Calzificio
Il calzificio è una fabbrica che produce calze e calzini.
I macchinari
L'industria si avvale di macchine circolari, con aghi a linguetta e uncino, simili a quelli utilizzati in tutto il settore della maglieria.
Tali macchinari somigliano a quelli circolari di grandi diametri, utilizzati nella maglieria ma hanno dimensioni ridotte e un numero di aghi che oscilla tra i 50 e i 450.
Si tratta di macchine molto sofisticate e complesse, oggi completamente automatizzate e gestite dal software di un computer.
Oltre che per le dimensioni, si differenziano dalle macchine di maglieria, anche per la necessità di dover produrre il tallone e la punta delle calze e in queste due fasi della lavorazione, il cilindro che supporta gli organi tessili, deve ruotare alternativamente in un senso e nell'altro, fino al termine della punta e del tallone, cosa che non avviene nelle macchine da maglieria, che ruotano sempre e solo in una direzione.
Le caratteristiche principali, sono il numero degli aghi e il diametro del cilindro di lavoro.
Questi due elementi determinano la finezza della macchina.
La finezza o (gauge in inglese) è il numero di aghi presente in un pollice della circonferenza, calcolata, misurando il diametro sul fondo di due canalette contrapposte, nelle quali si muovono gli organi tessili e non sull'esterno del cilindro.
Altro elemento importante è lo spessore degli aghi che viene indicato in millimetri.
Tipicamente, 0,5 millimetri per la finezza 18 ad esempio, che può anche essere però 0,6 millimetri.
Finezza 14, generalmente 0,7 millimetri e 0,4 millimetri per la finezza 26.
Questi macchinari si dividono ancora in due differenti categorie:
- Mono cilindro, che dispongono di un unico cilindro e possono produrre solamente maglia ad un verso (maglia diritta)
- Doppio cilindro, che dispongono di due cilindri sovrapposti l'uno sull'altro e gli aghi possono lavorare indifferentemente nel cilindro inferiore o in quello superiore, con la conseguente possibilità di produrre maglia diritta quando gli aghi lavorano nel cilindro inferiore e maglia rovescia se lavorano nel cilindro superiore.
In queste macchine, gli aghi hanno due teste ad uncino e linguetta.
Solitamente le macchine con 400 aghi vengono utilizzate per produrre calze velate per donna e utilizzano prevalentemente fibre sintetiche.
Nel settore delle calze da uomo, il numero degli aghi oscilla tipicamente tra i 168 e i 280 su diametri 3- 3/4 pollici, ma esistono altre finezze in cui il numero degli aghi scende anche intorno ai 50 e i diametri dei cilindri salgono anche fino a 5 pollici.
I materiali
Naturalmente, i titoli dei filati che si impiegano devono essere adatti alla finezza della macchina e per la Finezza 26 della macchina a 280 aghi (la più fine per calze da uomo), si utilizza per una bella calza, due capi di cotone 120/2.
Le calze prodotte in queste aziende, soddisfano tutto il settore delle calze, utilizzando i più diparati filati, sia in fibre naturali che sintetiche.
Con gli stessi macchinari si producono anche collant, in lana, cotone e altre fibre, quale i collant in Nylon velato per donna (Mono cilindro con circa 400 aghi).
I produttori
L'Italia è stata il più grande produttore di calze al mondo, ma a partire dagli anni 60 la concorrenza dei paesi emergenti si è fatta sempre più forte e attualmente, sono davvero poche le aziende che riescono ancora a produrre nel nostro paese, concentrate soprattutto nei distretti produttivi della provincia di Mantova e di Brescia.
La gran parte di queste aziende, importa il prodotto dall'estero e lo commercializza.
I paesi emergenti in questo settore, sono la Cina, l'India, la Turchia, e attualmente anche i paesi dell'est Europa, che si avvantaggiano del basso costo della manodopera e del cambio a loro favorevole.
