Agrigento

comune italiano, capoluogo dell’omonimo libero consorzio comunale in Sicilia

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«La più bella città tra i mortali.»

Agrigento (Girgenti in siciliano) è un comune italiano di 59.166 abitanti[1] capoluogo della provincia di Agrigento in Sicilia.

Nella sua storia millenaria ha avuto ben quattro nomi: Ἀκράγας per i Greci, Agrigentum per i Romani, Kerkent per gli Arabi; per i Normanni era Girgenti, nome ufficiale della città fino al 1929, quando, durante il periodo fascista, venne utilizzata un' italianizzazione del nome che aveva la città durante l'Impero Romano, Agrigento. Così Goethe la descrisse in uno dei suoi viaggi:

«Mai visto in tutta la mia vita uno splendore di primavera come stamattina al levar del sole...Dalla finestra vediamo il vasto e dolce pendio dell'antica città tutto a giardini e vigneti, sotto il folto verde s'indovina appena qualche traccia dei grandi e popolosi quartieri della città di un tempo. Soltanto all'estremità meridionale di questo pendio verdeggiante e fiorito s'alza il tempio della Concordia, a oriente i pochi resti del Tempio di Giunone; ma dall'alto l'occhio non scorge le rovine di altri templi ... corre invece a sud verso il mare.»

È ormai certo, inoltre, che il sito dove poi sorse la città di Akragas, sia stato il luogo dove sorgeva la famosa città di Kamikos, prima e più potente città sicana guidata dal leggendario Kokalos, il re che ospitò Dedalo dopo la sua fuga dal labirinto di Minosse a Creta. La leggenda continua dicendo che Minosse, rintracciato Dedalo alla corte di Kokalos, partì per la Sicania per farsi consegnare il geniale architetto e ucciderlo. Ma le figlie del re Sicano ucciserò il sovrano cretese attirandolo con un tranello.

Geografia fisica

Territorio

 
Il comune di Agrigento nella provincia

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Agrigento.

In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +11,0 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +26,5 °C [2].

AGRIGENTO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 14,014,516,418,923,628,230,930,927,523,519,315,814,819,630,023,422,0
T. min. media (°C) 8,08,09,111,214,819,221,822,119,816,112,69,78,611,721,016,214,4

Storia

Il territorio agrigentino è stato abitato fin dalla preistoria, come dimostrano le testimonianze riferibili all'età del Rame e del Bronzo, individuate nelle immediate vicinanze della città attuale. La nascita della polis è legata allo sviluppo della polis Gela, infatti la città fu fondata nel 581 a.C. da alcuni abitanti di Gela, originari delle isole di Rodi e di Creta, col nome di Ἀκράγας (Akragas), dall'omonimo fiume che bagna il territorio. La fondazione di questa polis nasce dalla necessità che avvertirono i Geloi (antichi gelesi), circa cinquant'anni dopo la fondazione della colonia megarese di Selinunte, di arginare l'espansione di questa verso est; scelsero perciò di collocare la città tra i fiumi Himeras e Halykos, e le diedero il nome del fiume presso il quale sorse il centro urbano, al quale la collocazione tra i due fiumi e a circa 4 chilometri dal mare dava "tutti i vantaggi di una città marittima" (Polibio). La fondazione di Akragas, isolata su una costa non così visitata da Greci come quella orientale, presuppone una larga frequentazione di quell'area, abitata da Sicani, da parte di navigatori egei ed una favorevole disposizione dei potenti sicani verso i Greci. Lo sviluppo di Gela e di Akragas, colonie di Greci dotati di lunga esperienza marittima, è dipeso soprattutto dalla ricca produzione agricola, specialmente cerealicola, di un territorio le cui estese pianure favorivano anche l'allevamento dei cavalli; ed il nerbo dei loro eserciti era di fatti la cavalleria, specialità militare tipica delle aristocrazie greche. Ma la prossimità a grandi vie marine era per loro una esigenza vitale, come per tutte le colonie greche, a cui la navigazione assicurava la continuità dei contatti con la madrepatria e l'incremento degli scambi commerciali, ed equilibrava la sproporzione numerica dei coloni con le popolazioni autoctone tra le quali essi vivevano. Il periodo greco durò circa 370 anni, durante i quali Akragas acquistò grande potenza e splendore, tanto da essere soprannominata da Pindaro "la più bella città dei mortali", come testimonia la meravigliosa Valle dei Templi. Inizialmente si instaurò la tirannide di Falaride (570-554 a.C.) che fu caratterizzata da una politica di espansione verso l'interno, dalla fortificazione delle mura e dall'abbellimento della città. Tuttavia Falaride fu meglio conosciuto per la sua crudeltà e spietatezza e per l'uso del toro di bronzo come strumento di tortura per le vittime sacrificali. Il condannato veniva posto al suo interno e del fuoco riscaldava continuamente il toro finché egli non moriva ustionato. Durante l'agonia la vittima emetteva dei lamenti che, come dei muggiti, fuoriuscivano dalla bocca del toro. Il suo ideatore, Perillo, fu il primo a provarne gli effetti. Odiato dal popolo, Falaride morì lapidato e, poiché egli amava vestirsi di azzurro, vennero proibite le vesti di quel colore. Il massimo sviluppo si raggiunse con Terone (488-471 a.C.). Durante la sua tirannide la città contava circa 300.000 abitanti e il suo territorio si espandeva fino alle coste settentrionali della Sicilia. Divenuta grande potenza militare, Akragas riuscì a sconfiggere più di una volta Cartagine nella guerra per il controllo del Canale di Sicilia. Dopo la morte di Terone iniziò un regime democratico (471-406 a.C.) instaurato dal filosofo Empedocle, il quale rifiutò il potere offertogli dal popolo stesso. È in questo periodo che si assiste alla costruzione di numerosi templi e ad una grande prosperità economica, al punto da far dire al filosofo:

«L'opulenza e lo splendore della città sono tali, gli akragantini costruiscono case e templi come se non dovessero morire mai e mangiano come se dovessero morire l'indomani.»

