Noicattaro
Template:Comune Noicàttaro (sino al 1862 Noja) è una città di 25.433 abitanti della provincia di Bari, centro di produzione e trasformazione dell'uva da tavola. Dista 16 km dal capoluogo in direzione sud-est e 6 km dalla costa adriatica.
Geografia fisica
Il territorio comunale parte da un'altitudine di 20 m s.l.m. e inizia a salire dolcemente verso il centro abitato che si trova a 99 m s.l.m.,poi prosegue in direzione Casamassima fino ad arrivare ad un'altitudine di 165 m s.l.m., quindi il territorio nojano può considerarsi il primo gradino delle Murge. Il territorio pertanto non è pianeggiante, anzi è caratterizzato da doline e piccoli avvallamenti, ma soprattutto dalle lame ( Lama San Giorgio e Lama Giotta) che lambiscono il territorio comunale da nord a sud.
Comuni confinanti
Noicàttaro confina con 7 comuni:
- Bari-Torre a mare, Rutigliano, Casamassima, Mola di Bari, Triggiano , Capurso, Cellamare:
Clima
Il clima di Noicattaro è tipicamente mediterraneo, con inverni freschi e piovosi ed estati calde e afose. Le temperature nelle aree più interne sono caratterizzate da clima temperato, mentre in prossimità della costa adriatica risentono dell'azione mitigatrice del mare, infatti la breve distanza dal mare (circa 6 km dall'Adriatico) mitiga il clima di Noicattaro. Nella tabella sottostante sono riportati i valori medi che si registrano nel territorio delle basse Murge, di cui anche il territorio di Noicàttaro fa parte.[1]:
Mese | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 10,5 | 11,4 | 13,6 | 17,4 | 22,2 | 26,5 | 29,1 | 29,3 | 25,4 | 20,2 | 15,7 | 12,1 | 11,3 | 17,7 | 28,3 | 20,4 | 19,5 |
T. min. media (°C) | 4,2 | 4,3 | 6,0 | 8,5 | 12,3 | 16,2 | 18,8 | 19,0 | 16,2 | 12,4 | 8,6 | 5,8 | 4,8 | 8,9 | 18,0 | 12,4 | 11,0 |
Precipitazioni (mm) | 61 | 64 | 58 | 42 | 39 | 30 | 21 | 27 | 47 | 68 | 74 | 66 | 191 | 139 | 78 | 189 | 597 |
Umidità relativa media (%) | 78,4 | 77,1 | 75,1 | 72,0 | 69,1 | 65,2 | 61,6 | 63,6 | 70,7 | 77,3 | 79,3 | 79,4 | 78,3 | 72,1 | 63,5 | 75,8 | 72,4 |
Storia
Il territorio comunale è stato abitato sin da tempi molto remoti.
Il centro storico del paese sorge in prossimità della diramazione della Via Traiana che congiungeva Brindisi a Canosa di Puglia e Benevento, e poi ancora proseguiva sino a Roma sul tracciato della Via Appia. Era l'antica via Minucia, o secondo l’interpretazione di alcuni autori la mulattiera ("mulis vectabilis via") citata nelle opere di Strabone, Orazio e Cicerone; l'antica via peuceta che in epoca imperiale romana finì per coincidere con il tratto interno della via Traiana, la diramazione che dopo la biforcazione di Bitonto si dirigeva verso Egnazia e Brindisi attraversando il territorio degli attuali centri di Modugno, Ceglie del Campo, Capurso, Noicàttaro, Rutigliano e Conversano [2]
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Sulla costa adriatica, ad appena 6 km dall'attuale centro abitato, il tratto litoraneo della Via Traiana lambiva altri insediamenti nei luoghi dove oggi sorge Torre a Mare.
Nella fascia costiera del territorio di Noicàttaro sono state rinvenute tracce della presenza umana risalenti in alcuni casi al Neolitico; invece nell'entroterra, verosimilmente lungo il tracciato dell'antica viabilità, sono state scoperte necropoli risalenti ad epoca preromana, fra tutte merita una citazione la sepoltura di un guerriero databile intorno al VI secolo a.C., il prezioso corredo funerario scoperto è conservato nel museo archeologico di Bari.
Il paese attuale nasce tra l'XI e il XII secolo come piccolo villaggio ("Locus Noa") cinto da mura e protetto da una torre feudale e da una chiesa, attorno alla quale si disponevano le abitazioni.
Le prime tracce di "Noa" negli antichi documenti risalgono al X secolo ed è difficile pensare che il nuovo villaggio non abbia fornito rifugio agli abitanti degli insediamenti preesistenti sulla costa (ora Torre a Mare) ed anche della vicinissima "Azetium", tutti distrutti dai predoni saraceni dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Per quanto Azetium è ritenuta la progenitrice dell'attuale comune di Rutigliano essa sorgeva in prossimità di Noicattaro, in contrada Castiello, sul ciglio del torrente Lama Giotta ed era cinta da una possente cinta muraria circolare le cui tracce si distinguono tuttora nelle mappe satellitari [3] .
È possibile rintracciare testimonianze riguardo il primo Signore di Noa, Goffredo di Conversano, un normanno nipote di Roberto il Guiscardo [4]. , seguito da Cornelio de Vulcano nominato nel 1187 primo conte di Noa da Federico II del Sacro Romano Impero. In seguito, il feudo fu acquistato dai Carafa, ramo della Stadera, che con il titolo di duchi di Noja furono i signori che più a lungo tennero in dominazione la città dal 1592 al 1806, quando i privilegi feudali furono aboliti nel Regno di Napoli grazie ad un editto del Re Giuseppe Bonaparte.
Nei secoli, forse per un influsso spagnolo, andò consolidandosi la tradizione della penitenza e della flagellazione quaresimale, elementi tuttora vivi nei riti della settimana Santa.
