Discussioni utente:Furriadroxiu/Archivio/2009-12
Il Graffialismo
Egr. Dott. Giancarlo Dessi,
rinnovando le mie scuse per il contegno tenuto(che, ribadisco, è stato dettato dalla mia inesperienza "informatica" - ma La prego di apprezzare quanto meno l'impegno...anche se ho sbagliato procedura), sono a riproporLe la questione relativa al neologismo "GRAFFIALISMO". Effettivamente, per come è stato inviata la segnalazione, poteva suonare come un tentativo di propaganda, ma ciò teneva conto non certo della mia capacità "oratoria" o di "scrittrice", quanto piuttosto di ciò che da giornalisti e critici è stato scritto in merito a tutt'oggi. Sperando di essermi spiegata esaustivamente, resto a disposizione per eventuali informazioni che potrebbero interessarLa in merito alla corrente "de quo", eventualmente inviandoLe articoli di quotidiani già pubblicati, comunicati stampa, critiche, recensioni ed analisi tecnico-stilistiche già di dominio pubblico. Mi permetto di aggiungere una cosa: in un periodo storico come quello che stiamo "scrivendo", trovare un piccolissimo spazio per promuovere l'arte italiana, con un ritorno di fiamma propositiva(considerato che ormai siamo fermi ai primi del '900), riproponendo nuovi fermenti artistici, non farebbe certo male a Noi - intesi come Grande Paese, che ha dati i natali a menti geniali... Con questo, Egr. Dottore, non voglio certo "vantare" onori che non possiedo, ma solamente mi sta a cuore l'arte e la cultura in senso ampio, e vorrei dare il mio contributo a questa, credo, giusta causa... Saranno le eventuali adesioni di "menti geniali" a fare il resto. Orbene, scusandomi nuovamente, La ringrazio ancora per la Sua cortese attenzione, fiduciosa del Suo sicuro attaccamento a questioni così delicate e stimolanti.
Antonella Magliozzi
Allegoresi
ho scritto un'altra piccola voce e credo sia da wikificare prima di spostarla nel namespace generale, ho messo il tag adatto ma se la lascio nel sandbox qualcuno la vedrà ?
Utente:Chtamina/Sandbox
grazie--nicola (msg) 13:16, 1 dic 2009 (CET)
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Antonanghilu
Ciao, Giancarlo, ti ringrazio vivamente per la pazienza che hai profuso nell'insegnarmi il popup. Ho risposto alla tua e-mail proprio al riguardo di tale problema. Se ti verrà bene fare un salto da me, si metteranno a posto due-tre cose.Ti saluta, augurandoti la buona notte--Antonanghilu 20:32, 1 dic 2009 (CET)_________________________ Ciao, Giancarlo. Ho trovato il popup in Internet Explorer, nascosto sotto una chiave inglese con altre voci che conoscerai meglio di me. Piuttosto, sono a pregarti di rispedirmi quella lunga e-mail di ieri, dal momento che, cercando di stamparla, mi é sparita dalla posta in arrivo perchè il popup ha guastato tutto perciò non me la ritrovo. Di nuovo, saluti et auguri da --Antonanghilu 16:42, 2 dic 2009 (CET)
Ma perchè non rispondi nel merito?
Se uno indica la luna, che senso ha guardare il dito che la indica? Fuori di metafora: se scrivo "Francamente trovo ridicola l'accusa di intenti promozionali per la Parigi, cantautrice notissima che incide dal 1987..." (....e nota che ho scritto "ridicola", parlando di una delle motivazioni espresse per cancellare una voce), magari potresti provare a rispondermi spiegandomi per quale imperscrutabile motivo una cantautrice nota, attiva da 22 anni, che ha inciso per la It, la Carisch e la RTI dovrebbe usare wikipedia per motivi promozionali (...quali poi?), quando si lasciano tranquillamente voci su gruppi senza etichetta (o etichette locali) che magari pubblicano solo album scaricabili. Comunque, un'ultima (....chissà in quale senso ultima....) precisazione: anche se ti sembrerà impossibile, io non attacco MAI gli utenti, ma solo, al limite (....se dire che una cosa è "ridicola" può essere definito un attacco), le cose che certi utenti fanno. Per altro, con tuo sommo gaudio (immagino), da qualche settimana sto pensando di abbandonare del tutto wikipedia. Avevo già deciso di farlo dopo la segnalazione come problematico di Twice25 su motivazioni inconsistenti, poi è scattato ilblocco di una settimana di Gregorovius, che mi ha fatto ritornare sui miei passi. Se non lo avesse fatto, a quest'ora non ci sarei più. Ma procedure di cancellazione come quella sulla Parigi mi stanno facendo quasi ritornare la voglia di andarmene.... Saluti, --Vito.Vita (msg) 09:03, 2 dic 2009 (CET)
