Energia nucleare in Germania

sfruttamento dell'energia nucleare in Germania (1962-2023)
Versione del 9 apr 2010 alle 22:45 di Ares (discussione | contributi) (Situazione: ripristino la richiesta di fonti per un evento previsto 3 anni fa)

Template:Location map start Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map marker Template:Location map end

Nel 2008 l'energia nucleare in Germania ha generato il 28,29% dell'energia elettrica prodotta in totale nel Paese[1].

A marzo 2010, sono presenti in questa nazione 12 centrali elettronucleari in funzione che dispongono complessivamente di 17 reattori operativi e 1 dismesso.

Non si stanno edificando nuove centrali elettronucleari.

Vi sono anche altre 14 centrali elettronucleari chiuse, 13 con un reattore ciascuna e 1 con cinque reattori (Greifswald nell'omonima località).

Situazione

Nel 2000, il governo tedesco, comprendente Alleanza '90 - I Verdi ed il SPD ha annunciato ufficialmente l'intenzione di abbandonare l'uso dell'energia nucleare. Jürgen Trittin (membro dei Verdi), come assessore all'ambiente, della conservazione della natura e della sicurezza nucleare, ha raggiunto un accordo con le aziende di energia sulla graduale interruzione del funzionamento delle diciannove centrali nucleari del paese e sulla cessazione dell'uso civile dell'energia nucleare entro il 2020. Tale decisione è stata promulgata nella legge sull'uscita dal nucleare. Sulla base della valutazione in 32 anni del periodo medio di funzionamento per una centrale nucleare, l'accordo fissa in modo preciso la quantità di energia che una centrale elettronucleare può produrre prima di essere chiusa.

Le centrali elettriche di Stade e di Obrigheim sono state spente rispettivamente il 14 novembre 2003 e 11 maggio 2005, e il loro smantellamento è previsto per il 2007.[senza fonte]

Una legge sulle fonti d'energia rinnovabili ha istituito un'imposta a favore dell'energia rinnovabile. Sostenendo che la tutela del clima è un tema centrale della sua politica, il governo tedesco ha annunciato l'obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 25% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2005. Nel 1998 in Germania l'uso di energie rinnovabili ha raggiunto la quota di 284 PJ del fabbisogno energetico primario, che equivale al 5% della domanda elettrica totale. Il governo tedesco vuole raggiungere il 10% entro il 2010.

Gli attivisti antinucleari criticano l'accordo: pensano che esso sia una garanzia sul funzionamento piuttosto che un'uscita dall'energia nucleare. Inoltre hanno contestato la scadenza del piano ritenendola troppo estesa ed hanno criticato il fatto che il divieto di costruzione di nuove centrali nucleari di uso commerciale usate non si sia applicato agli impianti per scopi scientifici: alcuni di questi sono stati messi in funzione (per esempio München II). Inoltre non è stato applicato un divieto agli impianti per l'arricchimento dell'uranio e alla stazione di arricchimento di Gronau in seguito è stato esteso il permesso di funzionamento. Successivamente, il ritrattamento del combustibile nucleare non è stato vietato con effetto immediato, ma bensì permesso fino a metà 2005.

Anche se i reattori in Obrigheim sono stati chiusi, lo smantellamento di tali impianti comincerà soltanto nel 2007. Di conseguenza, potrebbe essere possibile decidere di rimetterli in funzione dopo la successiva elezione federale di settembre (questo provvedimento era stato proposto dalla CDU, allora forza di opposizione).[senza fonte]

Gli attivisti antinucleari hanno contestato il governo tedesco, che non avrebbe fatto altro che sostenere l'energia nucleare fornendo le garanzie finanziarie per i produttori di energia. Inoltre è stato precisato che non esistono, finora, programmi per il deposito finale delle scorie radioattive. Rendendo più restrittive le norme di sicurezza e incrementando la tassazione, si potrebbe forzare un più rapido abbandono dell'energia nucleare. La chiusura graduale delle centrali nucleare è stata accompagnata da concessioni in materia di sicurezza per la popolazione dei trasporti di scorie nucleari attraverso la Germania. Quest'ultimo punto non è stato applicato dal ministro dell'ambiente, della conservazione della natura e della sicurezza nucleare.