Nonostante questo, nel 406 a.C. i cartaginesi invasero la città distruggendola quasi completamente.

Nel 339 a.C., grazie al corinzi Timoleonte la città, soggetta all'influenza di Siracusa, venne ricostruita e ripopolata. Nel 210 a.C., con la seconda guerra punica Akragas passò sotto il controllo di Roma col nome latinizzato di Agrigentum, derivato dalla corruzione fonetica del genitivo greco AKRAGANTOS.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • Seminario vescovile,. Annesso è il Palazzo Steri Chiaramonte risalente al 1300. Il Palazzo fu progressivamente ampliato fino a comprendere tre atri. L'esterno presenta dei balconi in stile barocco, mentre al suo interno è la suggestiva aula chiaramontana
  • Palazzo Vescovile. Costruito nella prima metà del XVII sec, fu ampliato a più riprese da vari vescovi. All'esterno presenta un imponente portale, mentre all'interno, oltre a numerosi cimeli del museo diocesano, è possibile ammirare i ritratti dei sette santi vescovi, opera di Francesco Sozzi del XVIII sec.
  • Curia Arcivescovile, adiacente al Palazzo Vescovile con il quale condivide uno stile architettonico quasi identico.
  • Biblioteca Lucchesiana, separata dal Palazzo Vescovile grazie alla Chiesa di Sant'Alfonso, presenta all'esterno un bel portale. La bibblioteca è ricca di oltre 50000 volumi di datazione antichissima, disposti su scaffali di legno di notevole pregio artistico. All'interno inoltre è possibile ammirare la statua del Vescovo Lucchesi Palli, da cui la bibblioteca prende il nome, e donatore di quasi la metà del patrimonio librario.
  • Palazzo del Boccone del Povero, che presenta un elegante portone. Nel cortile al suo interno è possibile ammirare un mezzo busto marmoreo del fondatore.
  • Palazzi Istituto Granata e Istituto figlie di Sant'Anna, tra loro collegati e costituenti un complesso architettonico possente e vasto

Chiese

  • Cattedrale di San Gerlando. La Cattedrale fu edificata a partire dalla seconda metà del XI sec, consacrata nel 1099 dal vescovo Gerlando, dichiarato Santo e a lui poi dedicata nel 1305.
  • Santuario di San calogero
  • Santuario dell'Addolorata. Nei suoi sotterranei, ai quali si accede da un'apertura ricavata dallaroccia, sono presenti delle cripte, dette appunto Cripte dell'Addolorata
  • Basilica dell'Immacolata Concezione o San Francesco
  • Basilica di Santa Maria dei greci (costruita sulle fondazioni di un tempio dorico)
  • Chiesa di San Francesco di Paola
  • Chiesa di San Nicola
  • Chiesa del monastero di Santo Spirito
  • Chiesa di San Biagio (costruita sulle fondazioni di un tempio dorico)
  • Chiesa di Santa Maria degli Angeli
  • Chiesa di San Alfonso
  • Chiesa dell'Itria (oggi sconsacrata)
  • Chiesa di San Giuseppe
  • Chiesa del Purgatorio o di San Lorenzo (oggi sconsacrata)
  • Chiesa di San Pietro (oggi sconsacrata)
  • Chiesa di Santa Lucia o dell'Assunta
  • Chiesa di Santa Croce
  • Chiesa di Santa Rosalia
  • Chiesa di San Domenico
  • Chiesa di San Giacomo
  • Chiesa di San Giorgio degli Oblati
  • Chiesa di Santa Maria del Soccorso o Badiola
  • Chiesa di santa Caterina (oggi sconsacrata)
  • Chiesa di San Girolamo (oggi sconsacrata)
  • Chiesa delle Forche (oggi sconsacrata)
  • Chiesa della Madonna della Catena (oggi sconsacrata e sita nella borgata di Villaseta)
  • Chiesa di San Felice Martire (sita nella borgata di Montaperto)
  • Chiesa del Rosario (sita nella borgata di Montaperto)

Monasteri

  • Monastero di Santo Spirito

Conventi

  • Convento dei Padri Agostiniani (palazzo adibito a Museo Civico)
  • Convento di San Nicola (sede di alcuni ambienti del Museo Archeologico)
  • Convento Chiaramontano dei francesani minori (sede delle fabbriche chiaramontane)
  • Collegio dei Padri Filippini (oggi sede della Pinacoteca)
  • Resti del portale chiaramontano convento canonici di rahalmari
  • Convento dei Padri Redentoristi
  • Convento di San Vito. L'imponente e massiccia struttura, contraddistinta dalla sua vastità, era in origine un convento ma fu adibita a carcere della città e ampliato. Oggi si appresta ad essere la sede dell'Archivio Storico comunale, e ad ospitare delle associazioni culturali.

