monumenti di Roma

 Bene protetto dall'UNESCO
Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e la Basilica di San Paolo fuori le mura
Estensione del patrimonio di Roma ai beni compresi entro le mura di Urbano VIII
 Patrimonio dell'umanità
TipoArchitettonico
Criterio(I)(II)(III)(IV)(V)
PericoloNessuna indicazione
Riconosciuto dal1980
Scheda UNESCO(EN) Historic Centre of Rome, the Properties of the Holy See in that City Enjoying Extraterritorial Rights and San Paolo Fuori le Mura
(FR) Scheda

Principali luoghi dell'antichità

Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti di Roma antica.

Fori Imperiali

Panoramica del Foro Romano

Campo Marzio

Altro
Giovanni Paolo Pannini, Galleria di Roma antica

La formazione della città si può considerare conclusa[senza fonte] con i grandi interventi urbanistici degli ultimi tre re di Roma, sotto i quali la città si sviluppa come centro urbano etrusco: in particolare la bonifica dell'area del Foro Romano mediante la costruzione della Cloaca Massima permise la creazione del centro politico, religioso e amministrativo della città, suddivisa in quattro regioni e dotata della prima cinta di mura. Dopo il 390 a.C., a seguito delle incursioni dei Galli, si ebbe la costruzione di una nuova cinta (le cosiddette mura serviane, in parte ancora visibili). A partire dal II secolo a.C. si moltiplicarono le costruzioni di nuovi edifici, che progressivamente venivano inseriti in piani urbanistici coerenti da parte dei personaggi che dominavano la storia politica e intendevano celebrare il proprio nome: del periodo repubblicano possiamo oggi ammirare, tra gli altri, i resti dell'area sacra di Largo Argentina e parte dei monumenti del Foro Romano.

Il fenomeno si accentuò ulteriormente nei primi due secoli dell'Impero romano ad opera degli imperatori, a partire da Augusto (Ara Pacis, Mausoleo) che potrà affermare di aver trasformato una città di mattoni in una di marmo: tra il I ed il II secolo sorgono i Fori Imperiali, edifici pubblici grandiosi e splendidamente decorati come terme (le meglio conservate quelle di Caracalla), teatri (teatro di Marcello), anfiteatri (il Colosseo sotto Tito), templi (il Pantheon di Adriano), ricche residenze imperiali (Domus Aurea, palazzi imperiali del Palatino).

La crisi del III secolo vide un quasi completo arresto della grande attività edilizia, con le significative eccezioni della costruzione delle mura aureliane e delle prime catacombe cristiane. Una ripresa si ebbe in età tetrarchica: Diocleziano fa erigere le sue terme, Massenzio il circo all'inizio della via Appia ed inizia la costruzione della basilica che porta il suo nome nel foro, costruzione terminata da Costantino I; a questi è dovuto anche l'Arco di Costantino, che già presenta i caratteri artistici del tardo antico. Con Costantino ed il suo editto del 313 inoltre il cristianesimo esce dalla clandestinità e l'arte paleocristiana esce dalle catacombe per esprimersi nella costruzione delle grandi basiliche: Basilica di San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano e Santa Croce in Gerusalemme, costantiniane, e Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura nel V secolo.

Architetture religiose

 
Il tempio di Ercole Vincitore

Templi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Templi di Roma.
«La città di Roma, e i suoi luoghi religiosi, erano elementi fondamentali di una geografia sacra e simbolica che includeva tutto quanto il cosmo»

I templi erano i più importanti edifici sacri dell'antichità. Si ritiene che in tarda età repubblicana Roma avesse circa un centinaio di templi[1]. A differenza degli edifici religiosi successivi (ad esempio, le chiese cristiane), i templi non erano luoghi di raduno per i fedeli, ma ospitavano unicamente l'immagine cultuale della divinità cui erano dedicati.

Presso i templi venivano celebrati riti religiosi o sacrifici e, a seconda delle loro dimensioni e del luogo in cui erano posti, venivano utilizzati per diversi altri scopi[1].

I templi più grandi fornivano lo spazio necessario per incontri di vario genere, formali o meno (sessioni del Senato ma anche riunioni tra amici); altri templi, invece, custodivano oggetti sacri e preziosi: il tempio di Saturno, ad esempio, custodiva il tesoro dello Stato[1]; nel tempio di Vesta venivano depositati i testamenti degli uomini politici, tra cui quello di Giulio Cesare[2].

Con il termine latino templum non si intendeva l'edifico (aedes), ma una porzione di suolo che era stata inaugurata, ossia delimitata tramite un rito eseguito da alcuni augures[2]. Attualmente esistono i resti o solamente alcune tracce di circa una sessantina di antichi templi-edifici,[senza fonte] tra cui il Pantheon, unico edificio romano antico pervenuto quasi integro, divenuto chiesa cristiana nel 609, sacrario dell'arte nel 1520 (da quando vi è la tomba di Raffaello) e sacrario reale, in quanto ospita i resti dei sovrani d'Italia Vittorio Emanuele II e Umberto I e della regina Margherita[3].

Chiese

 
La statua di san Pietro nell'omonima piazza vaticana; in sottofondo, papa Benedetto XVI
  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Roma.

Nuova Gerusalemme e città santa caput fidei, Roma legò la sua storia alla religione cristiana fin dalla missione evangelizzatrice di Pietro, il Romolo cristiano[4], e Paolo, entrambi santi patroni della città.

I primi luoghi di culto cristiano presenti a Roma furono le ecclesiae domesticae, case private dotate di una o due stanze destinate alle celebrazioni religiose[5][6]. Dal III secolo i luoghi di culto divennero stabili e di proprietà della comunità cristiana, ormai ingrandita e strutturata: furono istituite, pertanto, le domus ecclesiae, edifici adibiti ad uso liturgico[7][8]. Tali strutture assumevano il nome del proprietario, anche quando divennero tituli, di proprietà della Chiesa[9][10].

Attualmente Roma si presenta come la città con più chiese al mondo[11][12]: solamente le chiese cristiane sono diverse centinaia, e la loro storia si intreccia con la storia religiosa, sociale ed artistica della città. La cattedrale di Roma è la basilica di San Giovanni in Laterano, "madre e capo di tutte le chiese della città e del mondo" (omnium urbis et orbis ecclesiarum mater et caput)[13]; è una delle quattro basiliche patriarcali o papali, insieme con la basilica di San Pietro in Vaticano, la basilica di san Paolo fuori le mura e la basilica di Santa Maria Maggiore[14].

Le quattro basiliche fanno parte del cosiddetto "giro delle sette chiese" che i pellegrini che giungevano a Roma dovevano compiere, tradizionalmente, a piedi ed in un unico giorno. Le altre tre chiese facenti parte di tale itinerario sono la basilica di San Lorenzo fuori le mura, la basilica di Santa Croce in Gerusalemme e la basilica di San Sebastiano fuori le mura[15].

