Template:Comune Barrali (in sardo Barràbi) è un comune di 1.076 abitanti della provincia di Cagliari, nella regione della Trexenta. Oggi il comune di Barrali occupa una superficie di 11,46 km quadrati ed è abitata da circa 1080 persone. Il paese si colloca ai piedi del Monte Uda, che ha una altezza di 370 metri e che ospita una pineta estesa 300 ettari.

Il Nome

L'origine etimologica di Barrali ha radici incerte. Secondo una prima teoria deriverebbe dal termine aramaico che tradotto significa "figlio di Abi" o "figlio del Principe".

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Territorio di Barrali (in rosso) all'interno della provincia di Cagliari

Un'altra riconduzione etimologica collegherebbe "Barrali" al termine "a barralis", dalla coltivazione di vigneti a pergolato praticata nella zona.

Infine l'origine del termine potrebbe ricondursi all'ebraico "barc" (fiume) per la presenza del fiume "Riu Mannu" nelle immediate vicinanze del paese.

Un ruolo di non poco conto nell' origine etimologica del paese sembra (è questa l'idea più accreditata) la ebbero proprio un gruppo di ebrei esiliati dall'Imperatore Vespasiano su questo territorio. Aperti com'erano a dare a tutto un nome, ne diedero uno anche alla vicina collina, "Uda" riferendosi nella circostanza all'ebraico "Juda".

Storia

Molte sono le testimonianze della presenza dell'uomo nel territorio dell'attuale Barrali già in età nuragica. Numerosi sono i resti di nuraghi che risalgono a questa epoca. Importante centro di avvistamento fu quello costruito sul Monte Uda e quello in direzione di Donori dove è possibile ammirare la torre nuragica di "Sa Domu è S'Orcu".

Tutti si trovano su alture che dominano il territorio circostante. Questo tipo di abitazioni più che resti di villaggi possono essere annoverati come edifici di controllo e avvistamento. È assai improbabile infatti che nel territorio dove oggi sorge il centro abitato potesse abitare qualcuno, visto che l'intera vallata era occupata da una laguna. Per l'insalubrità del posto sembra che l'imperatore Vespasiano mandò a morire alcuni ebrei, che non solo sopravissero, ma prosperarono e diedero vita al villaggio dal quale scaturì poi Barrali.

In passato Barrali apparteneva alla Curatoria di Dolia, con sede in San Pantaleo. Questo è attestato dagli studi fatti su Barrali in un archivio pisano, dove sono stati trovati reperti che risalgono al 1320. Dalle notizie riportate risulta che Barrali era un villaggio di modeste dimensioni.

Intorno alla prima metà del XIV secolo, tutti i villaggi della curatoria di Dolia vennero assegnati a signori catalani e aragonesi. Infatti gli aragonesi presero possesso di tutta la Sardegna, e proprio sotto il loro dominio, si verificarono degli accorpamenti territoriali che portarono Barrali nei feudi della Trexenta. Nel 1348, tutto il territorio di Dolia subì molti danni gravi a causa di una tremenda epidemia di peste bubbonica: tutti i villaggi persero un numero consistente di abitanti e alcuni restarono addirittura senza.

Luoghi di interesse

Sulla vetta del monte Uda è stato costruito un suggestivo altare in pietra e la statua di Maria Ausiliatrice, rivolti verso il paese. È inoltre possibile fare dei pic-nic, grazie alla presenza di una fontana d'acqua, tavoli, panche e giochi per bambini.Sul monte Uda esistono resti di certi caratteristici insediamenti produttivi, detti IS MASONIS: ad ovest esiste su Masoni de Gaetano Callai, ad est su Masoni de Marcia, a sud c'e Masoni de Foghesu, di cui ancora si possono vedere questi resti.Ai piedi del monte UDA sono presenti manifestazioni geologiche, che formano delle grotte, di cui una carateristica viene chiamata S' ARUTA DE SU MUSUEU,che tradotto potrebbe significare, la grotta del mausoleo,nella zona sono presenti anche evidenti segnali di preesistenti insediamenti umani,di probabile interesse archeologico.

Molto importante per il paese di Barrali è la Chiesa Parrocchiale dedicata a S. Lucia. Sin dal 1777 la data dei festeggiamenti coincideva con la prima domenica di luglio. Numerosi erano i fedeli provenienti anche dai paesi vicini,che arrivavano a Barrali per la festa, con dei carri, chiamati anche traccas, trainati da animali,che per l'occasione sostavano abitualmente, sotto un albero plurisecolare di rovere, situato in un' amena località, chiamata ancora oggi, SA MATTA DE S 'ARROBI". In occasione di questa ricorrenza, due volte all'anno, una a luglio e l'altra il 13 dicembre, si teneva una processione della patrona alla quale partecipavano anche i sacerdoti di Pimentel e di Ortacesus.

Oltre a questa, a Barrali si svolgevano anche altre processioni: le cosiddette Processioni Generali in onore del Corpus Domini e dell'Assunta, nonché quella del giorno di pasqua S'INCONTRU, alle quali partecipava la Confraternita del Rosario, che si occupava anche dei seppellimenti. A Barrali nella seconda domenica di luglio si svolge la sagra del pane,ormai conosciuta in tutta la Sardegna.Sulla piazza e stato costruito un carateristico vecchio forno con i mattoni crudi"LADRINI",e sulla medesima piazza vengono manifestati dalle anziane del paese, i diversi modi di fare e cuocere il pane anticamente a Barrali.Moltissimi sono i visitatori che vengono ,per assagiare e comprare il gustoso pane Barralese,tra cui:" SU CIVRASCIU ,SU PANI PESAU,IS COSTEDDASA ,IS COCCOEDUSU.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Amministrazione

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Collegamenti esterni

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