Il Capitan Fracassa

romanzo di Théophile Gautier

Il Capitan Fracassa (Titolo orig. Le capitain Fracasse) è un romanzo di Théophile Gautier pubblicato a puntate, dal 1861 al 1863 (si tratta dunque di un romanzo d'appendice) ; la prima edizione in volume è del 1863, due anni dopo si ebbe un'edizione illustrata dal Dorè che divenne molto popolare..[1]

Il Capitan Fracassa
Personaggio della commedia dell'arte, Abraham Bosse, 1630
AutoreThéophile Gautier
1ª ed. originale1863
GenereCappa e spada
SottogenereRomanzo d'appendice
ProtagonistiIl barone di Sigognac (Capitan Fracassa)
Altri personaggiMatamoro, Isabella, il duca di Vallombrosa, il marchese di Bruyères, il principe di Vallombrosa, Ciquita e Agostino (banditi), Pietro (servo di Sigognac)

Trama

La storia si svolge in Francia, nella prima metà del XVII° sec., sotto il regno di Luigi XIII. Il giovane barone di Sigognac, ultimo povero dicendente di una nobilissima famiglia, vive miseramente tra le rovine dell'avito castello in Guascogna. Approfittando del passaggio di una compagnia di attori diretti a Parigi decide di seguirli per recarsi dal re ad implorare un aiuto.

La morte, durante una tempesta dell'attore che interpreta il ruolo di Matamoro lascia la compagnia in grandi difficoltà, ma Sigognac decide di sostituirlo, utilizzando però, lo pseudonimo di Capitan Fracassa. Inoltre egli si è innamorato della giovane Isabella, una delle attrici della compagnia. Il nuovo personaggio creato da Sigognac, riscuote da subito un enorme successo.

In un albergo, dove, fanno sosta, incontrano il duca di Vallombrosa, presuntoso e prepotente, che s'innamora anch'egli di Isabella. Da quel momento sarà una lotta senza quartiere tra il duca e Sigognac. Vallombrosa invia degli sgherri per eliminare il giovane, ma il marchese di Bruyères, un amico di Sigognac, organizza un duello tra il duca ed il barone, che risulta vincitore. Vallombrosa però non accetta la sconfitta e qualche tempo dopo organizza il rapimento di Isabella, che viene rinchiusa nel castello del padre, il principe di Vallombrosa. Gli attori guidati da Sigognac riescono a liberare la fanciulla ma il barone, in un combattimento col duca lo ferisce gravemente. Credendo però di averlo ucciso, fugge e ritorna nel suo decrepito castello.

Nel frattempo, il principe di Vallombrosa vedendo l'anello che Isabella porta riconosce in lei la figlia che vent'anni prima era nata da una sua relazione con un'orgogliosa attrice, il duca e la ragazza sono perciò fratello e sorella! Isabella potrà quindi sposare il barone di Sigognac e farne restaurare il castello, grazie all'aiuto del opadre di lei.

Alla fine, Belzebù, il gatto di Sigognac, muore, e sotterrandolo si scopre un tesoro che farà diventare ricco il barone, permettendogli di riprendere il rango perduto.

Trama dettagliata

Cap.1 - Il castello della miseria

Viene descritto il miserevole stato in cui giace l'antico castello della nobile famiglia dei Sigognac, un tempo potentissima ma ormai cduta in disgrazia, e di cui il maniero decadente è rimasto l'ultimo possedimento. Vengono altresi presentati gli abitanti del castello: un gatto di nome Belzebù, a cui sono state mozzate orecchie e coda, dandogli quindi un aspetto alquanto particolare, Miraut, un cane legato all'esterno, il cavallo Baiardo, nella stalla, l'anziano Pietro, l'unico servo rimasto ed il proprietario, il giovane barone di Sigognac che vive abulicamente senza speranze per il futuro.

Cap.2 - Il carro di Tespi

L'arrivo di una compagnia di commedianti, che hanno smarrito la strada e chiedono asilo per la notte, interrompe il tran-tran della vita del castello, e permette finalmente al barone di consumare una cena decente,col cibo portato dagli attori. Durante la cena, Sigognac ha modo di osservare i componenti della compagnia:

la venticinquenne Serafina, è la prima attrice, giovane e civettuola, il fatto di interpretare spesso ruoli di regina, ne ha fatto nassumere il portamento anche nella vita reale (questa è una caratterisca che accomuna anche gli altri attori, che tendono a comportarsi, nella vita come sulla scena), Isabella, la più giovane della compagnia, specializata nel ruolo d'Ingenua, Zerbina la Servetta, una bruna spagnola, l'anziana Donna Leonarda, Madre Nobile della compagnia, le parti maschili erano invece interpretate : dal vecchio Blazius, il Pedante, che non poteva dire una cosa se non infarcendola di citazioni o motti, il fatuo Leandro l'attor giovane, Scapino, specializzato nei ruoli che richiedevano astuzia e furberia, il capocomico Erode, il Tiranno, un omaccione che nascondeva dentro ad un aspetto da orco un animo buono e gentile e Matamoro dall'aspetto segaligno e sempre acconciato come un grottesco guerriero.

