Messerschmitt Bf 110 Zerstörer (impiego operativo - parte 2)
La nuova Zerstörerwaffe
A seguito dell'esperienza nella Battaglia d'Inghilterra, l'Oberkommando der Luftwaffe iniziò a diversificare l'impiego del Bf 110, constatando maggiore proficuità nelle missioni di attacco al suolo o anti-nave, possibilmente in condizioni di superiorità aerea o presenza di caccia di scorta amici. Nel combattimento aereo, i Bf 110 ebbero occasione di farsi ancora valere come intercettori di bombardieri nemici su tutti i Fronti. La Zerstörerwaffe fu profondamente riorganizzata. Alcuni ZG scomparvero, mentre nacquero nuove formazioni specifiche da cacciabombardieri. Fra gli ZG creati nel 1939, praticamente soltanto il ZG 26 "Horst Wessel" rimase lo stormo Zerstörer che mantenne la stessa identità e ruolo per quasi tutta la guerra. Il secondo gruppo storicamente più longevo fu il II./ZG 76, che rimase attivo sino al novembre 1941, prima di essere convertito alla caccia notturna. Va detto, comunque, che nel corso degli anni si assistette alla formazione "ex-novo" di stormi come il ZG 1 ed il ZG 2 (già esistiti in precedenza, ma poi ridenominati o trasformati); nonché nacquero nuovi stormi Zerstörer tipo il ZG 101, a volte con dotazione promiscua di Bf 110, Ju 88 Kampfzerstörer e Me 410.
Unità di Origine | Periodo Trasformazione | Nuova unità | Comandante Gruppo | Nuova Base Operativa | Nuovi Bf 110 | Note |
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I./ZG 76 | settembre 1940 | II./NJG 1 | Major Walter Ehle (dal 06.10.40) | Deelen-Arnhem (Olanda) | D1/U1 | alla Caccia Notturna |
4./ZG 2 (ex ZG 52) | settembre 1940 | 4./NJG 3 | Hauptmann Günther Radusch | Schleswig (Germania) | D1/U1 | alla Caccia Notturna |
V.(Z)/LG 1 | ottobre 1940 | I./NJG 3 | Hauptmann Günther Radusch | Vechta (Germania) | D1/U1 | alla Caccia Notturna |
I./ZG 2 | novembre 1940 | 4./NJG 2 | Major Karl Hülshoff | Gilze Rijen (Olanda) | D1/U1 | alla Caccia Notturna |
distaccamento dalla III./ZG 76 | gennaio 1941 | I.(Z)/JG 77 | Hauptmann Johannes Janke | Kristiansand - Kjevik (Norvegia) | D | Misto con Bf 109E della 6./JG 77, associato I./JG 77 |
EGR 210 | aprile 1941 | I./SKG 210 | Hauptmann Karl-Heinz Stricker | Abbeville (Francia) | D,E | Cacciabombardieri |
III./ZG 76 | aprile 1941 | II./SKG 210 | Hauptmann Rolf Kaldrack | Stavanger - Sola (Norvegia) | C,D,E | Cacciabombardieri |
La Guerra nel Mediterraneo
Nel Fronte del Mediterraneo e in Italia, in particolare, i Bf 110 rimasero attivi dall'inizio del 1941 sino alla fine della Guerra. Questo teatro di operazioni fu particolarmente laborioso per gli equipaggi degli Zerstörer : per anni, furono costretti a frequenti spostamenti di base operativa; ad estenuanti missioni di pattugliamento a lungo raggio o ripartenze nella stessa giornata; e non di rado si ritrovavano a combattere in inferiorità numerica. Ciò era dovuto, fondamentalmente, allo scarso e piuttosto sparpagliato schieramento di Bf 110 nel Mediterraneo: dalle poche Staffeln Zerstörer disponibili, la Luftwaffe si aspettava un impegno costante e infaticabile. I rimpiazzi e i rinforzi per l'aviazione tedesca furono sempre lenti e tardivi nel giungere in Mediterraneo; soprattutto perché sia il Führer Adolf Hitler, che il Reichsmarschall Hermann Göring, inizialmente lo considerarono un teatro di guerra di importanza secondaria: soltanto quando iniziò l'invasione alleata dell' Italia, nel luglio 1943, il "Fronte Meridionale" acquisì improvvisamente notevole importanza ai loro occhi.
Balcani e Grecia
All'inizio del 1941, dopo le pesanti perdite nella Battaglia d'Inghilterra, la Zerstörerwaffe era impiegata esclusivamente in ruoli difensivi, anche per dare occasione ai Gruppen di ricostituire le forze. Tuttavia, il fallimento iniziale della campagna italiana di Grecia e l'atteggiamento diplomatico incerto della Jugoslavia indussero i tedeschi a progettare l'Invasione della Jugoslavia e della Grecia. Per l'offensiva, la Luftwaffe schierò complessivamente:
- 280 Bombardieri medi Do 17, Ju 88 ed He 111
- 240 Bombardieri in picchiata Ju 87 Stuka
- 280 Caccia monomotori Bf 109E
- 80 Zerstörer Bf 110
Agli 80 Zerstörer schierati nei Balcani, per supportare la fase iniziale dell'operazione si aggiunse, per qualche giorno, il III./ZG 26 presso Taranto, in Puglia. Questo Gruppe era già stato schierato in Sicilia e in Nord Africa, per aiutare gli alleati italiani nella Guerra del Mediterraneo.