In segno di rinnovamento dopo l'Unità d'Italia e per evitare l'omonimia con altri comuni il paese cambiò nome (23 ottobre 1862) da Noja (l'antica Noa) in Noicàttaro. In quest'occasione una delibera del Consiglio Comunale, sulla base della lontana e accreditata tradizione orale, ricorda la terra primigenia sul mare, la leggendaria Cattaro, fonendo nel neologismo i due nomi di Noja e Cattaro[5].
Resta ancora molto vivo nei cittadini il ricordo del vecchio toponimo del paese, infatti, nel vernacolo locale Noicattaro e' "Nào" e gli abitanti si dicono "Nojani".
Nel 1934, a causa di un provvedimento fascista, la fascia costiera del territorio del comune di Noicàttaro, corrispondente all'attuale Torre a Mare, venne annessa al comune di Bari.
Simboli
Lo stemma del comune di Noicàttaro è costituito da un vaso di fiori a calice di colore d'oro, all'interno ci sono dei fiori vari a colori naturali inframezzati da rami di foglioline verdi che forse stanno a simboleggiare la bellezza del sito, la gentilezza del luogo e la bontà degli abitanti. Il vaso è posto in campo azzurro, sormontato da una corona merlata grigia. Lo stemma è circondato in basso da due rami intrecciati alla base, di cui uno di alloro e uno di quercia verde. Il gonfalone riporta la scritta dorata " CITTÀ DI NOICATTARO ". Negli anni '60 vengono aggiunti insieme ai rami di alloro e quercia anche due tralci di uva, che stanno a simboleggiare la nuova economia agricola del paese.
Monumenti e luoghi d'interesse
Centro storico
Il centro antico nojano ha la conformazione di un cuore, ed è tutto raccolto intorno alla Collegiata di S. Maria della Pace (chiesa matrice). Il centro è caratterizzato da stradelle e viuzze, scale esterne e camini in muratura che svettano verso l'alto. Le abitazioni, costituite da un'architettura molto povera, sono in pietra viva o tufo per la maggior parte si sviluppano sotto il livello stradale. Ogni tanto l'intrico di stradine si apre in piccole piazze (Largo Pagano) e inoltre non passano inosservate le innumerevoli edicole votive, simboli di un popolo che è molto devoto ai propri santi patroni (Santa Maria del Carmine, San Rocco). Da menzionare tra queste edicole votive quella della Madonna delle Grazie, che da il nome all'omonimo rione. Sempre nel rione della Madonna delle Grazie è da ammirare un'abitazione impreziosita da una bifora a sesto acuto finemente lavorata in pietra.
Piazza Umberto I, la più importante della cittadina, non ha più la sua forma originaria a causa di una ristrutturazione che comportò nel 1973 l'abbattimento di alcuni palazzi storici e la distruzione di una chiesa cinquecentesca (S. Maria del Soccorso). Attualmente in piazza si possono ammirare la torre dell'orologio (1832), la chiesa di Maria SS.ma Immacolata detta anche di San Rocco ,il portale d'ingresso del castello e un'edicola votiva finemente lavorata con stucchi e adornata da una piccola balconata dove è presente una statua in cartapesta della protettrice del paese. Proseguendo per via Oberdan sulla sinistra è situata l'unica fontana ornamentale del paese detta delle Testuggini proprio perché sono presenti tre tartarughe, proseguendo più avanti, imboccando via S. Tommaso, si trova la piccola chiesetta di Santa Lucia, con all'interno la statua della santa in legno policromo.
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Centro storico- Via Forno
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Edicola votiva- Madonna del Carmine
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Torre dell'orologio
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tipiche abitazioni
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Bifora in pietra a senso acuto
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Edicola votiva della Madonna delle Grazie
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Fontana delle Testuggini
Architetture religiose
Chiesa Matrice
Intitolata a Santa Maria della Pace è la chiesa più importante e più antica del paese, edificata in epoca normanno-sveva tra il XII e il XIII secolo in stile romanico pugliese: è il cuore del borgo antico. Da vedere la facciata monocuspide che conserva due portali centinati dalle cornici riccamente scolpite, ed è fiancheggiata a sinistra dal bel campanile alto 33m(Monumento Nazionale fino al 1913) a monofore e bifore romaniche con archivolti ogivali. All'interno della Collegiata si possono ammirare le tre navate divise da colonne con capitelli intagliati, la cappella del SS. Rosario, istituita per celebrare la battaglia di Lepanto (1571), con i due pilastri antistanti scolpiti con i profili di due soldati dell’epoca, lo splendido coro ligneo realizzato in massello di noce risalente al 1544, un Crocifisso ligneo policromo del '400, il soffitto plafonato del pittore Michele Sparavilla del 1879 che purtroppo copre le capriate del tetto,l'affresco bizantineggiante di S. Giovanni Evangelista, il ciborio in pietra leccese del 1544, l'altare maggiore in marmo con l'immagine della Madonna della Pace raffigurata dal pittore Umberto Colonna.
