Diacono
Il diacono è il ministro che ha ricevuto il primo grado dell'Ordine sacro delle chiese cristiane.



Storia
Nel cristianesimo primitivo il diacono (dal greco διάκονος (diákonos), ovvero servitore) assolveva a un servizio amministrativo e assistenziale ed era subordinato al vescovo. Nel Nuovo Testamento si trovano almeno due citazioni (Lettera ai Filippesi 1:1; 1 Timoteo 3:8,12) dove si parla dei diaconi, connessi al vescovo.
Formatasi la struttura gerarchica, i diaconi furono inferiori solo ai presbiteri e al vescovo, con funzioni di assistenza di quest'ultimo che lo aveva ordinato: distribuivano l'eucarestia, leggevano i testi sacri ed erano dediti alla predicazione.
Nella prima Chiesa cristiana non mancò anche una categoria di diaconesse, ma non si ritiene che il loro ufficio fosse ministero ordinato; l'uso cessò alla fine del Mille, forse reso superfluo dalla presenza di religiose di ordini mendicanti e congregazioni. Nel protestantesimo la presenza delle diaconesse è stata ripristinata nel secolo scorso.
Un'ulteriore citazione dei diaconi nelle Sacre Scritture si ritrova negli Atti degli apostoli 6:1-7, dove vengono presentati 7 diaconi, ordinati dagli apostoli, perché servissero alle mense. Anche per questo motivo, il numero di diaconi posti accanto ad un vescovo era tradizionalmente di sette.
Durante il Medioevo si perse questa funzione, e il diaconato divenne per molti secoli unicamente un passaggio temporaneo per raggiungere il sacerdozio.
Con il Concilio Vaticano II è stato ripristinato il diaconato permanente nella Chiesa cattolica latina.
Il diaconato nella Chiesa Cattolica
Il diacono ha la facoltà di amministrare alcuni sacramenti (battesimo, matrimonio), è ministro ordinario della santa Comunione ed esercita il ministero della parola. Inoltre può impartire benedizioni di persone, luoghi e oggetti, benedizioni eucaristiche e presiedere il Rito delle Esequie e altre liturgie fuori della Messa.
I diaconi permanenti possono essere ordinati tra i battezzati celibi e anche tra coloro che sono sposati; se però sono celibi, dopo l'ordinazione diaconale non possono più sposarsi.
Nelle celebrazioni e concelebrazioni eucaristiche, presiedute da un presbitero o da un vescovo, la lettura del vangelo è sempre di competenza del diacono, se presente.
Distintivi propri
I paramenti liturgici del diacono cattolico di rito romano sono la stola diaconale (indossata dalla spalla sinistra al fianco destro) e la dalmatica (veste utilizzata soprattutto in celebrazioni solenni, diversa dalla casula e dalla pianeta in quanto provvista di maniche). Può anche indossare, in assenza di ministri di ordine superiore, il piviale, l'abito utilizzato nelle solennità in riti liturgici fuori della Messa.
Il Diacono di rito ambrosiano indossa la stola al di sopra della dalmatica. Nei riti orientali vengono indossate vesti simili ma non viene usata la dalmatica.
Non è obbligatorio per il diacono portare l'abito talare o il clergyman; molti diaconi aggiungono quindi come segno al loro vestiario civile una spilla raffigurante una croce (o a volte un Tau).
Diaconi in altre confessioni
In svariate Chiese protestanti esiste la figura del diacono (e, come si diceva, quella della diaconessa), ma la persona non ha necessariamente funzioni religiose di tipo sacramentale o liturgiche, rimanendo a volte soltanto una figura laica, che ad esempio può amministrare i beni della parrocchia o della diocesi.
Così come nella chiesa cattolica latina, anche per alcune chiese anglicane si sta tentando un ritorno della figura del diacono permanente.
Un ruolo specifico per i diaconi è previsto anche nella gerarchia del mormonismo.
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