Zona Operazioni | Division | Gruppe o Staffel | Comandante | Basi di partenza | Bf 110 | Totali | Servizio |
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Yugoslavia, Grecia | Fliegerfürer Arad, Arad, Romania | I./ZG 26 | Hauptmann Wilhelm Makrocki | Szeged | C, D, E | 33 | 30 |
Yugoslavia, Grecia | VIII. Fliegerkorps, Gorna Djunmaya, Bulgaria | II./ZG 26 | Hauptmann Ralph von Rettberg | Krainici | D, E | 37 | 25 |
Grecia | VIII. Fliegerkorps, Gorna Djunmaya, Bulgaria | 7./LG 2 | Oberstleutnant Günther Lohmann(?) | Sofia-Vrazdebna | E | 10 | 9 |
Yugoslavia | X. Fliegerkorps, Taranto, Italia | III./ZG 26 | Major Karl Kaschka | Taranto | D-3 | 48 | 40 |
Il 6 aprile 1941, il I./ZG 26 effettuò una missione di scorta bombardieri contro Belgrado e i Bf 110 dovettero scontrarsi contro i combattivi Bf 109E della Aviazione Jugoslava ; ex-caccia tedeschi venduti appena un anno prima dalla stessa Germania, nel tentativo di accattivarsi le simpatie del governo jugoslavo: cinque Bf 110 andarono persi, sebbene riuscirono ad abbattere due dei Bf 109E. Nella stessa giornata, il II./ZG 26 si scontrò con diversi Hawker Fury ed un paio di Bf 109E dell'Aviazione Jugoslava, abbattendo due Fury ed un Bf 109E, al prezzo di due Bf 110. Il III./ZG 26 colpì attraverso il Mare Adriatico e nei pressi di Sarajevo abbatté un Bf 109E ed un Ikarus IK-2 jugoslavi, senza perdite proprie [4]. Già l' 8 aprile, tuttavia, il III./ZG 26 dovette ritornare a Trapani, in Sicilia, dove era stato inizialmente schierato per aiutare la Regia Marina italiana nella Guerra del Mediterraneo; pertanto solo il I. e II./ZG 26 rimasero operativi nei Balcani. Le missioni di scorta ai bombardieri tedeschi furono normalmente effettuate dai Bf 110C, mentre i Bf 110E cacciabombardieri furono impiegati in supporto all'offensiva terrestre della Wehrmacht. Sin dal primo giorno di operazioni, la 7./LG 2 attaccò la Grecia, sotto la scorta dei propri BF 109E. Negli aeroporti militari grechi, era presente anche la Royal Air Force; essendo la Grecia una vecchia alleata dei britannici. Quindi, si ripresentarono occasioni di scontro con gli Hurricane, che tra il 10 aprile e il 14 aprile abbatterono un paio di Bf 110. La RAF in Grecia disponeva anche di altri tipi di aerei, quali ad esempio i bombardieri Bristol Blenheim e i caccia Gladiator. Ma a differenza di quanto accaduto nella precedente Battaglia d'Inghilterra, questa volta i reparti Bf 110 ebbero generalmente la meglio: ad eccezione del primo giorno, che vide le consistenti perdite subite contro i Bf 109E jugoslavi, per il resto della Campagna dei Balcani e di Grecia le missioni degli Zerstörer registrarono sempre buoni successi. Dal 15 settembre, l'Aviazione Jugoslava cessò le operazioni (il governo avrebbe firmato la resa due giorni dopo). I Bf 110E bombardarono e mitragliarono le forze terrestri nemiche; e il 19 aprile, il I. e II./ZG 26 si trasferirono nella ex-base aerea greca a Larissa, appena catturata, per avvicinarsi ad Atene e al Mare Egeo. Il giorno successivo, volando di scorta per una massiccia formazione di bombardieri tedeschi diretti contro Atene, la 5./ZG 26 abbatté cinque Hurricane perdendo due Bf 110, nei pressi del porto del Pireo. Il 21 aprile 1941, la Grecia firmò l'armistizio, anche se l'isola di Creta non era stata ancora occupata dai tedeschi. [4]
Creta
I preparativi tedeschi per l'invasione di Creta durarono un mese. Nel frattempo, in preparazione alla battaglia, la Zerstörerwaffe fu portata a 114 Bf 110. Il I. e II.ZG 26 furono trasferiti nella base aerea di Argos, dove furono raggiunti dal II.ZG 76; che dopo la Battaglia d'Inghilterra era stato schierato sulla difensiva nella Baia di Helgoland. Essendo i Bf 110 gli unici caccia strategici a lungo raggio di cui disponevano i tedeschi, furono largamente impegnati nelle missioni di attacco al suolo contro bersagli militari nell'isola di Creta, nonché anti-nave, specialmente contro le forze della Royal Navy. Queste operazioni comportarono la perdita di almeno 12 Bf 110 ad opera del fuoco contraereo nemico; mentre i caccia britannici in difesa di Creta erano soprattutto Gladiator e pochi Hurricane, che combatterono valorosamente. Andrebbe ricordato che tra le vittime causate dalla contraerea britannica vi fu, il 14 maggio, anche il Leutnant Sophus Baggoe; che sino a quel momento si era distinto nel dogfight tra tutti i piloti della Zerstörerwaffe, con l'abbattimento di 14 caccia nemici: fu abbattuto con il suo marconista mentre mitragliava l'aeroporto di Heraklion. Oltre alle perdite in missione subite in quei giorni, il 17 maggio la Zerstörerwaffe subì un cocente "scacco" ad opera dei Beaufighter del No. 262 Squadron, che attaccarono di sorpresa tre aeroporti catturati dai tedeschi: Hassani, Molaoi e Argos. In quest'ultimo, ben 13 Bf 110 furono mitragliati al suolo, dei quali tre distrutti.