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S.Maria della Pace- facciata monocuspide
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Campanile romanico-pugliese
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Campanile-lato ovest
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Archi ciechi-lato est
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Particolare capitello
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Interno- navata centrale
Chiesa del Carmine
Ubicata in fondo alla strada omonima, all'esterno delle mura che delimitavano il borgo antico, fu edificata in stile barocco fra il 1587 e il 1636 insieme all’annesso ex convento dei Carmelitani. La costruzione fu voluta dalla prima duchessa di Noja, Isabella Pappacopa, moglie di Pompeo I Carafa, che donò la preesistente Cappella di San Rocco con i circostanti terreni, sui quali i Carmelitani edificarono la Chiesa, il Convento e l’aia recintata in pietra ,[6].Il porticato si apre con la facciata costituita da quattro paratie. Ai lati del finestrone centrale ci sono due nicchie che accolgono due santi carmelitani Sant'Alberto degli Abati e San Donato. Il portale d'ingresso è sovrastato da una lunetta su cui è affrescata la Madonna del Carmine. Entrando si ammira subito l'architettura sfarzosa del barocco e sull'altare centrale settecentesco è da ammirare il quadro della Vergine del Carmelo attorniata da degli angeli in pietra. Sono da apprezzare gli affreschi delle cappelle laterali .Il leggendario campanile, uno dei più alti della provincia, fu aggiunto alla chiesa nel 1675, si divideva in tre ordini, sul secondo troncone, in corrispondenza della cella campanaria era situata la statua in pietra di Sant'Elena Imperatrice, invocata dai nojani contro i violenti temporali ( " Sand' Ilain, livn' da ogni pain" - " Sant'Elena liberaci da ogni pena") , il terzo ed ultimo ordine culminava con un tetto a cipolla, purtroppo il campanile, pur sotto la protezione di S.Elena, fu danneggiato da un fulmine nel 1910 e i due ultimi tronconi non furono mai più ricostruiti, sino ad allora fu "A ceim' d' Nào" (la cima di Noicàttaro), cioè la più alta costruzione del paese. Oggi resta solo il primo troncone della costruzione originaria.
Nel 2005, in due grandi nicchie sulla parete di fondo della sagrestia, sono stati rinvenuti due affreschi raffiguranti San Donato vescovo e San Pietro apostolo.
Chiesa della Madonna della Lama
La chiesa fu costruita nel 1611 fuori dell’abitato, all'estrema periferia del paese, sul ciglio del letto torrentizio della Lama San Giorgio. Nel 1845 alla chiesa fu affiancato il cimitero comunale utilizzato sino ai primi del ’900 e poi abbattuto nel 1940 per far posto al convento agostiniano. La chiesa è nota non solo per essere sede del convento Agostiniano ma è anche fulcro dei riti della Settimana Santa; qui infatti sono custoditi i 10 simulacri in cartapesta leccese di fine '800 raffiguranti i vari momenti della Passione di Gesù Cristo. Da osservare, sulla navata destra, la cappella dedicata a Santa Rita da Cascia; nelle navate laterali sono conservate numerose tele del pittore noiano Giuseppe De Mattia: nella navata di destra si possono ammirare l'"Angelo Custode", la "Sacra Famiglia", la "Vergine con S. Filippo Neri", mentre su quella di sinistra si possono osservare le tele che raffigurano "S. Michele Arcangelo", il "Martirio di S. Agata" e la "Deposizione". Sull'altare maggiore ligneo (realizzato nel 1980, dopo l'abbattimento dell'originario altare del 1700) è posizionato il quadro della Madonna che, secondo una leggenda, fu trasportato miracolosamente durante un'alluvione sul greto della lama nei pressi della chiesa.
Chiesa dei Cappuccini
Sorse nel 1589, insieme all'attiguo ex convento, su una collinetta a 200 metri dal paese, costruita con materiale povero in ossequio alle antiche prescrizioni dell’Ordine. Nel 1661 i Carafa, duchi di Noja, nel sottosuolo della navata centrale impiantarono e realizzarono il sepolcro privilegiato della loro famiglia. Mentre nel transetto destro si trova il sepolcro della famiglia Positano. Da ammirare l'altare maggiore in stile barocco e le cappelle laterali rispettivamente di San Francesco, Sant'Antonio e dell'Immacolata. A mano destra si può osservare la pregevole tela del De Mattia raffigurante "Raffaele e Tobia".
Chiesa Maria SS.ma Immacolata
La chiesa dell'Immacolata, anche detta di San Rocco, è sita in Piazza Umberto I. La facciata è in stile barocco e l'interno, riccamente decorato da stucchi e marmi policromi, presenta un notevole altare maggiore, anch'esso in stile barocco, con la nicchia della Vergine Immacolata. L'edificio ha un'unica navata con la volta a botte impreziosita dagli affreschi raffiguranti scene di vita di San Rocco (bisognosi di restauri). Destano particolare ammirazione le cappelle laterali rispettivamente di San Rocco, della Madonna di Pompei, di San Nicola. La chiesa conserva anche i simulacri dei Santi Medici (provenienti dalla chiesetta del Soccorso, abbattuta nei primi anni '70 a causa dei lavori di ingrandimento della piazza Umberto I) e di San Lorenzo.
Chiesa Maria SS.ma Annunziata
La chiesa dell'Annunziata, in origine intitolata a Sant'Antonio Abate, è sita sulla strada che porta al Convento dei Cappuccini. La facciata è di modesta fattura, ma lascia sicuramente meravigliati l'interno, riccamente decorato con stucchi e marmi. L'altare maggiore è impreziosito dal dipinto dell'Annunciazione del pittore nojano Giuseppe Demattia. Sulla parete di destra è possibile ammirare un dipinto raffigurante Sant'Elena e il simulacro di S. Filomena; sulla parete sinistra si può ammirare un dipinto di San Nicola e il simulacro di San Giuseppe. A sinistra dell'altare maggiore è presente una nicchia dove è deposto il gruppo statuario dell'annunciazione in legno datato 1803, sempre a sinistra dell'altare maggiore si apre il cappellone con il coro ligneo. Nel cappellone a destra c'è il simulacro in cartapesta di San Francesco da Paola.
Chiesa Santa Maria del Soccorso
Questa chiesa è l'ultima in termini di costruzione infatti è stata inaugurata il 10 dicembre del 2000. La si intravede subito giungendo a Noicattaro dalla provinciale per Torre a Mare. Lo stile architettonico è di concezione globalista, ma richiama la struttura a trullo grazie alle due semicupole.
