autorità fasciste: la squdra viene infatti costretta a cambiare il nome in Associazione Calcio Entella, all'interno di un progetto volto ad eliminare i vocaboli stranieri dalle denominazioni delle società sportive italiane.
Per il resto del decennio l'Entella disputa altri cinque campionati di Serie C, ottenendo un 5°, un 6°, un 8°, un 11° e un 13° posto, spaziando tra il girone C e il girone D, e incontrando gloriose squadre del calibro di Casale, Spezia e Vado. La stagione 1938-39 è sicuramente la peggiore del periodo, con un 13° e ultimo posto che significherebbe la retrocessione, ma a salvare i bianco-celesti interviene un ripescaggio.
Di questi anni ricordiamo il grande allenatore Imre Payer e l'attacante Cò, che vinse la classifica marcatori nel 1936-37.
Nella stagione 1940-41 l'Entella si ritira dalla Serie C, dove era stata inserita nel Girone D. La stagione successiva, però, a causa della carenza di squadre viene riammessa, e conclude all'11° posto un Girone D che vede la presenza di compagini titolate, quali il Casale e la Pro Vercelli. L'annata 1942-43, l'ultima precedente l'interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale, termina con i bianco-celesti al sesto posto del Girone F.
Al termine del confiltto mondiale la società, assieme alla maggior parte delle squadre liguri, si iscrive alla Prima Divisione Regionale, rinunciando così, per problemi organizzativi, a partecipare alla Serie C cui avrebbe diritto. Al termine della stagione, comunque, l'Entella verrà ammessa alla Serie C, dove la si vede nella stagione 1946-47 inserita nel Girone A della Lega Nord, che conclude al 2° posto, a sole tre lunghezze dalla Sanremese.
La stagione 1947/48 è un ricordo molto amaro per molte squadre italiane: la FIGC, infatti, decide di rinnovare drasticamente l'intera piramide calcistica nazionale, riducendo di molto il numero di squadre partecipanti alla Serie C. A farne le spese, tra le altre, è l'Entella, che per soli 3 punti non riesce a guadagnare un posto nella nascente Promozione Interregionale, e si vede relegata in Prima Divisione Regionale (V livello del campionato italiano di calcio).
Il periodo buio nel dopoguerra (1948-1960)
Le due successive stagioni sono un'amara chiusura del decennio, con la squadra che permane in un campionato non consono ai fasti immediatamente precedenti.
Di questi anni ricordiamo una data, il 9 Dicembre 1945, quando al termine del derby contro il Sestri Levante (terminato con vittoria esterna in favore dei bianco-celesti), i tifosi avversari assediarono gli spogliatoi, costringendo per più di due ore i giocatori chiavaresi al loro interno; per risolvere l'episodio dovette intervenire addirittura la polizia, e servì una lettera di scuse del presidente della squadra avversaria, l'ing. Preve, per placare gli animi.
Le stagioni 1950-51 e 1951-52 vedono l'Entella in Prima Divisione Regionale, con il passaggio, al termine del biennio, alla Promozione Regionale; in questo caso, però, non si può parlare di promozione: la Promozione Regionale è infatti appena stata declassata a nuovo V livello del campionato di calcio italiano.
Seguono quattro stagioni nella stessa serie, fino all'agognata promozione in IV Serie, ottenuta al termine della stagione 1955-56. La stagione 1956-57, con l'Entella nel Girone A di IV Serie, non è però felice: conclusa al 9° posto dalla squadra chiavarese, la vede infatti retrocedere un'altra volta, ora nella neonata II Categoria di IV Serie. Categoria che l'Entella vince al primo tentativo e che, pur rinunciando alla promozione per motivi economici, grazie alla riorganizzazione dei campionati la riporta nella IV Serie 1958-59, nuovamente unificata.
La IV Serie 1958-59 vede l'Entella nel Girone A, che conclude al secondo posto alle spalle del Savona, giusto davanti alle rivali storiche Rapallo Ruentes e Sestri Levante. Questo piazzamento le consente di essere inserita nell'ennesima variazione del IV livello del campionato italiano di calcio, che assume finalmente una denominazione e una formula destinate a durare negli anni: la Serie D. La nuova denominazione porta bene all'Entella, che alla prima stagione riesce, dodici anni dopo l'ultima partecipazione e al termine di un'entusiasmante testa a testa con il Derthona, a conquistare un posto in Serie C.
Questo decennio è sicuramente il più buio nella storia della società, passato interamente in serie minori, vessato da problemi economici e senza imprese o grandi nomi sopravvisutti allo scorrere del tempo.