Il 20 maggio 1941 i tedeschi lanciarono l' "Operazione Mercurio", l'invasione dell'isola di Creta condotta con forze paracadutate ed aviotrasportate. I Bf 110 ebbero un ruolo fondamentale nel fornire la scorta ravvicinata agli aerei da trasporto Ju 52 carichi di paracadutisti; ma nel frattempo proseguivano anche le operazioni di supporto tattico. Il giorno successivo, due Bf 110 andarono persi in azione, uno dei due pilotato dal Comandante di Gruppo Hauptmann Wilhelm Mackrocki, mentre attaccava una motonave da guerra britannica. Negli attacchi anti-nave durante la battaglia di Creta, il pilota di maggior successo fu il Leutnant Johannes Kiel del I./ZG 26, che affondò almeno tre motonavi nemiche, e ne danneggiò altrettante. Al termine della battaglia, che durò sino al 1 giugno, il II.ZG 76 rientrò in Germania per la difesa aerea del Reich, lasciando il III./ZG 26 quale solo Gruppe Bf 110 operativo nel teatro del Mediterraneo.
La missione in Iraq
Il 2 aprile 1941, un colpo di stato in Iraq avvicinò il Paese medio-orientale alle Potenze dell'Asse, poiché la Gran Bretagna era considerata un nemico comune; anche se non si giunse ad una vera alleanza. I tedeschi e gli italiani vollero offrire appoggio diplomatico e militare; ma infine soltanto i tedeschi si mossero, dopo che il 29 aprile i britannici ebbero lanciato l'attacco contro l'Iraq. Entro la prima metà di maggio, fu inviato in aiuto al Regno dell'Iraq il "Sonderkommando Junk", una piccola forza aerea tedesca composta da:
- tre Junkers Ju 90, dieci Junkers Ju 52 e nove Heinkel He 111 del 4./KG 4
- dodici Bf 110D-2 e sette Bf 110E-1 del 4./ZG 76
Con equipaggi e comando tedeschi, ma con gli aerei appositamente riverniciati con insegne irachene, questa forza speciale giunse a Mosul ; e partecipò alla Guerra anglo-irachena. I britannici disponevano nella zona di caccia Gladiator ed Hurricane, nonché bombardieri Blenheim.
I Bf 110 in Iraq effettuarono diverse missioni di attacco al suolo e un paio di missioni di scorta agli He 111 ; durante le quali abbatterono almeno due Gladiator. I britannici, comunque, godevano di superiorità di forze nella zona; e non furono affatto messi in difficoltà. Difatti, la missione tedesca in Iraq durò appena 10 giorni, poiché il "Sonderkommando Junk" non ricevette rinforzi; ne gli italiani inviarono tutti i caccia che avevano promesso. La contraerea e l'aviazione britanniche abbatterono alcuni Bf 110 ed He 111, quindi verso la fine di maggio i britannici bombardarono e mitragliarono ripetutamente la base aerea di Mosul, danneggiando al suolo vari aerei tedeschi. Già al 26 maggio, nessuno dei Bf 110 residui era più in condizioni di volare. I resti del "Sonderkommando Junk" furono quindi rimpatriati. [5]
Piccola curiosità: quando i britannici catturarono la base aerea di Mosul, tra i resti degli aerei tedeschi trovarono un Bf 110E-1 riparabile, il N° 4035. Rimesso in condizioni di volare, lo Zerstörer in cattività britannica fu denominato "The Belle of Berlin", per essere impiegato come aereo da ricognizione e comunicazione. Volò per oltre un anno con piloti britannici: dapprima con il No. 11 Squadron in Iraq, quindi con il No. 267 Squadron in Egitto, e infine con il No. 89 Squadron. "The Belle of Berlin" andò perso accidentalmente in un atterraggio di emergenza in Sudan, mentre effettuava un volo di trasferimento in Sud Africa.
Africa Settentrionale
Dopo la Campagna dei Balcani, l'unico Gruppe di Bf 110 che rimase stabilmente impegnato nella Guerra del Mediterraneo fu il III./ZG 26, che inizialmente era sparpagliato. Ai primi di giugno 1941, la 7a squadriglia del III./ZG 26 era basata in Sicilia, per offrire copertura aerea alla rotta navale tra l'Italia e la Libia, che era insidiata dalla presenza britannica nell'isola di Malta. Un'altra staffel, la 9./ZG 26 era dislocata nell'isola di Creta, per proteggere le rotte navali fra la Grecia e l'Italia o la Libia. Il resto del Gruppe, ovvero la 8./ZG 26, era già schierato in Africa Settentrionale dal 30 gennaio 1941. Comunque, nel corso degli oltre due anni e mezzo di presenza nel Mediterraneo, le tre Staffeln del III./ZG 26 cambiarono spesso le basi operative, sia a causa del carattere "pendolare" del fronte di guerra in Nord Africa, sia a causa della vastità del teatro delle operazioni. Le versioni di Bf 110 impegnate in battaglia furono soprattutto D ed E nel 1941 ; E ed F nel 1942 ; F e G nel 1943. La versione E fu impiegata intensivamente nel ruolo di cacciabombardiere, mentre le versioni D ed F furono impiegate principalmente nella scorta ai bombardieri, caccia libera ed intercettazione di bombardieri nemici. L'ultima versione G fu la più flessibile e configurabile, quanto ad armamenti ed accessori, e fu impiegata indifferentemente in tutti i ruoli.