Chiesa S. Maria di Loreto, detta del Rito
Sulla provinciale che porta alla borgata di Torre a mare, sorge maestosa la Chiesa del Rito edificata dopo la Prima Guerra Mondiale. La navata ha dei pilastri con capitelli corinzi adornati con foglie di acanto e festoni che reggono gli archi a tutto sesto fino all'altare in marmo dove è posizionato il simulacro in cartapesta leccese del 1919 della Vergine. Da ricordare le nicchie laterali dove sono posizionate quasi tutte le statue più antiche del paese: Sant'Antonio, San Nicola, ecc...
Chiesa Santa Maria di Lourdes
A causa della grande espansione edilizia nei diversi complessi residenziali (Città Giardino, Parchitello, etc.) sorti a circa 5 km dall'abitato a partire dagli anni 1970, l'arcivescovo di Bari mons. A. Mariano Magrassi, istituisce la Vicaria Curata di Nostra Signora di Lourdes, elevata a parrocchia il 25 giugno 1986.
Chiesa Santa Maria Incoronata
Sulla contrada omonima spicca subito alla vista con il suo candore la Chiesa dell'Incoronata, a croce latina. L'altare è in marmi policromi con l'effige della Madonna col Bambino. Sulla sinistra dell'altare è riposta una teca contenente la Vergine in trono con Bambino benedicente in legno policromo (recentemente restaurata). La chiesetta viene aperta il martedì dopo Pasqua perché la gente che resta in campagna ama rendere omaggio alla Vergine Incoronata, infatti il popolo nojano ama festeggiare una Pasquetta tutta sua (la cosiddetta Pasquetta nojana).
Architetture civili
Noicattaro a prima vista può sembrare abbia poco da mostrare, ma è consigliabile al visitatore andare oltre il primo impatto ed inoltrarsi nei vicoli alla ricerca dell'antica Noja. A differenza di altri centri come Conversano, che sono dominati dal castello feudale, Noja ne viene abbracciata, e forse per questo lo ha in qualche modo sopraffatto. Il centro storico è cinto da un fossato leggibile ancor oggi in quasi tutto il suo percorso. All'interno di questo cerchio le case rispecchiano la vita che il popolo anticamente aveva, ma è da vedere un palazzo certamente nobiliare che si trova davanti alla chiesa Matrice, e poi molti particolari visibili nel susseguirsi dei vicoli come bifore o fregi di porte e finestre. All'angolo di largo pagano il vecchio frantoio Dirienzi anticamente proprietà della famiglia Didonna de Riso è stato ricavato in una delle torri che scandivano le mura della città, e naturalmente il castello e il palazzo Crapuzzi che fu dimora dei duchi Carafa, e così passo dopo passo si ritrova l'antica Noja. Fuori dal centro più antico le costruzioni rispecchiano un nuovo ceto sociale, il ceto borghese, la gran parte delle costruzioni e di epoca sette-ottocentesca, più antichi a parte naturalmente le chiese, solo il casale già di proprietà della famiglia De Mattia con alle spalle una sorta di borgo, il palazzo Positano di via Oberdan, e il Palazzo Antonelli che originariamente doveva essere una sorta di "villa di campagna" cui venne aggiunta nel settecento l'attuale facciata. Ma i palazzi sette-ottocenteschi sono belli, testimonianza di un'epoca importante per Noicattaro e ognuno racchiude la storia di chi lo volle edificare. I più interessanti fra questi sono palazzo Siciliano, palazzo Positano-Macario, palazzo Positano de Vincentiis, palazzetto Dirienzi già Didonna de Riso, palazzo Positano Lioce, palazzo Lagioia,
Palazzo ducale
Sono visibili il portale principale e quello di servizio, ambedue in piazza Umberto I, il largo di corte, denominato Atrio Castello, un accenno di bastione difensivo e qualche traccia dei giardini pensili di un tempo. L’antico maniero normanno che ospitò i conti e duchi di Noja sembra scomparso. Resta la testimonianza tuttora visibile dell’imponente fossato che i Normanni usavano scavare intorno all'erigendo castello.
Palazzo Crapuzzi
Costruito sul vecchio fossato, in un rione ancora oggi denominato “sulle mura”. Secondo una recente pubblicazione, sarebbe un'ala del palazzo ducale fatta edificare alla fine del ‘600 [7].
Nonostante il cattivo stato di conservazione, l’immobile è visibile ancora oggi nella sua splendida simmetrica mole, immerso nel verde di palme e agrumi del vecchio fossato, caratterizzato da balconate in pietra e da barocchi festoni che incorniciano porte e finestre. Dispone di accesso carrozzabile da un portale seicentesco e di uno di servizio nei vicoli del retrostante centro storico.
Palazzo della Cultura
Originariamente convento dei Carmelitani Scalzi, poi adibito a Municipio in seguito alla ristrutturazione ottocentesca dell'architetto Nicola Carelli, il quale intorno al 1850 progettò un'elegante e lineare nuova facciata neoclassica. La costruzione ubicata in Via Console Positano è ora adibita a pubblico contenitore culturale. Il medesimo progettista, assieme al suo Maestro architetto Gimma, aveva già curato la ristrutturazione del Palazzo della Prefettura di Bari, alla quale la facciata del Palazzo si richiama.
