Atropina
Atropina | |
---|---|
![]() | |
Nome IUPAC | |
(8-metil-8-azabiciclo[3.2.1]oct-3-il) 3-idrossi-2-fenilpropanoato | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C17H23NO3 |
Massa molecolare (u) | 289,36942 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-104-8 |
DrugBank | DBDB00572 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Solubilità in acqua | 2,2 g/l |
Temperatura di fusione | 391,15 (118 °C) |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | 75 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
![]() | |
Frasi R | 26/28 |
Frasi S | 25-45 |
L'atropina (sinonimi: atropinum, DL-giusciamina) è un tropan-alcaloide di diverse piante della famiglia delle Solanaceae come ad esempio Atropa belladonna, Datura stramonium e Hyoscyamus niger.
Avvertenze
Farmaci simpaticomimetici: possono potenziare l’effetto midriatico dell’atropina [1].
Sindrome di Down: i pazienti affetti da sindrome di Down possono essere particolarmente sensibili all’azione dell’atropina [1].
Fenotiazine: nel caso l’atropina sia somministrata in associazione con fenotiazine, monitorare segni e/o sintomi riconducibili a ileo paralitico. L’associazione farmacologica infatti sembra indurre un aumento del rischio di ileo paralitico [1].
Noradrenalina, bicarbonato di sodio: non somministrare atropina solfato con noradrenalina e bicarbonato di sodio [1].
Morbo di Parkinson: nei pazienti affetti da morbo di Parkinson l’atropina non deve essere sospesa bruscamente [1].
Pazienti esposti a temperature ambientali elevate: l’atropina non dovrebbe essere somministrata quando la temperatura dell’ambiente è alta poiché può indurre iperpiressia [1].
Pazienti pediatrici: secondo alcuni ricercatori, l’atropina non è raccomandata in bambini di età inferiore ai 3 mesi per il rischio di sviluppare ambliopia [1].
Lenti a contatto: nei portatori di lenti a contatto non usare colliri contenenti atropina [1].
Collirio: i colliri sono soluzioni sterili, pertanto non dovrebbero essere usati per più di 1-2 settimana. Una volta terminata la terapia oculare, il collirio rimasto deve essere eliminato [1].
Gravidanza: la FDA inserisce l’atropina in classe C per l’uso dei farmaci in gravidanza (classe C: farmaci i cui studi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto (teratogenico, letale o altro) e non ci sono studi controllati in donne oppure farmaci per i quali non sono disponibili studi né sull'uomo né sull'animale. Il farmaco dovrebbe essere dato solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto). Secondo le agenzie regolatorie ADEC (Australian Drug Evaluation Committee) e FASS (Farmaceutiska Specialiteter i Sverige) l’atropina è considerata farmaco di scelta in gravidanza [2].
Allattamento: l’atropina è considerata compatibile con l’allattamento materno (American Accademy of Pediatrics) [1].
Effetti sull'organismo umano
È un antagonista dell'acetilcolina per i recettori muscarinici, provocando effetti parasimpaticolitici senza proprie attività intrinseche:
- spasmolisi di muscolatura liscia
- midriasi e paralisi dell'accommodazione visiva
- diminuzione dell'escrezione di ghiandole esocrine
- tachicardia
- sopprime nausea e vomito
- in dosi alte (> 3 mg) comincia la stimolazione centrale nervosa che aumentando conduce a paralisi letale del sistema nervoso centrale
In genere gli effetti dell'atropina, al di là delle diverse risposte singolari, sono:
1 mg: secchezza della bocca dovuta ad una riduzione della secrezione salivare, rallentamento dell'attività gastroenterica, midriasi e tachicardia (se vengono bloccati i recettori M2 cardiaci insorgerà tachicardia).
2 mg: i sintomi sopra elencati si manifestano in maniera più marcata, inoltre compare difficoltà di accomodamento della vista ovvero vista offuscata.
5 mg: si aggiungono effetti sulla muscolatura che permette la deglutizione la quale è resa ancora più difficile a causa della quasi totale mancanza di secrezione salivare. A questa dose si verifica cute calda: tale effetto è provocato dalla vasodilatazione, effetto secondario della riduzione della sudorazione. L'organismo, non riuscendo più a dissipare l'eccessivo calore, va incontro ad un aumento di temperatura della cute. L'attività intestinale è prossima ad un blocco e compare una difficoltà nella minzione.
10 mg: possibile morte.
In genere, quando si parla degli effetti collaterali dell'atropina, ci si riferisce a secchezza della bocca, stipsi, riduzione della minzione e midriasi. Con dosi più elevate è possibile provare agitazione e manifestare amnesie.
I sintomi sono attenuati dalla somministrazione di fisiostigmina, antagonista indiretto dell'Ach.
Impiego medico
- spasmolitico in diverse patologie come p. e.:
Impiego militare
L'atropina è il trattamento generico utilizzato contro l'intossicazione da gas nervini; l'atropina antagonizzando a livello di recettore colinergico l'effetto dell'acetilcolina non più distrutta dall'enzima inibito dal nervino, limita gli effetti dell'avvelenamento da nervini ed è in grado di salvare la vita agli intossicati. Per questa ragione, i militari che operano in ambienti potenzialmente a rischio di contaminazione con gas nervini, ricevono in dotazione siringhe di atropina per l'autosomministrazione immediata.
Note
Fonti
Bibliografia
- Hiller K. Melzig M.F.: Lexikon der Arzneipflanzen und Drogen; Spektrum akademischer Verlag; 2003; ISBN 3-82174-1499-7