Tobruk
La 8./ZG 26 ebbe sin da subito un impiego molto intenso: ricognizione armata, scorta bombardieri, caccia libera a lungo raggio, e supporto tattico per l' Afrika Korps. In particolare, per tutto il 1941, la 8./ZG 26 fu impegnata nell'aerea di Tobruk e Sidi el Barrani. La prima battaglia aerea tra i Bf 110 e la RAAF schierata in Nord Africa ebbe luogo il 19 febbraio 1941: gli Zerstörer, di scorta ad una squadriglia di Ju87 diretti contro bersagli a Tobruk, abbatterono due Hurricane perdendo un Bf 110.
Nei primi mesi in Nord Africa, la maggior parte delle perdite furono occasionali e per lo più imputabili alla contraerea nemica. Dalla metà di aprile, tuttavia, la Zerstörerwaffe in Libia fu progressivamente messa in seria difficoltà: sia perché la superiorità numerica dell'aviazione nemica iniziò a farsi sentire, sia per l'arrivo di un nuovo caccia nemico: il P 40 Tomahawk, che i britannici avevano ricevuto dagli americani tramite il programma Lend Lease. Il P 40 si rivelò un avversario molto competitivo: era più agile e veloce del Bf 110, oltre che abbastanza robusto e ben armato. I Bf 110 riuscirono ad abbattere diversi P-40, ma in generale il caccia statunitense riusciva ad avere la meglio. Ad esempio, il 30 giugno un gruppo di bombardieri Ju 87 Stuka furono attaccati dai P-40 del No. 250 Squadron. Nonostante gli Stuka fossero scortati da un gruppo misto di Bf 109, Fiat G.50 e Bf 110, i P-40 abbatterono almeno due bombardieri, un Bf 110 e un G.50, senza subire perdite proprie.
L'azione più brillante dei Bf 110 in Nord Africa fu archiviata il 15 luglio: i Bf 110 stavano volando in ricognizione avanzata per un gruppo di Ju 87, quando si imbatterono in almeno 12 Hurricane; quindi i tedeschi si posizionarono in un largo "cerchio difensivo". Nessun Bf 110 ne Ju 87 andò perduto, e l'Oberfeldwebel Richard Heller, sfruttando la potenza di fuoco del suo Bf 110, riuscì ad abbattere tre Hurricane in altrettanti minuti. Per questa impresa, unita ad altre vittorie già conseguite, Heller fu decorato con la croce di "Cavaliere della Croce di Ferro", diventando così il primo pilota del ZG 26 a ricevere quella decorazione nel teatro del Mediterraneo. Tralaltro, fra il maggio e l'agosto 1941, fu l'unica Staffel della ZG 26 a riscuotere vittorie aeree.
All'inizio del novembre 1941, tutto il III./ZG 26 fu concentrato in Africa Settentrionale, nella base aerea di Derna, per un totale di 83 Bf 110. Nel tentativo di contrastare l'ammassamento delle forze nemiche, che evidentemente si stavano preparando ad un'operazione in grande stile, i Bf 110 e i bombardieri tedeschi puntarono direttamente sugli aeroporti avversari, che però risultarono ben difesi. Il 15 novembre, ad esempio, una squadriglia di Ju 88 scortata da una di Bf 110 furono intercettate da un intero gruppo Hurricane, il No. 33 Squadron. Gli Zerstörer furono salvati grazie al provvidenziale intervento dei poco lontani Bf109F del I./JG 27, che fungevano da scorta d'alta quota; ma tre Bf 110 furono comunque abbattuti dal fuoco contraereo della base britannica. I mesi successivi proseguirono su questo tono, con perdite giornaliere, poiché dal 18 novembre i britannici lanciarono l' Operazione Crusader per conquistare la Cirenaica. Avendo schierato, per l'offensiva, circa il doppio degli aerei di cui disponevano le forze dell'Asse nella zona, i britannici sembrarono inarrestabili. Oltre al problema dell'inferiorità numerica, per il ZG 26 risultò micidiale la combinazione dei caccia nemici Hurricane e P 40; e gli Zerstörer subirono pesanti perdite nei combattimenti aerei. Tra i caduti, il 4 dicembre vi fu il Comandante di Gruppo Major Kaschka. Rimpiazzato dallo Hauptmann Steinberger, questi cadde a sua volta il 24 dicembre. Quella che per il Bf 110 stava per diventare una riedizione della Battaglia d'Inghilterra in Nord Africa, giunse alla conclusione alla fine di dicembre. L' "Operazione Crusader" esaurì il suo slancio anche perché i britannici dovettero dirottare parte delle forze dall'Africa in Malesia, per contrastare la nuova offensiva dei Giapponesi nell'Oceano Pacifico che avrebbe poi condotto alla Battaglia di Singapore.