Architetture civili

Palazzi ed edifici

  • 'Palazzo della Provincia e Prefettura', risalente al 1858, sito in piazza Vittorio Emanuele. L'edificio si contraddistingue per un possente ingresso delimitato da due colonne, e da due eleganti balconi su entrambe le facciate.
  • 'Palazzo della Questura', adiacente al palazzo della provincia e della prefettura in piazza Vittorio Emanuene
  • 'Palazzo ex Archivio Notarile'. L'edificio sorge di fronte il santuario di san Calogero ed è separato dalla caserma dei Carabinieri grazie alla piazzetta Vadalà, sulla quale si staglia la statua di Empedocle. Oggi la struttura è sede della biblioteca comunale.
  • 'Palazzo del Genio Civile' Viale della Vittoria. Esso sorge, in linea d'aria, di fronte il palazzo della banca d'Italia
  • 'Palazzo delle Poste', sito in piazza Vittorio Emanuele. L'imponente edificio, di epoca fascista, è stato costruito nel 1936 con una forma circolare che lo rende unico nel suo genere. Progettato dall'architetto di 'regime' Angiolo Mazzoni del Grande, progettista tra l'altro della stazione Termini. Presenta alte e possenti colonne quadrate che contribuiscono a renderne l'aspetto elegante. All'interno del colonnato sorge un monumento raffigurante alcuni soldati della prima guerra mondiale, nonché numerosi mosaici disposti verticalmente
  • Palazzo della Stazione Centrale', risalente al 1931 costruito in stile neoclassico. L'edificio sorge in Piazza Marconi e, grazie allo stile, agli edifici circostanti e al recente ammodernamento della piazza, fornisce un'immagine estremamente elegante
  • Palazzo Opera Nazionale Balilla, del 1928. La sua ubicazione a pochi metri dal palazzo delle Poste contribuisce ad accentuarne le particolari caratteristiche
  • Palazzo Grasso sito in Piazza Marconi, a pochi metri dal palazzo della Banca d'Italia
  • Palazzo della Banca d'Italia'. L'edificio, di epoca fascista e risalente al 1932, sorge a poche centinaia di metri dalla stazione centrale e appare in tutta la sua maestosità. che presenta uno stile architettonico dorico.
  • Palazzo Albergo Bel Vedere
  • Palazzi INCIS', in piazza Diodoro Siculo, edificati in epoca fascista. Ciascun palazzo si contraddistingue per due ingressi interni caratterizzati da colonne. Si evidenziano inoltre ornamenti e particolari decorativi.
  • Palazzo delle Finanze, elegante struttura ubicata in Viale della Vittoria oggi sede dell'Agenzia delle Entrate. In origine il complesso era il più elegante ed impornante hotel della Città
  • Palazzo del Genio Civile' P.za Vittorio Emanuele, del 1951
  • Palazzo del Banco di Sicilia'
  • Palazzo INAIL', del 1954
  • Palazzo Archivio Notarile
  • Palazzo ex Ospedale di via Atenea', riedificato nel 1867. Sorge proprio all'ingresso della via Atenea, a pochi metri dalla Porta di Ponte. L'ospedale inizialmente presentava, annessa, una importante e caratteristica chiesa, oggi lasciata all'abbandono e all'incuria. Il prospetto principale è rivolto alla via Atenea, e presenta due diversi ingressi, entrambi imponenti e realizzati in stile neoclassico, ad alcune decine di metri l'uno dall'altro. Essi sono costituiti da un portico a due colonne, che si apre ad un cortile con breve scalinata, affiancato da due pilastri.
  • Palazzo Borsellino', risalente al 1700. Il Palazzo si affaccia sulla via Atenea ed è ubicato esattamente di fronte il vecchio ospedale. L'edificio, che si eleva in tre piani, presenta un portale delimitato da due imponenti pilastri che sorreggono un architrave in stile dorico. Una delle maggiori caratteristiche ornamentali è rappresentata dallo stemma nobiliare della famiglia, collocato sotto l'architrave e decisamente ben rifinito. Altre rifiniture artistiche e decorative di notevole pregio rendono questo palazzo nobiliare uno dei più eleganti della città.
  • Palazzo Carbonaro', del 1700. La struttura, che si affaccia sulla via Atenea e sfoggia al primo piano balconi adornati molto scenografici, è arricchita da un portale in stile neoclassico che presenta due colonne che sorreggono un architrave in stile dorico.
  • Palazzo Noto-Biondi', già palazzo Sala, risalente al 1700. Il palazzo, che sorge a pochi metri dal palazzo Carbonaro, non presenta motivi architettonici di particolare interessema possiede un portale a tutto sesto.
  • Palazzo Costa', edificato intorno alla fine del 1600. Il palazzo rappresenta una delle migliori espressioni del barocco agrigentino e si caratterizza, infatti, per l'imponente facciata in stile barocco. Particolari sono le balconate, impreziosite da mensole figurative
  • Palazzo gamez, ubicato nella via omonima, presenta un portale elegante
  • Casa Granet', risalente al 1800. Essa si affaccia di fronte l'ingresso secondario della Chiesa di San Francesco e presenta, al secondo piano, un insolito portico a otto colonne in stile neoclassico
  • Palazzo Celauro', risalente al 1700. Anch'esso è vivace espressione del barocco cittadino e presenta, al primo piano, imponenti balconi con ringhere in ferro battuto. Davvero notevole è il portone d'ingresso, il quale però non si trova nella via maestra, ma nella perpendicolare via Celauro. Nel 1787 vi soggiornarò W. Goethe e, agli inizi del secolo IX, anche l'imperatore Giuseppe D'Austria. Per commemorare i duecento anni trascorsi dal soggiorno di Goethe è stata apposta una lapide in bronzo.
  • Palazzo Banco di Sicilia in via Atenea, prima sede centrale della banca, oggi sede di attività commerciali e centri culturali
  • Palazzo Bentivegna, risalente al 1700. Il palazzo è contraddistinto dall'esistenza, sulla facciata che da sulla via Atenea, un'edicola votiva raffigurante la Madonna Immacolata, preziosamente decorata
  • Palazzo Caruso, edificato nel 1800, con particolari decorazioni e ornativi floreali.
  • Palazzo Catalisano, si caratterizza per la lapide posta in ricordo di Michele Foderà oltre che per l'eleganza del prospetto
  • Palazzo Contarini, del 1700 in stile barocco con eleganti mensole adornate a sostegno dei balconi.
