Leslie Ward
Sir Leslie Matthew Ward (21 novembre 1851 – 15 maggio 1922) è stato un pittore inglese. Disegnò o dipinse numerosi ritratti, regolarmente pubblicati sulla rivistaVanity Fair, con lo pseudonimo "Spy".

Origini
Ward era uno degli otto figli della coppia di pittori Edward Matthew Ward e Henrietta Ward, e pronipote del pittore James Ward. Pur avendo lo stesso cognome prima del matrimonio, i genitori di Ward non erano collegati da alcuna parentela. Entrambi erano noti pittori di soggetti storici, la madre discendeva da una famiglia di pittori e incisori, tra cui suo padre, l'incisore e miniaturista George Raphael Ward, e suo nonno, il celebre pittore di soggetti naturali e scene rustiche, James Ward. La madre di Leslie era nipote e pronipote rispettivamente dei pittori John Jackson e George Morland. I genitori di Leslie avevano i loto studi a Slough nel Buckinghamshire e a Kensington, Londra, dove regolarmente intrattenevano l'elite letteraria e artistica londinese. Il padre di Leslie era un mimo di talento che intratteneva ospiti illustri tra i quali, Charles Dickens. Pur non avendo dato al loro figlio una istruzione formale, i genitori e i loro amici artisti incoraggiarono il giovane Ward a disegnare, dipingere e scolpire.[1]
Già quando frequentava l'Eton College a Windsor, Ward cominciò a disegnare caricature dei suoi compagni di scuola e degli insegnanti. Nel 1867 fece un busto di suo fratello che venne esposto alla Royal Academy di Londra. A scuola Ward non fu uno studente eccezionale e quando lasciò Eton a diciotto anni venne incoraggiato dal padre a seguire un corso di architettura. Ward aveva timore di confessare al padre di voler fare l'artista e perciò trascorse un anno infelice presso lo studio dell'architetto Sidney Smirke che era un amico di famiglia. L'artista W.P. Frith parlò con il padre di Leslie caldeggiando l'aspirazione del giovane e dopo un gran discutere si assunse l'impegno di curarne la formazione come artista. Nel 1871, Ward si iscrisse alla Royal Academy of Arts.
Nel 1873, Ward mandò alcuni suoi disegni a Thomas Gibson Bowles, quattro anni dopo la fondazione della rivista [[Vanity Fair (rivista]|Vanity Fair]. Ward venne convocato e assunto per sostuire il disegnatore "Ape"[2] che aveva temporaneamente lasciata la rivista per una controversia con Bowles. Come nome d'arte Ward scelse "Spy" per indicare ciò che avrebbe fatto "osservare di nascosto, scoprire da una certa distanza o occultandosi"
VANITY FAIR
Ward drew 1,325 cartoons for Vanity Fair between 1873 and 1911, many of which captured the personality of his subjects. His portraits of royalty, nobility, and women, however, were over-sympathetic, if not sycophantic. Later, as he became a member of Society himself, he became even more of a complimentary portraitist, moving from caricature to what he termed "characteristic portraits', a charge he acknowledged in his autobiography Forty Years of 'Spy', published in 1915.[3]
Note
- ^ 'Forty Years of 'Spy' by Leslie Ward. Published by Chatto and Windus (1915)
- ^ http://www.museosatira.it/1999/vanity.html#van Carlo Pellegrini, ovvero 'Ape'(=gorilla), (1839-1889) fu il primo caricaturista di Vanity Fair.
- ^ Peter Mellini, ‘Ward, Sir Leslie [Spy] (1851–1922)’, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004
Pubblicazioni
- Ward Leslie, Forty Years of 'Spy' Published by Chatto and Windus, London (1915)
Galleria
Alcune caricature di Leslie Ward:
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Hamo Thornycroft ritratto da Leslie Ward per Vanity Fair
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Reginald McKenna
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William Maynard Gomm
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James Edwin Thorold Rogers
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Joseph Barnby
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Ammiraglio Sir Compton Edward Domvile