Il secondo periodo in Serie C (1960-1972)
Alla "prima" in Serie C dopo dodici anni l'Entella non brilla, terminando all'ultimo posto il Girone A della Serie C 1960-61, e venendo conseguentemente retrocessa, assieme ad un deludente Piacenza. Seguono tre stagioni in Serie D, con un 2°, un 4° e, finalmente, un 1° posto valevole per il ritorno in Serie C, ottenuto al termine della stagione 1963-64.
Con la stagione 1964-65 si apre un ciclo per l'Entella, che diventa una presenza fissa in Serie C (III livello del campionato italiano di calcio). Inserita per quattro stagioni nel Girone A, arriva due volte al 9° posto, una al 13° e una al 15°. Passa poi nel Girone B nel 1968-69 e nel 1969-70, arrivando per due volte al 15° posto.
In queste stagioni l'Entella ha modo di incontrare squadre di tutta l'Italia centro-settentrionale, molte delle quali non aveva mai incrociato prima; tra queste citiamo Como, Del Duca Ascoli, Parma, Pro Patria, Novara, Spal, Triestina e Udinese.
Un bel regalo aspetta l'Entella nella stagione 1970-71: nel Girone B incontra infatti il Genoa, pur perdendo entrambe le sfide (0-2 a Chiavari, 0-1 a Genova). A fine campionato sarà all'11° posto. Più sfortunata la stagione successiva, che segna l'inizio del declino: nuovamente inserita nel Girone B, la squadra chiavarese termina il suo campionato all'ultimo posto, e retrocede mestamente in Serie D (IV livello del campionato italiano di calcio).
Il lento declino (1972-1981)
Sono sette le stagioni consecutive passate dall'Entella in Serie D, fino alla deludente retrocessione in Promozione Regionale (VI livello del campionato italiano di calcio), che patisce al termine della Serie D 1978-79 (che in quella stagione era stata declassata a V livello del campionato italiano di calcio). In questi anni viene inserita prima nel Girone E (11° posto nella stagione 1972-73), e poi sempre nel Girone A, dove ottiene due 6° posti, un 9° e due 12°, fino al fatidico 15°, che significa la retrocessione.
Nella stagione 1979-80 l'Entella si trova dunque così in basso come non era mai stata prima, condannata a questa serie dalla differenza reti (nel 1978-79 giunse infatti pari merito con altre cinque squadre, ma Asti, Sestri Levante, Abbiategrasso e Aosta si salvarono proprio per la miglior differenza reti), e non andando oltre il 7° posto del Girone Ligure B di Promozione Regionale.
Di questo decennio ricordiamo la storica amichevole contro l'Inter, disputata in un Comunale gremito ben oltre la sua capienza(ben 6000 spettatori), e persa per 4 a 1, e il giocatore Adelio Colombo, che fu anche allenatore in campo a cavallo tra le stagioni 1974-75 e 1975-76.
La stagione 1980-81 si conculde con una bella sopresa per l'Entella che, giunta al 6° posto nel Girone Ligure B di Promozione Regionale, viene ripescata e conseguentemente promossa al V livello del campionato italiano di calcio italiano, ora denominato Campionato Interregionale.
La fusione col Bacezza e la terza volta in C (1981-1988)
Nella stagione 1981-82 conclude al 4° posto il Girone E nel quale era stata inserita, ma non è per questo motivo che i tifosi chiavaresi ricordano la stagione; l'avvenimento più importante è infatti la fusione, a campionato concluso, con l'A.C.S.A. Bacezza, altra storica società della cittadina ligure con base sulla collina di Bacezza. La società assume quindi il nome Associazione Calcio Entella Bacezza, mantenendo la divisa bianco-celeste, ma aggiungendo un filo giallo (colore sociale ereditato dal Bacezza) al centro dello stemma.
La fusione diede i suoi frutti e, dopo altre due stagioni di Campionato Interregionale (un 4° e un 5° posto nel Girone E), arriva la promozione in Serie C2, grazie alla conquista del 1° posto nel Girone E del Campionato Interregionale 1984-85. Alla prima stagione in Serie C2 (IV livello del campionato italiano di calcio), tredici anni dopo l'ultima apparizione in Serie C, l'Entella ottiene un eccezionale 5° posto, giungendo a soli tre punti dalla zona promozione del Girone A, nel quale era stata inserita. Nel Girone A della Serie C2 1986-87 l'Entella bissa il 5° posto, per poi accontentarsi del 12° posto la stagione successiva, nuovamente nel Girone A.
Di questo decennio si segnalano le accese sfide con lo Spezia, la comparsa nella schedina del Totocalcio (concorso 38 del 23 marzo 1986), l'acceso gruppo di tifosi denominato Gioventù Biancoceleste, i giocatori Di Fraia, D'Agostino, Andrea Bertini e Enzo Biato. Menzione a parte, poi, per due grandissimi che incrociarono le loro strade con l'Entella: l'allenatore Giampiero Ventura e l'allora giocatore Luciano Spalletti, in look riccioluto e soprannominato "sette polmoni".
