Pál Teleki
Il Conte, dott. Pál Teleki de Szék (Budapest, 1° novembre 1879 – Budapest, 3 aprile 1941) è stato un politico ungherese, primo ministro dell’Ungheria dal 1920 al 1921 e dal 1939 al 1941.
Fu anche un famoso esperto di geografia, professore universitario, proprietario terriero in Transilvania, politico, caposcout onorario, membro dell’Accademia Ungherese delle Scienze.
Famiglia
Il padre, Géza Teleki (1844-1913) fu scrittore e politico. Per poco tempo fu ministro degli Affari Interni nel governo di Kálmán Tisza. La madre, Irén Muráty (Muratisz) (1852-1941) fu la figlia di un facoltoso commerciante greco di Pest.
Studi
Fece gli studi elementari come studente privato nella scuola popolare evangelica di Budapest (1885-1889), poi continuò i suoi studi nel liceo degli scolopi (1889-1897) anche come studente privato. Nel settembre 1897 si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Budapest. Frequentò corsi geografici presso la Facoltà di Scienze Naturali, pubblicò nei Comunicati Geografici, e tenne conferenze nella Società Geografica sulla storia delle spedizioni asiatiche. Nel 1903 fu dichiarato il dottore delle scienze politiche e giuridiche.
Il geografo
La famosa "mappa rossa" secondo le minoranze fatta dal primo ministro e geografo Pál Teleki, sulla distribuzione della popolazione dell’Ungheria nel 1910. Una delle prime mappe del mondo in cui la distribuzione della popolazione secondo le minoranze è stata rappresentata considerando la densità della popolazione.
Dal 1902 Teleki fu assistente nel Dipartimento di Geografia di Lajos Lóczy (1849-1920) all’Università degli Studi di Budapest. Dal 1904 funzionò da giudice distrettuale nella regione di Szatmár. Il 26 gennaio 1905 fu diventato il deputato al parlamento nella circoscrizione di Nagysomkút (Szatmár). Nel 1906 fece un grande viaggio di studi in Europa, nel 1907 andò anche in Sudan. Il 25 novembre 1908 si sposò con la contessa Johanna Bissingen-Nippenburg (1889-1942) da cui naquero due figli: Mária (1910-1962) e Géza (1911-1983). Géza Teleki fu diventato professore universitario a Kolozsvár (Cluj Napoca) nel 1940, poi, fu il ministro della religione e dell’istruzione pubblica d’Ungheria tra 1944 e 1945. Nel 1949 immigrò in America. I nipoti di Pál Teleki, Pál e Géza, vivono attualmente negli Stati Uniti.
Nel 1910 quando il governo di coalizione cadde, Teleki non assunse un nuovo mandato. Tra 1909 e 1913 fu il direttore scientifico della casa editrice Istituto Geografico, tra 1910 e 1913 fu il segretario generale della Società Geografica. Nel 1911 per la sua opera Atlante alla storia della cartografia delle isole giapponesi ricevò un premio francese d’alto grado, il Premio Jomard. Nel 1912 fece un gran giro negli Stati Uniti con Jenő Cholnoky. Da questo viaggio naque nel 1922 il suo manuale Geografia economica di America. Nel 1913 l’Accademia Ungherese delle Scienze lo elesse socio corrispondente però, a causa della guerra, Teleki poteva dire il suo discorso inaugurale solo nel 1917. Nel 1913 lo nominarono il professore della Facoltà di Magistero dell’Istituto Tecnico Commerciale. Fu diventato prima il membro, poi il presidente della Società di Turan. Nella prima guerra mondiale lottava da volontario. Per un tempo fece il tenente al fronte serbo, poi a quello italiano. Lui scrisse qui (anche nella trincea) la sua opera significante La storia del pensiero geografico. In autunno del 1918 preparò – con alcuni collaboratori – per il Trattato del Trianon la mappa etnica del Regno d’Ungheria, poi la famosa mappa rossa (carte rouge) in cui marcò con rosso la nazione ungherese. Durante la Repubblica Sovietica Ungherese (21 marzo – 1 agosto 1919) soggiornava in Svizzera.