Palazzo Antonelli, poi Santoro
Ubicato sulla via che conduce alla chiesa del Carmine, oggi in stato di degrado e largamente rimaneggiato da deturpanti ampliamenti di fine ottocento. Originariamente concepito come villa suburbana con ampi terrazzi laterali interni, giardino recintato e tenuta agricola retrostanti; agli inizi del ‘700 la proprietà dell’immobile risultava frazionata e fu in più riprese riunificata dalla famiglia Antonelli,ramo della famiglia di Rutigliano (attiva nella coltivazione, lavorazione e commercio di filati di lana, cotone e seta), la quale fece poi aggiungere il monumentale portale di gusto napoletano, e in seguito alla famiglia Santoro di Modugno,di antiche origini materane. Oggi è stato acquisito alla proprietà municipale e recentemente restaurato. Non vi sono invece notizie circa la committenza e la datazione della restante fabbrica, caratterizzata da un’unica e pregevole prospettiva architettonica: con il cortile centrale, lo scalone traforato e l’affaccio retrostante verso il giardino e la tenuta agricola. [8]
Palazzo Positano, poi Macario
Edificato nel 1849 in via Corso Roma su progetto commissionato all’architetto Nicola Carelli. La costruzione richiama gli stilemi neoclassici cari al progettista e comuni ad altri suoi progetti del Centro Murattiano di Bari.
Rappresenta la traccia più significativa dell’architettura neoclassica nojana. Il committente don Francesco Positano di Giuseppe era il padre del console Vito Positano, eroe dell’indipendenza bulgara, il quale in questa casa era cresciuto e qui dimorava quando tornava nel suo paese natio. Si racconta che quando il Console si trovava in paese, sul balcone del palazzo, sul municipio e sulle altre case di famiglia, sventolasse la bandiera d'Italia. Michele Positano fratello del Console nel 1886 in seguito al fallimento della banca di cui i Positano erano azionisti vide andare all'asta palazzo e masserie che vennero acquistati dalla famiglia Macario. I Macario tutt'ora ne sono i proprietari e le conservano in modo ammirevole.
Palazzo Positano
Il palazzo Positano di via Oberdan tra le varie dimore nojane che appartennero alla famiglia Positano è l'unica che ad oggi rimane di loro proprietà. Venne edificato nella metà del seicento per volontà del nobile Pietro Positano sulle rovine di un antico monastero[9]; è uno dei i primi palazzi di considerevoli dimensioni che sorse al di fuori delle mura e originariamente comprendeva l'intero isolato con magazzini, stalle e giardini. I Positano risiedono a Noja dal 1500, ivi insediatisi in seguito al matrimonio di Felice Positano [10], già sindaco di Bari dal 1509, con Sabinella Pizzoli dei signori di Sannicandro, dama della duchessa Bona Sforza [11], proprietaria del feudo di Noja. La parte principale del palazzo è stata fatta oggetto di recente, accurato restauro interno, con particolare rispetto delle originarie strutture. Al piano terra, è possibile individuare l'antico oratorio del convento e al primo piano la torretta campanaria che serviva il campanile a vela. Il palazzo è iscritto alla sezione Puglia dell'Associazione Dimore Storiche Italiane.
Palazzo Positano de Vincentiis
Sulla piazza principale affaccia un palazzo con elegante prospetto scandito da colonne ioniche, ben restaurato, edificato nel 1865 per volontà dall'avvocato Angelo Saverio Positano per accogliervi sposa donna Giuseppina de Vincentiis. La famiglia Positano de Vincentiis lo conservò fino al principio del '900 quando, trasferitasi a Roma lo vendette.
Masserie
- Masseria del Gallinaro: posta a 65 m s.l.m. sulla vecchia strada comunale che porta a Mola di Bari, è tra le più importanti masserie nojane. Fu edificata nel 1696 in posizione strategica, infatti guarda come una sentinella il mare Adriatico. La masseria fu custodita da vari signori dell'epoca: Donato Tiberi, feudatario di Bitetto e Binetto; il principe Carmine de Angelis Efrem di Bitetto; la real Camera di Napoli; il molese Don Francesco Noya, Barone di Bitetto,di origine fiamminga e infine ul nobile Don Sante Alberotanza, residente a Mola di Bari. Durante la pestilenza che colpì Noja nel 1815 la masseria su adibita a rifugio per gli appestati.
- Masseria Giotta: si trova in località Parchitello e si affaccia sul letto alluvionale della Lama Giotta.
- Masseria Macario già Positano: in località Borgo Regina- Poggiallegro.
- Masseria San Vincenzo: via San Vincenzo, anticamente di proprietà del nobile don Vincenzo Positano
- Masseria Positano: in località contrada Masseriola- Coppe di Bari. Erroneamente indicata come masseria Pontrelli era di proprietà dell'avvocato Francesco Positano e venne ereditata dai figli Avv. Nicola Positano de Rossi e da donna Rosalia Positano de Rossi Pontrelli. Oggi è proprietà dell'Azienda Pignataro. Interessante l'architettura del casino in stile neogotico.
- Masseria ovile-jazzo: in località contrada Schiamante.
- Masseria Vescia: sulla via per Mola, già di proprietà della famiglia Berardi
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[12]

La popolazione residente nel territorio di Noicattaro ammonta a 25.433 abitanti. I cinque cognomi locali più diffusi sono[13]:
Pos. | Cognome | Ve ne sono a Noicattaro |
---|---|---|
1 | Anelli | 274 |
2 | Ardito | 267 |
3 | Boccuzzi | 255 |
4 | Cinquepalmi | 242 |
5 | Didonna | 223 |
Il notevole aumento demografico registrato a partire dagli anni '80 è riferibile a Parchitello e agli altri villaggi residenziali sorti in prossimità nella fascia costiera di Bari - Torre a Mare (Città Giardino, Parco Scizzo, Borgo Regina, Parco Evoli ecc.)
Dopo il 1990 in paese si è anche stabilita una piccola comunità di origine albanese la quale, col passare degli anni, è aumentata notevolmente.
