Augusto Minzolini
Augusto Minzolini (Roma, 3 agosto 1958) è un giornalista italiano, notista politico e, dal 2009, direttore del TG1.
Attività di attore negli anni '70
Ottenuta la maturità classica, durante gli anni settanta partecipa a due film di Nanni Moretti, Io sono un autarchico del 1976, nella parte di uno spettatore, ed Ecce Bombo del 1978.
Carriera giornalistica
Nel 1977 inizia a lavorare come giornalista. Svolge il praticantato all'agenzia di stampa Asca. Nel 1980 diventa giornalista professionista. Nel 1985 è collaboratore del settimanale Panorama, che lo assume due anni più tardi. Nel 1990 è assunto a La Stampa di Ezio Mauro; due anni dopo il successore Paolo Mieli lo nomina inviato. Carlo Rossella lo promuove editorialista nel 1997 [1].
Nel 1994, intervistato da La Repubblica, si dichiarava contrario ad ogni tipo di privacy per i politici: «Le smentite a ripetizione rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. [...] Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico»[2]
Nel 1997 Minzolini rivelò su La Stampa, lasciando spiazzate le altre testate, l'accordo per eleggere Massimo D'Alema alla presidenza della Commissione bicamerale per le riforme costituzionali. Nello stesso anno fu l'unico a scoprire il luogo della cena nella quale Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Massimo D'Alema e Franco Marini siglarono il «patto della crostata» sulle riforme della Costituzione.
Nel 1998 intervistò Bettino Craxi ad Hammamet, in Tunisia. L'intervista fu realizzata per il programma «Passioni», andato in onda su Rai Due il 15 luglio 1998[3], che suscitò alcune polemiche[4][5][6].
«Minzolinismo»
A metà degli anni '90 si inizia a parlare di «minzolinismo», neologismo inteso come «forma di giornalismo che si basa sulla raccolta di dichiarazioni anche informali di uomini politici, senza alcuna verifica delle informazioni raccolte» [1][7]. Tra gli esempi di "minzolinismo":
- Il 22 marzo 1994, in un suo articolo su la Stampa apparve una dichiarazione di Luciano Violante, all'epoca presidente della Commissione Antimafia, che rivelava il coinvolgimento di Alberto Dell'Utri, fratello di Marcello Dell'Utri, braccio destro di Silvio Berlusconi, in una inchiesta giudiziaria insieme al boss mafioso Nitto Santapaola[8]. Violante smentì e querelò Minzolini, ma fu costretto a dimettersi per il clamore suscitato dalle sue dichiarazioni. Nel 1996 Minzolini rivelò che l'intervista, nella parte relativa alle dichiarazioni di Violante su Dell'Utri, non era mai avvenuta ed era «frutto di impressioni soggettive determinate da un malinteso all'interno di una conversazione su altro soggetto»[9].
- "C'è una frase che torna spesso nella mente di Silvio Berlusconi in questi giorni. Una frase che un testimone di cui il Cavaliere si fida ciecamente avrebbe sentito uscire dalla bocca del presidente del tribunale di Milano che dovrebbe emettere la sentenza nei suoi confronti sul «processo Mills», Nicoletta Gandus: «Io a Berlusconi gli faccio un culo così. Lo condanno a sei anni di carcere e poi voglio vedere come fa il presidente del Consiglio»." È interessante notare in questo articolo l'uso del virgolettato per riportare le presunte dichiarazioni del giudice Gandus, riportate da un fidato testimone a Silvio Berlusconi e da questi a Minzolini.(La Stampa, 21 giugno 2008)[10]
Secondo "la Repubblica", tuttavia, «La definizione [di minzolinismo] è ingenerosa perché il nuovo direttore del TG1 è stato per un ventennio il principe del retroscena politico, il più astuto dei predatori del Transatlantico, il più veloce dei rapaci della notizia» anche in quanto allievo di Guido Quaranta[11].
Direzione del TG1
Il 20 maggio 2009 viene nominato a maggioranza dal CdA Rai direttore del TG1, senza i voti di tre esponenti del centrosinistra, che avevano abbandonato l'aula, giudicando la nomina "irricevibile", ottenendo il voto favorevole del presidente della Rai Paolo Garimberti.[12]
Minzolini ottiene la fiducia della maggioranza dei redattori del TG1 che votò il suo piano editoriale con 101 voti a favore e 40 contro.