template:area protetta
Conoscendo la tua dimestichezza con i template esoterici non è che riusciresti a risolvere un problema del template {{Area protetta}}? In breve si tratta di risolvere un problema con le immagini presenti nel testo a fianco dell'infobox, che vengono tutte spostate al di sotto del medesimo (vedi, per capirci, Parco nazionale dell'Isalo). Attendo fiducioso un tuo intervento. --ESCULAPIO @msg 16:51, 2 dic 2009 (CET)
- in compenso con la lavatrice hai fatto in fretta! :-) Posso solo dirti che sino ad alcuni mesi fa (prima che venisse fatta una integrazione con il template {{Lago}}), tutto funzionava alla perfezione --ESCULAPIO @msg 19:12, 2 dic 2009 (CET)
- di pazienza ne abbiamo! ;-) --ESCULAPIO @msg 19:23, 2 dic 2009 (CET)
- sembra tutto OK ! Grazie --ESCULAPIO @msg 17:31, 3 dic 2009 (CET)
Consiglio
Scusa il disturbo, ma mi servirebbe un consiglio. Ho appena rollbackato un grosso inserimento promozionale nella voce di un politico, il cui autore ha caricato alcune foto abbastanza celebrative. Secondo te è il caso di andar giù di C4 per tutte? Grazie in anticipo--Dr Zimbu (msg) 22:53, 2 dic 2009 (CET)
^^
Il Graffialismo
Egr. Dott. Giancarlo Dessi,
ho scrupolosamente seguito i Suoi consigli, cercando di essere il più obiettiva possibile, nel tentativo di uniformarmi alla c.d. "definizione enciclopedica" che si confà a questo fantastico servizio. Orbene, Le propongo la nuova definizione di "Graffialismo":
IL GRAFFIALISMO
"""Il Graffialismo nasce in Italia agli inizi del XXI secolo, precisamente a Gaeta in provincia di Latina, nel solco e come evoluzione dell'Astrattismo-informale di Pollock, Riopelle e Hartung, dando libero sfogo al "gesto" ed alle sue innumerevoli peculiarità, in un momento storico povero di nuovi fermenti artistici innovativi, opponendosi con forza a stereotipi ed a falsi miti che inneggiano sostanzialmente al materialismo-utilitarismo dilagante nella società, ormai assuefatta a logiche egoistiche, antiambientaliste, e qualunquiste. Per questo i “Graffialisti” si prefiggono - come obiettivo principale della loro produzione artistica e filosofica - l’analisi e la conseguente critica schietta ed emancipata delle problematiche etico-morali che affliggono la società contemporanea, la politica e – più in generale – il “comune modo di pensare” dell’Uomo del XXI secolo, auspicando un modus vivendi et operandi dell’intera popolazione mondiale (a partire dalla classe “governante”) finalizzato ad un sempre maggiore e crescente rispetto della natura, del prossimo, del vivere insieme, dei sentimenti nobili come l’amore, l’amicizia, la fiducia, la solidarietà, ciò affinchè sia tutelata la salute dell’intero pianeta e dell’Uomo che lo co-abita: una responsabilizzazione di ogni singolo individuo, che deve sentirsi “parte attiva” di un sistema mondiale ormai squilibrato e condannato al fallimento certo, ma ciò nonostante salvabile mediante il consapevole aiuto di tutti che, “graffiando via” energicamente il male, la corruzione, le ingiustizie e le immoralità, riporta alla luce le bellezze solamente (ma per troppo tempo!) nascoste - come si fa per uno splendido affresco logorato dal tempo. “Il Graffialismo”, dunque, vede la vita come un’armoniosa danza in cui tutti sono protagonisti, tutti sono elementi essenziali per la riuscita dello spettacolo, rinnegando con forza gli “antivalori” che snaturano l’Uomo nella sua essenza: sono “Graffi” dettati giammai dalla rabbia, ma piuttosto dalla gioia di vivere e dalla purezza d’animo verso cui l’Uomo deve sempre tendere. “Il Graffialismo”, inteso come una filosofia di vita, professa il rispetto dell’Uomo e dell’Ambiente rendendo compartecipi tutti gli esseri animati ed inanimati, riprendendo un concetto di armonia metafisica precostituita in cui l’Uomo non può e non deve intervenire per scopi egoistici.
Il “Graffialismo” deriva dall’etimologia greca “graphòs” che significa scrittura, e dalla parola di origine latina “alma”, ovvero l’anima (rectius: che nutre, che fa crescere).