La diocesi di Roma, che, tuttavia, non corrisponde perfettamente al territorio comunale di Roma[16], attualmente è composta da 336 parrocchie, 4 basiliche papali, 61 basiliche minori, 161 chiese rettorie, 115 chiese annesse, 30 chiese nazionali, 21 chiese regionali e 12 chiese cattoliche officiate in rito orientale[17].

A Roma esistono edifici di culto cattolico di ogni genere: abbazie, basiliche, battisteri, cappelle, collegiate, conventi, monasteri, oratori e santuari. Nelle chiese di Roma si trovano testimonianze di ogni epoca, di ogni fase della cultura e della storia, di ogni stile architettonico (dal paleocristiano e medievale al gotico, dal rinascimentale al barocco, dal neoclassico al moderno), di ogni scuola artistica[18].

Altre Chiese cristiane

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese non cattoliche di Roma.
 
La Chiesa Valdese in piazza Cavour

A Roma è consistente anche il numero di luoghi di culto protestanti, ortodossi e di altre confessioni cristiane. Al febbraio 2008, a Roma sono presenti 31 luoghi di culto per gli immigrati di fede protestante e 14 per gli ortodossi[19].

I protestanti evangelici si suddividono in varie comunità: anglicani, avventisti, battisti, episcopali, Esercito della Salvezza, luterani, metodisti, presbiteriani, valdesi e gli immigrati di una determinata lingua[19].

Dal 1985 opera il Coordinamento per l'immigrazione delle chiese evangeliche di Roma[20], a cui partecipano[21]:

Secondo alcune stime su dati del Ministero dell'Interno e dell'Ufficio di Statistica del Comune di Roma risalenti al 31 dicembre 2006[19], nella capitale italiana vivono circa 52.000 immigrati ortodossi, 18.000 immigrati protestanti e circa 4.000 immigrati mormoni[22] e testimoni di Geova, la cui sede nazionale è situata proprio a Roma[23].

Per quanto concerne altre religioni, anche buddisti (con 5 luoghi di culto) e induisti dispongono a Roma di numerosi centri di meditazione[19]. Sono presenti anche chiese di religioni neopagane o filosofie religiose, come scientology[24].

Cupole

 
La cupola di San Pietro vista dal Gianicolo
  Lo stesso argomento in dettaglio: Cupole di Roma.
«Fra le emergenze del panorama romano, la cupola costituisce l'elemento più caratteristico e diffuso. Essa sembra connaturata al paesaggio, alla sinuosa curvatura delle colline, all'ombrello dei pini.»

Lo skyline di Roma è caratterizzato dalla numerosa presenza di cupole, strutture architettoniche nate e sviluppatesi nell'architettura romana[26]. Inizialmente presenti su costruzioni di vario genere (terme, mausolei, domus), divennero elementi caratterizzanti degli edifici religiosi più importanti nelle varie città italiane a partire dal Rinascimento[27].

 
Il campanile di Santa Maria Maggiore

Oggi a Roma sono presenti centinaia di cupole, la maggior parte situata nei rioni del centro storico: la più grande è la cupola della basilica di San Pietro in Vaticano, progettata da Michelangelo, seguita dalla cupola della basilica di San Giovanni Bosco al Quadraro (la più grande fra le cupole moderne[28]). Altre caratteristiche cupole sono quella del Pantheon[29], le cupole gemelle di piazza del Popolo[30] e quella della chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza[31].

Campanili

  Lo stesso argomento in dettaglio: Campanili di Roma.

Altro elemento caratterizzante dell'architettura di Roma sono i campanili, inseriti nel panorama cittadino a partire dalla metà dell'VIII secolo. Per secoli, nonostante non avessero mai raggiunto dimensioni simili ad altri campanili divenuti simboli di varie città, animarono in modo vario il profilo e il cielo di Roma[32].

Numerosi i campanili romanici, il più elevato dei quali è quello della basilica di Santa Maria Maggiore; preziosi e di varie forme i campanili rinascimentali e barocchi, tra cui spiccano quello della chiesa di Santo Spirito in Sassia (ad opera di Baccio Pontelli) e il campanile di Sant'Andrea delle Fratte, creato dal Borromini[32].

Moschee

 
Interno della sala principale della Grande Moschea di Roma
  Lo stesso argomento in dettaglio: Moschea di Roma.

A Roma, tra il 1984 e il 1992, è stata costruita la più grande moschea d'Europa: si trova ai piedi del Monte Antenne, nel quartiere Parioli. L'edificio, progettato da Vittorio Gigliotti, Sami Moussawi e Paolo Portoghesi, occupa una superficie di 34.000 m²; è sovrastato da una cupola color piombo circondata da 16 cupole minori in travertino e dal minareto, la cui altezza raggiunge i 24 metri. Accanto alla moschea si trova il Centro Culturale Islamico, con un auditorium, una sala conferenze e una biblioteca[33].

Ad inizio 2008 è stata inaugurata una moschea a Ostia, costruita in alcuni locali dell'ex colonia marina Vittorio Emanuele III, per un totale di circa 400 m². L'edificio religioso, tuttavia, non è stato accolto senza alcuna polemica[34].

Altre moschee censite si trovano nelle aree urbane del Pigneto e di Valle Aurelia, nella frazione di Montespaccato, nella borgata di Marranella, a Centocelle, lungo le vie Prenestina e Laurentina e alla Magliana[35]. Secondo alcuni dati offerti dalla Caritas diocesana e dalla Migrantes di Roma nel febbraio 2008, le moschee presenti nella città capitolina sono 11[19]; oltre a queste, sono numerosi gli spazi adibiti a luoghi di culto musulmani presenti in tutto il territorio di Roma[36].

Sinagoghe

 
Il Tempio Maggiore di Roma
  Lo stesso argomento in dettaglio: Tempio Maggiore di Roma.

Roma annovera la presenza di sinagoghe, templi del culto ebraico, già dal I secolo d.C.: ad Ostia Antica, infatti, si trovano i resti di una sinagoga, la più antica in Europa[37]. Nel ghetto ebraico presente all'interno del centro storico esistevano cinque sinagoghe, riunite nel cosiddetto edificio delle Cinque Scole[38]. La prima sinagoga di Roma, tuttavia, potrebbe essere l'edificio medievale con loggia ad arcate su colonne e cornice ad archi su mensolette in pietra fondata dal lessicografo Nathan ben Jechiel nell'XI secolo, sita nel vicolo dell'Atleta in Trastevere[39].

Secondo dati del febbraio 2008, a Roma esistono 5 luoghi di culto ebraici[19]: la sinagoga principale è il Tempio Maggiore, situato sul lungotevere Cenci. Realizzato tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, presenta uno stile eclettico, tendente all'arte assiro-babilonese. La cupola quadrata, rivestita di alluminio, presenta decorazioni interne raffiguranti i simboli della religione ebraica[38]. Adiacente alla sinagoga è stato allestito il museo d'arte ebraica[40]. Altre sinagoghe sono situate in via Cesare Balbo (dove si celebra il culto tripolino e ashkenazita), e sull'Isola Tiberina, riservata alla comunità ebraica giovanile[40].

