Tabagismo

dipendenza dal fumo di tabacco
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Il tabagismo, meglio conosciuto come fumare, è l'atto di bruciare le foglie secche della pianta del tabacco e inalare il fumo derivato per piacere, per fini rituali, come abitudine o dipendenza. La pratica era comune tra i Nativi Americani sia del nord che del sud America e fu in seguito introdotto anche nel resto del mondo per via commerciale dopo l'esplorazione delle Americhe da parte degli Europei.

La sigaretta è il metodo più comune per fumare tabacco

Il fumo di tabacco contiene nicotina, uno stimolante che crea dipendenza e che migliora temporaneamente la memoria, l'umore e la velocità di riflessi[1], ma genera anche una forte dipendenza chimica, sia fisica che psicologica[senza fonte]. Tuttavia una ricerca del 2002, condotta dai ricercatori dell'INSERM, ente pubblico del governo francese dedito alla ricerca medica e biologica, e pubblicata sul The Journal of Neuroscience, sostiene che l'esposizione prolungata alla nicotina uccide e danneggia le cellule cerebrali. [2] La nicotina, come tutti gli stimolanti, può anche aumentare l'ansia, la difficoltà nel riposo e i disturbi al sistema metabolico. Ricerche mediche hanno determinato che il fumo è uno dei maggiori fattori che contribuiscono a provocare problemi di salute, specialmente il tumore al polmone, l'enfisema e malattie cardiovascolari.[3][4] Molti paesi regolano o limitano la vendita di tabacco e nella pubblicità dello stesso, quando permessa, e nelle confezioni è richiesto l'inserimento di avvisi riguardo ai rischi connessi al consumo. Molti governi vietano il fumo nella maggior parte o nella totalità dei luoghi pubblici per proteggere i non-fumatori dal fumo passivo[senza fonte].

Storia del tabagismo

Il consumo di tabacco, mediante l'uso di pipe o sigari era diffuso tra molte popolazioni del nord America. Nelle opere scultoree e pittoriche Maya sono frequentemente raffigurate scene relative all'uso di tabacco. I Maya fumavano il tabacco o lo masticavano unendolo al lime. Veniva utilizzato anche per scopi medici e terapeutici e, dal momento che si credeva avesse poteri magici, era impiegato durante le divinazioni e nella produzione di talismani. Si usava bruciare del tabacco anche in occasione dei sacrifici agli dei.

Quando Cristoforo Colombo sbarcò in America, gli furono date delle foglie secche di tabacco da una popolazione locale, ma lui le gettò via non attribuendogli importanza. Il primo vero fumatore europeo fu Rodrigo de Jerez, che venne imprigionato per sette anni dall'Inquisizione Spagnola dopo che i suoi familiari lo denunciarono spaventati per aver visto del fumo uscirgli dalle narici e dalla bocca. Nel 1498 Colombo diede il nome Tobago ad un'isola caraibica proprio perché questa pianta vi cresceva rigogliosa. Nel XVI secolo il tabacco divenne popolare tra i marinai e venne introdotto anche nel Regno Unito e in Spagna, dapprima come pianta ornamentale e, solo in seguito da fumo.

Nel 1610 in Cina ne fu vietata la coltivazione, pena la decapitazione. Durante la Guerra dei Trent'Anni i Lanzichenecchi diffusero il tabacco ovunque in Europa e nel 1630 la Svezia e l'Austria erano le nazioni con più fumatori, mentre in Svizzera vigeva il divieto di consumarlo.

All'inizio dell'800 il sigaro divenne immensamente popolare in Inghilterra, ma fu più tardi soppiantato dalla più economica sigaretta, così come avvenne nel resto d'Europa. La regina Vittoria detestava il tabacco, ma appena dopo la sua morte, il figlio e successore Edoardo VII che evidentemente la pensava in maniera ben diversa, fece accomodare i suoi amici in una grande stanza di Buckingham Palace con un sigaro ed annunciò loro:

«Signori, potete fumare!»

Socialmente il fumo ha rappresentato in passato il simbolo di una vita piena di lusso e di fasti.