El Alamein
Dopo aver sopportato l'urto dell' Operazione Crusader, la 8./ZG 26 fu costretta a rimpatriare temporaneamente per rimpiazzi, causa eccesso di perdite; per poi unirsi alla 7a e 9./ZG 26, tutte trasferite a Catania, in Sicilia, poiché bisogno dei Bf 110 per la copertura aerea delle rotte navali e per la scorta di bombardieri diretti contro Malta. Soltanto il 24 maggio 1942 l'intera III./ZG 26 si ritrovò nuovamente a Derna, dopo avere ricevuto aerei e piloti di rimpiazzo; per supportare la progettata offensiva dell' Afrika Korps che avrebbe dovuto conquistare l'Egitto. Per due mesi, i Bf 110 furono nuovamente impegnati a fondo in missioni di scorta a bombardieri Ju 88 e Ju 87, missioni di attacco al suolo ed occasionalmente caccia notturna; poiché i bombardieri britannici colpivano anche di notte. In questo ruolo, si distinse l' Oberleutnant Alfred Wehmeyer, con l'abbattimento di tre Wellington. I P 40, che tralaltro stavano migliorando qualitativamente nella nuova versione Kittyhawk, rimanevano un serio ostacolo per gli Zerstörer. Ma essendo questi i migliori caccia multiruolo a lungo raggio di cui disponeva la Luftwaffe in Africa Settentrionale, il loro impiego fu obbligato, e le perdite di Bf 110 tornarono a salire. Dopo la riconquista di Tobruk da parte dell'Asse, ai primi di giugno, la RAF reagì con una potente offensiva aerea, per coprire la ritirata delle truppe britanniche. Per rinforzare i ranghi, a causa della lentezza e scarsità di rimpiazzi dalla Germania, la 8./ZG 26 fu infine costretta a "prendere in prestito" i meno armati Bf 110C-5, in dotazione alle squadriglie da fotoricognizione della Luftwaffe in Nord Africa.
Il 1 luglio iniziò la prima battaglia per El Alamein; e gli equipaggi dei Bf 110 della III./ZG 26, oltre a doversi misurare con gli Hurricane e i P 40, si scontrarono per la prima volta anche con i nuovi arrivati Spitfire Vc: dotati della stessa potenza di fuoco degli Zerstörer, risultarono essere ancora più agili e veloci dei primi Spitfire incontrati durante la Battaglia d'Inghilterra. Considerando i precedenti contro gli Spitfire in quella sanguinosa battaglia del 1940, nonché le perdite sofferte contro i P 40 sin dall'autunno 1941, il Comando locale della Luftwaffe decise infine di rimuovere i Bf 110 dagli ormai troppo rischiosi ruoli di scorta bombardieri e caccia libera; impiegando la III./ZG 26 esclusivamente nel ruolo di intercettori di bombardieri nemici o di appoggio tattico alle forze terrestri, ma comunque sempre sotto la scorta di caccia monomotori amici, come i Bf 109F o gli italiani Macchi MC.202. Grazie alla loro protezione, i Bf 110 impegnati ad El Alamein riuscirono ad effettuare con successo molte missioni di attacco al suolo. Tra l'altro, la 8./ZG 26 disponeva ancora di tre Bf 110C-6 con cannone anticarro da 30mm, che sino ad allora si erano rivelati molto utili per distruggere i mezzi corazzati nemici.
All'inizio di agosto, il fronte in Nord Africa sembrava nuovamente stabile; e il III./ZG 26 fu nuovamente diviso: la 8./ZG 26 rimase a Derna, impegnata in missioni di supporto tattico e intercettazione bombardieri intorno ad El Alamein; mentre le altre due Staffeln (complessivamente 46 Bf 110) furono richiamate frettolosamente a Creta, a causa della comparsa di una nuova minaccia alleata: i quadrimotori americani B-24 Liberator, che agivano come bombardieri a lungo raggio anti-nave, partendo dalle loro basi in Palestina. Il 21 agosto 1942 i Bf 110 basati a Creta, scortando un convoglio navale, si scontrarono per la prima volta con i B-24 Liberator, riuscendo ad abbatterne due senza subire perdite. Anche gran parte dei successivi scontri si conclusero a favore dei Bf 110, nel rapporto fra vittorie aeree e perdite subite: nonostante fossero robusti e ben armati, i quadrimotori nemici, inviati in missione anti-nave, venivano spesso sorpresi in formazione sparpagliata; e ciò non aiutava i loro mitraglieri ad organizzare una mutua difesa.
Nel frattempo, la 8./ZG 26 si era stabilizzata nel ruolo di supporto tattico per l'Afrika Corps, effettuando quasi esclusivamente missioni di bombardamento e mitragliamento. Dal 23 ottobre, iniziò la Seconda battaglia di El Alamein; ed oltre alle missioni anticarro, i Bf 110 furono impiegati anche in coraggiose missioni di assalto diretto agli aeroporti nemici, nel tentativo di indebolire la forza aerea nemica. Tuttavia, i compiti da svolgere erano decisamente troppi, per l'esiguo numero di Zerstörer della 8./ZG 26 rimasti in campo; pertanto fu richiamata a Derna anche la 7./ZG 26. Questa Staffel si fece carico, tra l'altro, di effettuare la scorta a numerose missioni di rifornimento effettuate da Ju 52 provenienti dalla Grecia per il Nord Africa, scontrandosi soprattutto con Beaufighter. Ma, nonostante gli sforzi della Luftwaffe e della Regia Aeronautica, i britannici ebbero la meglio e il 5 novembre le forze dell'Asse iniziarono la ritirata.
Dall'Egitto alla Tunisia
Le sorti della Guerra nel Mediterraneo volsero decisamente a favore degli Alleati dall' 8 novembre1942, quando gli statunitensi misero in atto l'Operazione Torch, l'invasione del Marocco e dell'Algeria. Le forze italiane e l'Afrika Korps, già in rotta verso Ovest lungo la costa settentrionale tra Egitto e Libia, furono così prese tra due fuochi. L'intera Luftwaffe in Nord Africa fu impegnata nel coprire la ritirata delle truppe dell'Asse da est. Tobruk fu riconquistata dalle forze britanniche il 13 novembre; pertanto le squadriglie della ZG 26 dovettero cambiare basi aeree. Diversi Schwarme (elementi di Staffeln, tipicamente di 4-8 Bf 110) furono distaccati a Biserta, Sousse e Tunisi; mentre gran parte della III./ZG 26 tornò a Trapani, in Sicilia.
