Priamar

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Il Priamar (pri-a-màr, "pietra sul mare", o anche "pri-a-mà", "pietra cattiva", poiché costituita da un promontorio di pietra friabile) è una collina naturale situata di fronte al mare a Savona; lo stesso nome porta anche la fortezza cinquecentesca che oggi si erge sulla collina.

Storia

 
Tombe databili tra il Vi e il IV secolo a.C. rinvenute sul Priamar
 
Scavi sull'area un tempo occupata dalla chiesa e dal convento di San Domenico il Vecchio

La collina, connessa alle propaggini appenniniche che circondano Savona, fu sede dei più antichi insediamenti da cui la città ebbe origine. Da sempre questo fu il luogo più adatto alla difesa della zona, e vi si ha notizia da Tito Livio di un oppidum romano circa duecento anni prima di Cristo.

La cittadella romana perse importanza durante l'impero a favore di Vada Sabatia (oggi Vado Ligure), meglio collegata alla rete stradale romana. Tornò a essere un centro importante della zona nell'Alto Medioevo. Distrutta dai Longobardi di Rotari, la cittadella tornò a essere fortificata e divenne nuovamente centro strategico nella zona nei secoli IX e X, soprattutto come struttura difensiva dalle scorrerie saracene.

La città medievale si costituì attorno alle fortificazioni del Priamar, che furono arricchite dal Castello di San Giorgio sull'altura più settentrionale.

Nel 1528, dopo la serie di eventi legati all'avvento del potere di Andrea Doria in Genova, Savona cadde sotto il controllo della Repubblica di Genova, che ampliò a dismisura a partire da quel momento il precedente castello del Priamar, demolendo tutta la parte più antica della città, dove erano la cattedrale ed i palazzi più illustri. Tutta la collina del Priamar, dove era sorta la città di Savona venne pertanto occupata dalla fortezza omonima, che occupa ancora oggi il colle. Alcuni resti dell'antico centro storico di Savona sono riemersi attualmente dagli scavi archeologici della fortezza.

 
Palazzo della Sibilla e ponte di accesso all'area occupata un tempo dal castello di San Giorgio

La struttura originale della fortezza fu ampliata ancora nel seicento e nel settecento, rispettivamente con un sistema di fossati, mezzelune, spalti e controspalti e con una serie di nuovi edifici militari (il palazzo degli ufficiali, il palazzo del commissario, la polveriera e il ponte di San Giorgio).

Nell'ottocento il Priamar divenne centro di guarnigione militare e prigione; vi fu recluso, tra gli altri, Giuseppe Mazzini. La struttura restò poi adibita a prigione militare sotto il Regno di Savoia e fino all'inizio del novecento.

Nella prima metà del XX secolo la fortezza fu utilizzata come dormitorio e deposito militare, e durante la seconda guerra mondiale divenne postazione contraerea e antinavale, rifugio antiaereo e dormitorio per le truppe italo-tedesche.

Chiusa e abbandonata alla fine della guerra, la fortezza fu in seguito oggetto di ristrutturazione, e oggi viene saltuariamente utilizzata per esposizioni, mostre e altre manifestazioni culturali.

Voci correlate