A causa dei prezzi in aumento dei combustibili fossili, sono ancora riprese con vigore le discussioni sull'"abbandono dell'abbandono". Nella campagna per l'elezione federale nel 2002, Edmund Stoiber, il candidato per la carica di cancelliere del CDU/CSU, ha promesso, nel caso di vittoria, di annullare l'uscita dall'energia nucleare. Il suo successore e attuale cancelliere, Angela Merkel, ha annunciato di voler negoziare con le aziende di energia la scadenza per la interruzione delle centrali nucleari.

Chi critica l'abbandono dell'energia nucleare in Germania sostiene che le centrali nucleari potrebbero non essere adeguatamente rimpiazzate e predice una crisi energetica, oppure sostiene che soltanto il carbone potrebbe sostituire l'energia nucleare. Le emissioni di CO2 aumenterebbero enormemente (con l'uso del petrolio e dei combustibili fossili); altrimenti, si dovrebbe importare elettricità dalle centrali nucleari francesi o gas naturale della Russia, vista come un alleato di cui non ci si può ancora fidare.

Il 25 gennaio 2010 il nuovo governo tedesco ha sospeso la decisione del 2002 di spegnere gradualmente (entro il 2027) tutti gli impianti nucleari e ha stabilito di prolungare di 25 anni l'esercizio dei 17 reattori ancora in funzione.

La decisione finale sulla nuova politica in merito all'energia nucleare sarà presa a fine 2010[2].

Il deposito di Asse

Nel deposito di Asse in Bassa Sassonia, ricavato in una miniera di potassa (sale di potassio) aperta agli inizi del 1900 e dismessa nel 1964[3], furono stoccati (dal 1967 al 1978) a scopo sperimentale dal Centro di ricerca sulla salute e sull’ambiente (GSF) tedesco circa 124 700 fusti contenenti scorie radioattive a bassa attività e circa 1 300 fusti di rifiuti a media attività (sono stati condotti in esso anche studi volti a verificare l'idoneità delle miniere di potassio per il deposito geologico di rifiuti ad alta attività ma il deposito non è mai stato utilizzato a questo scopo).

Nonostante si ritenga generalmente che le miniere di sale siano immuni a questo fenomeno (gli studi preliminari effettuati negli anni sessanta consideravano Asse una locazione adatta per lo stoccaggio di scorie radioattive di prima e seconda categoria), nel caso in questione, a partire dal 1906 (ossia più di sessant'anni prima dell'ultimazione del deposito), si sono evidenziate 61 piccole infiltrazioni d’acqua, pari complessivamente a 11,4 m3 al giorno, che sono state sigillate o che sono intercettate dal sistema di drenaggio.

In seguito allo scavo di ulteriore camere per lo stoccaggio dei rifiuti[3], venne raggiunta la parte più esterna della miniera[4].

Data la conformazione delle rocce e dell'uso abbastanza intensivo della miniera, oltre che dell'uso di materiale di riempimento, nel corso degli anni si è avuto un deciso aumento delle infiltrazioni d'acqua[senza fonte] che sono venute a contatto (intaccandone la tenuta[senza fonte]) con alcuni fusti contenenti radioisotopi quali cesio 137, uranio 233 e 235 nonchè plutonio 239[5]: le perdite di sostanze radioattive sono state rilevate per la prima volta nel 1988.[senza fonte]

Secondo uno studio pubblicato nel 2008 dal Ministero dell'Ambiente del Lander, le suddette infiltrazioni sono "prive di significato per la sicurezza operativa del deposito"[6].

In ogni caso, per eliminarle definitivamente, si stanno studiando vari metodi per la stabilizzazione delle rocce che formano il deposito[4].

Seppur al livello di bozza, vi è anche la possibilità che i rifiuti vengano recuperati senza che questo comporti rischi maggiori per la popolazione e per il personale che dovrà maneggiarli[7][8].