In breve il barone diviene amico degli attori che lo convincono ad unirsi a loro per raggiungere Parigi, dove certamente sarebbe riusciuto a far valere le sue doti ed a ridare lustro al suo blasone.

L'indomani il carro riparte e Sigognac si unisce a loro, lasciando le bestie e Pietro (assai abbattuto per non aver potuto seguire il padrone) a guardia del castello.

Cap.3 - La locanda del "Sole Turchino"

La prima tappa del viaggio è in un desolato villaggio, il cui solo edificio decente è la locanda dove si ricoverano i nostri eroi, e dove fanno la conoscenza dell'esuberante Marchese de la Bruyères che li invita,l'indomani, al suo castello per mettere in scena una commedia, intravedendo,pure (o sopratutto) la possibilità di un'avventura galante con una o più delle attrici. Tra Sigognac ed Isabella, intanto, la simpatia che i due hanno immediatamente provato l'uno per l'altra si sta rapidamente trasformando in amore.

Cap.4 - Spauracchi

L'arrivo della compagnia nel paesino, non è sfuggito a Chiquita, una ragazzina che, fingendo di dormire su di una panca ha spiato tutti i personaggi, restando colpita in particolar modo dalla collana di perle indossata da Isabella.

Immediatamente è corsa ad avvertire il suo compare,il bandito Agostino, che si nasconde un po' fuori dal paese, derubando i passanti. Poichè tutto il resto della sua banda è stato catturato e giustiziato, egli ha dovuto sostituirli con alcuni fantocci che, alla bisogna piazza tra gli alberi ai lati della strada, contando sul fatto che i malcapitatil, siano così spaventati da non notare che non si tratta di malfattori in carne ed ossa.

Il mattino succesivo quando il carro con gli attori passa di li, spara un colpo d'archibugio e, armato di un coltellaccio, intima loro di consegnare tutti i denari, ma non ha fatto i conti con Sigognac che, sguainata la spada, si getta su di lui ed in breve, con l'aiuto degli altri uomini, ripresisi dallo spavento iniziale, ha la meglio sul malfattore e Chiquita, che impavidamente è corsa ad aiutarlo. Però, resisi conto che in fondo, Agostino, è una specie di loro collega, che imbastisce una commedia per sbarcare il lunario, decidono di non consegnarlo alla giustizia, anzi gli donano qualche soldo, dal canto suo Isabella regala la collana (ovviamente falsa) a Chiquita, la quale, entusiasta le giura che non l'avrebbe mai uccisa (evidentemente per lei, il massimo dei complimenti).

I nostri ripartono verso il castello di Bruyères, mentre Agostino torna a nascondere i suoi fantocci che verranno buoni per i prossimi agguati.

Cap.5 - Al castello del Marchese

Arrivati al castello, i comici vengono trattati come personaggi d'alto rango e alloggiati nelle stanze riservate agli ospiti di riguardo. Sigognac è assai abbattuto per non potersi presentare al cospetto del marchese con abiti consoni al suo lignaggio, Blazius,il Pedante, scova tra gli abiti di scena qualcosa di adatto, trasformandolo rapidamente in un perfetto gentiluomo. Tra Serafina e la Servetta, nel frattempo è in corso una guerra segreta per conquistare le attenzioni del marchese, guerra che va però evolvendo rapidamente in una vittoria della seconda. Anche, Iolanda, la moglie del marchese, che vive una vita disgiunta da quella del marito, abitando in alloggi separati, ha messo gli occhi sugli attori, in particolare Leandro, lanciandogli occhiate appassiaonate che non sono sfuggite al giovane, il quale invia una missiva amorosa alla piacente marchesa, lettera che però viene intercettata dal marito.

La commedia messa in scena dalla compagnia s'intitola Le spacconate del capitan Matamoro, ha attirato tutti i nobili dei dintorni, convenuti al castello per assistere all'inatteso spettacolo, il successo è notevole e tutti si congratulano con gli attori e col marchese. Sigognac però non ha avuto occhi che per Isabella, alla quale, dopo lo spettacolo, nella serra del castello, dichiara infine il suo amore. Riaccompagnandola in camera si accorge che un personaggio intabarrato, ma somigliante al marchese si nasconde nell'ombra e cerca di non farsi vedere mentre si intrufola nella stanza della Servetta. Prima di tale avventura però, Bruyères aveva dato ordine a quattro servi di travestirsi e recarsi al luogo dell'appuntamento in cui Leandro attendeva la marchesa, e riempire di bastonate il malcapitato attore.