La prima Presidenza del Consiglio
Il 25 luglio 1920 il Reggente Miklós Horthy lo nominò primo ministro. In questo tempo Teleki fu il ministro senza portafoglio responsabile delle minoranze etniche e lui diresse anche il portafoglio degli esteri. Dopo il tentativo di ritorno del re Carlo IV, il 14 aprile 1921 Teleki si dimise dalla carica di primo ministro. Nel 1925 partecipò nella misurazione prima della determinazione del fronte turco-iracheno come il membro di una commissione di tre persone delegata dalla Società delle Nazioni a Mosul. Teleki ebbe un ruolo significante nella vita scientifica dell’epoca: professore e più volte preside alla Facoltà delle Scienze Economiche dell’Università di Budapest, poi rettore del suo successore legale, l’Università degli Studi Tecnici ed Economici József Nádor che diventò il Politecnico attuale. In questo periodo fu anche il curatore del Collegio Eötvös. La sua attività fu riconosciuta con un Premio Corvin nel 1930.
Una delle questioni più contraddittorie della prima presidenza di Teleki è la legge "numerus clausus". Si tratta della legge 1920, n. 25 (sul regolamento dell’iscrizione alle università degli studi, al Politecnico, alla Facoltà delle Scienze Economiche dell’Università di Budapest e alle accademie di giurisprudenza). Il ministro della religione e dell’istruzione pubblica la sottomise al parlamento e la promulgarono nel settembre 1920. La legge voleva soprattutto adattare il numero degli studenti dell’istruzione superiore ungherese alle esigenze supposte e reali del paese, volendo limitare il numero degli iscritti. Il tasso degli studenti dell’istruzione superiore doveva riflettere il tasso delle razze in Ungheria. Lo scopo della legge fu soprattutto di garantire per gli abitanti la partecipazione universitaria adatta alla loro proporzione etnica all’interno della popolazione. Molti considerarono questa legge la prima legge sui giudei perché limitò particolarmente la popolazione ebraica considerata diversamente dalla precedente pratica forense una minoranza invece di una confessione.
In testa al scoutismo
Il 10 giugno 1922 il Reggente Miklós Horthy nominò Pál Teleki il capo del scoutismo ungherese. Teleki fu un personaggio popolare e di grande effetto nella storia del movimento studentesco. Però non portò il titolo per un lungo tempo, infatti nel marzo 1923 rassegnò le sue dimissioni in riferimento al suo stato di salute. Il reggente lo destituò dall’impiego e lo nominò capo scout onorario. In questo ruolo fu l’organizzatore e direttore della riunione mondiale del scoutismo (Jamboree) nel 1933. A Gödöllő, trentamila scout provenienti da numerosi paesi del mondo campeggiarono nel parco del Castello Reale.
La seconda Presidenza del Consiglio
Nel 1938 ritornò alla politica, prima da ministro del Culto. Fu uno dei leader della delegazione ungherese alle trattative del Primo Arbitrato di Vienna. Nell’interesse della riconquista dei territori perduti Teleki fu un anglofilo convinto contro il Governo Imrédy che girò verso le Potenze dell’Asse cioè Germania e Italia. Il parlamento accettò sotto il suo governo la legge 1939, n. 4 cioè la seconda legge sui giudei. Durante il suo governo furono riannettute Rutenia subcarpatica (l’attuale Oblast ucraino di Transcarpazia) nel marzo 1939 e Transilvania settentrionale nel 30 agosto 1940 dovuto al Secondo Arbitrato di Vienna. Durante la sua presidenza – nonostante e inoltre una giurisdizione discriminante – furono iniziati grandiosi investimenti infrastrutturali e riforme sociali (p.es. il Fondo Nazionale della Tutela del Popolo e della Famiglia). Alle elezioni di Pentecoste nel 1939 il suo partito governativo, il Partito della Vita Ungherese ottenne il successo più grande dell’era Horthy. Nello stesso tempo in seno al governo e anche fuori di quello, le forze dell’estrema destra si furono spinte avanti. Il successo indubitabile della seconda Presidenza di Pál Teleki fu che nel settembre 1939 il governo ungherese respinse la domanda tedesca per l’uso del tratto di linea ferroviaria Nagyszalánc-Velejte estendosi sul territorio ungherese per rendere possibile la percorrenza ai treni trasportando rifornimento e feriti tedeschi dal fronte polacco. Dopo il fallimento di Polonia nel settembre 1939 il governo ungherese aprò la frontiera davanti ai fuggitivi polacchi e gli diede ogni aiuto possibile. Fino all'invasione tedesca del marzo 1944 scuole e organizzazioni polacche funzionarono in Ungheria. Sempre all’ordine di Pál Teleki organizzarono e equipaggiarono in segreto una legione ungherese allo scopo di combattere nella guerra d’inverno (guerra russo-finnica, 30 novembre 1939 – 13 marzo 1940) a fianco dei finlandesi contro le truppe sovietiche.