Gli anni bui (1988-1998)
Ma nel 1988-89 la società non si iscrive alla Serie C2 per problemi finanziari, e termina all'ultimo posto il Girone A del Campionato Interregionale, retrocedendo addirittura in Promozione Regionale. Inserita nel Girone Ligure B di Promozione Regionale 1989-90, non va oltre il 9° posto, dimostrando che un ciclo è stato chiuso, e i fasti della Serie C2 sono ormai un lontano ricordo.
Al termine della stagione 1990/91, la FIGC riorganizza i campionati regionali, e l'Entella, grazie al 7° posto nel Girone Ligure B di Promozione Regionale, viene ammessa al nascente campionato di Eccellenza Regionale (VI livello del campionato italiano di calcio). Disputa sei stagioni in questa serie, fino alla promozione al Campionato Nazionale Dilettanti, ottenuta al termine della stagione 1996-97. In questi anni ottiene un 5°, due 6°, un 8° e un 13° posto, oltre al 1° posto che le vale la promozione, ma soprattutto cambia nuovamente la sua denominazione in Associazione Calcio Entella Chiavari, al termine della stagione 1992-93.
Il ritorno al IV livello del campionato italiano di calcio è amaro: il 17° posto nel Girone A del Campionato Nazionale Dilettanti 1997-98 la condanna a retrocedere nuovamente.
In questi anni turbolenti fu forte l'amarezza dei tifosi entelliani nel vedere giocare la propria squadra in campionati non degni del suo glorioso passato, spesso ospitata in impianti approssimativi da squadre mai approdate tra i professionisti.
L'era Ciancilla e il fallimento (1998-2001)
Nel Novembre del 1998, la presidenza dell'Entella viene assunta da uno straniero: l'argentino Ricardo Omar Ciancilla. L'ambizioso presidente imposta da subito la sua linea, che prevede l'inserimento in rosa di numerosi suoi connazionali.[4]
Con questo metodo, abbastanza singolare tra i dilettanti, i risultati sembrano arrivare, e al termine della stagione l'Entella vince il campionato di Eccellenza Regionale, conquistando così un solerte ritorno al Campionato Nazionale Dilettanti. Ma la stagione 1999-00 è catastrofica, segnata da ben quattro cambi di allenatore, e culminata da una retrocessione patita all'ultima giornata con il Verbania.
Il conseguente ritorno in Eccellenza Regionale per il campionato 2000-01 mostra il declino del progetto di Ciancilla: nonostante l'ingaggio di un tecnico di spessore, come Pedro Pablo Pasculli, già Campione del Mondo nel 1986, la squadra non va oltre il 4° posto, precludendosi la promozione. L'unica possibilità sembra arrivare dalla Coppa Italia Dilettanti, ma l'Entella non la sfrutta: dopo aver conquistato la fase regionale, superando in finale il Vado, la squadra è opaca nella fase nazionale (che potrebbe valerle la promozione), e viene eliminata al primo turno.
Ma il peggio a Chiavari deve ancora arrivare: la fine della gestione Ciancilla, iniziata con il miraggio del ritorno tra i professionisti, è sancita dalla Lega Nazionale Dilettanti. Il 14 luglio 2001, dopo ottantasette anni di storia, l'Associazione Calcio Entella Chiavari fallisce per inadempienze finanziarie.
La rinascita (2002-2007)
Trascorso un anno dal fallimento, nell'estate del 2002, parte finalmente un progetto volto a raccogliere l'eredità dei diavoli neri: l' Unione Sportiva Valle Sturla di Borzonasca (GE) trasferisce infatti a Chiavari la sua sede, adotta parte dell'organico della società fallita, ottiene la possibilità di giocare le partite casalinghe allo stadio Comunale e cambia la sua denominazione in Unione Sportiva Valle Sturla Entella.
Disputa il Girone B della Promozione Regionale (VII livello del campionato italiano di calcio), concludendolo al 2° posto e venendo poi eliminata ai play-off per la promozione dalla Polis Genova.
Prima della stagione 2003-04, è però una fusione a promuovere la squadra in Eccellenza Regionale: quella con l' Associazione Calcio Chiavari Lames, altra compagine cittadina. La nuova società, denominata Associazione Calcio Chiavari V L, termina al 2° posto il Girone Ligure di Eccellenza Regionale, qualificandosi agli spareggi nazionali per la promozione in Serie D. A sbarrare la strada ad un solerte ritorno alla massima divisione dilettantistica nazionale è però il Chiari, che elimina la squadra chiavarese.
