Vescia (città)
Vescia fu un'antica città latina fondata dal popolo degli Aurunci.
La città, insieme ad Ausona, Minturnae, Suessa e Sinuessa, formava la cosiddetta Pentapoli Aurunca. Venne distrutta durante la Guerra latina nel 340 a.C.
Il suo centro fortificato doveva collocarsi sulla sponda sinistra del fiume Garigliano, nell'attuale comune di Cellole e Sessa Aurunca (CE), dove sono stati trovati dei resti di mura risalenti all'epoca pre-romana. Il suo territorio d'influenza doveva estendersi anche agli attuali Castelforte (LT) e Santi Cosma e Damiano, sulla sponda destra del fiume.
Vescia, secondo alcune fonti, sorgeva sul monte Massico, tra le località di Castellone, Costa a sole, Molara, Montepizzuto e Canal grande, dove ancora oggi si possono osservare antichi ruderi. Tutte queste rovine, molto danneggiate dal trascorrere del tempo, non sono mai state oggetto di interesse da parte delle sovrintendenze locali.
Nella zona di Campo Chiano, sepolta dalla vegetazione, si trova una enorme pavimentazione fatta a mosaico con pezzi di colonne in marmo, mentre sulla destra del Canal grande, mentre si effettuavano lavori di scavo, vennero alla luce in alcuni tratti pezzi di un acquedotto sotterraneo di epoca pre-romana. Sulla punta del monte pizzuto c'è una cisterna antica dove le acque raccolte defluivano a tutta la citta di Vescia ,per mezzo di piccoli acquedotti sotterranei alcuni sono visibili ancora oggi.Sul lato est a pochi decine di metri vi si trovano mure costruite con pietre molto grandi che compaciano perfettamente,durante . la ristrutturazione della stradina sterrata per mezzo di un mezzo meccanico,si racconta che sono venuti alla luce moltissimi reperti importantissimi al fine di vedere scomparire l'operatore del mezzo .Molte testimonianze fotografiche tra cui le mura megalittiche,colonne di marmo ,pavimentazioni a mosaici, piccoli forni ecc. tutto risalente ad epoca pre Romana lo si può vedere nel libro di don Ernesto Albanese scritto dalla tipografia caramanica di Scauri , il titolo del libro è :Piedimonte in fotografia. . In realtà, a Castelforte (LT) sono state trovate due iscrizioni latine che fanno riferimento a Vescia: la prima, databile al 211-212 dc, è un voto al "Genio Aquarum Vescinarum"(= acque termali di Suio, fraz. di Castelforte) perché favorisca la vittoria ed il ritorno dei due figli di Settimio Severo, Antonino (=Caracalla) e Geta, impegnati nella guerra di Britannia; la seconda menziona il "Pagus Vescinus" che contribuì alla costruzione di un teatro. A Minturnae (città pre-romana e romana in territorio del comune di Minturno (LT), alla foce del Garigliano)è stata ritrovata una terza iscrizione in cui si ricorda che Settimio Severo "sua pecunia" fece lastricare la strada che da Minturnae conduceva alle Acque Vescine (=attuale Suio Terme in comune di Castelforte). Le ultime due iscrizioni menzionate sono ora visibili presso il Museo Archeologico di Minturnae; della prima, invece, ne dà notizia il Giglioli nella rivista Ausonia agli inizi del '900. È logico supporre, quindi, che Vescia sorgesse in realtà sulla sponda destra del Garigliano, nel territorio dell'attuale comune di Castelforte