Un rinforzo giunse dai nuovi Me 210 del III./ZG 1, basati a Catania in Sicilia, che il 19 novembre iniziarono a cooperare con i Bf 110 basati a Creta, per missioni di ricognizione armata lungo le coste libiche. Tuttavia i nuovi Zerstörer, contrariamente alle aspettative, non si rivelarono più validi del Bf 110, nel combattimento contro i caccia monomotori britannici, e si registrarono perdite equivalenti sia nella III./ZG 26 che nel III./ZG 1. Comunque, nella stessa base aerea presso Catania, giunsero anche i Bf 110G-2 del II./ZG 1.
L'arrivo degli statunitensi significò anche l'arrivo di nuovi tipi di aerei nemici, quali il P-38, il B-25 ed il B-26. Dal gennaio 1943, il Nord Africa e la porzione di Mare Mediterraneo compresa fra la Tunisia e Creta divennero un teatro di battaglie aeree senza speranza per la Luftwaffe. Sia i Bf 110 che i Me 210 erano regolarmente impegnati nella scorta di convogli navali ed aerei, assolutamente vitali per il rifornimento delle truppe dell'Asse in Africa; ma le Zerstörer Staffeln, nei migliori casi, riuscivano ad abbattere tanti aerei nemici quanti ne perdevano; senza mai riuscire, comunque, ad evitare l'affondamento di qualche nave o l'abbattimento di qualche aereo da trasporto. In particolare, la combinazione di bombardieri USAAF in attacco anti-nave scortati da P-38, si dimostrò sempre durissima da affrontare: ad esempio, il 3 febbraio la scorta di quattro Bf 110 ad un piccolo convoglio di petroliere finì con l'abbattimento di tre Zerstörer, ed un unico rientrato alla base seriamente danneggiato; senza alcuna vittoria aerea. I successi dei Bf 110, in quel teatro, divennero quindi molto rari. Una delle poche vittorie fu colta il 17 marzo, quando nove bombardieri britannici Beaufort in missione anti-nave, pur scortati da Beaufighter, furono colti di sorpresa da quattro Bf 110 (di base a Trapani): cinque dei bombardieri britannici furono abbattuti. Ma queste rare vittorie venivano messe in ombra da cocenti sconfitte, come quella subita il 5 aprile: una piccola flotta di aerei da trasporto Ju 52 diretti a Tunisi, scortata da sei Bf 110 e 12 caccia italiani, fu intercettata da due gruppi di P-38 (oltre 40 caccia): almeno 14 Ju 52 e due Bf 110 furono abbattuti.
I P-38 non risultarono essere molto più agili dei Bf 110: il P-38 era effettivamente più agile sopra gli 8000 metri di quota, ma a quote più basse la manovrabilità dei due aerei era molto simile; e nel teatro del Mediterraneo la maggior parte degli scontri aerei avvennero da un massimo di 6000 metri fino a rasoterra. I P-38, tuttavia, avevano un deciso vantaggio sul Bf 110 in termini di accelerazione, velocità massima orizzontale e velocità di salita; e i piloti americani seppero sempre sfruttare questi vantaggi. Soltanto i piloti di Bf 110 più esperti riuscivano ad ingaggiare un dogfight contro i P-38 con sufficienti possibilità di successo. A mano a mano che la morza alleata si stringeva sulla Tunisia, comunque, i più temuti caccia monomotori nemici ad elevate prestazioni giunsero a portata di azione; e le conseguenze furono ancora più dolorose per la Luftwaffe. Il 18 aprile avvenne il cosiddetto "Massacro della Domenica delle Palme": una flotta di almeno 60 aerei da trasporto Ju-52, partita da Tunisi per tornare in Sicilia, scortata da Bf 110G-2 del II./ZG 1 e Bf 109 della JG 27, fu intercettata da vari gruppi caccia alleati che comprendevano P-38, P-40 e Spitfire V: complessivamente, ben 24 Ju-52 furono abbattuti ed altri 35 risultarono danneggiati, mentre della scorta caddero un Bf 110 e nove Bf 109.
Ma nonostante gli esiti scoraggianti di molte missioni, la Luftwaffe persistette in ruoli offensivi in Tunisia, per coprire la ritirata delle truppe amiche. Il 1 maggio, 15 Bf 110 del II./ZG 1 furono inviati in caccia libera presso Capo Bon: tre furono abbattuti, senza che la squadriglia riportasse alcuna vittoria. Quella che ormai era divenuta una lotta esclusivamente in perdita per il controllo del Nord Africa, si concluse infine il 14 maggio 1943, con la capitolazione delle ultime forze dell'Asse in Tunisia.
Italia
Gli Zerstörer giunsero per la prima volta nelle basi aeree italiane nel dicembre 1940, e la loro presenza in Italia si estese per tutta la successiva durata del conflitto mondiale, se si considerano anche i pochi Bf 110C-3 prima in carico alla Regia Aeronautica, poi in carico all'Aeronautica Nazionale Repubblicana. La presenza stabile dei Bf 110 della Luftwaffe in territorio italiano durò quantomeno fino all'autunno 1943.
l'assedio di Malta
L'isola di Malta, roccaforte aero-navale britannica nel Mare Mediterraneo, fu oggetto di pesanti bombardamenti per ben tre anni, condotti sia dalla Regia Aeronautica che dalla Luftwaffe. Il 14 dicembre 1940 i Bf 110 del X. Fliegerkorps (comprendente il III./ZG 26) presero base a Palermo e Trapani, in Sicilia, sia per scortare le ondate di bombardieri italiani e tedeschi diretti contro Malta, sia per effettuare operazioni aero-navali, di scorta ai convogli amici o attacco alle navi nemiche. Nel corso degli anni successivi, le Staffeln del III./ZG 26 si sarebbero periodicamente alternate in questa base siciliana, e dall'inizio del 1943 anche una parte del ZG 1 sarebbe giunta in Sicilia, a Catania. La zona di mare fra il Canale di Sicilia, Malta e il Mar Ionio furono intensamente pattugliate dai Bf 110, in particolare fra l'inizio del 1941 e il giugno 1943.