Nelle tre stagioni successive l'unico sussulto è dato dalla finale della Fase Regionale di Coppa Italia Dilettanti 2005-06 (stagione in cui la squadra passa anche all'attuale denominazione Associazione Calcio Dilettantistica Virtus Entella), persa però contro l'Imperia. L'ennesima delusione arriva poi nel 2006-07, quando la squadra guidata da Costanzo Celestini disputa un ottimo campionato giungendo seconda dietro ad una imprendibile Sestrese, ma viene poi malamente eliminata agli spareggi nazionali dai Veneti dell'Asolo Fonte.
In questi turbolenti anni seguiti al fallimento, il cuore della squadra è stato rappresentato dai giocatori locali: molto folta la rappresentanza di Chiavaresi in squadra, tra i quali meritano menzione il capitano Gabriele Venuti e il trequartista Andrea Rei.
L'era Gozzi (2007-oggi)
Nell'estate del 2007 un nuovo cambio alla presidenza sembra poter fornire all'Entella[2] la solidità che le è mancata negli anni precedenti: è il turno di Antonio Gozzi, chiavarese, a.d. di Duferco.
Il progetto parte con il dichiarato obiettivo di riportare i biancocelesti tra i professionisti[5], e porta subito ad un cambio di allenatore: al posto di Costanzo Celestini, è chiamato Claudio Terzulli, che sarà spesso contestato dai tifosi[6].
I risultati sul campo non si fanno attendere: grazie ad alcuni acquisti di spessore, i Chiavaresi disputano al vertice sin dalle prime partite il loro quinto campionato di Eccellenza Regionale consecutivo, terminandolo al 1° posto valevole per la promozione in Serie D.
Nel 2008-09, da neopromossa, l'Entella[2] disputa un campionato da metà classifica, regalandosi anche una sfida dal sapore amarcord contro lo Spezia [7].
Per la stagione 2009-10 i biancocelesti sono iscritti nel Girone A della Serie D.
Cronistoria
Cronistoria dell'Entella | ||
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Campionati disputati
In 88 stagioni sportive a partire dall'incardinamento nel sistema della FIGC nel 1920:
- 56 campionati nazionali
- 31 campionati regionali
- 1 stagione di inattività (a causa del fallimento)
Campionati nazionali
In 56 stagioni sportive a partire dall'esordio a livello nazionale in Seconda Divisione nel 1922:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale | |
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B |
Seconda Divisione | 1 | 1922-1923 | 1 | |
C |
Seconda Divisione | 2 | 1927-1928 | 1928-1929 | 27 |
Prima Divisione | 2 | 1933-1934 | 1934-1935 | ||
Serie C | 20 | 1935-1936 | 1971-1972 | ||
Serie C2 | 3 | 1985-1986 | 1987-1988 | ||
D |
Seconda Divisione | 1 | 1929-1930 | 28 | |
Promozione Interregionale | 4 | 1948-1949 | 1951-1952 | ||
IV Serie | 3 | 1956-1957 | 1958-1959 | ||
Serie D (LNSP) | 12 | 1959-1960 | 1978-1979 | ||
Campionato Interregionale | 4 | 1981-1982 | 1984-1985 | ||
Campionato Nazionale Dilettanti | 2 | 1997-1998 | 1999-2000 | ||
Serie D (LND) | 2 | 2008-2009 | 2009-2010 |
Campionati regionali
In 31 stagioni sportive a partire dall'esordio a livello regionale in Promozione nel 1920:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale | |
---|---|---|---|---|---|
I |
Terza Divisione | 4 | 1923-1924 | 1926-1927 | 28 |
Seconda Divisione | 3 | 1930-1931 | 1932-1933 | ||
Promozione | 8 | 1952-1953 | 1990-1991 | ||
Eccellenza | 13 | 1991-1992 | 2007-2008 | ||
II |
Promozione (FIGC) | 2 | 1920-1921 | 1921-1922 | 3 |
Promozione (LND) | 1 | 2002-2003 |
Nome, colori e simboli
Nome
Nel 1914, all'atto della fondazione, venne deciso di dare alla nascente società il nome del locale torrente Entella, invece che quello di Vittoria che era stato proposto da alcuni dei fondatori. La prima denominazione fu quindi Foot Ball Club Entella.
Nel 1935, su pressione delle autorità fasciste, il nome venne variato in Associazione Calcio Entella.
Nel 1982 fu invece una fusione a far variare nuovamente il nome: l'unione con l'altra compagine cittadina dell' A.C.S.A. Bacezza diede vita all'Associazione Calcio Entella Bacezza.
Nel 1993, poi, si scelse di tornare alla denominazione storica della società, con una piccola aggiunta di stampo geografico al fondo, e il nome divenne Associazione Calcio Entella Chiavari.
Nel 2002, alla ripartenza delle attività societarie dopo il fallimento, la squadra si iscrisse alla Promozione regionale, sostituendo di fatto in questo campionato l'Unione Sportiva Valle Sturla di Borzonasca (GE), ed assumendo così la denominazione di Unione Sportiva Valle Sturla Entella. Nello stesso anno, una squadra chiavarese militante in Terza Categoria che prima di allora si chiamava Associazione Calcio Riese Old E Boys assunse il nome di Associazione Calcio Pro Entella Chiavari 1914.