Nel settembre 2009 è stata inaugurata una nuova sinagoga in via Oletta, a Ostia, dove è presente una comunità composta da oltre 3.000 ebrei[41].

Santuari

 
Resti del santuario siriaco sul Gianicolo
  Lo stesso argomento in dettaglio: Santuari di Roma.

Fin dall'antichità, Roma è stata sede di numerosi santuari: anticamente essi erano i luoghi presso cui venivano praticati i culti della divinità cui erano dedicati. Tra gli antichi santuari romani figuravano quello di Diana Planciana[42], situato tra il Quirinale e il Viminale, quello di Cerere, Libero e Libera, sull'Aventino[43], quello di Semo Sancus Fidius sul Quirinale[42] e il santuario comprendente due templi gemelli (dedicati alla Fortuna e alla Mater Matuta) posti nell'area sacra di Sant'Omobono[44]

Erano frequenti anche gli isei e i serapei, i santuari dedicati rispettivamente a Iside e Serapide: i principali erano l'Iseo e Serapeo campense[45] e il Serapeo sul Quirinale, che era, insieme con il tempio di Venere e Roma, il più grande edificio di culto di Roma antica[46]; vi erano, inoltre, santuari dedicati ad altre divinità orientali, come il santuario siriaco sul Gianicolo[47].

In ambito cristiano-cattolico, i santuari sono luoghi di culto in cui si venerano sepolture di personaggi importanti o le sue reliquie; talvolta i santuari vengono costruiti dove la tradizione vuole si sia verificato un fatto miracoloso.

Uno dei principali è il santuario della Madonna del Divino Amore, a Castel di Leva, composto da due chiese: la più antica costruita nel 1745, la più recente, invece, terminata nel 1999[48].

Piccola area recintata e senza copertura, il sacello può essere considerato un piccolo santuario: era dedicato ad una divinità minore e si trovava attorno ad un altare. Successivamente il termine fu utilizzato per indicare le chiese o le cappelle cristiane di piccole dimensioni.

Mitrei

  Lo stesso argomento in dettaglio: Mitrei di Roma.
 
Il mitreo delle Terme del Mitra

Nel territorio di Roma sono stati rinvenuti 26 mitrei, templi sotterranei dedicati al dio Mitra sulle cui pareti era raffigurata la tauroctonia (l'uccisione del toro da parte di Mitra)[49].

Ad Ostia Antica esistevano ben 17 mitrei, mentre nel centro di Roma ne sono stati localizzati 9[49][50].

Edicole sacre

 
Edicola sacra del Divino Amore in via Nomentana
  Lo stesso argomento in dettaglio: Edicole sacre di Roma.

Secondo un'indagine effettuata nel 1999 dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, nei 22 rioni del centro storico dell'Urbe si trovano 522 edicole sacre[51][52]. Al 2009 ne sono state censite circa 730, anche se il loro numero è maggiore se si considerano pure le madonnelle dei quartieri e del resto della città[53].

Le edicole sacre sono costituite da vari materiali: tele, affreschi, tavole, stucchi, terracotte, marmi, metalli e legno. Recano al loro interno un'immagine sacra e presentano diverse forme: semplici medaglioni con cornice in stucco, composizioni elaborate e scenografiche (in particolar modo di gusto barocco), elementi architettonici e scultorei (sono frequenti i putti e i cherubini)[52].

A realizzarle, nel corso dei secoli, sono stati diversi artisti, più o meno famosi nel contesto artistico nazionale ma ugualmente impegnati nelle realizzazioni artistiche della città di Roma: Antonio da Sangallo il Giovane, Perin del Vaga, Antonio Bicchierari, Nicolò Berrettoni, Francesco Moderati e molti altri[52].

La maggior parte delle edicole sacre fu costruita tra il XVII e il XVIII secolo: esse garantivano, grazie ai loro lumi accesi, l'unica fonte di illuminazione notturna della città. Lo sviluppo edilizio della seconda metà dell'Ottocento causò la trasformazione delle madonnelle, divenute semplici elementi decorativi, anche se coerenti con le architetture in cui erano inserite[52].

Le edicole sacre si trovano soprattutto nei rioni Monti (circa 85) e Trastevere (89), che ne presentano quasi il doppio degli altri rioni romani[54]. I principali temi raffigurati sono la Madonna col Bambino, spesso accompagnata da angeli e santi; l'Immacolata, l'Addolorata, l'Assunta, la Sacra Famiglia, la Crocifissione, il Cristo Redentore, il Cristo Portacroce; spesso vengono raffigurate immagini di alta qualità artistica, come la Maestà di Maria e l'Incoronazione della Vergine[54].

Le edicole sacre vengono chiamate anche madonnelle proprio per la numerosa presenza di immagini raffiguranti Maria[55].

Ninfei antichi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ninfeo e Ninfei di Roma.
 
Ninfeo degli Orti Farnesiani

Nelle civiltà antiche greca e romana, le ninfe erano divinità femminili, immortali (Oceanine e Nereidi) e mortali (Naiadi e Oreadi) che personificavano elementi e fenomeni naturali; ad esse venivano dedicati appositi santuari o monumenti[56], chiamati ninfei[57].

Un grande tempio periptero dedicato alle ninfe sorgeva nella parte meridionale del Campus Martius: si tratta del cosiddetto tempio delle Ninfe, i cui resti si trovano nell'attuale via delle Botteghe Oscure[58]. In via Giolitti sono visibili i resti del tempio di Minerva Medica, così chiamato per una particolare statua della dea rinvenuta durante gli scavi; non si tratta di un tempio, ma di una sala-ninfeo, facente parte degli antichi Horti Liciniani[59].

All'interno della Domus Aurea neroniana si trova un ninfeo con raffigurazione musiva di Ulisse che porge la coppa a Polifemo[60]; faceva parte del palazzo imperiale anche il cosiddetto ninfeo Neroniano, i cui resti (un imponente muro in laterizio nel quale si aprono sette grandi nicchie) si trovano in via Claudia[61]. Il ninfeo di Alessandro Severo, situato nei giardini di piazza Vittorio Emanuele II, fu realizzato nel 226 come fontana-mostra dell'acquedotto Claudio; conteneva due trofei d'armi marmorei detti di Mario[62]. Sul Palatino, gli Orti Farnesiani presentavano un ninfeo, sovrastato da due uccelliere, che sorgeva alla fine di una scala di collegamento con il Foro Romano[63]; all'interno del Parco della Caffarella sorgono i resti della grotta di Egeria, il ninfeo di Erode Attico[64].