Quanto agli elementi di novità del metodo pittorico, esso si distingue dall'Astrattismo poiché predilige i c.d. “Graffi” di colore, realizzati mediante tecniche non usuali che creano effetti cromatici insoliti ed accattivanti. Consiste, in buona sostanza, nell’apologia del segno, manifestandosi in forma radiante al pari di una pura cascata cromatica. I c.d. “Graffi” si presentano sottoforma di traiettorie emozionali dalla direzione univoca che si espleta come un viaggio dell’inconscio - partendo da un fulcro centrale, da intendersi il “cuore” dell’artista e dei suoi sentimenti interiori - ad un’esternazione visiva che diviene destinazione universale di comunicazione con l’altro. Questa tecnica è impiegata sistematicamente al fine di valorizzare l’espressione creativa ed amplificare il “pathos” dell’opera d’arte. Sono colori in movimento, tutti intimamente collegati tra loro, che convogliano sulla tela in sincronia ed armonia – una sinergia cromatica – che slanciano la fisionomia dell’opera, portando con sé l’osservatore che così si abbandona ai suoi più intimi pensieri ed emozioni.
Tale neologismo è stato utilizzato per la prima volta nell’anno 2009, in occasione della Mostra Personale di Pittura di Antonella Magliozzi, tenutasi presso il Museo Diocesano di Gaeta(LT).”””
Spero di essere riuscita a seguire i Suoi sempre utilissimi consigli, attendendo una Sua autorevole risposta. Grazie ancora per il Suo tempo.
Antonella Magliozzi--Antonella.magliozzi (msg) 11:45, 3 dic 2009 (CET)
Visto che sei un noto razzista...
Io capisco poco o nulla di razze e incroci vari. Pertanto, quando hai tempo, ti pregherei di dare un'occhiata (e magari un'aggiustatina) alla voce Gallardo (razza). Ho fatto del mio meglio, ma deppiù nin so e serve un "razzista specialista". :-) . Ciao. --Campera (msg) 11:56, 3 dic 2009 (CET)
- Beh, immagino tu sappia meglio di me chi possa svolgere il "compito". Altrimenti teniamo la voce così com'è, in attesa che qualche esperto ci capiti; in fondo il contenuto è desunto dal sito citato (senz'altro autorevole) e gli eventuali errori dovrebbero essere limitati a qualche termine mal tradotto o scientificamente improprio. --Campera (msg) 12:44, 3 dic 2009 (CET)
- Bene. Grazie e alla prossima. --Campera (msg) 12:54, 3 dic 2009 (CET)
re:esagerato
ciao, guarda.. in realtà il mio intervento non voleva essere affatto un ritratto drammatico, ma una riflessione piuttosto meditata. I discorsi che hai fatto in sede di riconferma, la reazione nei confronti di Lou Crazy, lo stesso cappello introduttivo (non è il primo né il secondo con quel tenore, vero?) alla tua pagina di discussioni utente, possono essere dei normali (o, quanto meno, comprensibili) sfoghi di un momento, ma non lo sono più quando si ripetono più volte nel tempo (è da un po' che ti vedo reiterare queste dinamiche). Non affermo certo che tu sia in burnout (questo sì che sarebbe esagerato), ma non rigettare un buon consiglio specie se, come dici, stai vivendo una situazione personale difficile. Torna a fare l'utente, almeno per qualche mese, per il bene tuo e dell'enciclopedia. Vedrai che, dopo, mi ringrazierai e tornerai a fare l'amministratore con più serenità e migliori risultati. Cordialità.--Nanae (msg) 13:52, 3 dic 2009 (CET)
- beh devo dire che sono perplesso. C'è una grande differenza tra ciò che hai scritto nella mia pagina di discussione e quello che hai scritto stamane in sede di riconferma. Sei passato nel giro di 12 ore da un desolato pessimismo ad un sereno ottimismo. Meglio il secondo, ad ogni modo, per cui buon per te.