Editoriali
Minzolini è intervenuto più volte in prima persona, con degli "editoriali del direttore" ad apertura del telegiornale.
- Insediamento
Il 9 giugno 2009 Minzolini si insedia al TG1. Durante il suo primo editoriale, afferma che il suo telegiornale "si occuperà della vita reale della gente"
- La presa di posizione contro la manifestazione per la libertà di stampa
Altre aspre polemiche si sono sollevate dopo l'editoriale straordinario nell'edizione serale del TG1 del 3 ottobre dove il direttore prendeva apertamente posizione contro la manifestazione per la libertà di stampa indetta dalla FNSI per lo stesso giorno definendola "incomprensibile". Contro questo editoriale si sono espressi oltre a molti esponenti politici dell'opposizione, anche il Codacons e lo stesso comitato di redazione del TG1 che in un comunicato si è dissociato dalle dichiarazioni di Minzolini e ha chiesto ai vertici aziendali di essere convocato con urgenza. Nel comunicato si precisa che nella storia del TG1 altri direttori hanno fatto editoriali nell'edizione delle 20, ma quasi sempre in occasione di grandi eventi di politica estera o in momenti difficili per il paese in una logica di unificazione nazionale. Non risultanto editoriali "contro" e in chiave politica di parte nei precedenti della storia del TG1.[13][14] A questo comunicato del comitato di redazione Minzolini ha risposto affermando che esso «è la dimostrazione che c'è chi manifesta per la libertà di stampa ma è intollerante verso chi ha un'opinione diversa».[15] Anche il numero uno dell'azienda di Viale Mazzini, Paolo Garimberti, ha scritto al direttore generale Mauro Masi per preannunciare l'esame della vicenda in Consiglio di amministrazione. Una missiva con la quale il presidente ha manifestato tutto il disappunto per l'episodio che, tra l'altro, ha suscitato la presa di distanza del comitato di redazione del TG1. Garimberti ha definito "irrituale" la sortita dell'editoriale.[16] Il presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli, pur non nominando mai il direttore, in una nota sostiene che l'editoriale "non corrisponde allo spirito e alle modalità di un servizio pubblico".
- Contro la gestione dei pentiti
L'11 dicembre 2009, a seguito delle rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza, poi smentite da quelle di un mafioso non pentito, Filippo Graviano, Minzolini nell'editoriale delle 20 affermò che le «balle» di Spatuzza avevano danneggiato l'immagine dell'Italia, paragonandole alla leggenda del bacio di Giulio Andreotti a Riina, continuando che si sarebbero potute evitare se si fosse seguita alla lettera la legge sui pentiti.[17]
- Denuncia del "clima d'odio"
Il 14 dicembre 2009, Berlusconi viene aggredito in piazza Duomo a Milano. Minzolini parla di "clima d'odio, parodia di una guerra civile".
- In difesa di Guido Bertolaso
Nel febbraio del 2010 Minzolini interviene con un editoriale nell'edizione delle 20 sull'inchiesta riguardante (fra gli altri) anche Guido Bertolaso, difendendo l'operato del sottosegretario, e parlando di "gogna mediatica pre-elettorale".[18].