Potrebbero essere stati dei ninfei anche l'ipogeo di via Livenza[65] e l'Auditorium di Mecenate, appartenuto agli horti Mecenatis[66].

Architetture funerarie

Catacombe

 
Catacombe di San Callisto, il buon Pastore
  Lo stesso argomento in dettaglio: Catacombe di Roma.

A Roma sono presenti circa una sessantina di catacombe, i cimiteri sotterranei cristani dei primi secoli dopo Cristo[67]. Il termine potrebbe derivare dal toponimo di una località sita sulla via Appia Antica, denominata appunto Catacumbas (in greco antico κατὰ κύμβας[68]): l'espressione indicava una depressione del terreno, ancor più marcata in passato, nei pressi del Circo di Massenzio[69]. In questa zona si trovavano le catacombe di San Sebastiano, denominate appunto Cymiterium Catacumbas ad Sanctum Sebastianum via Appia[70].

La denominazione delle catacombe deriva nella maggior parte dei casi dal nome del donatore del terreno utilizzato per gli scavi sotterranei: catacombe di Pretestato, di Domitilla, di Commodilla, di Panfilo, di Ponziano, di Calepodio, di Priscilla e molte altre[71].

Alcune catacombe hanno assunto il nome del martire illustre (talvolta anche più di uno) lì sepolto: è il caso delle catacombe di San Sebastiano, di Sant'Agnese, dei Santi Marco e Marcelliano, dei Santi Marcellino e Pietro[71].

Altri cimiteri cristiani venivano identificati dalla località in cui si trovavano: ad ursum pileatum, ad duas lauros, ad clivum cucumeris o ad septem palumbas, catacumbas[71]. Unica eccezione furono le catacombe di San Callisto, le più auguste e le più celebri di Roma, come le definì papa Giovanni XXIII[72], le Catacombe per eccellenza secondo l'archeologo Giovanni Battista de Rossi, che le scoprì[67]: esse, infatti, devono il proprio nome a papa Callisto I, che ne fu custode e amministratore per circa un ventennio all'epoca del suo diaconato, sotto papa Zefirino[73][74].

Nei primi secoli del cristianesimo, tuttavia, i seguaci della nuova religione non ebbero cimiteri propri, ma venivano sepolti in aree comuni, dette necropoli, accanto ai pagani; anche i santi patroni di Roma ricevettero questa sepoltura: san Pietro, infatti, fu deposto nella necropoli vaticana, mentre san Paolo fu sepolto nella necropoli lungo la via Ostiense[67].

Successivamente, in seguito allo sviluppo delle aree catacombali, papa Fabiano suddivise la città di Roma in sette regioni ecclesiastiche, con i rispettivi luoghi di culto: ad ognuna di queste zone fu assegnata più di una catacomba per la sepoltura dei fedeli[75].

A Roma, inoltre, esistevano alcune catacombe ebraiche, anche se ne sono state rinvenute solamente un paio, a Villa Torlonia e a Vigna Randanini[76].

Mausolei

  Lo stesso argomento in dettaglio: Mausolei di Roma.
 
Mausoleo di Cecilia Metella sull'Appia Antica

A Roma furono edificati diversi mausolei, tombe di eccezionale monumentalità eretti per una personalità il cui nome deriva da Mausolo, satrapo persiano re di Caria, reso celebre dal suo imponente monumento funebre[77].

I mausolei si suddividono in diverse tipologie: vi erano le grandi tombe a tumulo, già diffuse presso gli Etruschi e adottate dai nobili romani a partire dal I secolo a.C., le piramidi, grandi tombe in stile egizio, e i mausolei rotondi cristiani, costruiti a partire dal IV secolo[77].

Tra le tombe a tumulo, sono rilevanti il mausoleo di Augusto, il più grande del suo genere[78], e la tomba di Cecilia Metella, posta lungo la via Appia Antica; alla fine del I secolo a.C. risalgono anche il mausoleo di Lucilio Peto[79] e, probabilmente, il Torrione sulla via Prenestina[80]. Persistono dubbi sulla datazione e i proprietari della tomba degli Orazi e dei Curiazi e di Casal Rotondo, entrambi posti sulla regina viarum.

Appartengono al I secolo il sepolcro di Priscilla, il sepolcro di Largo Talamo e il mausoleo di Tor di Quinto, ricostruito sulla via Nomentana[77]. Gli unici esempi di tombe a tumulo costruite nel II e III secolo, invece, sono rispettivamente la mole Adriana, poi divenuta Castel Sant'Angelo[81], e il mausoleo di Monte del Grano, probabile luogo di sepoltura di Alessandro Severo[78].

Risalgono al IV secolo il mausoleo di Sant'Elena sulla via Casilina[82], il mausoleo di Santa Costanza sulla via Nomentana[83] e il mausoleo dei Gordiani (Tor de' Schiavi) sulla via Prenestina, tutti esempi di mausolei rotondi cristiani[77].

Si presentano come particolari tipi di mausolei anche la tomba di Romolo (o mausoleo di Massenzio)[84], la tomba di Annia Regilla e la Colonna Traiana, all'interno della quale vennero deposte le ceneri dell'imperatore[77]. Esistono anche alcuni mausolei moderni, come l'Ossario Gianicolense[79] o il mausoleo delle Fosse Ardeatine.

Piramidi

 
Piramide di Caio Cestio
  Lo stesso argomento in dettaglio: Piramidi di Roma e Piramide di Caio Cestio.

In seguito alla conquista dell'Egitto, vennero introdotti a Roma arte e costumi egiziani: per tale ragione furono costruite diverse tombe a forma di piramide, sul modello dei monumenti funerari dei faraoni.

Furono numerose le piramide costruite a Roma, fin dall'età di Augusto, lungo le vie consolari[85], anche se l'unica ancora esistente è la piramide di Caio Cestio, nei pressi di Porta San Paolo, costruita tra il 18 e il 12 a.C. e alta circa 37 metri[86].

Le piramidi, risultato più della moda egittizzante del tempo che dell'adesione alla religione isiaco-alessandrina, possono essere distinte in varie tipologie: vi erano le piramidi imponenti, realizzate con materiali pregiati (ad esempio il marmo lunense) sul modello delle piramidi di Menfi, e quelle di dimensioni ridotte, realizzate facendo uso del laterizio, che sormontavano una cappella o un podio[85].

Tra la basilica di San Pietro in Vaticano e Castel Sant'Angelo un tempo sorgeva la Meta Romuli, chiamata popolarmente Piramide di Borgo: veniva descritta come una piramide più grande di quella di Gaio Cestio Epulone e di grande bellezza, circondata da una pavimentazione con lastroni di travertino, alta circa 40 metri e completamente rivestita di marmo[87].

Ipogei

Sepolcri

Colombari

 
Colombario di Vigna Codini
  Lo stesso argomento in dettaglio: Colombari di Roma antica.