I media hanno spesso ritratto bellissime donne ed attori carismatici mentre fumavano, aumentandone così il fascino. Fenomeno che si è scoperto poi essere non del tutto casuale, piuttosto pubblicità indiretta, con divi del cinema pagati dalle aziende del tabacco.[5]

Le razioni militari assegnate ai soldati arruolati per combattere nella Prima Guerra Mondiale comprendevano una quotidiana quantità di sigarette.

Durante gli anni '30, il regime Nazista, ritenendo che le spese da sostenere per le cure da patologie da fumo fossero inutili e gravose per il governo, rivolse la sua attenzione al tabacco, concludendo che rappresentasse la causa più importante di cancro ai polmoni: il cancro fu dichiarato «il primo nemico dello stato», e il III Reich sviluppò la più aggressiva campagna di tutti i tempi contro il fumo.[6] Inoltre l'abitudine era considerata negativa per il cittadino ideale della Germania hitleriana: il tabacco fu definito «reliquia di uno stile di vita liberale» e «masturbazione polmonare». La fortissima campagna anti-fumo giunse anche a proibire in alcune località l'aquisto di sigarette da parte delle donne, con l'intento di scoraggiarne l'uso durante la gravidanza.[7] La propaganda gridava: «La donna tedesca non fuma»! Vennero istituiti severi controlli, assieme a restrizioni sulla pubblicità e divieti in molti luoghi di lavoro, negli uffici governativi, negli ospedali e in seguito anche su tutti i treni ed autobus nelle città.[8]

Negli Stati Uniti, il biologo Raymond Pearl aveva dimostrato gli effetti negativi del tabacco già nel 1938. Dagli anni cinquanta in poi le comunità mediche e i governi hanno condotto campagne per sensibilizzare l'opinione pubblica, evidenziando gli effetti negativi di questa abitudine. Negli anni '60 furono introdotte sul mercato sigarette dotate di filtro ed immessi in commercio dei tipi di sigaretta con un minor contenuto di nicotina, ma quest'ultima iniziativa non incontrava il favore dei consumatori e stentò parecchio a riscuotere successo. Nel 1964 si decise di vietare la pubblicità alle sigarette e si cercò di chiedere agli statunitensi di smettere di fumare.

Modalità di consumo del tabacco

Sigaretta

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sigaretta.

La sigaretta è un prodotto confezionato, ricavato dalle foglie secche di tabacco, che vengono tagliate in striscioline sottili ed in seguito arrotolate e compresse in un rivestimento di carta (generalmente 120 mm di lunghezza e 5 mm di diametro). La sigaretta viene accesa mediante un fiammifero o un accendino e viene inalata e/o aspirata dalla parte del filtro (se presente), inserendolo in bocca. A volte (oggi viene usato di rado, ma si trattava di un oggetto estremamante in voga negli anni '20) si usa un bocchino per reggere la sigaretta e filtrare ulteriormente il fumo. Una sigaretta contiene più di 4000 sostanze chimiche; più di 60 di queste aumentano in modo statisticamente rilevante il rischio di contrarre malattie negli esseri umani e negli animali[9].

 
Un sigaro e i suoi accessori

Sigaro

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sigaro.

Il sigaro è un fascio stretto di foglie di tabacco secche e fermentate che viene acceso ad una estremità mediante un accendino o un fiammifero. A differenza della sigaretta, il sigaro non viene aspirato. La parola sigaro deriva dalla parola spagnola cigarro o cicada (cicala) per via della forma che vagamente ricorda l'aspetto di tale animale. La produzione sia per qualità che per quantità è concentrata in nazioni come Brasile, Camerun, Cuba, Repubblica Dominicana, Honduras, Indonesia, Messico e Nicaragua. Storicamente i sigari prodotti a Cuba sono considerati come i migliori, anche se oggi la qualità, secondo gli intenditori, pare sia peggiorata a causa della nazionalizzazione da parte del governo cubano delle società produttrici, con la conseguente emigrazione dei maggiori esperti in vari Stati dell'area caraibica e anche in Messico, da cui è giunta una dura concorrenza al prodotto cubano.

