Portiere (calcio)
Il pericolo lontano è ancora, ma se in un nembo s’avvicina
oh allora una giovane fiera s’accovaccia e all’erta spia»
Il portiere è quel giocatore del calcio che ha il compito di difendere la porta della propria squadra. A tal fine il regolamento gli dà la facoltà di giocare il pallone con qualsiasi parte del proprio corpo, incluse le mani. Tale prerogativa è garantita tuttavia solo nella propria area di rigore. Fuori da tale area, il portiere è tenuto a giocare la palla come ogni altro suo compagno di squadra.

Il Regolamento del giuoco del calcio (articolo 3) non prescrive l’obbligo di schierare un portiere. Esso prevede solo che per ogni squadra schierata in campo non possa esservi mai più di un giocatore - fissato all’inizio del gioco - che abbia facoltà di giocare il pallone con le mani, e che tale giocatore debba essere identificato con un abbigliamento diverso da quello dei suoi compagni di squadra. Sebbene la cosa sia inusuale, al portiere è permesso durante lo svolgimento del gioco di scambiare il ruolo con uno dei suoi compagni in campo. Tale scambio deve tuttavia avvenire a gioco fermo, previa comunicazione all’arbitro e scambio delle tenute di gioco onde identificare il nuovo portiere.
Disciplina del ruolo del portiere
Il ruolo di portiere non implica differenti valutazioni disciplinari da parte dell’arbitro, eccezion fatta, ovviamente, per la facoltà di toccar la palla con le mani nell’area di rigore.
Commette un’infrazione punibile con un calcio di punizione indiretto (articolo 12) il portiere che:
- impieghi più di 6 secondi per cedere il pallone oppure, una volta ceduto, lo tocchi nuovamente prima che esso sia stato toccato da un qualsiasi altro giocatore;
- tocchi con le mani il pallone volontariamente passatogli con il piede da un proprio compagno;
- tocchi con le mani il pallone ricevuto da un proprio compagno su rimessa dalla linea laterale.
Tali norme hanno lo scopo di disincentivare l’adozione di atteggiamenti ostruzionistici da parte di una o entrambe le squadre, e di scoraggiare la perdita di tempo con palla in gioco (cosa questa che non darebbe diritto a recuperi oltre il novantesimo minuto di gioco).
Sono fatte salve le maggiori sanzioni che l’arbitro vorrà applicare (es. ammonizione per punire il tentativo di rallentare il gioco, ammonizione o eventuale espulsione per punire il fallo su giocatore avversario lanciato verso la rete con più o meno chiara occasione di realizzare un goal, etc.), che non differiscono da quelle applicabili a qualsiasi altro giocatore della squadra.
Abbigliamento e attrezzatura
Il portiere deve vestire un completo che lo distingua dai suoi compagni di squadra, dagli avversari e dalla terna arbitrale, come specificato anche dal regolamento FIFA. Sull'abbigliamento possono essere presenti protezioni morbide che proteggano parti del corpo come i gomiti, i fianchi e nel caso l'estremo difensore indossi un pantalone lungo, le ginocchia. Al portiere è permesso indossare guanti, in modo da migliorare la presa sul pallone e proteggere le mani da infortuni, anche con apposite protezioni poste al loro interno.
La figura del portiere nella cultura popolare
Il portiere è una figura avulsa dal resto della squadra. Essendo stanziale, egli è dedito alla protezione di una zona ben definita del campo, quella degli ultimi sedici metri di gioco, della quale è - o dovrebbe essere - il padrone assoluto. Questa peculiarità ha spinto non pochi poeti e scrittori a sottolineare la sua solitudine. Inoltre, sebbene nell’immaginario collettivo il portiere sia un giocatore altamente spettacolare e, in qualche misura, istrionico, al contrario tale ruolo deve trasmettere tranquillità a tutta la difesa.
Il primo portiere di caratura mondiale fu senza dubbio lo spagnolo Ricardo Zamora, chiamato il Divino, dotato di uno stile plastico ma sicuro. Nel dopoguerra, portieri di assoluto valore furono il sovietico Lev Jašin, detto il Ragno Nero per via del colore della sua tenuta di gioco, l’inglese Gordon Banks detto Banks of England, ritenuto da molti osservatori il miglior portiere della storia del calcio d’Oltremanica; il tedesco “Sepp” Maier, l’italiano Dino Zoff e l’argentino Ubaldo Matildo Fillol detto el Pato (l’anatra).
