Nicolò Mignogna
Nicolò Cataldo Mignogna (Taranto, 28 dicembre 1808 – Giugliano in Campania, 31 gennaio 1870) è stato un patriota e politico italiano, fu uno dei 1089 componenti della Spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi.
Biografia
Nacque nella Città Vecchia di Taranto e fece i primi studi nel seminario della città natale. Si laureò in giurisprudenza all'università di Napoli.
Dal 1836 fece parte della Giovane Italia di cui presiedeva il comitato napoletano. Molto amico di Luigi Settembrini, partecipò a Napoli ai moti del 1848, fu processato e nel 1855 fu condannato all'esilio perpetuo del regno delle Due Sicilie. Riparato a Genova, nel 1860 si arruolò tra i Mille; dove Giuseppe Garibaldi lo definì "uomo puro", tanto da nominarlo tesoriere della spedizione. A Palermo ricevette da Garibaldi l'ordine di partire per le regioni meridionali col compito di preparare il terreno. Mignogna partecipò alla sollevazione della Basilicata. Poi accompagnò i Mille fino al Volturno e prese parte ai combattimenti con la 7^ compagnia comandata da Benedetto Cairoli. Fu tra i pugliesi che contribuirono all'Unità d'Italia nel periodo risorgimentale.
Fece parte del Consiglio Comunale di Napoli, poi rifiutò la candidatura a deputato per le sue ristrettezze finanziarie. Fu sottoprefetto a Gallipoli (LE) e Sindaco di Taranto dal 1867 al 1869. Sotto la sua amministrazione furono abbattute l'antica Porta Lecce insieme alle antiche mura esistenti lungo quella che divenne corso Vittorio Emanuele, e fu completata la costruzione del Palazzo di Città, solennemente inaugurato nella prima domenica di giugno del 1869, nel giorno della ricorrenza della Festa dello Statuto. In quel periodo inoltre la città conobbe un forte impulso verso le nuove costruzioni del Borgo Nuovo. Si mantenne fino all'ultimo fedele ai suoi principi e, in punto di morte, l'ultima parola da lui pronunciata fu: «A Roma».