I colombari (dal termine latino columbarium) sono una costruzione funeraria in grado di ocntenere le ceneri di migliaia di defunti. Già esistente nell'ultimo periodo repubblicano, si diffuse tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.; cadde in disuso con l'avvento del Cristianesimo[88].

A Roma esistono ancora diversi colombari: il colombario del sepolcro degli Scipioni, a pianta quadrangolare; il colombario di Pomponio Hylas, in via Latina; i tre colombari di Vigna Codini Savelli, in via Appia Antica, appartenuti ai liberti di Augusto e Tiberio[89].

Altri colombari sono situati in via Pescara, a largo Preneste, in via del Campo Barbarico (in prossimità di Tor Fiscale), in via Olevano Romano (sulla via Prenestina), al Parco della Caffarella (colombario di Costantino), all'interno del parco di Villa Wolkonsky (colombario di Tiberio Claudio Vitale), a Villa Doria Pamphilj (sulla via Aurelia) e in via Casilina (colombario dei servi e dei liberti degli Statilii)[88]. È stato completamente distrutto il colombario dei servi e dei liberti di Livia Augusta scoperto intatto sulla via Appia nel 1726[88].

Necropoli

Cimiteri

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cimiteri di Roma.
 
Veduta del cimitero acattolico di Roma

Degli 11 cimiteri romani, soltanto tre sono urbani: il cimitero del Verano, il cimitero Flaminio (o di Prima Porta) e il cimitero Laurentino. Il Cimitero Comunale Monumentale Campo Verano sorge a destra e dietro la basilica di San Lorenzo fuori le mura; fu adibito a camposanto dai primi anni del XIX secolo. L'ingresso monumentale fu ultimato nel 1880, anche se il regolare servizio d'inumazione era già iniziato il 1º luglio 1836[90].

Il monumentale cimitero Flaminio si estende lungo la via omonima: sviluppatosi parzialmente su un'antica villa romana[91], si tratta del più grande cimitero italiano e ospita al suo interno numerose personalità.

Il cimitero Laurentino, situato a Trigoria e realizzato negli anni novanta, ricopre un'area di 27 ettari: si tratta di un cimitero-parco, totalmente immerso nel verde, ideato come cimitero multietnico con aree a disposizione per le diversi fedi e confessioni religiose (ed anche per i non credenti)[92].

I cimiteri suburbani di Roma sono quelli di Castel di Guido, di Cesano, di Isola Farnese, di Maccarese, di Ostia Antica, di Santa Maria del Carmine (cimitero di Parrocchietta), di San Vittorino e di Santa Maria di Galeria[93].

In prossimità di Monte Mario si trova il Cimitero Militare Francese, imposto dalla Francia al termine della seconda guerra mondiale per la sepoltura dei caduti francesi e nordafricani morti nella campagna d'Italia (1943-1945)[92].

Presso Porta San Paolo, nella prima metà del Settecento, fu costruito il cimitero acattolico, istituito per la sepoltura degli stranieri praticanti un'altra religione: in esso vi sono sepolti John Keats, Percy Bysshe Shelley e, tra gli italiani, Antonio Gramsci[92].

All'interno della Città del Vaticano è sito il Camposanto Teutonico, il cimitero dei tedeschi che hanno abitato in Vaticano; l'insegna sulla cancellata in ferro posta all'ingresso riporta la frase latina TEUTONES IN PACE.[94]

Architetture civili

Palazzi

 
Piazza del Campidoglio e Palazzo Senatorio
Campidoglio

Il Campidoglio (in latino Capitolium[95]) è la sede del Comune di Roma. Nell'omonima piazza, progettata da Michelangelo, sono situati il Palazzo Senatorio, sede di rappresentanza del Comune di Roma, il Palazzo dei Conservatori ed il Palazzo Nuovo, sedi dei Musei Capitolini. Il Palazzo Senatorio fu ricostruito sui resti dell'antico Tabularium (che ospitava gli archivi pubblici dello Stato romano); il Palazzo dei Conservatori ha origini medievali, mentre il Palazzo Nuovo fu progettato da Michelangelo ma realizzato sotto la direzione di Girolamo Rainaldi.

Palazzi storici
 
Piazza Venezia e, a sinistra, l'omonimo palazzo

Roma ospita numerosi palazzi nobiliari, sede delle famiglie dei signori e dei papi che esercitarono il proprio potere nella città. Palazzo Venezia, sito tra piazza Venezia e via del Plebiscito, fu costruito su commissione del cardinale veneziano Pietro Barbo (futuro papa Paolo II); nel corso dei secoli fu sede papale, sede dell'ambasciata della Repubblica di Venezia in Roma, sede dell'ambasciata austriaca e quartier generale di Benito Mussolini; attualmente ospita il Museo Nazionale di Palazzo Venezia e la Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte.

Palazzo Farnese, edificio rinascimentale cinquecentesco, è sito nell'omonima piazza e fu costruito per incarico del cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III. Palazzo della Cancelleria è situato nell'omonima piazza, tra Corso Vittorio Emanuele II e Campo de' Fiori; ospita i massimi tribunali della Santa Sede (la Rota Romana e la Segnatura Apostolica). Palazzo Wedekind, sito in piazza Colonna, risale alla seconda metà del Seicento ma fu fatto ricostruire nel 1838; attualmente ospita la sede de Il Tempo.

Palazzo Chigi-Odescalchi, ubicato in piazza Santi Apostoli, fu di proprietà delle famiglie Colonna, Ludovisi, Chigi e Odescalchi. Negli anni sessanta del XVII secolo fu oggetto di una significativa trasformazione ad opera di Gian Lorenzo Bernini. Le facciate dell'edificio si presentano in stile barocco e neorinascimentale. Palazzo Altieri, sito tra via del Plebiscito e piazza del Gesù, fu residenza della famiglia Altieri; attualmente è sede di alcune banche e condominio.

Palazzo Colonna, documentato dal XII secolo, occupa un intero isolato compreso tra piazza Santi Apostoli, via Nazionale, via IV Novembre e via della Pilotta. Fu residenza della nobile famiglia dei Colonna, i cui membri discendevano dai conti di Tuscolo. Palazzo Corsini alla Lungara, situato nel rione di Trastevere, fu costruito per volere del cardinale Nero Corsini (nipote di Clemente XII) nella prima metà del XVIII secolo. Si presenta come una vera e propria reggia ed oggi ospita la Galleria Corsini e la sede dell'Accademia dei Lincei; nel giardino ha sede l'Orto botanico di Roma.

Palazzo Barberini fu costruito tra il 1625 ed il 1633. Si trova in via delle Quattro Fontane, nei pressi di piazza Barberini. Fu sede della famiglia nobile dei Barberini e oggi ospita parte della Galleria Nazionale d'Arte Antica e l'Istituto Italiano di Numismatica. Palazzo Boccapaduli Gentili Del Drago è sito in via San Nicola in Arcione[96]; risale al Settecento e fu residenza delle nobili famiglie dei Boccapaduli, dei Del Drago e dei Gentili.