Il 20 novembre 1940 il governo ungherese aderì al Patto Tripartito (Germania, Italia e Giappone) riconoscendo l’egemonia europea dell’Italia fascista e della Germania nazista, che significava il restringimento fatale della politica estera di Teleki e della libertà d’azione del suo governo. Secondo il patto, se nella guerra mondiale uno stato fino a quel punto non-partecipante attacca le Potenze dell’Asse, l’Ungheria solidarizza con l’attaccato.
La guerra
Il 12 dicembre 1940 a Belgrado il governo ungherese stipulò un patto di amicizia eterna con Jugoslavia. Però, dopo il colpo di stato militare jugoslavo che aveva un taglio germanofobo, l’amministrazione berlinese annunciò l’esigenza per il passaggio delle truppe tedesche attraverso l’Ungheria. Teleki doveva scegliere tra la Germania che rese possibile la revisione (tentativi particolarmente dopo la prima guerra mondiale per la revisione e la modificazione del Trattato del Trianon) e fu in una posizione vincente, e le potenze anglosassoni che abbandonarono l’area da ogni punto di vista ma disponendo di significanti riserve finanziarie, insieme con la loro alleanza potenziale, l’Unione Sovietica.
Teleki voleva tenersi al patto di amicizia contro la Germania. Il 2 aprile l’ambasciatore di Londra lo informò che l’Ungheria poteva contare su una dichiarazione di guerra da parte dell’Inghilterra in caso di un attacco contro la Jugoslavia. La mattina del 3 aprile 1941, l’indomani della sfilata delle truppe tedesche contro la Jugoslavia, Teleki fu trovato morto nella sua suite del Palazzo Sándor, ucciso da un colpo alla testa. Sulla sua scrivania fu trovata una lettera di tono drammatico, indirizzata al governatore nella quale condannò con parole gravi l’agressione contro la Jugoslavia. Le truppe tedesche avevano già partite per la Jugoslavia prima della notizia di morte.
Nonostante che le circostanze abbiano provocato tanti dibattiti, sulla base delle prove disponibili, la storiografia considera la sua morte un suicidio. Il suicidio di Teleki ha elevato una questione assolutamente politica al piano morale.
La sua prima statua pubblica è stata eretta a Gödöllő nel 2001. Nel 2004 un gruppo di intellettuali ungheresi con uomini d’affare polacchi hanno partecipato all’innalzamento di un monumento alla memoria di Teleki a Balatonboglár dopo il fallimento del tentativo di eredere una statua a Budapest. Inoltre una via a Varsavia porta il suo nome.
Le sue opere importanti
- Alla questione della primaria formazione dello Stato (1904)
- La storia del pensiero geografico (1917)
- Geografia economica di America (1922)
- L’evoluzione d’Ungheria e il suo posto nella storia europea (1923)
- Sull’Europa e l’Ungheria (1934)
- Le basi geografiche della vita economica I-II (1936)
- Discorsi 1939 (1939)
- Pensieri politici ungheresi (1941)
- Discorsi parlamentari di Pál Teleki I-II (1944)
- Pál Teleki: scritture e discorsi politici scelti (2000)
Fonti
Il sito ungherese di Pál Teleki.
Note
Predecessore Ministro degli affari esteri Successore Sándor Simonyi-Semadam 19 aprile 1920 – 22 settembre 1920 Imre Csáky Imre Csáky 16 dicembre 1920 – 17 gennaio 1921 Gusztáv Gratz Gusztáv Gratz 12 aprile 1921 – 14 aprile 1921 Miklós Bánffy István Csáky 21 dicembre 1940 – 4 febbraio 1941 László Bárdossy Primo ministro Sándor Simonyi Semadam 1920-1921 István Bethlen Béla Imrédy 1939-1941 László Bárdossy