  • Palazzo Lauricella, sul cui prospetto è posta una lapide commemorativa dell'illustre scienziato
  • Villa Giambertoni, in stile liberty
  • Casa Alajmo
  • Palazzo della Camera di Commercio', realizzato nel 1851 in stile neogotico, dall'arch. Tommaso Gravanti. Esso presenta lo stemma della città, caratterizzato dai tre giganti che sorreggono altrettanti torri, e numerosi altri fregi e ornamenti che rendono il complesso di notevole interesse architettonico. L'edificio è oggi sede della Camera di Commercio, ma fino al 1867 fu sede del municipio della città, ospitando in seguito anche la Banca d'Italia. Il palazzo, detto anche dell'orologio, insiste sulla piazza Gallo, di fronte i Palazzi dei vecchi tribunali e accanto la Palazzina dell'antico Circolo dei Nobili.
  • Palazzo "Circolo dei Nobili", con un elegante ingresso in stile liberty
  • Ex Palazzo del tribunale e della pretura
  • Circolo Empedocleo, realizzato nel 1835 in stile neoclassico su progetto di Raffaello Politi. Di fronte l?antica Chiesa di san Giuseppe, la struttura presenta una facciata a nove colonne sormontantate da un architrave dorato. Al centro del prospetto è possibile ammirare un ricco ornamento figurativo raffigurante il filosofo akragantino Empedocle, da cui il circolo prende il nome. Insiste in cima ad una breve scalinata che si affaccia su una larga piazza.
  • Palazzo dei Montaperto con annesso Istituto Zirafa. L'intero edificio, il cui prospetto si affaccia in piazza Pirandello e in parte sul vicolo Teatro, appare estremamente elegante, in virtù di un nastro continuo di tre finestre trifore e di numerosi altri elementi decorativi ed ornamentali. Sul prospetto è visibile una lapide commemorativa dedicata a Pacci Leone XIII.
  • Palazzo dei Giganti, sito in piazza Pirandello. Fu costruito nel 1627 ed era inizialmente un convento dei dominicani. A partire dal 1867 divenne sede del comune. Presenta un magnifico portale di ferro a tutto sesto e una serie di rifinite finestre e balconi ornamentati che ne fanno, al tempo stesso, una struttura compatta ed elegante. Al suo interno è possibile ammirare lo splendore e la ricchezza del teatro Pirandello. Nel prospetto del palazzo è possibile scorgere, coperte da rampicanti, diverse lapidi, dedicate ai caduti di Dogali nel 1887, agli insorti del 1848 e a Luigi Pirandello.
  • Palazzo Minelli
  • Palazzo Portulano
  • Palazzo Gaetani
  • Palazzo Pujades, realizzato nel corso del 1400. Situato nella via Orfane, presenta un portale ad arco ribassato e due finestre bifore, in stile gotico, al primo piano.
  • Palazzo De Marinis, edificato nel 1487 e sito nella via Barone. È caratterizzato da un portone ad arco a sesto acuto, e da un mensolone di balcone molto elegante.
  • Palazzo Filippazzo, risalente al 1400. Importanti elementi decorativi sono le bifore in stile gotico fiorito, che ne fanno uno dei palazzi più belli del centro storico. Una di esse è impreziosita da un traforo ornamentale
  • Palazzo dei Montaperto, costruito sul piano Barone, del quale è possibile notare uno splendido portale gotico.
  • Cortile Zeta II
  • Palazzo Tommasi, edificato intorno al 1100. Sito in piano Sanzo, ha un portale molto elegante con arco a tutto sesto delimitato da due colonne. interessanti anche le file di balconi. Il Palazzo si appresta a diventare sede di importanti mostre d'arte permanenti
  • Palazzo Di Girolamo
  • Palazzo Sala
  • Palazzo Lojacono- Maraventano, del 1600 in stile barocco presenta un magnifico e maestoso portale ed è ubicato in via Santa Maria dei Greci.
  • Palazzo Lo Vetere o Del Carretto, del 1600. rappresenta una delle più significative espressioni del barocco agrigentino, con un portale ad arco a tutto sesto, e facciata arricchita da numerosi e interessanti elementi decorativi
  • Casa Quartana
  • Palazzo Cardella
  • Palazzo Barone-Celauro, risalente al 1700 e ubicato in via San Girolamo.
  • Palazzo ex consolato britannico, sito in via San Girolamo e caratterizzato da uno speldido portale in stile neoclassico
  • Palazzo Del Campo-Lazzarini, risalente agli inizi del 1800. Si trova nella via San Girolamo, di fronte la c.d. badiola piccola. Il prospetto elegante dell'edificio presenta un ampio portale, e una serie di finestre e balconi finemente rifiniti
  • Palazzo Rotolo Genuardi, già palazzo Xerri, costruito intorno al 1700. sito in via Neve, presenta un portale ad arco policentrico. Fu adibito a tribunale e vi soggiornarono i principi Amedeo e Umberto.
  • Cortile Zeta V
  • Palazzo Gagini, ubicato in via Garibaldi e contraddistinto da un bel portale di scuola del Gagini
  • Palazzo A.n.a.s
  • Palazzo di giustizia
  • Liceo Classico "Empedocle", originariamente un convento, nel cui atrio è possibile ammirare un mezzo busto bronzeo del filosofo Empedocle con alle spalle una lapide di marmo recante un'iscrizione in greco arcaico, relativa al pensiero del filosofo
  • Complesso ex ospedale psichiatrico (oggi sede di numerosi uffici dell'ASL)
  • Villa Altieri adiacente al Palazzo delle Finanze
  • Villa Catalisano, progettata in stile liberty da E.Basile. La villa fu, per breve tempo, residenza di L. Piandello
  • Villa Carrano in stile neoclassico risalente alla seconda metà del 1800
  • Villa Genuardi sede della facoltà di lettere e filosofia, fu per un periodo un lussuoso hotel della città, hotel des temples
  • Villa Aurea (sede degli antiquarium documentario). nel cortile della villa è posto un busto bronzeo dedicato ad Alexander Hardcastle, del quale la villa è stata dimora personale nel corso del 1800, durante gli scavi archeologici promossi dallo stesso magnate inglese
  • Casa Morello' (sede dell'antiquarium delle fortificazioni)
  • Casa Barbadoro' (sede dell'antiquarium iconografico)
  • Casa Pace' (sede dell'antiquarium paleocristiano-bizantino)
  • Casa Caruso'in stile liberty (sita nella borgata di San Leone)
  • Casa Caratozzolo'in stile liberty (sita nella borgata di San leone)