Cultura
Negli ultimi anni Noicattaro è stata protagonista di eventi culturali e musicali, grazie all'opera delle associazioni culturali. In particolare, l'associazione "Presidio del Libro" ha affrontato diverse tematiche inerenti la lettura, riempendo la biblioteca e il palazzo della cultura di pubblico grazie ad ospiti di rilievo quali Folco Terzani e Angela Staude, Moni Ovadia, Massimo Fini, Margherita Hack, Alessandro Bergonzoni, Nichi Vendola, Miriam Mafai.
Musica
Nel 2006 e nel 2007 si è svolto, nel campo sportivo comunale, l'evento metal di maggior rilievo del Sud Italia, noto come Total Metal Festival. Attualmente il concerto si tiene a Bari.Inoltre in estate sono presenti numerosi eventi musicali nel periodo estivo con l'esibizione di numerose band come i Pooh, Patty Pravo, I Cugini di Campagna etc...
Personalità legate a Noicattaro
- Giovanni Carafa di Noja, VII duca di Noja, nato a Noicattaro, all’epoca Noja, il 4 giugno 1715, morto a Napoli il 9 luglio 1768; visse alla corte del Re di Napoli distinguendosi per la vasta cultura unita alla passione antiquaria e numismatica. Spese ingenti somme per il suo personale museo, dopo la morte le sue collezioni passarono al museo borbonico ed ora si possono ammirare nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ci ha lasciato la Mappa topografica di Napoli e dintorni, conosciuta anche come mappa del Duca di Noja, progetto ambizioso mai tentato prima di allora che fu completato dopo la sua morte. La mappa è considerata un capolavoro della cartografia del settecento non solo napoletano.
- Vito Positano, conosciuto anche come Vittorio, nato a Noicattaro, all’epoca Noja, il I ottobre 1833, morto a Yokohama il 26 novembre 1886. Diplomatico italiano, eroe della indipendenza bulgara per aver aiutato il popolo bulgaro a salvare Sofia dalla distruzione durante la guerra Russo-Turca nel dicembre 1877.Il primo consiglio Municipale di Sofia libera lo nominò cittadino onorario e gli intitolò una delle vie centrali della città, nome che ancora oggi quella strada porta. Il suo paese natale gli ha dedicato la via del vecchio municipio. La storia narra che al sopraggiungere dell'esercito Russo i Turchi che si apprestavano a lasciare la città avessero predisposto l'incendio delle polveriere e un bombardamento dalle alture che la circondano per raderla al suolo, i diplomatici stranieri si apprestavano alla fuga, ma Vito Positano decise di resistere e convocati tutti i diplomatici europei li convinse a firmare una nota che inviò al comandante Turco. Con questa condannava l'ordine di distruggere la città e minacciava ritorsioni da parte dei governi firmatari. Questo fece interrompere il bombardamento, e il Positano si prodigò in prima persona per spegnere gli incendi che intanto divampavano per le strade. All'arrivo dell'esercito Russo la città fu salva e Vito Positano ricevette encomi e onorificenze dal Re d'Italia, dallo Zar e dallo stesso Sultano Ottomano che gli conferì l'Ordine del Mecid.
- Giuseppe Demattia, pittore, nato a Noja il 1803 da Francesco Giuseppe Demattia e da Domenica Franchini. Gli agiati genitori del pittore furono in grado di dare al proprio figlio una buona e sana educazione intellettuale e morale. Il pittore ebbe la fortuna di salvarsi dal terribile flagello della peste del 1815 che colpì la cittadina. Giuseppe ebbe la sua formazione culturale nel seminario di Molfetta e poi in quello di Bari. In seguito frequentò l'Università di Napoli conseguendo la laurea in giurisprudenza. Per la sua innata passione nei confronti della pittura frequentò l'Accademia delle Belle Arti di Napoli e poi si perfezionò alla scuola di Vincenzo Camuccini a Roma. La maggior parte delle sue opere pittoriche possono essere ammirare soprattutto nella Chiesa di S. Maria della Lama in Noicàttaro e in altre chiese dello stesso paese, non mancano però opere situate in altre chiese dei paesi limitrofi come Bisceglie, Capurso,Rutigliano, Adelfia e Turi.
- Nicola Pende, nato a Noicattaro il 21 aprile 1880, morto a Roma l’8 giugno 1970. Medico endocrinologo, con i suoi studi ha posto le basi della moderna endocrinologia.
- Rito Selvaggi, nato a Noicattaro il 22 maggio 1898, morto a Zoagli il 19 maggio 1972. Compositore, direttore d'orchestra e musicista italiano.
- Fra Francesco Vitale da Noja (Noja 1440-Valencia 1492) dell'Ordine dei Minori. Vescovo di Cefalù, maestro di sacra teologia, Arcidiacono della Cattedrale di Siracusa. Maestro e consigliere del re Ferdinando II di Aragona.
- Roberto da Noja (1450-1515), dell'Ordine dei Domenicani. Vescovo di Minervino Murge, Acerra, confessore del re di Napoli, nominato da Papa Giulio II arcivescovo di Nasso e Paro (isole della Grecia).
- Giovanni Battista Vinacci pittore (1707-1791)
- David Gallo letterato (1594-1650?)
- Pietro Carocci letterato (1600-1669)
- G.Battista Gassi letterato (1637-1703)
- Giuseppe Maria Positano, domenicano (1665-1730) Vescovo di Accerenza e Matera, Emerito di Acerra, fine politico e religioso fece parte del Consiglio Vicereale di Napoli sotto il dominio Austriaco.
- Bartolomeo Positano, giurisperito (1667-1738) Con l'appoggio del fratello Giuseppe Vescovo e Consigliere Vicereale ricoprì la carica di Regio giurisconsulto, numerose sono le sue pubblicazioni a difesa dei diritti Asburgici sul Regno di Napoli. Nel 1719 ricevette da Re Carlo VI di Napoli il titolo di marchese di Marescotti e nel 1722 quello di duca sul cognome.