Fino a qualche anno fa, i prodotti importati erano di qualità scadente, ma recentemente si assiste ad una crescente ascesa qualitativa, che non consente più la concorrenza italiana, anche nei prodotti altamente qualificati. Fatta eslusione per l'altissima qualità che però è un mercato di nicchia. In Cina, ci sono oggi gruppi in grado di produrre 30.000.000 di capi al giorno e che sono in grado di dominare i mercati di tutto il mondo, avvalendosi da un lato dei bassi costi e dall'altro dei vantaggi dovuti all'elevatissima standardizzazione.
La produzione di macchinari per i calzifici è tuttora appannaggio dell'Italia, per quanto riguarda l'espressione di avanzata tecnologia nel mondo, ma ora soffre pesantemente a causa della scomparsa di calzifici dal mondo occidentale produttivo. Persino la Corea che era il seondo polo in grado di produrre macchine da calze di buona qualità, ma a prezzi più bassi, ha dovuto ora chiudere i proprio stabilimenti e trasferirli in Cina.
Difficoltà si presentano tuttavia per la commercializzazione, dato che i calzifici stanno scomparendo dall'Italia e dall'Europa e da tutto il mondo occidentale industrialmente avanzato ed i paesi asiatici si dotano di macchinari molto meno avanzati, ma a costi molto più bassi, che reperiscono in Cina e in Corea. Anche i produttori degli USA e Canada stanno chiudendo i loro stabilimenti per riaprirli in paesi asiatici.
Principali marchi italiani
Principali marchi di macchine da calze in Italia: (Lonati, SanGiacomo, Rumi, Matec, Gatelli, Irmac e altre di dimensioni quasi artigianali. Merita una particolare menzione la Matec di Firenze, che era nata dalla Moncenisio di Condove in associazione con la Billy di Firenze e che era diventato un gruppo parastale, poi acquistato dalla Lonati e chiusa nel 2005. La Matec era nota soprattutto per le doppiocilindro, di elevatissima qualità e per le avanzate tecnologie implementate, di cui la Perfectoe ultima nata in sede Matec era il fiore all'occhiello, in quanto la calza esce completamente chiusa in punta e non necessita di ulteriori interventi per il suo finissaggio. Tutte le caratteristiche di questa macchina, sono state studiate con attenzione, compresa la insonorizzazione e si avvale per i sistemi Jaquard e Links di un recentissimo dispositivo a campi magnetici, capace di selezionare e attivare o disattivare gli aghi che devono o non devono lavorare, senza alcun contatto meccanico. Un altro marchio che deve essere senz'altro citato è la Komet Bentley, di pruzione inglese. Questa azienda ha costituito dalla fine dell'ultimo conflitto mondiale, quasi fino ad ora l'ossatura mondiale sulla quale si basava la produzione di calze nel mondo e la tecnologia tessile adottata, non è stata ancora superata da nessun produttore di macchine da calze e resta un riferimento assolto ancora adesso. La komet aveva sede a Leicester, in Inghilterra e ha chiuso i suoi stabilimenti intorno agli anni 70, a causa di gravi dissesti economici, proprio nel momento in cui questo genere di macchinari si avviava verso l'utilizzo sempre più massiccio di tecnologie computerizzate, che loro tardavano a realizzare, confidando sul predominio che avevano sul mercato mondiale. Nell'immediato dopoguerra, la komet venne indirizzata dal governo inglese a consegnare le macchine, prima ai paesi del Commonwelt e successivamente ad altri paesi, tra cui l'Italia, che in quel periodo aveva bisogno di macchine da calze, per sviluppare la produzione di calzini. Sotto la pressione di alcuni importanti calzifici, nacque la San Giorgio di Genova, che durante la guerra era specializzata nella costruzione di armamenti e i tecnici della San Giorgio diedero poi vita alla Moncenisio di Condove. Parimenti, nelo stesso periodo, da una piccole bottega artigianale, nel bresciano si sviluppò la Lonati, che divenne in seguito un colosso ancora oggi dominante.