La Villa Farnesina (o Villa della Farnesina o semplicemente la Farnesina) è una villa suburbana di Roma. Si trova sul lungotevere nel Rione Trastevere, nel Municipio I.

L'edificio
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La villa vista dal fiume in una stampa di Giuseppe Vasi

Storia

Fu costruita dal 1508 al 1511 da Baldassarre Peruzzi per il banchiere senese Agostino Chigi. Nel 1580 fu acquistata dal cardinale Alessandro Farnese ed ebbe così il nome attuale. Villa Farnesina, fu la prima villa nobiliare suburbana di Roma. Ora la villa ospita l'Accademia dei Lincei, che annovera tra uno dei suoi primi membri Galileo Galilei ed il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, la collezione grafica nazionale. L'Accademia utilizza la villa come sede di rappresentanza.

Architettura

Si distingue dalle costruzioni coeve già nella facciata: non sono presenti, ad esempio, né il bugnato né i relativi archi alle finestre al piano terra, né colonne o elementi di rivestimento in marmo.

L'edificio, su due piani, ha una pianta a ferro di cavallo, che si apre al giardino con una loggia situata nel piano terreno e composta da cinque archi che sono attualmente chiusi da vetrate protettive.

Essendo Baldassarre Peruzzi, in origine, un pittore, in questa villa non rinuncia a porre interventi anche extra-architettonici, come le decorazioni interne, non applicate in rilievo in marmo, ma dipinte o stuccate con perizia prospettica, così come gli affreschi murari che rappresentano uno spazio esterno, dando così l'idea di osservare una scena agreste appena fuori dalle colonne e dagli archi.

La loggia serviva da palcoscenico per le feste e le rappresentazioni teatrali organizzate dal proprietario. La facciata ornata da pilastri di ordine tuscanico è chiusa in alto da un cornicione con un festone di Putti. Si affacciava in origine sul giardino all'italiana prospiciente la facciata incluso nelle attuali mura perimetrali, e che è andato completamente perduto.

Affreschi

 
La loggia di Amore e Psiche

Gli spazi interni sono decorati con numerosi affreschi dei maggiori artisti del tempo. Anche gli esterni erano affrescati, ma rimangono pocchissime tracce illeggibili.

La Loggia

Nella loggia è dipinto il ciclo La storia di Amore e Psiche, tratta da Apuleio, opera di Raffaello e dei suoi allievi (Raffaellino del Colle, Giovan Francesco Penni, Giulio Romano), in cui le scene sono inserite in un intreccio di festoni vegetali, opera dell'altro allievo Giovanni da Udine, che accrescono il senso di continuum della loggia con il giardino, È degna di nota e testimone della ricchezza di Agostino Chigi, la presenza in tali intrecci vegetali, anche di ortaggi importati dalle Americhe, scoperte solo pochi anni prima.

Sala di Galatea

 
Il trionfo di Galatea (1511) di Raffaello Sanzio
 
Sala di galatea, soffitto

In una delle sale contigue con la loggia si trova l'affresco di Raffaello Il trionfo di Galatea. Per la stessa sala Sebastiano del Piombo, appena arrivato a Roma da Venezia insieme ad Agostino Chigi, affrescò le 12 lunette con immagini mitologiche, curandosi di mantenere dei toni particolarmente ariosi, tipici del colorismo veneto. Dipinse inoltre l'immagine di Polifemo, affiancata all'affresco raffaellesco, mentre il soffitto della sala di Galatea è affrescato da Baldassarre Peruzzi, che raffigura attraverso temi mitologici l'oroscopo di Agostino Chigi.

In realtà una delle lunette risulta estranea alle altre, quella della cosiddetta testa gigante, poiché non risulta dipinta da Sebastiano e vi è dipinto a monocromo, un grande volto che occupa tutta la lunetta. La leggenda vuole che questo dipinto appartenga alla mano di Michelangelo, venuto in visita all'amico Sebastiano del Piombo, che avrebbe disegnato questo bell'esempio di studio anatomico per "dare una lezione" al rivale Raffaello, che lavorava al "Trionfo di Galatea". Questa leggenda risulta però infondata, poiché è stata dimostrata la paternità del disegno al Peruzzi.

Sala delle prospettive

Al piano superiore si trova la sala delle prospettive, dipinta illusionisticamente, da Baldassarre Peruzzi, come loggia, tra le finte architetture si scorgono paesaggi romani tra cui una vista di Trastevere. Nella sala delle prospettive è facile individuare sulle pareti incisioni e graffiti vandalici risalenti al sacco di Roma del 1527 compiuti da lanzichenecchi.

Camera da letto

In un ambiente privato del primo pano destinato a camera da letto del committente, si trovano dipinte per opera del Sodoma, tre scene della vita di Alessandro Magno, soggetto destinato a glorificare Agostino Chigi, identificato con il personaggio della classicità. Particolarmente conosciuta la scena delle Nozze di Alessandro e Rossane.

Archeologia

Villa Farnesina è anche il nome di una casa che si ritiene possa essere stata la residenza di Marco Vipsanio Agrippa e Giulia maggiore. Le pitture murali - come anche quelle della Casa di Livia - mostrano una combinazione tra il secondo ed il terzo stile della pittura muraria romana. Le pitture mostrano immagini mitologiche centrali su uno sfondo bianco, che sono circondate da una fascia rossa. Nello sfondo sono rappresentati colonne ed altri elementi architettonici. L'abitazione fu scoperta nei pressi della sede dei Lincei durante i lavori per la costruzione degli argini del Tevere, verso il 1880. Gli affreschi staccati sono esposti vicino a quelli della Villa di Livia presso la sede di Palazzo Massimo del Museo Nazionale Romano.

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