Architetture militari

  • Caserma e comando provinciale Carabinieri Biagio Pistone, realizzata nel 1908 e sita in piazza Vittorio Emanuele
  • Comando provinciale Guardia di Finanza, sito in piazza Gallo in un'elegante palazzo che fu importante hotel cittadino, l'hotel Bretagna
  • Caserma Guardia di Finanza, sita nel complesso dell'ex distretto militare in piazza San Giacomo
  • Comando Logistico della Guardia di finanza, posto alla Rupe Atenea
  • Castello di Girgenti, fu destinato ad ospitare il carcere della città
  • Torre Carlo V (sita nella vicina Porto Empedocle e prossima sede del Museo del Mare)

Altro

Fontane

  • Fontana storica di Bonamorone
  • Fontana con obelisco dedicata ai caduti della Grande Guerra di Villa Bonfiglio
  • Fontana dei Giganti recante lo stemma della Città, sita nel giardino Casesa di Piazzale Aldo Moro
  • Fontana del Pozzo raffigurante un antico pozzo nella salita madonna degli Angeli, a Porta di Ponte
  • Fontana dei Draghi, ubicata in piazza Don Guanella

Piazze

  • Piazza Cavour, al Viale della Vittoria. Anticamente era possibile ammirare nella piazza una imponente statua dedicata a Camillo Benzo Conte di Cavour. Oggi la piazza presenta un elegante pavimentazione e costituisce un ideale punto di ritrovo per i cittadini di qualunque età e per i bambini che ivi possono giocare. Ai lati della piazza sorgono due Palazzi in stile liberty di pregevole fattura che attribuiscono alla piazza nel suo complesso au aspetto elegante e raffinato.
  • Piazza Marconi, già Piazzale Roma e detta anche Piazza Stazione. Si tratta di una delle più importanti piazza di agrigento non solo perché posta geograficamente al centro della città, ma anche in quanto vi sorgono alcuni importanti edifici. Oltre la Stazione Centrale è possibile infatti ammirare il Palazzo della Banca D'Italia e, infine, il Palazzo antico del Genio Civile. Inoltre in alto è possibile scorgere la Chiesa di San Pietro.
  • Piazza vittorio Emanuele. La piazza ospita il Palazzo delle Poste, il Palazzo della Questura, il Palazzo Balilla, il Nuovo Palazzo del Genio Civile
  • Piazzale Aldo Moro, sul quale insorgono il Palazzo della Provincia e della Prefettura, la sede Centrale del Banco di Sicilia, la Caserma dei Carabinieri Biagio Pistone, la Bibblioteca comunale e il santuario di San Calogero. Il piazzale è elegantemente adornato dai quattro Giardini degli sgherri
  • Piazzetta Vadalà, sita nel piazzale Aldo Moro, nella quale si staglia L'imponente statua del Filosofo Akragantino Empedocle.
  • Piazzetta San Pietro, ove si trova L'omonima Chiesa e un piccolo monumento antistante la facciata.
  • Piazza San Francesco, importante perché da essa si accede sia alla Basilica dell'Immacolata (o Chiesa di san Francesco) sia al Convento dei Frati Francescani Minori, che ospita oggi le c.d. Fabbriche Chiaramontane. Sul prospetto della chiesa è possibile scorgere una lapide in bronzo che ricorda le vittime di un bombardamento avvenuto durante la seconda guerra mondiale e nel quale persero la vita numerosi agrigentini che cercavano scampo nei rifuggi della chiesa.
  • Piazza san Lorenzo, detta anche del Purgatorio poiché in essa si trova l'ingresso monuentale di uno dei più importanti e lunghi ipogei dell'antica Akragas. All'ipogeo infatti si accede attraverso un portale costituito da due colonne sormontate da un leone binaco dormiente. Nella Piazza sorge una delle più belle, antiche e fastose chiese di Agrigento, la Chiesa di san Lorenzo, che rende la piazza estremamente suggestiva, grazie anche all'attigua Chiesa di Santa Rosalia. Nel prospetto della Chiesa di San Lorenzo si scorgono due lapidi in mamrmo che ricordano i moti ricoluzionari del popolo italiano e i martiri caduti in nome della bandiera.
  • Piazza Gallo, nella quale sorgono il Palazzo del Circolo dei Nobili, il Palazzo dell'orologio, il Palazzo del Comando della Guardia di Finanza, il Palazzo degli ex Tribunali.
  • Piazzetta Lena, nella quale sorge un albergo. Si caratterizza per la presenza di alcune antiche edicole votive. Un tempo fu sede della 'Vucciria'
  • Piazzetta Cacciatore, presso la quale vi è casa Alajmo ed inoltre vi sono, sulle facciate dei palazzi, alcune edicole votive.
  • Piazza San Giuseppe, nella quale sorge l'omonima Chiesa e il Circolo Empedocleo.
  • Piazza Pirandello, piazza forse più importante di Agrigento. È infatti la piazza dedicata al personaggio più illustre della città, il premio Nobel per la letteratura Luigi Pirandello in occasione del centenario della sua nascita. In essa sorgono il palazzo dei Giganti, sede del comune, la Chiesa di san Domenico, il Palazzo dei Montaperto, il Colleggio dei Padri Filippini e il Palazzo(ex convento degli agostiniani) sede naturale del museo civico. Da essa si accede, attraverso l'ingresso del Palazzo dei Giganti, al meraviglioso Teatro Luigi Pirandello.Sul prospetto del Palazzo dei Giganti e del Palazzo dei Montaperto sono visibili delle lapidi commemorative in marmo.
  • Piazza Sinatra, nella quale sorgono il Palazzo Gaetani, il Convento dei padri agostiniani sede del Museo Civico, il Palazzo dell'Associazione Nazionale Finanzieri e il Palazzo ove ha sede la bibblioteca cinema cultura e spettacolo Efebo d'Oro
  • Piazza Duomo, nella quale si affaccia la scalinata dell'entrata principale del Duomo e, di fronte ad esso, l'imponente complesso architettonico del Seminario Arcivescovile, già palazzo Steri.
  • Piazza San Giacomo, nella quale sorgono la chiesa di San Giacomo e il complesso dell'ex distretto militare
  • Piazza Ravanusella, nella quale sorge la barocca chiesa dell'Assunta, impropriamente detta di Santa Lucia e, a pochi passi da essa, la Porta Panitteri.
  • Piazza Diodoro Siculo, nella quale si trovano i Palazzi I.N.C.I.S. e una statua dedicata a Padre Pio.
  • Piazza Plebis Rea, caratterizzata da un monumento dedicato a San Giovanni Bosco.
  • Piazza Don Guanella, nella quale si trovano la Fontana dei draghi, un mezzo busto dedicato proprio al Don Guanella ed una statua dedicata a Padre Pio