Gli anni Settanta videro fiorire una generazione di portieri dallo stile più disinvolto rispetto a quello, molto freddo e formale, di estremi difensori come Zoff e Maier. Tra tutti si ricordano lo svedese Ronnie Hellström, dalla grande tecnica ma dall’atteggiamento guascone in campo e fuori, e l’olandese Jan Jongbloed, famoso per lasciare spesso la porta e proporsi al rilancio come libero aggiunto, e per giocare in porta con il numero 8 sulle spalle. In tempi più recenti un portiere che richiamava l’estro e l’esuberanza dei suoi colleghi di vent’anni prima fu certamente il colombiano René Higuita, che in campo si esibiva talora con la parata cosiddetta "dello scorpione" (appoggiandosi sulle mani e respingendo il pallone con i talloni uniti).
Sebbene vi siano sempre stati portieri specializzati nel tirare rigori, è abbastanza raro trovare il nome di un estremo difensore nella categoria dei gol fatti piuttosto che subìti. Ancor più raro, se non singolare, è trovare portieri che abbiano segnato in occasioni diverse dal calcio di rigore. Il brasiliano Rogério Ceni è il portiere che detiene il singolare record di gol segnati in carriera: 83. Dietro di lui un altro sudamericano, il paraguayano José Luis Chilavert, recentemente ritiratosi, con 62. Chilavert tuttavia detiene il record di goal segnati in un singolo incontro (3, tutti su calcio di rigore).
Relativamente all'Italia il portiere con più gol all’attivo è Sentimenti IV con 8 marcature, tutte su calcio di rigore, seguito da Antonio Rigamonti, estremo difensore del Como, con 3 (anch’esse su rigore). Ma si fanno segnalare, soprattutto, Michelangelo Rampulla che, quando giocava nella Cremonese segnò nel 1992 un goal di testa all’Atalanta, e Massimo Taibi che, in Reggina - Udinese del 1º aprile 2001 pareggiò all’ultimo minuto di gioco il gol dei friulani. Quelle di Rampulla e di Taibi sono tuttora le uniche due reti segnate su azione in serie A da un portiere. Si potrebbe citare anche Francesco Toldo, decisivo nell'azione del pareggio allo scadere in Inter-Juventus 1-1 della stagione 2002/2003 ma il gol fu attribuito a Christian Vieri poiché dopo il tiro decisivo del portiere su un azione di calcio d'angolo la palla fu toccata dall'attaccante neroazzurro poco prima di finire in porta. Infine, Marco Amelia, del Livorno, il 2 novembre 2006 a Belgrado, all’88° minuto dell’incontro di Coppa UEFA contro il Partizan Belgrado (terminato 1-1), divenne il primo portiere italiano a segnare su azione in una competizione internazionale.
Nel marzo 2007 il portiere del Tottenham Hotspur e della Nazionale inglese Paul Robinson, durante un incontro di Premier League contro il Watford, realizzò un gol su calcio di punizione diretto dalla distanza di 75 metri dalla porta avversaria. Nel campionato 1981/82 di C/2 in Italia il portiere del Bancoroma Jankole Igor segnò direttamente su rinvio dalla propria porta.
Per quel che riguarda l'imbattibilità, il record per la Serie A è detenuto da Sebastiano Rossi: nella stagione 1993/94, nella porta del Milan, mantenne la porta inviolata per 929 minuti. Il record assoluto del calcio professionistico italiano è tuttavia detenuto da Emmerich Tarabocchia che, nella stagione di Serie C 1974/75, mantenne la porta del Lecce imbattuta per 1.791 minuti.
A livello dilettantistico, in Italia il record di imbattibilità spetta ad Andrea Lodovini, nel campionato di Promozione 1988/89 tra i pali della Sestese inviolata per 2.243 minuti. [1]
A livello mondiale il record assoluto di inviolabilità di un portiere professionista è detenuto dal brasiliano Geraldo Filho Mazarópi, che nel campionato 1977/78 mantenne la porta del Vasco da Gama imbattuta per 1.816 minuti.
Secondo una classifica dell'IFFHS (International Federation of Football History and Statistics) Lev Jašin viene considerato il miglior portiere del XX secolo; Jašin, che può vantare anche un campionato nazionale sovietico nell' hockey su ghiaccio, è l'unico portiere ad aver vinto il Pallone d'oro (1963), il celebre premio assegnato al miglior calciatore dell'anno. Nel 1994, in suo onore, la FIFA istituì il Premio Yashin da destinare al miglior portiere in ogni edizione del Campionato mondiale di calcio.
Note
Collegamenti esterni