La prima missione della III./ZG 26 contro Malta avvenne il 16 gennaio 1941, quando 20 Bf 110 scortarono 17 Ju 88 diretti a colpire la portaerei HMS Illustrious, ancorata nel porto dell'isola per riparazioni [6]. Malta dipendeva strettamente dai rifornimenti britannici via mare; e riceveva gli aerei di rinforzo direttamente dalle portaerei britanniche.
Al 22 febbraio 1941, risultavano complessivamente assegnati in Sicilia 40 Bf 110D-3; una variante specializzata nelle missioni a lungo raggio sul mare. Malta era l'obiettivo di molte delle missioni di scorta bombardieri effettuate dai Bf 110 di base in Sicilia: oltre ad essere ben difesa da artiglierie contraeree, l'isola presentava la minaccia delle squadriglie caccia britanniche Gladiator e Hurricane; che agivano non solo per difesa, ma svolgevano anche missioni di intercettazione contro le flotte degli aerei da trasporto italiani e tedeschi, che facevano la spola tra la Sicilia e il Nord Africa per rifornire le truppe dell'Asse. Se all'inizio del 1941 la forza di Bf 110 in Sicilia era sembrata sufficiente allo scopo, dal marzo tuttavia, a causa della necessità di trasferire buona parte della ZG 26 in Nord Africa, rimase a Trapani la sola 9./ZG 26; che contava 15 Bf 110 e rimase in Sicilia sino ai primi di novembre. Con il passare dei mesi, il lavoro dei pochi Zerstörer si rivelò sempre più difficile: dalla metà del 1941, iniziarono ad arrivare a Malta gli Hurricane II muniti di cannoni, i caccia pesanti Beaufighter e i bombardieri Blenheim.
Fortunatamente per gli Zerstörer, Malta rientrava geograficamente nel raggio di azione anche di diverse squadriglie di caccia monomotori Bf 109 e caccia italiani basate in Sicilia, che garantirono aiuto ai Bf 110, riducendo le possibilità di perdite. Tuttavia, entro la fine dell'anno, circa il 60% delle navi da trasporto italiane e tedesche, che tentarono di fare la spola tra l'Italia e il Nord Africa, furono seriamente danneggiate o affondate dalle forze aero-navali britanniche di base a Malta. Pertanto, all'inizio del 1942 la Luftwaffe decise di intensificare la campagna di bombardamenti contro l'isola. A tale scopo, dal gennaio sino ai primi di maggio, tutto il III./ZG 26 fu trasferito a Catania, sia per effettuare la scorta ai bombardieri che per garantire una migliore copertura alle rotte di rifornimento per il Nord Africa. Tra le vittime dei Bf 110 vi furono soprattutto caccia pesanti Beaufighter, bombardieri Blenheim e Martin Maryland; le perdite furono abbastanza modeste. L'azione più significativa avvenne il 21 marzo, quando gli Zerstörer assaltarono direttamente, nel ruolo di cacciabombardieri, la base aerea di Takali: intercettati dagli Hurricane, lo scontro finì con il danneggiamento dell'aeroporto, un caccia britannico abbattuto e nessun Bf 110 perso.
Alla fine di aprile 1942, Hitler e Mussolini concordarono che un'eventuale invasione di Malta (per la quale fu preparato un piano, l'Operazione C3) si sarebbe effettuata dopo l'offensiva dell'Asse in Africa Settentrionale. Quindi, verso la fine di maggio il III./ZG 26 abbandonò la Sicilia, per supportare l'offensiva in Africa; ma vi fu un'occasionale ritorno della 8./ZG 26, trasferita da Creta, in concomitanza della Operazione Pedestal a metà agosto: per l'occasione, i Bf 110 furono inviati temporaneamente a Palermo. Il pomeriggio dell'11 agosto, la 8./ZG 26 scortò i bombardieri He 111 del KG 26 che, nel ruolo di aerosiluranti, tentarono di colpire le navi britanniche. I Bf 110 vennero in contatto con i Sea Hurricane della portaerei di scorta al convoglio navale, riuscendo ad abbattere due dei caccia britannici al prezzo di uno Zerstörer, ma senza perdite per gli He 111. Complessivamente, ben nove delle 14 navi di rifornimenti furono affondate dagli attacchi aerei della Luftwaffe e della Regia Aeronautica; ma le sole cinque navi che giunsero a Malta furono comunque sufficienti ad aiutare l'isola a resistere ancora. I Bf 110 lasciarono nuovamente la Sicilia e tornarono solo dopo alcuni mesi, all'inizio del 1943; ma a quel punto le forze dell'Asse non erano più in grado di effettuare un'invasione dell'isola.
La difesa della Sicilia
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Il Fronte Orientale
Nei primi anni di operazioni sul Fronte Orientale i caccia sovietici non erano qualitativamente temibili quanto quelli incontrati nei cieli britannici nel 1940: la Zerstörerwaffe ebbe occasione di conseguire notevoli successi, specie nel ruolo di "Artiglieria Volante" a supporto della Wehrmacht.