Porte

  • Porta di ponte. Fu edificata nel 1868, su progetto di Raffaello Politi, sui ruderi della precedente porta con ponte levatoio risalente al 1300 e di origine saracena. Il monumento è realizzato in stile neoclassico e presenta da una parte lo stemma odierno della città, dall'altra lo stemma della città greca. La porta di Ponte costituisce l'ingresso monumentale per Via Atenea, detta il salotto della città, e sede di numerose attività commerciali, negozi, boutiques ed eleganti ristoranti, nonché di alcuni Monumenti della Città.
  • Porta Panitteri. Essa è stata riedificata nel IX sec poco distante dall'originale, distrutta per il completamento dei lavori inerenti la Stazione Centrale. È composta da un arco in stile gotico e accanto presenta, su una parte dell'antica cinta muraria, un'edicola sacra dedicata alla Madonna del Lume. La Porta si trova in Via Empedocle, a poche centinaia di metri dalla Stazione Centrale.
  • Porta dei Saccajoli. Fu edificata nel XVI sec con un arco gotico e al suo interno venne collocata un'edicola sacra dedicata alla Madonna del Porto Salvo e successivamente a Santa Lucia. Oggi appare parzialmente interrata, ma comunque visibile e raggiungibile.
  • Porta di Mazara. Fu edificata nel sec XI e sorge accanto la cattedrale e il Seminario Vescovile.
  • Porta di Mare. la porta oggi è interrata ma comunque visibile e fu edificata nel XV sec.

Teatri

  • Teatro Pirandello, teatro comunale di Agrigento. Al maestoso teatro si accede attraverso il chiostro del Palazzo dei Giganti.Già intitolato alla Regina margherita, fu costruito nel 1870 e inaugurato nel 1881. L'attuale intitolazione a Luigi Pirandello fu decisa per celebrare il X anniversario della morte del Premio Nobel. Una delle decorazioni più significative del teatro è certamente il sipario, rappresentante il valoroso atleta akragantino Esseneto che ritorna vincitore da Elea e dipinto dal pittore messinese Luigi Queriam. Il soffitto e il frontale dei palchi è invece il frutto della preziosa e raffinata opera dei tre artisti milanesi Giuseppe Sacco, Giovanni Belloni e Antonio Tavella, che hanno elegantemente decorato l'interno del teatro. La progettazione dell'opera si deve all'agrigentino Dionisio Sciascia con il notevole e prestigioso contributo di Giambattista Basile.
  • Teatro della Posta vecchia. Il piccolo teatro sorge negli immobili che, nella seconda metà del XIX sec, furono dati in locazione dal Marchese Giambertoni alle Regie poste e Telegrafi.
  • Teatro della Valle dei Templi
  • Palacongressi
  • Teatro Empedocle, sito nella vicina Porto Empedocle