- A latere: gli sfoghi plateali possono anche essere salutari per chi li fà, ma sgradevoli per chi li subisce o vi assiste. Tieni conto anche di questo, visto che dobbiamo convivere tutti quanti nel medesimo spazio virtuale.--Nanae (msg) 21:10, 3 dic 2009 (CET)
nuova sezione
Questa non è una minaccia legale e nemmeno una minaccia fisica, chiamiamolo un cortese avvertimento, una proposta che è meglio tenere in considerazione, una di quelle che non di devono e soprattutto non si possono rifiutare... a me pare che il tuo lavoro da amministratore sia ben oltre il minimo sindacale sia per la quantità che per la qualità e che un tuo eventuale stop, sia pure momentaneo procurerebbe un danno al Progetto. Ogni decisione è chiaramente tua, ma... --Guidomac dillo con parole tue 13:59, 3 dic 2009 (CET)
Graffialismo
Gentilissimo Giancarlo,
prendo immediatamente atto della critica costruttiva, e rinuncio a qualsiasi tipo di menzione del mio nome che possa lasciare intendere un qualche tipo di intento promozionale. Ripeto, in questo periodo storico - molto povero di nuovi fermenti artistici che possano anche servire per stimolare soprattutto i giovani a rendersi conto dei gravi problemi verso cui ci stiamo certamente dirigendo - farebbe bene osservare "un fiore nel cemento". EccoLe, dunque, la definizione senza "allusioni":
IL GRAFFIALISMO
"""Il Graffialismo nasce in Italia agli inizi del XXI secolo, precisamente a Gaeta in provincia di Latina, nel solco e come evoluzione dell'Astrattismo-informale di Pollock, Riopelle e Hartung, dando libero sfogo al "gesto" ed alle sue innumerevoli peculiarità, in un momento storico povero di nuovi fermenti artistici innovativi, opponendosi con forza a stereotipi ed a falsi miti che inneggiano sostanzialmente al materialismo-utilitarismo dilagante nella società, ormai assuefatta a logiche egoistiche, antiambientaliste, e qualunquiste. Per questo i “Graffialisti” si prefiggono - come obiettivo principale della loro produzione artistica e filosofica - l’analisi e la conseguente critica schietta ed emancipata delle problematiche etico-morali che affliggono la società contemporanea, la politica e – più in generale – il “comune modo di pensare” dell’Uomo del XXI secolo, auspicando un modus vivendi et operandi dell’intera popolazione mondiale (a partire dalla classe “governante”) finalizzato ad un sempre maggiore e crescente rispetto della natura, del prossimo, del vivere insieme, dei sentimenti nobili come l’amore, l’amicizia, la fiducia, la solidarietà, ciò affinchè sia tutelata la salute dell’intero pianeta e dell’Uomo che lo co-abita: una responsabilizzazione di ogni singolo individuo, che deve sentirsi “parte attiva” di un sistema mondiale ormai squilibrato e condannato al fallimento certo, ma ciò nonostante salvabile mediante il consapevole aiuto di tutti che, “graffiando via” energicamente il male, la corruzione, le ingiustizie e le immoralità, riporta alla luce le bellezze solamente (ma per troppo tempo!) nascoste - come si fa per uno splendido affresco logorato dal tempo. “Il Graffialismo”, dunque, vede la vita come un’armoniosa danza in cui tutti sono protagonisti, tutti sono elementi essenziali per la riuscita dello spettacolo, rinnegando con forza gli “antivalori” che snaturano l’Uomo nella sua essenza: sono “Graffi” dettati giammai dalla rabbia, ma piuttosto dalla gioia di vivere e dalla purezza d’animo verso cui l’Uomo deve sempre tendere. “Il Graffialismo”, inteso come una filosofia di vita, professa il rispetto dell’Uomo e dell’Ambiente rendendo compartecipi tutti gli esseri animati ed inanimati, riprendendo un concetto di armonia metafisica precostituita in cui l’Uomo non può e non deve intervenire per scopi egoistici.
Il “Graffialismo” deriva dall’etimologia greca “graphòs” che significa scrittura, e dalla parola di origine latina “alma”, ovvero l’anima (rectius: che nutre, che fa crescere).
Quanto agli elementi di novità del metodo pittorico, esso si distingue dall'Astrattismo poiché predilige i c.d. “Graffi” di colore, realizzati mediante tecniche non usuali che creano effetti cromatici insoliti ed accattivanti. Consiste, in buona sostanza, nell’apologia del segno, manifestandosi in forma radiante al pari di una pura cascata cromatica. I c.d. “Graffi” si presentano sottoforma di traiettorie emozionali dalla direzione univoca che si espleta come un viaggio dell’inconscio - partendo da un fulcro centrale, da intendersi il “cuore” dell’artista e dei suoi sentimenti interiori - ad un’esternazione visiva che diviene destinazione universale di comunicazione con l’altro. Questa tecnica è impiegata sistematicamente al fine di valorizzare l’espressione creativa ed amplificare il “pathos” dell’opera d’arte. Sono colori in movimento, tutti intimamente collegati tra loro, che convogliano sulla tela in sincronia ed armonia – una sinergia cromatica – che slanciano la fisionomia dell’opera, portando con sé l’osservatore che così si abbandona ai suoi più intimi pensieri ed emozioni."""
Grazie ancora per i consigli che vorrà elargirmi.