Pipa

  Lo stesso argomento in dettaglio: Pipa.

La pipa è uno strumento per fumare tabacco. La pipa generalmente è composta da una camera dove avviene la combustione (il fornello), da un sottile stelo forato (il cannello) e da una parte terminale, che il fumatore porta alla bocca, chiamata bocchino che si inserisce nel cannello tramite il perno. I materiali con i quali può essere costruita una pipa sono molteplici, i più comuni in ordine di utilizzo sono: radica di Erica arborea, schiuma di mare (sepiolite), argilla, gesso, ciliegio o marasco, zucca e altri materiali. Le pipe di vetro sono diventate anche una forma di espressione artistica, sebbene siano raramente usate per fumare del tabacco. I tabacchi per pipa sono diversi dagli altri tabacchi, dato che esiste una gamma pressoché infinita di combinazioni di gusti ed aromi sia naturali che chimici.

Narghilè

  Lo stesso argomento in dettaglio: Narghilè.

Il narghilè è un particolare tipo di pipa ad acqua. Più precisamente il termine indica il contenitore d'acqua, spesso profumata, al cui interno viene fatta passare una spirale che consente al fumo - prodotto da un blocchetto di tabacco tenuto a contatto con la brace - di raffreddarsi prima di giungere attraverso un tubicino flessibile (ma anche rigido) alla bocca del fumatore. Quanto viene inalato risulta essere quindi relativamente più fresco e vagamente depurato.

Il narghilè utilizza un sistema che, tramite l'aspirazione del fumatore, provoca la combustione di un carboncino soprastante un'essenza. Il fumo creato, viene filtrato più volte da membrane e dall'acqua presente nella parte inferiore della shisha che trattiene la maggior parte delle sostanze dannose per l'organismo, rendendole innocue. Inoltre la temperatura di combustione del tabacco nel narghilè è notevolmente inferiore rispetto alla temperatura di combustione della sigaretta, riducendo così al minimo le sostanze cancerogene contenute nel tabacco[senza fonte]; confrontato con il fumo di sigaretta quello di narghilè ha effetti dannosi corrispondenti a circa l'1% del primo. Tuttavia se usato prolungatamente e regolarmente può creare disturbi all'apparato respiratorio.[senza fonte]

Tabacco da fiuto

Noto anche come snuff, consiste in un tabacco finemente macinato che viene aspirato dal naso. Le ricerche finora svolte non hanno dimostrato con certezza alcun effetto negativo sulla salute, ma si ritiene possa avere effetti cancerogeni in quanto prodotto del tabacco.

Effetti del tabagismo sulla salute

Fumo attivo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Tossicologia del fumo di sigaretta.

L'inalazione volontaria del fumo di tabacco (fumo attivo) ha un forte impatto negativo sulla salute e le aspettative di vita del fumatore [10] a causa dell'azione vasocostrittrice indotta dalla nicotina e delle proprietà irritanti e cancerogene di diversi prodotti pirolitici che si formano durante il processo di combustione. Tra le quasi 4.000 sostanze isolate nel fumo di sigaretta sono state classificate, al 2004, 69 sostanze cancerogene tra cui 10 specie di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), l'acroleina, 10 specie di N-nitrosammine e 11 composti (tra cui alcuni radiogenici come il Polonio-210) appartenenti allo IARC group 1[11] dei carcinogeni umani.[12] Il benzopirene è stato il primo IPA identificato nel fumo di sigaretta e la tossicità di queste classe di sostanze è dovuta al fatto che la loro ossidazione produce epossidi mutageni per loro capacità di alchilare il DNA. Sostanze irritanti presenti nel fumo di sigaretta (come acido cianidrico, acetaldeide, formaldeide, ossido di azoto, ammoniaca, acroleina) danneggiano la funzione delle mucose dell'apparato respiratorio e, nel caso dell'acroleina, svolgono anche un ruolo significativo come agente mutageno nello sviluppo del cancro ai polmoni.[13] Il monossido di carbonio presente nel fumo del tabacco esercita una azione tossica legandosi all'emoglobina (formando la carbossiemoglobina) e riducendo, di conseguenza, l'ossigenazione sanguigna.[14]