- Auto-difesa sull'allora presunta indagine per concussione
Il 13 marzo 2010, Minzolini appare in TV durante il TG1 della sera per difendere la sua posizione a proposito dell'indagine della procura di Trani che indiscrezioni (poi smentite) affermavano lo riguardasse. Secondo un articolo del Fatto Quotidiano, Minzolini avrebbe promesso a Berlusconi di mandare in onda degli editoriali favorevoli alla sua linea politica. Minzolini apre l'editoriale ricordando che fonti della procura di Trani hanno negato che sia indagato (due giorni dopo sarebbe arrivata la smentita ufficiale), e prosegue affermando che un direttore del TG1 è innanzitutto un giornalista, ed è perciò normale che parli con i politici, ricordando che lo stesso avevano fatto i suoi predecessori. Termina dicendo "Non sarò mai un direttore muto e dimezzato", paragonandosi a Giovanni Amendola perseguitato da Mussolini.[19]
Controversie e polemiche
Nell'estate 2009 Minzolini è al centro di forti polemiche perché accusato di oscurare al TG1 le notizie dell'inchiesta della procura di Bari sugli scandali sessuali che vedrebbero coinvolto Berlusconi a Villa Certosa e Palazzo Grazioli. L'opposizione lo accusa di fare un telegiornale di regime che nasconde o manipola le notizie scomode al Governo. Minzolini si difende dichiarando che nel suo telegiornale non intende inserire notizie fondate solo sul gossip. Antonio Di Pietro ribatte ricordando come il neo-direttore del TG1 è «un gossipparo», anzi «l'Emilio Fede del servizio pubblico», che toglie spazio alla politica e alle notizie in tv e per questo «andrebbe licenziato per giusta causa»[20]
I comitati di redazione delle tre testate Rai emettono in seguito un comunicato congiunto: «Siamo tutti TG1, siamo tutti, noi giornalisti della Rai, contro le scelte editoriali di chi occulta le notizie e rende agli italiani un pessimo servizio pubblico radiotelevisivo». Secondo i rappresentanti sindacali dei giornalisti RAI, Minzolini deve comprendere «qual è il compito del direttore di una testata del servizio pubblico, tenuta a raccontare e rappresentare, con tutti i punti di vista, i fatti che hanno rilevanza nella vita del Paese. Un impegno che mai può venir meno e mai può permettersi di tacere notizie o impedire una loro corretta e completa lettura».[21]
Il 26 febbraio del 2010, nell'edizione del TG1 delle 13:30, il conduttore Paolo Di Giannantonio durante i titoli di testa e nell'introduzione del servizio dà la notizia dell'assoluzione dell'avvocato David Mills, invece che della prescrizione del reato commesso. Il servizio introdotto diede poi la notizia corretta. Ciò suscitò proteste sfociate anche in una raccolta di firme.[22][23] Minzolini infatti essendo direttore responsabile del TG1, è responsabile[24] di quanto viene pubblicato sullo stesso.
Il 15 marzo 2010 si apprende che Minzolini risulta iscritto nel registro degli indagati della procura di Trani per la violazione del segreto istruttorio riguardo le indagini sulle carte di credito American Express. Per i magistrati inquirenti avrebbe commesso la violazione rivelando il contenuto dell'interrogatorio cui venne sottoposto il 17 dicembre 2009.[25]
Note
- ^ a b Chi è Augusto Minzolini, su corriere.it, Corriere della Sera, 20 maggio 2009.
- ^ Il Politico non ha un privato parola di Augusto, la Repubblica, 20 ottobre 1994
- ^ Template:Citaweb
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- ^ Rossella e Minzolini, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 2 agosto 1995. - Rossella parla di "Minzolinismo"
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- ^ Giustizia l'offensiva di Silvio, La Stampa, 21 giugno 2008
- ^ Minzo, lo "squalo" del retroscena dal Transatlantico alla tv del Cavaliere di Sebastiano Messina, la Repubblica, 21 maggio 2009.
- ^ Template:Citaweb
- ^ http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2009/10/04/visualizza_new.html_965422706.html
- ^ http://www.corriere.it/politica/09_ottobre_04/cdr-rai-minzolini-incontro-reazioni_0d4edd02-b0f7-11de-b562-00144f02aabc.shtml?fr=box_primopiano
- ^ IlSole24Ore URL consultato il 27 febbraio 2010
- ^ http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/liberta-stampa-2/minzolini-al-cda/minzolini-al-cda.html
- ^ Template:Citaweb
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- ^ Video sul Corriere.it
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- ^ La falsa notizia del TG1. La Repubblica, 28 febbraio 2010.
- ^ In 110 mila si appellano a Rai e Ordine "Il TG1 rettifichi sul caso Mills", su repubblica.it, 02/03/2010. URL consultato il 03/03/2010.
- ^ Ai sensi e nei casi di cui agli art. 57 codice penale e l'art. 3 della legge 8 febbraio 1948 n°47
- ^ Inchiesta Trani: Minzolini indagato per rivelazione segreto, su repubblica.it, la Repubblica.it, 15/03/2010. URL consultato il 15/03/2010.
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