 
Palazzo del Quirinale, sede del presidente della Repubblica Italiana
Palazzi delle istituzioni

Essendo capoluogo della provincia di Roma, della regione Lazio e capitale della Repubblica Italiana, Roma ospita numerosi palazzi istituzionali. Palazzo del Quirinale è sede della Presidenza della Repubblica; fu costruito nel XVI secolo e fu residenza papale. Palazzo Madama è sede del Senato della Repubblica; fu costruito alla fine del XV secolo e fu residenza della famiglia de' Medici. Palazzo Montecitorio è sede della Camera dei Deputati; fu costruito nel XVII secolo e fu sede della Curia Pontificia e del Governatorato di Roma. Palazzo Chigi è sede del Governo italiano; fu costruito nel XVI secolo e fu residenza della famiglia Aldobrandini e sede dell'ambasciata di Spagna e dell'ambasciata dell'Impero Austro-Ungarico.

Palazzo del Viminale è sede del Ministero dell'Interno; Palazzo della Farnesina è sede del Ministero degli Affari Esteri; Palazzo Piacentini è sede del Ministero della Giustizia; Palazzo dell'Agricoltura è sede del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Palazzo Baracchini è sede del Ministero della Difesa; Palazzo delle Finanze è sede del Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma e della Prefettura, è sito in via IV Novembre e risale al XVI secolo. Palazzo Koch, sede della Banca d'Italia, è sito in via Nazionale; in stile neorinascimentale, fu costruito nella seconda metà dell'Ottocento. Palazzo dei Marescialli, sede del Consiglio Superiore della Magistratura, è sito in piazza dell'Indipendenza. Palazzo della Consulta, sede della Corte Costituzionale, fu finito di costruire nel 1737; Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato, è sito nel rione Regola: risale al XVI secolo, quando venne costruito per il cardinale Girolamo Capodiferro. Il Palazzo di Giustizia, detto Palazzaccio, è sede della Corte Suprema di Cassazione.

Ville

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ville di Roma.
 
Piazza di Siena a Villa Borghese

Ville, parchi pubblici e aree protette hanno un grande spazio nel tessuto urbano: Roma non a caso vanta il primato di capitale europea con il più alto numero di ettari riservati al verde. Questi sono alcuni dei numeri che l'attestano: più di 90 000 ettari di verde, circa il 68% del suo territorio, 2 000 kilometri di alberature stradali e un gran numero di parchi e giardini pubblici dislocati sul tutto il territorio urbano. La parte più nota di questo verde è rappresentato dal grande numero di ville e giardini facenti parte nel passato di dimore nobiliari, i più antichi risalenti al XVI secolo; ma la tradizione del verde nella città ha radici molto più antiche, e può essere fatta risalire ai giardini urbani di proprietà dei personaggi di spicco della Roma antica (gli horti).

La più grande villa romana è villa Doria-Pamphili, che parte dalla Città del Vaticano per arrivare quasi fino al Grande Raccordo Anulare, lungo la via Aurelia; la seconda villa per grandezza è villa Ada Savoia, lungo la via Salaria, un tempo residenza e tenuta di caccia dei Savoia; terza è la villa Borghese, grande parco centrale del quale il Pincio, con Villa Medici (sede dell'Accademia di Francia), costituisce la sezione entro le mura. Al suo interno si trovano la collezione di arte rinascimentale e barocca della Galleria Borghese, il Museo Canonica, il Museo Bilotti, il Bioparco.

La villa Farnesina, in via della Lungara, ospita l'Accademia dei Lincei: all'interno del palazzo cinquecentesco sono presenti alcuni affreschi di Raffaello; villa Giulia, in prossimità di piazzale delle Belle Arti, ospita il Museo Nazionale Etrusco; Villa Torlonia, lungo via Nomentana, fu residenza romana di Mussolini. Ospita tre edifici, di cui due in stile neoclassico ed uno (la casina delle Civette) in stile liberty. Quest'ultimo ospita anche un museo, (Museo Casina delle Civette), mentre nel casino nobile è allocato il Museo della Scuola romana.

 
L'antico teatro di Marcello

Teatri ed anfiteatri

  Lo stesso argomento in dettaglio: Teatri di Roma.

Nel corso della sua millenaria storia, la città di Roma è stata sede di centinaia di teatri ed altri edifici ad uso spettacolo (circhi, anfiteatri).

I principali teatri della Roma antica erano il teatro di Pompeo, il teatro di Marcello, il teatro di Balbo ed il teatro di Ostia antica, tuttora funzionante. I maggiori anfiteatri erano l'anfiteatro di Statilio Tauro, l'anfiteatro castrense e l'anfiteatro Flavio, noto come Colosseo ed ancora oggi saltuariamente utilizzato per rappresentazioni teatrali e concerti.

I principali teatri moderni sono: il Teatro dell'Opera, il Teatro Argentina, il Teatro Sistina, il Teatro Eliseo, il Teatro Valle, il Teatro Quirino, la Sala Umberto, il Teatro Ambra Jovinelli e il Teatro Brancaccio.

Fontane ed acquedotti

 
Fontana di Trevi
  Lo stesso argomento in dettaglio: Fontane di Roma e Acquedotti di Roma.

Le più grandi fontane romane sono quelle monumentali, la maggior parte delle quali sono state fatte costruire dai Papi all'inizio dell'età moderna: la fontana di Trevi, la fontana dell'Acqua Felice (o del Mosè), le Quattro Fontane, la fontana della Barcaccia, la fontana dei Quattro Fiumi, la fontana del Nettuno e la fontana della Naiadi (quest'ultima, però, costruita nel 1901 per volere di Mario Rutelli).

Numerose sono anche le fontane ornamentali: la fontana del Tritone e la fontana delle Api, opere di Gian Lorenzo Bernini, la fontana delle Tartarughe e la fontana del Babuino, facente parte delle cosiddette statue parlanti di Roma.

 
Parco degli Acquedotti, nel Parco Regionale dell'Appia Antica

Esistono anche numerose fontane e fontanili fuori o addossate alle mura o lungo il percorso degli acquedotti, circa 2.500 fontanelle sparse per tutta la città e fontane di recente costruzione (la fontana nella nuova piazza Romana all'Acquedotto Alessandrino, la fontana di piazza Capelvenere ad Acilia, la fontana nuova di piazza San Cosimato a Trastevere e la fontana nuova dell'Ara Pacis).

Già in età antica, inoltre, venne realizzata un'efficiente rete di condotte idriche grazie alla costruzione di numerosi acquedotti: nell'arco di cinque secoli, la sua lunghezza complessiva arrivò a misurare circa 350 km.