Tra le patologie correlate - in vario grado - al tabagismo vi sono alcuni tipi di cancro (in particolare il carcinoma polmonare[15], ma anche il cancro del rene[16], il carcinoma mammario[17][18], della vescica[19], del pancreas[20] e dello stomaco[21]), patologie dell'apparato respiratorio di varia natura fino alla broncopneumopatia cronica ostruttiva (COPD)[22], patologie cardiovascolari come l'arteriosclerosi.[23] Secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitense, il fumo è una delle cause primarie o è associato ad un significativo aumento del fattore di rischio per varie patologie tra cui malattie cardiovascolari e vari tipi di tumore[24]; lo stesso organismo di controllo del governo statunitense, attribuisce al consumo di sigarette oltre 400.000 decessi all'anno negli USA tra il 2000 e il 2004[25], mentre secondo la Canadian Lung Association, il fumo uccide circa 40.000 canadesi ogni anno.[26]Secondo il CDC, il rischio associato è particolarmente elevato per le malattie del sistema cardiovascolare in quanto il fumo è considerato il principale fattore di rischio che predispone all'insorgenza dell'arteriosclerosi e delle patologie ad essa collegate.[23] Uno studio inglese del 2004 condotto su 34.439 medici inglesi maschi di cui è stato monitorato per 50 anni (1951-2001) lo stato di salute e il rapporto con il tabagismo, ha riscontrato che i fumatori hanno una aspettativa di vita inferiore di 10 anni rispetto ai non-fumatori e che i forti fumatori hanno il 25% di possibilità in più di morire di tumore al polmone o di polmonite cronica ostruttiva.[27]

Fumo in gravidanza

In primo luogo le sostanze tossiche inalate pregiudicano il controllo ormonale e influenzano la maturazione ovulare della donna e la produzione di sperma dell'uomo. Un team di ricercatori dell'Università di Copenaghen ha scoperto che fumare riduce di oltre il 30% le probabilità di rimanere incinte. Il concepimento della fumatrice risulta più difficile perché l'endometrio alterato ostacola la risalita degli spermatozoi.

La placenta è inefficace come barriera contro alcune tossine del fumo e raggiungono il bambino attraverso il cordone ombelicale. La nicotina provoca una diminuzione dell'irrorazione sanguigna dell'utero e della placenta e quindi anche un minore apporto di sostanze vitali al nascituro. Il monossido di carbonio (CO) assunto con il fumo riduce inoltre l'apporto d'ossigeno nella circolazione materna e del bambino. Studi statistici rivelano che la crescita del bambino è ridotta e la probabilità che alla nascita sia sottopeso è aumentata (diminuzione del peso alla nascita, da 200 a 500 grammi in relazione al numero di sigarette).

Anche un ridotto consumo di sigarette comporta un aumentato rischio di parti prematuri, morte del feto o morte improvvisa del neonato, alterazioni dello sviluppo psicofisico nei figli, con significativo aumento di problemi comportamentali e di socializzazione, aumentata incidenza di tumori infantili.

Da uno studio compiuto su 15.000 bambini, effettuato presso l'Università di Nottingham, è risultato che i bambini le cui mamme fumano durante la gravidanza corrono un rischio del 30% maggiore di ammalarsi di asma in gioventù.

Il 38% delle donne italiane fuma in gravidanza. (fonte LILT)

Fumo passivo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Fumo passivo.