Nel 2003 una nuova fusione, questa volta con l'Associazione Calcio Chiavari Lames, fece cambiare nuovamente in Associazione Calcio Chiavari V L, dove la V stava per Valle Sturla Entella e la L per Lames.
Nel 2005, quando la società rifondata aveva ormai assunto la solidità di cui necessitava, la dirigenza volle tornare ad una denominazione consona a quella che da sempre era sinonimo di calcio a Chiavari, ma proprio a causa della società di serie inferiore di cui sopra, che dal 2004 ha mutato la sua denominazione nell'attuale Associazione Calcio Entella Chiavari 1914, non è stato possibile far comparire Entella come primo vocabolo. Da qui l'adozione del prefisso Virtus, poco amato da tifosi e società, e l'assunzione dell'attuale denominazione: Associazione Calcio Dilettantistica Virtus Entella.
Colori
Il bianco e il celeste furono scelti come colori sociali da Enrico Sannazzari, in omaggio alla divisa della nazionale del paese dove era vissuto per diversi anni: l'Argentina.
Nel 1920, data la facilità del celeste a stingersi, si optò per delle divise nere, e dopo alcuni tentativi si arrivò alla versione definitiva, quella che fece meritare ai giocatori della squadra chiavarese il soprannome di neroscudati.
Nel 1961 l'Entella tornò alla divisa orginaria, a strisce orizzontali bianche e celesti, che ha sempre tenuto fino ad oggi, ad eccezione della stagione disputata come Valle Sturla Entella.
Simboli
Stemma
Similarmente alla denominazione, anche il logo dell'Entella ha subito numerose variazioni.
Inizialmente, e anche in seguito alla variazione voluta dalle autorità fasciste, consisteva in uno scudetto bianco e celeste, con al centro un pallone ed in alto il nome della squadra.
All'atto della fusione con il Bacezza, nel 1982, venne aggiunta, oltre ovviamente alla nuova denominazione, una riga gialla verticale, a dividere il bianco dal celeste, ereditata dal principale colore sociale della società incorporata. Sempre in quel momento, il disegno del pallone venne "aggiornato", sostituendo quello originale in pelle marrone con uno moderno in cuoio a pentagoni neri ed esagoni bianchi.
Dopo il fallimento, poi, lo stemma seguì le vicissitudini societarie, andando a somigliare a quelli delle squadre che si univano alla compagine bianco-celeste, come ad esempio dopo la fusione con il Chiavari Lames, quando si adottò uno stemma celeste, con al centro un castello che ricordava il simbolo della città di Chiavari.
L'attuale stemma consiste nel tradizionale scudo bianco-celeste, con in alto la scritta Entella Chiavari, ed al centro un diavolo nero, in omaggio alla definizione coniata nel 1930 da Dario Costa. L'allora tifoso (e successivamente presidente) dell'Entella definì infatti come diavoli neri i giocatori dell'Entella per il fervore che mettevano nel disputare le partite, tanto da sembrare come indiavolati all'interno delle loro casacche, che in quel periodo erano nere. Alla destra del diavolo, inoltre, è disegnato in piccolo un pallone in pelle, chiaro omaggio a quello raffigurato nel logo storico della società.
Inno
L'inno ufficiale è, dal 2009, Forza Entella!!!, composto da Luca Scherani e Fabrizio Pagliettini, cantato da Nicolò Pagliettini e dai giocatori della prima squadra. Questi ha affiancato lo storico inno risalente agli anni '80, Inno all'Entella di Raimondo Veronese.
Stadio
L'Entella disputa le sue partite casalinghe allo Stadio Comunale, inaugurato nel 1933, e che ospita al suon interno anche la sede della società.