Gli acquedotti costruiti in epoca romana sono l'Appio, l'Anio vetus, l'Aqua Marcia, l'Aqua Tepula, l'Aqua Iulia, l'Aqua Virgo, l'Aqua Alsietina, l'Aqua Claudia, l'Anio novus, l'Aqua Traiana e l'Aqua Alexandrina. In età moderna, i Papi fecero restaurare gli antichi acquedotti romani e ne fecero costruire altri, come l'Acqua Felice. Nel Novecento, infine, vennero realizzati l'acquedotto del Peschiera-Capore e l'acquedotto Appio-Alessandrino.

Ponti

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ponti di Roma.
 
Ponte Sant'Angelo, che conduce all'omonimo castello

I primi ponti di Roma, realizzati dopo la conquista del lato sinistro del Tevere, furono costruiti in legno, pronti ad essere distrutti in caso di attacco nemico. Il primo ponte in muratura, infatti, venne realizzato nel II secolo a.C.: si tratta del ponte Milvio, sito nel punto in cui convergevano tre importanti vie consolari settentrionali (la via Flaminia, la via Cassia e la via Clodia).

Al Tevere i Romani attribuivano carattere sacro, di conseguenza anche i suoi ponti erano qualcosa di particolare, tanto che i costruttori di ponti, i Pontifices (da pontem facere), avevano funzioni sacerdotali (la maggior parte dei ponti romani sono stati infatti fatti costruire da Pontefici, cioè da Papi).

Oggi a Roma esistono 28 ponti che attraversano il Tevere; altri sono stati costruiti per l'attraversamento del fiume Aniene.

Archi antichi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Archi antichi di Roma.

Ninfei rinascimentali

Architetture militari

Castelli e fortezze

 
Castel Sant'Angelo, antico mausoleo di Adriano

Torri e forti

  Lo stesso argomento in dettaglio: Torri di Roma e Forti di Roma.
 
Piramide Cestia e Porta San Paolo

Mura e porte

  Lo stesso argomento in dettaglio: Porte di Roma.

Le mura di Roma sono costituite da diverse cinte:

Altro

Obelischi

 
Obelisco Agonale di piazza Navona
  Lo stesso argomento in dettaglio: Obelischi di Roma.

Roma è la città che conserva il maggior numero di obelischi (circa una ventina): molti risalgono all'età imperiale, quando gli obelischi venivano trasportati direttamente dall'Egitto, dopo la sua conquista (31 a.C.); altri furono realizzati dai romani, che usarono lo stesso granito degli egizi.

Papa Sisto V, nel XVI secolo, ordinò di rialzare gli antichi obelischi caduti (tutti tranne quello vaticano, unico obelisco antico mai caduto) e li fece riposizionare, utilizzandoli come emblema di potenza del suo papato. L'ultimo obelisco è stato innalzato nell'ottobre 2004 nel quartiere Europa: l'opera è di Arnaldo Pomodoro ed è sita in piazzale Pier Luigi Nervi.

Colonne

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Vie

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Piazze

  Lo stesso argomento in dettaglio: Piazze di Roma.

Altane

Colossi

Altri luoghi d'interesse

Architettura del dopoguerra

File:Palazzo Civiltà Lavoro2.JPG
Il Palazzo della Civiltà Italiana all'EUR

Nei cinquant'anni che seguirono la conclusione del secondo conflitto mondiale Roma non si è certamente distinta nel panorama europeo in quanto a creatività ed innovazione in ambito architettonico, se non in rare eccezioni. Ciò dipese da vari fattori, ovvero dalla necessità di ricostruire quanto era andato distrutto, di adeguare e ampliare le strutture per una città in forte crescita demografica, che era destinata a raddoppiare i suoi abitanti. In parte incise però anche un vecchio pregiudizio verso ogni forma di innovazione (o presunto "snaturamento") per una città come Roma. Solo a partire dalla fine del secolo la situazione si sbloccò finalmente. Da allora si sta assistendo ad un lievitare notevole di progetti firmati da grandi architetti italiani ed internazionali, che mirano a fare dell'Urbe un centro di grande interesse policulturale e interreligioso, un fenomeno che sta investendo principalmente le periferie.

Tra le grandi opere ultimate in questi decenni vanno ricordate:

Roma nel futuro

Tra le opere già in costruzione nella Capitale sono da ricordare:

Siti archeologici

 
La Via Sacra

Aree naturali

  Lo stesso argomento in dettaglio: Aree naturali protette del Lazio.
 
La casina delle Civette di villa Torlonia

Con 128.500 ettari, Roma è la città più verde d'Europa[99]. Oltre alle ville storiche sono presenti numerose altre aree verdi, nonché terreni dedicati all'agricoltura nelle zone più periferiche. Le aree protette coprono complessivamente 40 mila ettari e sono una realtà recente, cominciata con l'istituzione del Parco regionale urbano del Pineto nel 1987 e di quello dell'Appia antica l'anno successivo; nel 1997 nasce l'ente regionale Romanatura e aumenta notevolmente il numero di zone protette e l'impegno della città nella valorizzazione del proprio patrimonio ambientale, valorizzazione che rimane però in larga parte insufficiente (in termini di recupero dal degrado e dall'abusivismo, soprattutto nelle zone meno centrali) in confronto alle potenzialità.

Numerosi parchi regionali e riserve naturali ricadono all'interno del territorio comunale di Roma, tra cui il Parco Regionale dell'Appia Antica (ettari 3460), la Riserva naturale della Marcigliana (ettari 4696), la Riserva Naturale di Decima-Malafede (ettari 6145) e l'Area marina protetta delle Secche di Tor Paterno (ettari 1200).

Con il Nuovo Piano Regolatore il Comune mira ad aumentare il territorio complessivo destinato al verde fino a portarlo ai due terzi della città[100].