L'indomani la compagnia che ha ricevuto un buon compenso per lo spettacolo, riparte con gran rimpianto di tutti gli attori, tranne Leandro, dolorante per le botte ricevute, che cerca inutilmente di nascondere i lividi.

Cap.6 - Effetto di neve

Percorsi pochi chilometri incontrano alcuni servi con dei muli che li stanno aspettando, anzi stanno aspettando Zerbina per condurla ad una nuova vita. Con loro grande stupore, la Servetta li saluta e se ne va. La compagnia ha perso un elemento importante, ma modificando un po' le trame potrà continuare a recitare le solite commedie.

Segue un periodo poco fortunato ed i denari del marchese sono quasi terminati per cui la compagnia ha dovuto vendere tre dei quattro cavalli ed ora arranca stancamente nei dintorni di Poitiers, per rendere meno duro la fatica gli uomini seguono il carro a piedi, c'è un vento fortissimo che rende difficile il cammino, sopratutto allo scarno Matamoro che pian-piano resta indietro. E' inverno e la notte scende rapidamente, sorprendendoli ancora in aperta campagna, d'improvviso si scatena una bufera di neve che li obbliga a fermare il carro ed a rifugiarsi tutti dentro, cercando di scaldarsi l'un l'altro. Quando la tempesta termina ci si accorge della mancanza di Matamoro; Sigognac, ilTiranno ed il Pedante partono alla ricerca, e dopo poco lo trovano appoggiato ad un albero, semisepolto dalla neve ed ormai morto assiderato. Portano il cadavere fino al carro per sotrarlo agli animali notturni, e poi ripartono per il paese dove riescono a trovare una locanda per passare la notte, anche se quasi nessuno riesce a chiudere occhio.

L'indomani vanno a seppellire il povero Matamoro in uno squallido campo, fuori dal paese, perchè la chiesa non permetteva che gli attori fossero sepolti in terra consacrata, ma la triste cerimonia viene interrotta da alcuni villici, che credendoli ugonotti li assalgono, ma vengono respinti dalla spada del barone e dal bastone di Erode, comunque, per timore che possano tornare in forze, la compagnia decide di partire in tutta fretta.

Cap.7 - Nel quale il romanzo giustifica il proprio titolo

Giunti a distanza di sicurezza si fermano per la magra colazione, che però si arricchisce inaspettatamente grazie ad un oca catturata da Scapino. Dopo la mangiata. gli attori meditano sul futuro che non sembra promettere nulla di positivo, vista la perdita di due attori in un breve lasso di tempo. Ma è Sigognac a stupire tutti proponendosi come sostituto di Matamoro, per non dover continuare ad approfittare della generosità dei comici, il suo personaggio si chiamerà: Capitan Fracassa. Si stabilisce quindi, in attesa di arrivare in città, di allestire qualche recita per i contadini della zona, accettando in pagamento generi di prima necessità.

Purtroppo le lande che stanno attraversando si dimostrano inospitali e disabitate, e per tutto il giorno, non incontrano luoghi abitati, quando cala la notte e la neve ricomincia a cadere, il ronzino stremato dalla fatica e dal gelo stramazza al suolo, esalando l'ultimo respiro. La situazione sembra nuovamente estremamente difficile, quando qualcuno intravede una luce in lontananza, abbandonano il carro e dopo una dura camminata nella neve fresca raggiungono il cascinale che risulta essere proprietà di un vecchio amico e compagno di Blazius, si tratta dell'ex-attore Bellombre ritiratosi dalle scene all'apice del successo e che ora amministra la tenuta lasciatagli in eredità dal padre. Egli accoglie e rifocilla la compagnia e mette a loro disposizione una stalla per organizzare lo spettacolo.

Nel frattempo il carro rimasto sulla strada viene usato come rifugio da Agostino e Chiquita, che stanchi di restare in attesa di prede su una strada poco battuta, hanno deciso di trasferirsi, anche loro a Parigi dove. Dopo essersi riposati per qualche ora devono ripartire alle prime luci dell'alba, preoccupati dall'arrivo dei lupi attirati dal cavallo morto.

Al mattino Bellombre manda un servo con due cavalli a riprendere il carro e gli attori possono provare la nuova commedia (Le spacconate del capitan Fracassa), prova necessaria sopratutto per Sigognac, che si dimostra da subito un buon attore, e seguendo i consigli di Bellombre, mette in breve a fuoco il carattere del suo personaggio: tronfio e fanfarone, quand'è lontano dal pericolo, vigliacco e pauroso, quando questo s'avvicina. Nel pomeriggio la rappresentazione ha luogo con un buon successo, fruttando denaro e vivande.