Rosa
Rosa attuale
La rosa 2009/10:
Portieri | |
---|---|
Luca Mosca | |
Gianluigi Otranto | |
Andrea Paroni |
Difensori | |
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Claudio Baia | |
Giampaolo Castorina | |
Vincenzo Committante | |
Andrea Del Brocco | |
Raffaele Merzek | |
Domenico Rega | |
Matteo Riva | |
Alessandro Ziino |
Centrocampisti | |
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Fabio Balacchi | |
Graziano Cucchi | |
Zaccaria Hamlili | |
Manolo Manoni |
Attaccanti | |
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Achille Alanga | |
Carlos Cassiano Bodini | |
Luca Campanile | |
Alessio Cargiolli | |
Luca Fiumicelli | |
Riccardo Piacentini | |
Roberto Rondon | |
Gianluca Soragna | |
Bruno Telushi | |
Daniele Vasoio |
Allenatore | |
---|---|
Claudio Terzulli |
Staff tecnico
A.C.D. Virtus Entella | |||
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Allenatore | Claudio Terzulli | ||
Vice allenatore | Cristiano Bacci | ||
Allenatore dei portieri | Fabrizio Casazza | ||
Collaboratore tecnico | Delio Lagomarsino | ||
Preparatore atletico | Matteo Spatafora | ||
Medico sociale | dott. Piergiorgio Gatto | ||
Massaggiatore | Nerio Arecco | ||
Magazziniera | Ornella Armanino | ||
Custode e collaboratori | Sergio Baratta Enio Curto |
Giocatori celebri
Serie A
Di seguito l'elenco dei giocatori dell'Entella che hanno disputato almeno una stagione in Serie A:
Nazionale
Di seguito l'elenco dei giocatori dell'Entella che hanno vestito almeno una volta la maglia della Nazionale italiana di calcio:
Allenatori e presidenti
- Cattaneo
- 1934-1935 - Imre Payer
- 1935-1936 - Ottavio Barbieri
- 1936-1937 - Imre Payer
- 1941-1942 - Manlio Bacigalupo
- 1945-1946 - Gino Callegari
- 1946-1947 - Giuseppe Rossetti
- 1956-1959 - Pietro Pastorino
- 1959-1960 - Mario Genta
- 1960-1961 - Carlo Scarpato
- 1961-1962 - Giovanni Ballico
- 1967-1969 - Mario Genta
- 1969-1970 - Guido Capello - Giuseppe Baldini
- 1970-1971 - Mauro Mari - Paolo Todeschini
- 1971-1972 - Paolo Todeschini - Manlio Bacigalupo
- 1972-1973 - Edoardo Avvenente - Giuseppe Baldini
- 1973-1974 - Mario Genta
- 1974-1975 - Giorgio Piazza - Adelio Colombo
- 1975-1976 - Adelio Colombo - Adriano Bassetto
- 1976-1977 - Bruno Baveni
- 1977-1978 - Dante Campanelli - Sergio Vezzoso
- 1978-1979 - Gianfranco Rota
- 1979-1980 - Giuseppe Trinchero
- 1980-1981 - Giorgio Piazza
- 1981-1982 - Angelo Seghezza
- 1982-1983 - Giampiero Ventura
- 1983-1984 - Sergio Vezzoso
- 1984-1986 - Giampiero Ventura
- 1986-1987 - Bruno Baveni
- 1987-1988 - Bruno Baveni - Giorgio Canali
- 1988-1989 - Giovanni Talami - Franco Caffaratti
- 1989-1990 - Sandro Roncone - Antonio Nappo - Mauro Soro
- 1990-1991 - Mauro Soro
- 1991-1992 - Sergio Castelletti - Fabrizio Gorin
- 1992-1993 - Vittorio Brogi - Mauro Franciois - Adelio Colombo
- 1993-1994 - Fulvio Bonomi - Angelo Semprevivo - Bruno Baveni
- 1994-1995 - Stefano Risaliti - Franco Viviani
- 1995-1996 - Marco Biloni
- 1996-1997 - Adelio Colombo
- 1997-1998 - Adelio Colombo - Gianni Comini
- 1998-1999 - Bruno Baveni - Giovanni Casaretto
- 1999-2000 - Giovanni Casaretto - Claudio Vinazzani - Walter Allievi - Paolo Doni - Maurizio Panozzo
- 2000-2001 - Pedro Pablo Pasculli
- 2002-2003 - Giovanni Casaretto
- 2003-2004 - Adelio Colombo - Giovanni Casaretto
- 2004-2005 - Giovanni Casaretto - Alberto Ruvo
- 2005-2006 - Giovanni Casaretto - Davide Del Nero
- 2006-2007 - Costanzo Celestini
- 2007-2008 - Costanzo Celestini - Claudio Terzulli
- 2008-in carica - Claudio Terzulli
- 1914-1916 - Gerolamo Filippini
- 1916-1917 - Marasi
- 1917-1923 - Ugo Campana
- 1923-1925 - Emilio Troili
- 1925-1926 - Ruggero Franzoia
- 1926-1929 - Pasquale Ottone
- 1929-1930 - Francesco Leonardi
- 1930-1932 - Mario Repetti
- 1932-1933 - Rino Brignole
- 1933-1936 - Giovanni Dallorso
- 1936-1937 - Dario Costa
- 1937-1940 - Giovanni Vittorio Marcone
- 1940-1941 - Martino Lertora
- 1941-1942 - G.B. Pinagli
- 1942-1943 - Guido Costa
- 1943-1945: Attività sospesa per motivi bellici
- 1945-1946 - Dario Costa
- 1946-1947 - Luigi Roffo
- 1947-1948 - Alessandro Loewy
- 1948-1949 - Arduino Graglia
- 1949-1952 - Giuseppe Speciale
- 1952-1954 - Antonio Solari
- 1954-1957 - Attilio Sanguineti
- 1957-1959 - Luigi Livellara