Il fumo passivo è il fumo che viene involontariamente respirato in ambienti in cui sono presenti persone che fumano. Nel corso del primo decennio del XXI secolo è stato raggiunto un vasto consenso scientifico sulla pericolosità dell'esposizione al fumo passivo in quanto causa di malattie, disabilità e morte.[28][29][30][31] In particolare, nel 2004, l'Organizzazione Mondiale della Sanità conclude - sulla base del rapporto IARC dello stesso anno (e precedenti) - che vi sono sufficienti evidenze che il fumo passivo sia una delle cause del cancro ai polmoni negli esseri umani.[31] Secondo il Centers for Disease Control and Prevention statunitense sulla base del rapporto del Surgeon General of the United States del 2006, il fumo passivo è una delle cause primarie - per i non fumatori in salute - di gravi patologie quali malattie cardiovascolari (46.000 decessi stimati per gli Stati Uniti per il 2005) e cancro polmonare (3.000 decessi stimati nel corso dello stesso anno).[29] Per l'Europa, un rapporto precedente della European Respiratory Society, stima che, nell’anno 2002, il fumo passivo sarebbe stato responsabile della morte di circa 80.000 adulti in Europa, di cui circa 7000 nei luoghi di lavoro.[32] Lo stesso rapporto stima, per l’Italia nello stesso anno, 7.180 decessi totali attribuibili al fumo passivo di cui 965 per esposizione sui luoghi di lavoro.[33]

È questa la causa principale dei divieti di fumo vigenti nella maggior parte delle nazioni industrializzate[senza fonte].

I rapporti di valutazione che continuano ad affluire dall’Irlanda, dalla Norvegia, dalla Nuova Zelanda, dall’Italia e da altri paesi indicano che la legislazione che ha esteso il divieto di fumo a tutti gli ambienti chiusi, ad eccezione delle aree riservate ai fumatori, migliora la salute, riduce il consumo del tabacco ed ha un effetto economico neutro o positivo sul settore dell'ospitalità[senza fonte], mentre la lista dei paesi che vietano il fumo negli ambienti pubblici si va incrementando. Negli ultimi due anni in Europa il divieto si è esteso a Malta , Spagna, Svezia e Scozia. Nel 2007 sono entrate in vigore in Europa legislazioni che hanno vietato il fumo gli ambienti indoor d’Inghilterra, Galles, Irlanda del Nord e Canton Ticino, mentre dal gennaio 2008 il divieto si è esteso interamente anche alla Francia. In Italia, la riduzione osservata del fumo passivo dopo l'entrata in vigore della legge antifumo avrebbe determinato già a breve termine effetti sulla salute misurabili.[senza fonte] Una riduzione dell’11% dei ricoveri per infarto acuto del miocardio è stato osservato in Piemonte nei sei mesi successivi all’entrata in vigore della legge nella popolazione sotto i 60 anni (Barone-Adesi, 2006[34]).

Benché sia la droga col più alto tasso di mortalità (anche in termini relativi, nella classifica di pericolosità delle varie droghe stilata dalla rivista medica Lancet, il tabacco occupa soltanto il nono posto a causa dell´assenza di danni immediati e psicologici.

Tabagismo e paradossi

Anche se il tabagismo è sinonimo di rischio per la salute, sono stati osservati alcuni benefici marginali nei fumatori, che riducono il rischio di molte altre malattie. L'incongruenza risiede nel fatto che i benefici sono da considerarsi in relazione ai rischi e alle patologie derivate dal fumo, quindi il fumo in sé non dovrebbe essere considerato una pratica salutare e benefica. Tuttavia, esistono voci critiche, come quella di William Whitby, che ritengono che il fumo abbia soprattutto effetti benefici e di prevenzione contro alcune malattie, e nessun effetto negativo per la salute[senza fonte].

Sono stati osservati molti tipi di paradossi del fumo, ovvero casi in cui il fumo sembra avere benefici specifici sul fumatore. Per esempio, recenti studi indicano che i fumatori hanno bisogno di meno rivascolarizzazione dopo un intervento alle coronarie [35]. In verità è noto che il monossido di carbonio presente nel fumo di tabacco altera l'aggregabilità dei globuli rossi e ritarda la cicatrizzazione delle ferite, mentre la nicotina, con le sue proprietà di costrizione vasale, contribuisce alla riduzione della vascolarizzazione. Inoltre il fumo interferisce con lo sviluppo del Sarcoma di Kaposi [36], cancro al seno tra portatrici sane del gene BRCA[37], preeclampsia [38] e disturbi atopici come l'asma[39]. Un tentativo di spiegazione è stato avanzato ipotizzando che la nicotina potesse agire come fosse un anti infiammatorio che interferisce con il processo della malattia. In realtà la nicotina è un alcaloide dotato di elevata tossicità. Ma in ogni caso è preferibile la somministrazione di nicotina alle 4.000 sostanze dimostrate nel fumo di sigaretta all'esame spettrofotometrico.