- Filippo Maria Positano, domenicano al secolo Francesco (1669-1733)Vescovo di Calvi e Teano, con profonda vocazione religiosa si prodigò per la Sua Diocesi e per il Seminario diocesano.
Manifestazioni religiose
- Festa Patronale della Madonna del Carmine.(domenica successiva al 16 luglio) Solenni festeggiamenti( che durano 4 giorni compresa la fiera omonima) della Patrona di Noicattaro dal 1742. La lunga processione, formata dal bellissimo simulacro della Vergine e accompagnata dal simulacro del profeta Elia che impugna una spada infuocata, si snoda per le vie del paese. Le chiavi della città vengono date nella piazza centrale del paese, queste furono offerte dal popolo nojano alla Madonna in occasione della grande siccità che colpì il paese nel 1876. Gran concerto bandistico, fuori pirici con effetti speciali e luminarie animano queste giornate di festa.
- Festa in onore di San Rocco.(prima domenica di settembre) Seconda festa più importante del paese, dopo quella del Carmine. La festa è molto caratteristica perché vengono fatte sfilare in processione ben due simulacri; il primo simulacro è fatto in cartapesta e viene posizionato su un grande altare in Piazza Umberto I e resta per tutti i tre giorni della festa in esposizione ai fedeli; mentre il secondo simulacro è in argento e viene accompagnato in processione per le vie del paese da un'innumerevole schiera di fedeli ( quest'ultima statua e ricoperta da ex voto).I pellegrini accompagnano il Santo portando un cero molto pesante che, a termine della processione, lasceranno ai piedi della statua.
- Festa della Madonna del Rito e della Pupa(ultimo sabato di settembre).Questa festa è una delle più sentite dal popolo nojano e sicuramente la più attesa dai più piccoli, si articola in diverse serate (dall'arrivo del simulacro della Madonna in Chiesa Madre sino al suo rientro). La terza domenica di ottobre prima del passaggio della Vergine viene fatta esplodere la Pupa, un fantoccio imbottito di fuochi d'artificio.
- Settimana Santa. Il popolo nojano, profondamente religioso, è rimasto fortemente ancorato a questa cerimonia. Simbolo evidente di questo attaccamento è la figura del crocifero (penitente incappucciato) che porta sulle spalle una pesante croce e alla caviglia una catena di ferro che gli servirà per darsi la cosiddetta disciplina. Arrivati ad ogni chiesa lasciano la propria croce e si fustigano le spalle a colpi di catene. Di particolare importanza sono i gruppi statuari della Passione: la "Naka" che nel gergo paesano significa "culla" , ovvero il letto di morte di Gesù Cristo, l'Addolorata che viene portata in processione nel cuore della notte, e la terza ed ultima processione è quella dei Misteri composta da bellissimi simulacri in cartapesta leccese di fine '800.
- Festa della Madonna Annunziata.seconda domenica di maggio(Chiesa dell'Annunziata) Viene portata in processione anche il piccolo simulacro di S. Filomena.
- Processione di Santa Rita. 22 maggio(Chiesa della Madonna della Lama). Nella chiesa di Santa Maria della Lama è molto forte la devozione alla Santa, infatti le bambine del paese vengono vestite con i tradizionali abiti monacali, il 22 maggio dopo la solenne celebrazione della santa messa e dopo la benedizione delle rose viene fatto sfilare il gruppo statuario della Santa, sorretta da un angelo, inginocchiata ai piedi del crocifisso. Al rientro della processione vengono fatti esplodere i fuochi pirici.
- Processione di Sant'Antonio da Padova. 13 giugno(Chiesa dei Cappuccini). I confratelli distribuiscono durante la processione il cosiddetto pane di S.Antonio.
- Processione dei SS. Cosma e Damiano. 26 settembre(Chiesa dell'Immacolata).
- Processione dell'Immacolata. 8 dicembre (Chiesa dell'Immacolata).
- Processione di S.Lucia. 13 dicembre (Chiesetta di S.Lucia). In via S.Tommaso si organizza il mercatino natalizio.
La sfida nojana - Il Palio dei rioni
Luglio. Rievocazione del duello storico tenutosi a Norimberga nel 1673 tra Don Francesco Carafa Duca di Noja e Don Giulio Acquaviva D'Aragona Conte di Conversano, corteo storico, assalto al castello Carafa e duello. A contendersi il Palio dell'antica Noja saranno rispettivamente i rioni: Madre, Carmine, Fornaci e Torre Pelosa. Il Palio si articola con una regata presso l'ex frazione di Torre a Mare, la stafetta mista podistica tra Noicattaro e Torre a Mare, gare con tiro con l'arco, corsa equestre e caccia al tesoro nel centro antico del paese.
Infrastrutture e trasporti
Il centro cittadino di Noicattaro è collegato a Bari e al resto della Puglia tramite una stazione delle Ferrovie del Sud Est, la quale è anche dotata di un ampio parcheggio. Sulla linea di confine con il comune di Bari, a 5 km da centro abitato, sorge invece la stazione di Bari - Torre a Mare sulla direttrice delle Ferrovie dello Stato che congiunge Lecce a Bologna; da questa stazione è anche possibile raggiungere facilmente Bari con i treni del Servizio Metropolitana di Bari.
Amministrazione
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Borghi residenziali verso Torre a Mare
Lungo la Strada Provinciale Noicattaro - Torre a Mare sono sorti numerosi borghi residenziali (Parchitello, Parco Evoli, Borgo Regina, Città Giardino etc.), alcuni dei quali rinomati ed esclusivi. I residence sono caratterizzati da una serie di villette circondate da verde. Nei pressi di Parchitello è presente un piccolo centro commerciale, la Chiesa Madonna di Lourdes, una scuola materna statale ed una scuola elementare. Il residence di Poggioallegro è stato ristrutturato e riconvertito nel 2009 in hotel 4 stelle con centro congressi e centro benessere.
