Akçe
L'akçe (ottomano: آقچه Aḳçe, Aḳça, turco: Akçe, Akça) era una moneta d'argento che fu la principale unità monetaria dell'Impero Ottomano. Tre akçe erano uguale ad un para. Centoventi akçe valevano un kuruş. Successivamente il kuruş diventò l'unità principale, rimpiazzando l'akçe.
La moneta fu coniata per la prima volta sotto il sultano Orhan I (1326-1359).
La moneta è stata probabilmente il modello dell'Asperon coniato dai Comneni nell'Impero di Trebisonda. Aveva un titolo di circa 900/000 con un peso di 1,2 g ed un diametro di ca. 18 mm. Per secoli la moneta è la spina dorsale del sistema monetario ottomano. Ma all'inizio del XVII secolo il suo peso progressivamente diminuì a 0,33 grammi, con 13 mm di diametro. Nello stesso secolo furono emesse nuove monete (3 akçe = 1 para, 40 para = 1 kuruş), che gradualmente fecero perdere di valore l'akçe.
All'inizio del XIX secolo diminuirono sempre più peso, finezza e quindi accettazione della più piccola moneta d'argento ottomana.
Nel 1843, accanto al kuruş d'argento fu aggiunta una moneta d'oro, la lira in un sistema bimetallico.[1]
Infine la coniazione dell'akçe fu cessata.
Note
- ^ Sevket Pamuk, A Monetary History of the Ottoman Empire, Cambridge University Press, 2000, ISBN 0-521-44197-8