Inoltre parrebbe che il rischio di Parkinson e Alzheimer sia il doppio per i non fumatori, rispetto ai fumatori.[40]. Altri studi indicano che il fumo raddoppia il rischio per l'Alzheimer.[41].

Voci correlate

Note

  1. ^ Fiorenzo Conti, et al., Trasmissione sinaptica: recettori dei neurotrasmettitori, in Fisiologia medica, Prima edizione, Milano, Edi.Ermes, 2005, p. 176 (riquadro "Uso e abuso di nicotina"), ISBN 8870512827.
  2. ^ Il risultato della ricerca è integralmente consultabile in rete. Il documento si intitola "Nicotine Self-Administration Impairs Hippocampal Plasticity" ed i suoi autori sono Djoher Nora Abrous, Walter Adriani, Marie-Françoise Montaron, Catherine Aurousseau, Geneviève Rougon, Michel Le Moal e Pier Vincenzo Piazza [1]
  3. ^ Lista degli effetti sulla salute della CDC
  4. ^ Lista degli effetti sulla salute su myDr.com.au
  5. ^ "Bionde d'oro per i divi di Holliwood, Corriere della Sera. Vedi anche: La pubblicizzazione delle sigarette nel cinema americano
  6. ^ Robert N. Proctor, La guerra di Hitler al cancro, Raffaello Cortina editore, 2000. Il testo ripercorre l'intera battaglia di Hitler al fumo e agli stili di vita poco salutari.
  7. ^ La campagna anti-fumo nazista
  8. ^ Il fascismo e la campagna contro il fumo, di Pierre Lemieux
  9. ^ Rubin/Gorstein/Rubin/Schwarting/Strayer – Rubin's Pathology – LWW ed- 5° ed. 2008.
  10. ^ David Nutt, Leslie A King, William Saulsbury, Colin Blakemore, Development of a rational scale to assess the harm of drugs of potential misuse, The Lancet 2007; 369: 1047–53.
  11. ^ La classificazione delle sostanze cancerogene per l'uomo a cura dello IARC, suddivide le sostanze analizzate in 5 gruppi (1-2A-2B-3-4) in base alle evidenze sperimentali (e quindi al grado di certezza) della loro azione cancerogena. Il gruppo 1 comprende i composti sicuramente cancerogeni per l'uomo (Complete List of Agents evaluated and their classification, IARC 2006).
  12. ^ International Agency for Research on Cancer, IARC Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans, vol. 83 pp. 59-60 (Tobacco smoke - composition) e seguenti, 2004.
  13. ^ Z Feng, Hu W, Hu Y, Tang M, Acrolein is a major cigarette-related lung cancer agent: Preferential binding at p53 mutational hotspots and inhibition of DNA repair, in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 103, n. 42, October 2006, pp. 15404–15409, DOI:10.1073/pnas.0607031103.
  14. ^ Haldane J, The action of carbonic oxide on man, in J Physiol, vol. 18, 1895, pp. 430–462.
  15. ^ American Legacy Foundation factsheet on lung cancer che cita come fonte: Centers for Disease Control and Prevention, The Health Consequences of Smoking: A Report of the Surgeon General. 2004.
  16. ^ Lipworth L, Tarone RE, McLaughlin JK, The epidemiology of renal cell carcinoma, in J. Urol., vol. 176, 6 Pt 1, December 2006, pp. 2353–8, DOI:10.1016/j.juro.2006.07.130.
  17. ^ Cui Y, Miller AB, Rohan TE, Cigarette smoking and breast cancer risk: update of a prospective cohort study, in Breast Cancer Res. Treat., vol. 100, n. 3, December 2006, pp. 293–9, DOI:10.1007/s10549-006-9255-3.
  18. ^ Calle EE, Miracle-McMahill HL, Thun MJ, Heath CW, Cigarette smoking and risk of fatal breast cancer, in Am. J. Epidemiol., vol. 139, n. 10, May 1994, pp. 1001–7.
  19. ^ Boffetta P, Tobacco smoking and risk of bladder cancer, in Scand J Urol Nephrol Suppl, vol. 42, S218, 2008, pp. 45–54, DOI:10.1080/03008880802283664.