Sono carenti i servizi di collegamento tra i vari borghi, e verso Noicattaro centro. La zona è adiacente alla stazione di Torre a Mare ed è servita dalla Metropolitana Trenitalia (Torre a Mare - Bari).
Sport
L'Associazione Sportiva Noicattaro attualmente milita nella Lega Pro 2^ divisione girone C.
Presenti inoltre altre associazioni calcistiche operanti nel settore giovanile, come l'associazione Pro Gioventù che dal 1989 ha collezionato diversi successi regionali, e nel settore dilettantistico, come l'ASD Noja Calcio che dal 1996 difende i colori cittadini in campionati provinciali e regionali.
Dal 6 al 12 giugno 2009 la Noja Calcio Pro Gioventù (combine fra le associazioni Noja Calcio e Pro Gioventù) ha partecipato alla XIII edizione del Torneo Internazionale Gaetano Scirea assieme a Juventus, Real Madrid, Inter, Sparta Praha, Arsenal USA, Matera, Bari, Sampdoria e Taranto, sui campi di Matera, Castellaneta, Laterza e Noicàttaro.
Inoltre è in rapida espansione il Calcio a 5 con la società, nata nel 2007, l'A.S.D. Atletico Noicattaro,che nelle prime due stagioni è riuscita a centrare i play-off. La squadra gioca nel Palazzetto dello Sport "Sandro Pertini".
Sulla provinciale per Torre a Mare, in località Poggioallegro, è nato il Parco Acrobatico Adrenalin Zone.
Note
- ^ Climatologia delle Murge basse, su biopuglia.iamb.it. URL consultato il 30-03-2009.
- ^ Noicattaro e la via Traiana, su dif.tno.it, Tecnopolis CSATA Scrl. URL consultato il 13 luglio 2009.
- ^ Azetium da Google Maps, su maps.google.it. URL consultato il 13 luglio 2009.
- ^ v.(Francesco Dell’Acquila, Goffredo il Normanno, op. citata, pagg. 124 e 127, dove sono trascritti due documenti risalenti al 1094 e al 1096, nei quali Goffredo di Conversano si qualifica "dominator loci Noe")
- ^ Sito Ufficiale del Comune di Noicattaro, su comune.noicattaro.bari.it. URL consultato il 13 luglio 2009.
- ^ v.(Nicola Rotundo, Il convento dei Carmelitani Calzati a Noja, op. cit., pag. 21).
- ^ v.(Vito Didonna, Il Palazzo del duca, in L'ultimo duello, op. cit.).
- ^ v.(Leonardo Petrosino, Un Palazzo tardo-barocco di fine Settecento, op. cit.).
- ^ ( Archivio Positano )
- ^ (G. Petroni, Della Storia di Bari, Vol. 1 e 2 )
- ^ ( B. Candida Gonzaga, Memorie delle Famiglie Nobili delle Province Meridionali, Vol. VI pagg. 540, 541 )
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ italia.indettaglio.it/ita/puglia/noicattaro, su italia.indettaglio.it.
Bibliografia
- Vincenzo Roppo, Noa, Memorie storiche del comune di Noicattaro, Ed. Fiorentino, Noicattaro, 1927.
- Sebastiano Tagarelli, Vol. I-Dal mare all’entroterra, Vol. II-Il Medio Evo, Vol. III-Chiese e Monumenti, Grafiche Nuova Doge, Castellana Grotte, 1980 e 1981.
- Ettore M. De Juliis, Archeologia in Puglia, Adda Editore, Bari, 1983.
- Nicola Rotundo, Il convento dei Carmelitani calzati a Noja, A.G.A. Alberobello, 1985.
- Armando Antonelli, L’emblematico cammino di una famiglia in Puglia dal 1500 al 1850, Schena editore, Fasano, 1989.
- Biagio Salvemini, La città del negozio, in Storia di Bari nell’ottocento, ed. Laterza 1994.
- Giacomo Settanni, Noicattaro & Kotor, Storia di un rapporto solo leggendario, Schena editore, Fasano, 1997.
- Giacomo Settanni , Toponomastica Nojana, Schena editore, Fasano, 2001.
- Michele Sforza, Giovanni Carafa Duca di Noja, Levante editori, Bari, 2005.
- Francesco Dell’Aquila, Goffredo il Normanno, Adda editore, Bari, 2005.
- Giacomo Settanni, La fabbrica di S. Maria della Pace in Noja, Origini, storia, metamorfosi e vicende (XI-xx sec.), Schena editore, Fasano, 2005.
- Giacomo Settanni, Le chiese extra moenia di Noja-Noicattaro, Schena editore, Fasano, 2006.
- Rita Tagarelli, Vito Positano - Console, in Celebrando momenti e personaggi storici, Libera Universita' della Terza Eta', Noicattaro Maggio 2006.
- Rita Tagarelli, Una passeggiata a Noicattaro, Grafica 2P, Noicattaro, 2007.
- Leonardo Petrosino, Un Palazzo tardo-barocco di fine Settecento, in I Misteri di Palazzo Santoro di V. Didonna, Edizioni 2P, Noicattaro, 2007.
- Vito Didonna, L’Ultimo duello, Noja Edizioni 2P, Noicattaro, 2008.
Collegamenti esterni
- Itinerari turistici on line: Noicattaro
- Sito di storia locale
- Sito Web istituzionale - notizie storiche
- La Settimana Santa a Noicattaro
- Soprintendenza archivistica per la Puglia - Archivi comunali
- L'architetto Nicola Carelli (1796-1884), opere realizzate a Noicattaro
- Sito per la promozione turistico/culturale/gastronomica, locale
- Un tesoro nascosto...