- 1959-1960 - Luigi Gatti - Antonio Griffi - Tito Fontana
- 1960-1961 - Antonio Griffi - Tito Fontana - Novelli
- 1961-1962 - Giovanni Cogozzo
- 1962-1963 - Tito Fontana - Mussucco - Novelli
- 1963-1964 - Antonio Solari
- Chiartelli
- Ghio
- Vittorio Chiesa
- Celeri
- Vittorio Chiesa
- Luigi Cesare De Ferrari
- Tugnin Solari
- Sergio Barbieri
- Vittorio Chiesa
- Antonio Bonino
- Vincenzo Bovone
- 1998-2001 - Ricardo Omar Ciancilla
- Silvio Vallarino
- Silvano Solari
- 2005-2007 - Silvio Vallarino
- 2007-in carica - Antonio Gozzi
Palmarès
Campionati nazionali
Campionati regionali
- Fase Regionale Coppa Italia Dilettanti (1): 2000-01
Struttura societaria
Dall'arrivo, nel 2007, di Antonio Gozzi alla sua presidenza, la società ha iniziato a disegnare un progetto, con il dichiarato obiettivo di riportare l'Entella nel calcio professionistico[5]. Il progetto, che si rivolge a tutta la città di Chiavari, spazia dall'affermazione di un settore giovanile sempre più vasto, alla collaborazione a progetti solidali, ad iniziative volte ad avvicinare i tifosi alla squadra. Partner importante della società in questo progetto è il Banco di Chiavari e della Riviera Ligure, che gioca il ruolo di sponsor principale.
Organigramma attuale
A.C.D. Virtus Entella | |||
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Presidente | Antonio Gozzi | ||
Presidente Onorario | Silvio Risaliti | ||
Vice Presidente | Walter Alvisi Giovanni Di Santillo Romeo |
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Dirigenti Consiglio Direttivo | Renzo Caraffini Ettore Chiti Luca Cortimiglia Marco Lanata |
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Dirigenti | Enio Curto Matteo Superbi Andrea Solari |
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Segreteria | Angelo Semprevivo Gianfranco Carniglia |
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Cassiera | Paola Solari | ||
Amministrazione | Luca Zignaigo | ||
Addetto Stampa, Responsabile Sito | Marco Bianchi |
Sponsor ufficiali e sponsor tecnici
- 1983-1986 - Elce Arredamenti
- 1986-1987 - Città di Chiavari
- 1997-1998 - Città di Chiavari
- 2002-2007 - Tecnocasa
- 2007-attuale - Banco di Chiavari e della Riviera Ligure
Tifoseria
Cenni storici
I primi esperimenti di tifoseria organizzata a Chiavari risalgono agli anni ottanta, quando sugli spalti dello stadio Comunale si poteva notare il gruppo denominato Gioventù biancoceleste.
Con il passare del tempo, poi, tra i tifosi dell'Entella è nato un vero e proprio gruppo ultras, il Gruppo Storico, attivo dal 1996 e, di norma, presenti alle partite sugli spalti della Gradinata Est ma ormai soppiantato dai Rude Boys. Risalgono a tempi più recenti, invece, i due principali gruppi di tifosi bianco-celesti non ultras: il Diaspora Club Entella, nato nel 2006, che tra le altre iniziative gestisce anche un blog, e i Fedelissimi biancocelesti 1914, cosituitisi nel 2008.
Gemellaggi
Il più importante gemellaggio dei tifosi entelliani è quello con gli omologhi della Sanremese, formatosi grazie alla comune rivalità con l'Imperia.
Di stampo turistico, invece, il gemellaggio con i tifosi del Brescello: sono infatti molti, durante il periodo estivo, i vacanzieri reggiani presenti a Chiavari.
Da segnalare, infine, il gemellaggio con i tifosi di una squadra di tutt'altro sport: quelli della Pro Recco di pallanuoto.
Rivalità
|
L'origine di alcune delle principali rivalità dei tifosi entelliani si perde nel tempo.
Quella con il Quarto, per esempio, è dovuta all'incontro disputatosi a Chiavari il 4 febbraio 1923 tra le due compagini, al termine del quale l'abritro e i giocatori della squadra avversaria vennero inseguiti fino alla stazione, ove fu addirittura sparato un colpo di rivoltella. L'antagonismo con il Molassana, invece, trae origine dal doppio spareggio per l'ammissione alla Seconda Divisione disputato nel 1923-24, quando i tifosi avversari fecero piovere mazzi di radici per schernire i Chiavaresi. O, ancora, la rivalità con la Tigullio deriva dall'incontro del 20 novembre 1932, cui seguì una rissa tra le opposte tifoserie condotta a colpi d'ombrello dai tifosi Sammargheritesi. Tutte le rivalità descritte sinora, comunque, non hanno più avuto alcun seguito in tempi più recenti.
