Se io fossi onesto

film del 1942 diretto da Carlo Ludovico Bragaglia, Maria Teresa Ricci (aiuto)

Se io fossi onesto è un film del 1942, diretto dal regista Carlo Ludovico Bragaglia. Il film è stato girato negli stabilimenti S.A.Titanus-Farnesina su pellicola Agfa con registrazione sonora R.C.A. Photophone.

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Durata78'
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Trama

L'ingegnere minerario Pietro Kovach con tre lauree ma spiantato e disoccupato accetta suo malgrado per 10000 lire di farsi tre mesi di prigione a nome del trentunenne barone Paolo Vareghi condannato per aver falsificato la firma dello zio su un assegno di 50000 lire. 18 giorni prima dei termini esce un'amnistia. Demetrio, zio di Paolo, su suggerimento della figlia Clara si reca nel penitenziario per far visita al nipote mai visto prima per perdonarlo, dargli ospitalità e aiutarlo economicamente. Pietro vorrebbe spiegare tutto ma Vittorio, maggiordomo del barone e architetto dell'inganno, lo convince a continuare la farsa. In casa dello "zio", Pietro viene a sapere dal conte Stefano che il proprio libro sulle ricerche petrolifere sta riscuotendo successo. Clara, che si sta innamorando del "cugino", non sopporta che il suo nome sia stato infangato per cui pericolosamente vorrebbe chiedere la revisione del processo per dimostrare la sua innocenza. Intanto Paolo rifugiatosi in campagna col nome di Pietro Kovach viene raggiunto dallo zio, che però crede di parlare con l'ingegnere, per constatare se nella regione c'è petrolio. Condotto in casa Paolo incontra Pietro, qui i due si chiariscono ma continuano a reggere le loro parti. Il giorno dopo l'"ingegnere" valutato il terreno a modo suo consiglia il conte di acquistarlo per 30000 lire. Saputo che il padre ha progettato di mandare a Sidney "nipote" e maggiordomo Clara raggiunge "Paolo" per vederlo prima che parta. A questo punto Clara viene a sapere da Pietro e Paolo tutta la verità. Indispettita per l'inganno scappa via. Intanto il vecchio barone ritenuto l'acquisto del terreno una truffa manda a chiamare Kovach ma non lo trova così ne chiede l'arresto. Pietro deluso per l'abbandono di Clara ritornato a casa propria viene condotto di nuovo in carcere. Ma sotto quel terreno il petrolio c'è davvero. Clara allora spiega al padre la sostituzione di persona. Non resta che fare uscire il povero Pietro a cui viene offerta anche la direzione dei lavori di estrazione, purchè riconosca come sua nel contratto già stipulato la firma dell'incorreggibile nipote.

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