Cap.8 - Le cose si complicano

L'indomani al momento della partenza, Bellombre dona agli attori un buon gruzzolo (100 pistole)asserendo che a lui, che vive in campagna non serviranno mai, in più presta loro due magnifici cavalli con finimenti che permetteranno alla compagnia di fare un'entrata trionfale a Poitiers e di andare ad installarsi alle Armi di Francia, il miglior albergo della città.

Mentre si stanno approntando i preparativi per la messa in scena dello spettacolo, che questa volta sarà doppio. oltre all'opera comica ve ne sarà anche una seria, il Ligdamo e Lidia, inaspettatmente in albergo arriva Zerbina, riccamente vestita e con un armnigero a disposizione per proteggerla e proteggere i suoi averi. Lei racconta che il marchese l'aveva portata a vivere in una sua proprietà, situata in un luogo appartato, che adoperava come luogo di piacere, inondandola di regali. Ma dopo poco tempo lei aveva cominciato a sentire la nostalgia della vita errante dell'attrice, ed anche il marchese aveva scoperto di preferire un'attrice, che poteva impersonare decine di donne diverse, ad un'amante di routine, per cui era ripartita per raggiungerli e ricominciare a recitare, e certamente il marchese, presto l'avrebbe seguita. Con gioia di tutti (tranne di Serafina, ancora invidiosa che il marchese non avesse scelto lei) Zerbina riprende il suo ruolo nella compagnia.

All'albergo intanto, Isabella viene notata da un bellimbusto locale, il duca di Vallombrosa che decide di farla sua, certo del suo fascino e di quello del suo titolo. Si presenta quindi prima della prova generale e cortegia sfacciatamente la giovane, provocando la reazione risentita di Sigognac, già mascherato per la rappresentazione, i due arrivano quasi alle mani ma poi il duca se ne va affermando di non potersi sporcare le mani coi plebei e che incaricherà qualche suo servo di bastonarlo a dovere, ed infatto appena ritornato al suo palazzo da ordine a quattro nerboruti servitori di munirsi di randelli e di andare ad aspettare il capitan Fracassa all'uscita delle prove per dargli una bella lezione.

Cap.9 - Stoccate, bastonate e avventure diverse

Le prove terminano quando ormai è buio, ma gli attori sospettando l'agguato si dividono per raggiungere l'albergo, prima andranno le donne col Pedante e Leandro, poi, dopo un certo tempo, seguiranno, Sigognac armato con la pesante spada di scena che era stata di Matamoro, il Tiranno con una clava che portava sempre con se e Scapino, a mani nude, ma che poteva far conto sulla sua prestanza fisica. Quando i tre giungono sul luogo dell'imboscata, i servi del duca balzano fuori urlando, pensando di spaventarli ed avere buon gioco, ma non è così, Sigognac ne sistema due con un paio di colpi di spadone che non li uccidono ma li lasciano a terra doloranti, Scapino fa volare un terzo mandandolo a sbattere la testa sul selciato, restando esanime ed il quarto riceve alcune bastonate dal capocomico che lo fanno fuggire a gambe levate e con una spalla slogata.

Quando Vallombrosa, incredulo, apprende del fallimento della spedizione, va su tutte le furie, e minaccia di punire i quattro, che in verità erano già stati abbastanza puniti, quindi, va aletto, dove passa una notte in bianco, per lo scorno ed i mille progetti per vendicare l'onta.

Cap.10 - Una testa alla finestrella

Cap.11 - Il Ponte Nuovo

Cap.12 - Il "Ravanello Incoronato"

Cap.13 - Doppio assalto

Cap.14 - Gli scrupoli di Lampourde

Cap.15 - L'opera di Malartic

Cap.16 - Vallombrosa

Cap.17 - L'anello d'ametista

Cap.18 - In famiglia

Cap.19 - Ortiche e tele di ragno

Cap.20 - Dichiarazione d'amore di Chiquita

Cap.21 - Imene, oh Imeneo!

Cap.22 - Il castello della Felicità. Epilogo.

Finale originale

Gautier ha narrato che sarebbe stata sua intenzione far finire il romanzo in modo drammatico: dopo il duello, Sigognc ritorna affranto al suo castello, senza speranze scende nella cripta dove sono sepolti i suoi avi, con un pugnale per suicidarsi e riposare eternamente con loro.

Ma, su richiesta dell'editore, che evidentemente conosceva i gusti del pubblico, aveva poi dovuto optare per il lieto fine.[2]

Adattamenti cinematografici

Adattamenti televisivi

Note

<references>

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  1. ^ Bianca Pitzorno-Introduzione in Il capitan Fracassa Ed. DeAgostini, Novara-1983
  2. ^ Bianca Pitzorno - op. citata