  20. ^ Iodice S, Gandini S, Maisonneuve P, Lowenfels AB, Tobacco and the risk of pancreatic cancer: a review and meta-analysis, in Langenbecks Arch Surg, vol. 393, 2008, DOI:10.1007/s00423-007-0266-2.
  21. ^ Kuper H, Boffetta P, Adami HO, Tobacco use and cancer causation: association by tumour type, in J. Intern. Med., vol. 252, n. 3, September 2002, pp. 206–24.
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  23. ^ a b «Cigarette smoking is the most powerful risk factor predisposing to atherosclerotic peripheral vascular disease». In 2004 Surgeon General's Report—The Health Consequences of Smoking, op. cit., p. 3.
  24. ^ Executive summary 2004 Surgeon General's Report—The Health Consequences of Smoking, tabella 1.1 (pp 2-6). Centers for Disease Control and Prevention, 2004
  25. ^ Annual Deaths Attributable to Cigarette Smoking—United States, 2000–2004, in Smoking & Tobacco Use - Data and statistics. Centers for Disease Control and Prevention, 2005.
  26. ^ Smoking - Exploiting Children (stime sulle mortalità dei fumatori della organizzazione non-governativa Canadian Lung Association).
  27. ^ Doll R, Peto R, Boreham J, Sutherland I. Mortality in relation to smoking: 50 years’ observations on male British doctors. BMJ 2004; 328: 1519–28.
  28. ^ «Parties recognize that scientific evidence has unequivocally established that exposure to tobacco causes death, disease and disability». In WHO Framework Convention on Tobacco Control, art. 8 comma 1 (Protection from exposure to tobacco smoke), p. 8, Organizzazione Mondiale della Sanità, 2005.
  29. ^ a b «Secondhand smoke is a major cause of disease, including lung cancer and coronary heart disease, in healthy nonsmokers. In 2005, it was estimated that exposure to secondhand smoke kills more than 3,000 adult nonsmokers from lung cancer, approximately 46,000 from coronary heart disease, and an estimated 430 newborns from sudden infant death syndrome». Da 2006 Surgeon General's Report—The Health Consequences of Involuntary Exposure to Tobacco Smoke, Executive Summary, p. 5. Vedi anche tabella 1.1. p. 10 e seguenti per l'elenco dettagliato delle patologie correlate. Centers for Disease Control and Prevention, 2006
  30. ^ Proposed Identification of Environmental Tobacco Smoke as a Toxic Air Contaminant, su repositories.cdlib.org, California Environmental Protection Agency, 2005.
  31. ^ a b «There is sufficient evidence that involuntary smoking (exposure to secondhand or ‘environmental’ tobacco smoke) causes lung cancer in humans». In Tobacco Smoke and Involuntary Smoking (1452 pp. ; 22 Mb), p. 1413. International Agency for Research on Cancer, 2004.
  32. ^ Lifting the smokescreen, p. 27, tabella 5. European Respiratory Society, 2006.
  33. ^ Lifting the smokescreen, op. cit., p. 30, tabella 6. European Respiratory Society, 2006.
  34. ^ Short-term effects of Italian smoking regulation on rates of hospital admission for acute myocardial infarction
  35. ^ L'impatto del fumo dopo un intervento alle coronarie
  36. ^ Il fumo sembra ridurre il rischio di cancri rari
  37. ^ Cigarettes May Have an Up Side
  38. ^ Il tabacco interferisce con la preeclapsia
  39. ^ Il fumo di tabacco previene disturbi atopici?
  40. ^ Il fumo, l'alzeihmer e il parkinson
  41. ^ Il fumo, e l'alzeihmer

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