Musei

  • Museo Archeologico Regionale "San Nicola", il quale ha sede in parte presso l'antico convento di San Nicola, annesso all'omonima chiesa, in parte presso edifici appositamente progettati e che si armonizzano pienamente con le opere architettoniche preesistenti.
  • Antiquarium Documentario, presso Villa Aurea
  • Antiquarium Iconografico, presso Casa Barbadoro. Nell'antiquarium sono esposte e custodite alcune riproduzioni di stampe, incisioni e iconografie ad artisti e viaggiatori che tra Settecento e Ottocento visitarono la Valle dei Templi.
  • Antiquarium delle Fortificazioni, presso Casa Morello
  • Antiquarium Paleocristiano-Bizantino, presso Casa Pace. L'antiquarium contiene molti reperti ritrovati nelle necropoli, tra cui lucerne, un sarcofago e altri oggetti.
  • Mostra museo "Le stoai"
  • Casa Natale Luigi Pirandello. L'antica struttura ospita, all'interno delle sue stanze, una collezione di fotografie, recensioni, onorificenze, prime edizioni dei libri con dediche autografe, quadri, locandine degli spettacoli teatrali. Dalla casa è possibile raggiungere i resti del pino pluricentenario, purtroppo andato distrutto a causa della tromba d'aria che si è abbattuta su di esso alcuni anni addietro. Proprio alle radici del pino si trova la maestosa lapide in pietra al cui interno sono state traslate e ora conservate le ceneri dell'autore, secondo le sue ultime volontà. La casa natale di Luigi Pirandello costituisce un unico complesso museale e culturale unitamente alla Biblioteca Museo Luigi Pirandello. Fuori la casa è possibile ammirare un possente mezzo busto dedicato all'autore e alcune lapidi commemorative.
  • Biblioteca Museo "Luigi pirandello". Essa ospita numerosi documenti autografi distinti tra lettere, copioni teatrali, manoscritti, giornali storici e alcuni cimeli personali del grande drammaturgo agrigentino.
  • Museo di Panteologia Umana del Centro studi preistorici e protostorici, presso Palazzo Celauro. Il museo ospita pregievoli reperti fossili oltre a numerosi documenti ricostruttivi e testimonizanze preistoriche
  • Museo di Scienze Naturali "Empedocle", presso il Liceo Classico Empedocle e risalente al 1848. Esso comprende numerosi esemplari di mammiferi, pesci e altre specie animali imbalsamate, alcuni reperti di animali preistorici, nonché reperti geologici, botanici e paleontologici.
  • Museo della Cattedrale. Esso si articola nel "Museo Storico-archeologico", nel "Museo Diocesano" e nel "Tesoro della Cattedrale". Parte del museo sarà ubicata nel Palazzo Tomasi. Altre sezioni sono invece custodite presso la cattedrale e il Palazzo Vescovile. Il Museo della Cattedrale è composto da pregevoli e preziosi arredi e paramenti sacri, numerosi dipinti e quadri raffiguranti episodi di vita sacra realizzati da alcuni fra i migliori artisti siciliani quali Raffello politi, ed infine alcuni reperti archeologici.
  • Musei Civici. I musei civici sono articolati in diverse sezioni, disposte in sedi diverse: presso il complesso monumentale di santo Spirito ha sede la Sezione "etno-antropologica", la Sezione "natura è spettacolo", la Sezione "archeologica"; presso il complesso monumentale del Colleggio dei Padri Filippini ha sede la Pinacoteca comprensiva della "Collezione Sinatra" che annovera le opere di Francesco Lo jacono, la collezione dedicata al maestro Giambecchina e varie opere di Mirabella, Giordano, Camuccini e Novelli; sempre presso il Colleggio dei padri filippini ha sede la Sezione "fotografica"
  • Museo Medievale, presso il complesso monumentale di Santo Spirito
  • Fabbriche Chiaramontane (sede di numerose mostre di arte moderna e contemporanea)
  • Archivio storico comunale
  • Museo vivente del Mandolro "Francesco Monastro"
  • Museo di antichi strumenti scintifici "Michele Foderà", presso il Liceo Classico Empedocle
  • Museo delle antiche unità di misura della Camera di Commercio
  • Museo del Gioco e del Giocattolo "Tolì Tolì"
  • Museo delle Eredità immateriali, presso il Colleggio dei Padri Filippini
  • Mostra del Presepe artigianale, allestita durante il periodo natalizio nel quartiere di Villaseta, e comprendente oltre cento presepi artistici
  • Museo del Mare, che sarà ospitato presso la Torre Carlo V di Porto Empedocle. Il sito museale ospiterà reperti di archeologia marina

Biblioteche

  • Biblioteca comunale Franco La Rocca
  • Biblioteca Lucchesiana
  • Biblioteca del Seminario Arcivescovile
  • Biblioteca della Provincia regionale di Agrigento G.Ambrosini
  • Bibblioteca Polo Universitaria
  • Biblioteca internazionale pirandelliana. Centro studi pirandelliani
  • Bibblioteca del Liceo Classico Empedocle
  • Biblioteca del patronato ACLI
  • Biblioteca della Camera di commercio
  • Biblioteca dell'Opera Pia Villa Betania
  • Biblioteca di cinema, cultura e spettacolo Efebo d'Oro
  • Biblioteca Pirro Marconi della soprindendenza ai BB.CC.AA. di Agrigento
  • Biblioteca Verba volant
  • Biblioteca del II circolo didattico San Giovanni Bosco
  • Biblioteca italiana per non vedenti regina Margherita
  • Bibblioteca del Museo Archeologico
  • Bibblioteca del Circolo Empedocleo
  • Archivio di Stato e Archivio Storico