Operazione Barbarossa
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Operazione Blu
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Stalingrado
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Kursk
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La lunga ritirata
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La Difesa del Reich
Nell'agosto 1942 la Ottava USAAF arrivò in Gran Bretagna, con i suoi bombardieri quadrimotori B-17 Flying Fortress, per iniziare ad effettuare missioni diurne di Bombardamento strategico contro gli impianti industriali in Germania e nei territori occupati dal Terzo Reich, per distruggere la produzione bellica tedesca. Per fronteggiare la nuova minaccia, la Luftwaffe pensò subito ai Bf 110 G-2, in quanto erano Zerstörer sufficientemente robusti ed armati per affrontare i bombardieri strategici USAAF; pertanto le commissioni alle industrie aeronautiche tedesche salirono notevolmente.
Dalla primavera del 1943, i gruppi ZG impiegarono nuovi massicci armamenti (cannoni da 30 mm o 37 mm, razzi Wfr. Gr. 21 cm) nel ruolo di "Pulkzerstoerer", ovvero "Distruttori di Formazioni di Bombardieri". Questo fu l'anno più fruttuoso per il Bf 110 come intercettore diurno di bombardieri pesanti; quando i bombardieri strategici USAAF volavano ancora senza alcun caccia di scorta; sebbene molte perdite si ebbero comunque ad opera del fuoco difensivo dei bombardieri nemici. Inoltre, dall'estate 1943 il Bf 110 iniziò ad essere affiancato dal suo successore e più moderno Messerschmitt Me 410.
Dall'inizio del 1944, il Bf 110 entrò nel secondo periodo più duro e difficile della sua carriera come Zerstörer, dopo quello vissuto durante la Battaglia d'Inghilterra del 1940. Dal gennaio 1944, infatti, la sempre più massiccia presenza di caccia di scorta alleati, ad elevate prestazioni, al fianco dei sempre più numerosi bombardieri strategici USAAF, inflissero gravi perdite a tutte le unità Bf 110. Le battaglie aeree del 1944 furono le più massacranti: entrambi i lati in conflitto perdevano centinaia di aerei al mese, ad un ritmo pauroso; e in particolare i tedeschi non potevano attingere ad una crescente riserva di uomini e velivoli, come potevano invece vantare gli Alleati: nel giugno 1944 un solo Zerstoerer Gruppe Bf 110 da caccia diurna (il II/ZG1) era ancora rimasto attivo sul Fronte Occidentale; e fu sciolto entro la fine dell'estate. I restanti Bf 110, schierati all'interno del Reich, continuarono ad operare esclusivamente nel ruolo di caccia notturni sino alla fine della Guerra in Europa, nel maggio 1945.
Gennaio - Maggio 1943
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Giugno - Agosto 1943
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Agosto - Dicembre 1943
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Gennaio 1944
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Febbraio 1944
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Marzo 1944
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Aprile - Giugno 1944
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La fine della Zerstörerwaffe
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Fonti e Note
Questa relazione storica è parte integrante di:
Le Fonti Principali in base alla quali è stata scritta questa Voce sono:
- (IT) Giampiero Piva, Nico Sgarlato, Angelo Falconi, "I Distruttori - Me.110 - Me.210/410 - Ju.88C - Do.335", Delta Editrice, 1997, Parma
- (IT) Gianpiero Piva, "Aerei nella Storia", n°36 giugno-luglio 2004, West-Ward Edizioni, Parma. (Rivista specializzata)
- (EN) John Weal, "Messerschmitt Bf 110 Zerstörer Aces of World War 2", Osprey Publishing, 1999, Oxford (UK) - ISBN 1-85532-753-8
- (EN) Jerry Scutts, "Luftwaffe Night Fighter Units 1939-45", Osprey Publishing, 1978, London. ISBN 0-85045-232-5
- (EN) Ron Mackay, "Messerschmitt Bf 110", The Crowood Press Ltd, 2000 - ISBN 1-86126-313-9
- ^ john J. Vasco, "Zerstörer", Volume 2, Classic Publications, 2007 - ISBN 190322358X, 9781903223581
- ^ http://www.ww2.dk/ - URL consultato il 12-12-2009
- ^ (EN) John Weal, "Messerschmitt Bf 110 Zerstörer Aces of World War 2", Osprey Publishing, 1999, Oxford (UK) - ISBN 1-85532-753-8
- ^ a b c (EN) Christopher F. Shores,Brian Cull,Nicola Malizia, "Air war for Yugoslavia, Greece, and Crete, 1940-41", Grub Street, 1987 - ISBN ISBN 0948817070, 9780948817076
- ^ (EN) Franz Kurowski, "The Brandenburger commandos: Germany's elite warrior spies in World War II" ,Stackpole Books, 1997, USA - ISBN 978-0-8117-3250-5
- ^ Christopher Shores,Brian Cull,Nicola Malizia, "Malta: The Hurricane Years, 1940-41", Grub Street, 1987 - ISBN 0948817062, 9780948817069
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Messerschmitt Bf 110 Zerstörer (impiego operativo - parte 2)
Collegamenti esterni
- (EN) Maksim Starostin, Messerschmitt Bf 110; 1936, in Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 20 ago 2009.
- (DE) Bert Hartmann, Messerschmitt Bf 110, in LuftArchiv.de, http://www.luftarchiv.de, 3 ott 2007. URL consultato il 5 ott 2009.