Note

  1. ^ a b c Giardina, 49.
  2. ^ a b Giardina, 50.
  3. ^ Rendina, 863-865.
  4. ^ Spinelli, 8.
  5. ^ Roma nel primo millennio, su instoria.it. URL consultato il 24-02-2010.
  6. ^ Bernabei, 10.
  7. ^ Baruffa, 18.
  8. ^ Bernabei, 10-11.
  9. ^ Edifici privati trasformati in edifici di culto cristiano (PDF), su santamelania.it. URL consultato il 24-02-2010. (PDF)
  10. ^ Bernabei, 11.
  11. ^ Le chiese di Roma illustrate - Palombi Editori (Collana a cura dell'Istituto Nazionale di Studi Romani), su palombieditori.it. URL consultato il 24-02-2010.
  12. ^ Sgarbi, 177.
  13. ^ Rendina, 521.
  14. ^ In passato erano cinque: era inclusa, infatti, anche la basilica di San Lorenzo fuori le mura; cfr. Rendina, 130.
  15. ^ Rendina, 1156-1158.
  16. ^ Non c'è coincidenza fra il territorio della diocesi di Roma e quello del comune di Roma. Ciò comporta: l'esistenza di parrocchie e chiese, territorialmente appartenenti al comune di Roma, ma ecclesiasticamente facenti parte di altre diocesi (è il caso, per esempio, di alcune parrocchie e chiese del Municipio XX che appartengono alla diocesi di Porto-Santa Rufina o di altre chiese, site nel comune di Roma, ma appartenenti alle diocesi di Frascati e di Tivoli) oppure l'esistenza di parrocchie e chiese, dal punto di vista ecclesiastico appartenenti alla diocesi di Roma, ma facenti parte di comuni limitrofi a quello romano (è il caso, per esempio, di alcune parrocchie appartenenti al comune di Guidonia).
  17. ^ Vicariatus Urbis, su vicariatusurbis.org. URL consultato il 24-02-2010.
  18. ^ Bernabei, 7.
  19. ^ a b c d e f Luoghi di culto a Roma - 2008 (PDF), su caritasroma.it. URL consultato il 19-02-2010. (PDF)
  20. ^ Coordinamento romano per l'immigrazione, su romaevangelica.it. URL consultato il 19-02-2010.
  21. ^ Gli evangelici in Roma, su romaevangelica.it. URL consultato il 19-02-2010.
  22. ^ È in fase di approvazione edilizia il Tempio Mormone di Roma, che sorgerà in via dei Settebagni (Municipio IV); cfr. Tempio Mormone di Roma, su romatempiomormone.com. URL consultato il 21-02-2010.
  23. ^ Testimoni di Geova in Italia, su cesnur.org. URL consultato il 19-02-2010.
  24. ^ Chiesa di Scientology di Roma, su scientology-roma.org. URL consultato il 24-02-2010.
  25. ^ Ravaglioli, 80.
  26. ^ Pratesi, 7.
  27. ^ Pratesi, 7-8.
  28. ^ Pratesi, 54.
  29. ^ Pratesi, 10-11.
  30. ^ Pratesi, 25-26.
  31. ^ Pratesi, 14-15.
  32. ^ a b Rendina, 216.
  33. ^ Rendina, 760.
  34. ^ Ostia, una moschea di gente per bene. URL consultato il 19-02-2010. (PDF)
  35. ^ Islam a Roma. URL consultato il 19-02-2010.
  36. ^ Ad inizio 2007, a Roma era stimata la presenza di circa 58.000 musulmani immigrati; cfr. Luoghi di culto a Roma - 2008 (PDF), su caritasroma.it. URL consultato il 19-02-2010. (PDF)
  37. ^ Maria Floriani Squarciapino, su ostia-antica.org. URL consultato il 19-02-2010.
  38. ^ a b Rendina, 1171.
  39. ^ Rendina-Paradisi I, 140.
  40. ^ a b Rendina, 1172.
  41. ^ Apre la sinagoga di Ostia è festa per tremila ebrei. URL consultato il 19-02-2010.
  42. ^ a b Coarelli, 303.
  43. ^ Coarelli, 450.
  44. ^ Rendina-Paradisi II, 680.
  45. ^ Coarelli, 381-384.
  46. ^ Coarelli, 119.
  47. ^ Coarelli, 476-478.
  48. ^ Rendina, 394.
  49. ^ a b Rendina, 742.
  50. ^ Coarelli, passim.
  51. ^ La verifica fu limitata ai soli tabernacoli e immagini che ancora per i loro allestimenti risultavano essere oggetto di devozione.
  52. ^ a b c d Monumenti di Roma - Le edicole sacre, su sovraintendenzaroma.it. URL consultato il 20-02-2010.
  53. ^ Edicole sacre di Roma. URL consultato il 20-02-2010.
  54. ^ a b Rendina, 674.
  55. ^ Rendina, 673.
  56. ^ Il termine ninfeo indicava anche un monumento consacrato alle ninfe: la maggior parte delle volte i ninfei si trovavano presso fontane e sorgenti d'acqua o si ricavavano dalle grotte.
  57. ^ Rendina, 794.
  58. ^ Rendina, 794-795.
  59. ^ Rendina, 737.
  60. ^ Rendina, 399.
  61. ^ Rendina, 788.
  62. ^ Rendina-Paradisi III, 1374.
  63. ^ Rendina, 818.
  64. ^ Rendina, 204.
  65. ^ Rendina-Paradisi II, 712.
  66. ^ Rendina, 725.
  67. ^ a b c Baruffa, 11.
  68. ^ Tale espressione si può tradurre "presso/sotto le cavità"; cfr. Pasquale Testini, Archeologia Cristiana, 2ª ed., Bari, Edipuglia, 1980.
  69. ^ Baruffa, 17.
  70. ^ Baruffa, 17-18.
  71. ^ a b c Baruffa, 22.
  72. ^ Baruffa, 21.
  73. ^ Si tratta della prima testimonianza di cimitero cristiano posseduto e amministrato dalla Chiesa di Roma; tale notizia fu tramandata da Sant'Ippolito, detto Romano, nei suoi Philosophumena.
  74. ^ Baruffa, 11-12.
  75. ^ Baruffa, 13.
  76. ^ Rendina, 265-266.
  77. ^ a b c d e Mausolei di Roma, su bandb-rome.it. URL consultato il 27-02-2010.
  78. ^ a b Giardina, 199.
  79. ^ a b Rendina, 724.
  80. ^ Verosimilmente è databile agli inizi del I secolo d.C.; cfr. Giardina, 199.
  81. ^ Giardina, 256.
  82. ^ Giardina, 208-209.
  83. ^ Giardina, 208.
  84. ^ Giardina, 207.
  85. ^ a b Carla Alfano, Influssi egizi in Italia al tempo di Cleopatra, su palazzoruspoli.it. URL consultato il 21-02-2010.
  86. ^ Rendina, 489-490.
  87. ^ Piramidi di Roma, su bandb-rome.it. URL consultato il 21-02-2010.
  88. ^ a b c Colombari di Roma, su bandb-rome.it. URL consultato il 20-02-2010.
  89. ^ Rendina, 319.
  90. ^ Rendina, 1296.
  91. ^ Rendina, 987.
  92. ^ a b c Rendina, 293.
  93. ^ Cimiteri di Roma, su agenzia.roma.it. URL consultato il 19-02-2010.
  94. ^ Rendina, 224.
  95. ^ Da tale termine derivano il sostantivo italiano capitale ed il sostantivo inglese capitol, "palazzo che ospita l'amministrazione di un governo".
  96. ^ Palazzo Boccapaduli Gentili Del Drago, su info.roma.it. URL consultato il 22-09-2009.
  97. ^ Nel 2007 l'Auditorium di Roma è stato il secondo complesso multifunzionale al mondo per numero di spettatori, dopo il Lincoln Center di New York: vedi
  98. ^ Agenzia AGI
  99. ^ Roma, città più verde d'Europa. URL consultato il 23-09-2009.
  100. ^ Fonte: www.romaperkyoto.org

Bibliografia

Voci correlate

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