Oscar Luigi Scalfaro
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Mandato Presidenziale: | dal 25 maggio 1992 al 15 maggio 1999 quando si dimette |
Elezione: | al sedicesimo scrutinio con 672 voti su 1.002 |
Predecessore: | Francesco Cossiga (Giovanni Spadolini ad interim) |
Successore: | Carlo Azeglio Ciampi (Nicola Mancino ad interim) |
Data di Nascita: | 9 settembre 1918 |
Luogo di Nascita: | Novara |
Moglie: | Maria Inzitari (1924-1944) |
Professione: | Politico - Magistrato |
Partito politico: | Democrazia Cristiana |
Oscar Luigi Scalfaro (Novara, 9 settembre 1918) è un uomo politico italiano.
Cresciuto in ambienti cattolici, sin da giovanissimo partecipò all'attività dell'Azione Cattolica, in un età in cui veniva perseguitata dal Fascismo, esperienza che tuttora richiama indossandone la spilla distintiva. Durante la lotta partigiana, ebbe contatti con il mondo degli antifascisti.
Si laureò in Giurisprudenza nel 1941 all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed entrò in magistratura l'anno successivo. Durante tale periodo ebbe a richiedere da pubblico ministero una condanna a morte, che in seguito sarebbe stata rievocata suscitando un'animata polemica politica.
Lasciò la toga per la politica nel 1946: a Torino per la Democrazia Cristiana fu eletto, fra i più giovani, nell'Assemblea Costituente per la definizione di una nuova Carta Costituzionale, in seguito sarebbe stato eletto deputato ininterrottamente fino al 1992, quando, durante la sua presidenza della Camera dei Deputati, fu eletto Presidente della Repubblica.
Egli è stato l'unico Capo dello Stato della storia d'Italia a non aver nominato nessun senatore a vita.
Le cariche
- 1954
- Sottosegretario al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale nel Governo Fanfani I
- Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed allo spettacolo nel Governo Scelba
- 1955, Sottosegretario al Ministero di Grazia e Giustizia nel Governo Segni I
- 1957, tale nel Governo Zoli
- 1959, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Segni II
- 1960, tale nel Governo Tambroni e nel Governo Fanfani III
- 1963
- Vice Presidente della Commissione di inchiesta parlamentare sul fenomeno della mafia
- Presidente della Giunta delle Elezioni della Camera dei Deputati
- 1965, Vice Segretario Politico della Democrazia Cristiana
- 1966, Ministro dei Trasporti e dell'Aviazione Civile nel Governo Moro III
- 1968, tale nel Governo Leone II
- 1970, Segretario Organizzativo della Democrazia Cristiana
- 1972
- Ministro dei Trasporti e dell'Aviazione Civile nel Governo Andreotti I
- Ministro della Pubblica Istruzione nel Governo Andreotti II
- 1975, Vice Presidente della Camera dei Deputati
- 1976, tale
- 1979, tale
- 1983, Ministro dell'Interno nel Governo Craxi I
- 1986, tale nel Governo Craxi II
- 1987
- tale nel Governo Fanfani VI
- presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli interventi per la ricostruzione dei territori della Basilicata e Campania colpiti dai terremoti del 1980-81
- 1992
- Presidente della Camera dei Deputati
- Presidente della Repubblica Italiana
L'attività di magistrato
Alla fine della guerra, nel 1945 a Novara le Corti di Assise speciali avevano una quantità insufficiente di magistrati, per questo Oscar Luigi Scalfaro si trovò a rivestire il ruolo di pubblico ministero, nonostante non fosse stata questa la sua nomina originaria, per un processo che riguardava un assassinio compiuto dalla polizia della Repubblica di Salò. Si trattava di un crimine per il quale, secondo il codice penale di guerra allora in vigore, veniva richiesta la pena capitale.
La richiesta di condanna a morte, contraria ai principi cattolici professati da chi doveva rappresentare l'accusa, era ritenuta un atto dovuto. Scalfaro racconta che, verificate le informazioni legate al processo, turbato all'idea dell'azione che doveva compiere, si consultò con un sacerdote laureato in diritto civile e canonico, il quale cercò di sollevare dalle sue spalle la responsabilità, considerando che la Chiesa riconosce allo Stato il diritto di comminare la pena di morte in casi eccezionalmente gravi.
Al dibattimento il pubblico ministero, quindi, espose i fatti ed indicò i colpevoli, la pena stabilita per i reati fece presente che era la morte, ma aggiunse che s'opponeva personalmente a questa soluzione. Disse che si sarebbe dimesso dalla magistratura se avesse trovato un conflitto tra gli imperativi della sua religione e la pena di morte, ma siccome la religione l'autorizzava a prestare comunque il suo servizio allo Stato, si appellava alla Corte affinché non venisse applicata quella pena. La sua domanda di grazia non servì a salvare le vite di tutti gli imputati.
Come membro dell'Assemblea Costituente Scalfaro si impegnò affinché fosse eliminata la pena di morte dalle leggi del nuovo Stato italiano.
Attività recente
Terminato il suo mandato da Capo dello Stato, Scalfaro divenne Senatore a vita in quanto ex Presidente della Repubblica, aderendo al gruppo misto. Nel corso della XIV legislatura ha presentato numerosi disegni di legge riguardanti l'emigrazione e ha manifestato il dissenso per la proposta di riforma costituzionale avanzata dalla coalizione di Centro Destra. Diviene presidente del coordinamento nazionale che ne promuove la sua bocciatura per mezzo del referendum confermativo, composto dai partiti del centrosinistra, dalle principali organizzazioni sindacali, dai Comitati Dossetti, dalle associazioni ASTRID, Libertà e Giustizia, ANPI, ACLI e altre.
Personalità
Viene considerato persona di rigide vedute in tema di morale. A tale proposito è stato spesso riferito, a titolo di curiosità, un episodio che lo ebbe come protagonista nel 1950, in occasione del quale in un ristorante ebbe un vivace alterco con una signora da lui pubblicamente ripresa in quanto vestita, a suo parere, in modo sconveniente.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Oscar Luigi Scalfaro
- Wikiquote contiene citazioni di o su Oscar Luigi Scalfaro
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Oscar Luigi Scalfaro
- Intervista sui tentativi di modifica della Costituzione del 14 dicembre 2004 di Sergio Zavoli
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