Altrettanto antichi ma, a differenza dei primi, ancora ben vivi nel cuore dei tifosi bianco-celesti, sono gli antagonismi con i tifosi del Rapallo Ruentes, contro cui la prima partita si tenne nel 1920, e del Sestri Levante, con il quale l'Entella da vita, dal 1923, al Derby del Tigullio[8].
Degne di nota anche le rivalità con le squadre dei capoluogo delle altre province liguri: l'Imperia[9], il Savona e lo Spezia. Con i tifosi spezzini le tensioni principali si sono vissute negli anni ottanta, ma i loro strascichi sono giunti fino al 2008, quando, in occasione dell'incontro disputatosi a Chiavari il 9 novembre, l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive vietò la trasferta ai tifosi ospiti[7].
Oltrepassa i confini regionali, infine, l'antagonismo con i tifosi del Casale, dovuto al gemellaggio dei Casalesi con i tifosi del Sestri Levante, e che è stato causa di alcuni scontri tra le tifoserie negli anni novanta.
Derby del Tigullio
Secondo per importanza, in Liguria, solo al Derby della Lanterna tra Genoa e Sampdoria, e al pari con il Derby dei Fiori tra Imperia e Sanremese, il Derby del Tigullio, sicuramente la partita più sentita in tutta la Riviera di levante, vede l'Entella opposta al suo rivale di sempre: il Sestri Levante[8].
La rivalità sul campo rispecchia quella storica tra le vicine città di Chiavari e Sestri Levante: nel secondo dopoguerra la prima fu roccaforte della Democrazia Cristiana, sede vescovile, cittadina borghese e dedita al terziario, nonché sede di molti sportelli bancari, tra cui, ovviamente, quelli del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure; la seconda, invece, fu sempre vicina al Partito Comunista Italiano, popolata in maggioranza dalla classe operaia, che trovava lavoro presso le fabbriche della Fincantieri, della FIT e dell'Arinox.
I tifosi delle due compagini si rifiutano di chiamare derby le sfide con le altre squadre del Tigullio: gli incontri con Lavagnese, Rapallo Ruentes (che pure è anch'esso storico rivale dell'Entella) e Sammargheritese non sono mai stati considerati come tali.
Il primo Derby del Tigullio fu giocato nella stagione 1923-24 in Terza Divisione, e da allora sono 82 gli incontri disputati in campionato dalle due squadre, ripartiti come segue.
Campionati nazionali:
- 6 in Serie C
- 24 in Serie D
- 4 nel Campionato Interregionale
- 6 in Promozione Interregionale
- 2 in IV Serie
- 2 in II categoria di IV Serie
- 2 in Seconda divisione
Campionati regionali:
- 16 in Eccellenza
- 6 in Promozione
- 6 in Seconda divisione
- 8 in Terza divisione
Tra i derby che i tifosi bianco-celesti ricordano maggiormente citiamo:
- Serie D 1963-64 Sestri Levante-Entella 0-3: cinquantenario dell'Entella
- Eccellenza regionale 1998-99 Sestri Levante-Entella 0-2: ultimo derby prima del fallimento
Note
- ^ a b Come riporta il sito ufficiale http://www.entella.it.
- ^ a b c Come viene chiamata sulle pagine della Gazzetta dello sport.
- ^ Virtus Entella, un ritorno atteso otto anni. «Tuttosport», 15 agosto 2008
- ^ All'Entella si balla il tango, sette argentini in squadra. «la Gazzetta dello Sport», 15 agosto 1999
- ^ a b La Virtus Entella prepara la cittadella dello sport. «il Secolo XIX» - ed. Levante, 11 aprile 2009
- ^ Entella, il presidente denuncia i tifosi. «la Gazzetta dello Sport», 1 novembre 2008
- ^ a b Virtus Entella - Spezia, partita a rischio: stop ai tifosi ospiti. «il Secolo XIX» - ed. Levante, 30 ottobre 2008
- ^ a b Il derby del Tigullio va al Sestri. «il Secolo XIX» - ed. Levante, 4 gennaio 2009
- ^ Entella, ancora rabbia. «il Secolo XIX» - ed. Levante, 16 febbraio 2006
Bibliografia
- Dario Costa, Entella 50, Chiavari, 1964.
- Rubrica Entella Story, «Abbraccio», vari Numeri.
- Classifiche settimanali, «La Gazzetta dello Sport» ed. Nord, dal 1920 al 1928.
- Classifiche settimanali, «Il Littoriale», dal 1928 al 1943.