Sono stati inoltre rilevati rischi di crollo dei tunnel, con il conseguente pericolo di una dispersione delle scorie.[senza fonte]

Centrali elettronucleari in Germania

Tutti i dati della tabella sono aggiornati a marzo 2010

IMPIANTI IN FUNZIONE[9]
NOTA: La normativa in vigore non prevede la possibilità di sostituzione e/o aumento del parco reattori al termine del ciclo vitale degli impianti ancora in funzione.
Da una prima volontà di dismettere tutto il parco reattori, si sta procedendo a prolungarne la vita operativa oltre quanto preventivato.
Impianto Potenza netta (MW) Tipologia reattore Costruzione Allacciamento alla rete Dismissione
(prevista)
Costo
Centrale nucleare di Biblis (Reattore A) 1167 PWR 1970-1974 1975 2010[10]
Centrale nucleare di Biblis (Reattore B) 1240 PWR 1972-1976 1977 2011
Centrale nucleare di Brokdorf 1410 PWR 1976-1986 1986 2021
Centrale nucleare di Brunsbuttel 771 BWR 1970-1976 1977 2012
Centrale nucleare di Emsland 1329 PWR 1982-1988 1988 2021
Centrale nucleare di Grafenrheinfeld 1275 PWR 1975-1981 1982 2015
Centrale nucleare di Grohnde 1360 PWR 1976-1984 1985 2018
Centrale nucleare di Brokdorf 1410 PWR 1976-1986 1986 2021
Centrale nucleare di Gundremmingen (Reattore B) 1284 BWR 1976-1984 1984 2016
Centrale nucleare di Gundremmingen (Reattore C) 1288 BWR 1976-1984 1985 2018
Centrale nucleare di Isar (Reattore 1) 878 BWR 1972-1977 1979 2011
Centrale nucleare di Isar (Reattore 2) 1410 PWR 1982-1988 1988 2020
Centrale nucleare di Kruemmel 1410 BWR 1974-1983 1984 2020
Centrale nucleare di Neckarwestheim (Reattore 1) 785 PWR 1972-1976 1976 2010[10]
Centrale nucleare di Neckarwestheim (Reattore 2) 1310 PWR 1982-1989 1989 2022
Centrale nucleare di Philippsburg (Reattore 1) 1410 BWR 1970-1979 1980 2012
Centrale nucleare di Philippsburg (Reattore 2) 1392 PWR 1977-1984 1985 2019
Centrale nucleare di Unterweser 1345 PWR 1972-1978 1979 2012
Totale: 17 reattori per complessivi 20.480 MW
IMPIANTI IN COSTRUZIONE[9][11]
Impianto Potenza netta (MW) Tipologia reattore Inizio costruzione Fine costruzione
(prevista)
Allacciamento alla rete
(prevista)
Costo
(stimato)
Totale: 0 reattori per complessivi 0 MW
IMPIANTI PROGRAMMATI E PROPOSTI[11]
Totale programmati: 0 reattori per complessivi 0 MW
Totale proposti: 0 reattori per oltre 0 MW complessivi
IMPIANTI DISMESSI[9]
Impianto Potenza netta (MW) Tipologia reattore Costruzione Allacciamento alla rete Dismissione Costo
Centrale nucleare AVR Juelich 13 HTGR 1961-1967 1969 1988
Centrale nucleare di Greifswald (Reattori 1-5) 5x408 VVER 1970-1989 1974-1989 1989[12]
Centrale nucleare di Gundremmingen (Reattore A) 237 BWR 1962-1966 1967 1977
Centrale nucleare di HDR Grosswelzheim 25 BWR 1965-1969 1970 1971
Centrale nucleare KNK 17 FBR 1974-1978 1979 1991
Centrale nucleare di Lingen 183 BWR 1964-1968 1968 1979
Centrale nucleare di Muelheim-Kaerlich 1219 BWR 1975-1986 1987 1988
Centrale nucleare di MZFR Karlsruhe 52 PHWR 1961-1966 1966 1984
Centrale nucleare di HDR Grosswelzheim 25 BWR 1965-1969 1970 1971
Centrale nucleare di Neideraichbach 100 HWGCR 1966-1973 1973 1974
Centrale nucleare di Obrigheim 340 PWR 1965-1968 1969 2005
Centrale nucleare di Rheinsberg 62 PWR 1960-1966 1966 1990
Centrale nucleare di Stade 640 BWR 1967-1962 1972 2003
Centrale nucleare di THTR-300 296 HTGR 1971-1985 1987 1988
Centrale nucleare di Kahl 296 BWR 1958-1961 1962 1985
Centrale nucleare di Wuergassen 640 BWR 1968-1971 1975 1994
Totale: 19 reattori per complessivi 5.879 MW

Note

Collegamenti esterni