Ville, spazi verdi e luoghi di mare

  • Villa Bonfiglio, nel cuore del Viale della Vittoria. Si tratta della più grande villa cittadina, comprensiva di spazi verdi, percorsi salutistici e atretici e una pista di pattinaggio. All'ingresso principale della villa si staglia l'imponente monumento dedicato ai caduti della Grande Guerra. Il monumento presenta una grande fontana a forma circolare, con al centro un obelisco al cui apice è collocato un angelo. La base dell'obelisco è cubica e presenta due diverse rappresentazioni scultoree: la prima raffigura un episodio di vita rurale, con un contadino che guida i suoi buoi e l'aratro; l'altra raffigura invece un episodio bellico, nel quale un soldato italiano uccide col calcio del fucile un milite asburgico.
  • Villa del Sole, la seconda villa cittadina per estenzione. All'ingresso principale della villa è possibile ammirare una fontana e una grande vasca, mentre al suo interno è stato posto un massiccio mezzo busto dedicato Luigi Pirandello. Nella villa vi sono anche delle gabbie destinate ad accogliere diverse specie di animali e un campetto polivalente.
  • Villa del Viale, ubicata a pochi metri dalla Villa bonfiglio
  • Villa Lizi, sita tra la fine del Viale della Vittoria e la via Giovanni XXIII
  • Parco dell'Addolorata
  • Area Naturale ed Archeologia Rupe Atenea
  • Parco archeologico Valle dei templi
  • Giardino della kolimbetra (bene gestito dal FAI, fondo per l'ambiente italiano)
  • 4 villette di Porta di Ponte (dette ville degli Sgherri). Esse sono poste in piazzale Aldo Moro e costituiscono un prezioso ornamento del centro cittadino. la prima delle villette è intitolata a rosetta romano, e si caratterizza per la presenza di due mezzi busti: il primo dedicato proprio alla memoria della Romano; il secondo a Giuseppe garibaldi. Quest'ultimo mezzo busto, peraltro, è lo stesso che una volta si trovava al'interno della vasta e monumentale Villa Garibaldi. La seconda villetta è dedicata invece a Casesa, e al suo interno è possibile ammirare una meravigliosa fontana in stile barocco che presenta anche lo stemma della città. La terza villetta offre invece una scritta di benvenuto, realizzata con pietra arenaria e composizioni floreali, e il mezzo busto di Nicolò Gallo. La quarta villetta presenta infine delle basse ed eleganti mura perimetrali decorate con vasi ornamentali e il mezzo busto di Michele Foderà. Ciascuna delle villette si caratterizza, inoltre per la presenza di quattro chioschi(uno in ogni villetta) dalla forma del tutto particolare ma eleganti e raffinati
  • Lungomare Falcone-Borsellino
  • Litorale di San leone
  • Lido Caos
  • Punta Bianca
  • Scala dei Turchi, sita tra Realmonte e Porto Empedocle
  • Bosco contrada Maddalusa
  • Parco Letterario Luigi Pirandello
  • Giardino botanico, in cui è sono conservati anche alcuni reperti botanici del museo di storia naturale Empedocle

Siti archeologici

  Bene protetto dall'UNESCO
Area archeologica di Agrigento
  Patrimonio dell'umanità
 
Tipoarcheologico
CriterioC (i) (ii) (iii) (iv)
PericoloNon segnalato
Riconosciuto dal1997
Scheda UNESCO(EN) Archaeological Area of Agrigento
(FR) Scheda

Templi

  • Tempio di Giunone Lacinia
  • Tempio della Concordia
  • Tempio di Ercole
  • Tempio di Zeus Olimpico
  • Tempio L
  • Tempio di Castore e Polluce o dei Dioscuri
  • Tempio di Vulcano
  • Tempio di Demetra (su di esso oggi sorge la chiesa di San Biagio)
  • Tempio di Atena (su di esso oggi sorge la suggestiva chiesa di santa Maria dei greci)
  • Tempio di Iside

Santuari

  • Santuario delle Divinità Ctonie
  • Santuario rupestre di Demetra e Zeus
  • Santuario di Esculapio

Edifici pubblici, Monumenti, Giardini e Opere Idrauliche

  • Agorà
  • Oratorio di Falaride
  • Gymnasium
  • Bouleuterion
  • Tomba di Terone
  • Basilicula
  • Giardino della kolimbetra, bene attualmente gestito dal FAI
  • Ipogei

Necropoli e Arcosoli

  • Arcosoli Bizantini
  • Necropoli Sub divo
  • Necropoli Fregapane e la Rotonda
  • Necropoli contrada Pezzino
  • Necropoli contrada Mosè
  • Necropoli Romana o necropoli Giambertoni
  • Necropoli contrada Montelusa

Quartiere ellenistico Romano

  • Casa delle Afroditi
  • Casa del Mosaico
  • Casa del Peristilio
  • Casa del Maestro
  • Casa del Portico
  • Casa dell'atrio in cotto
  • Casa dei due piani
  • Casa delle Svastiche
  • Casa della Gazella
  • Casa del Kanthros
  • Casa del Dionisio
  • Casa dell'Atleta
  • Casa delle Afroditi

Fortificazioni

  • Resti della cinta muraria
  • Porte
  • Baluardo a tenaglia
  • Altre Fortificazioni

Collina di Girgenti

Partendo dalla collina di Girgenti, e in particolare dalla chiesa di Santa Maria dei Greci, incorporato in alzato, in fondazione e nel taglio della roccia, si conserva un tempio dorico del 480-60 a.C., periptero (m 34,70x15,30) di 6x13 colonne, con cella munita di pronao ed opistodomo. Se è andata perduta, oltre alle absidi, la fronte orientale, e di quella occidentale sono stati visti negli scavi i soli tagli nella roccia per le fondazioni, sono visibili tuttavia le fondazioni della peristasi meridionale e settentrionale (con alcune colonne incorporate nei muri della chiesa) e della cella, mentre sotto la chiesa è visibile, per oltre venti metri, il krepidoma (basamento della colonna) del lato settentrionale. Nell'atrio della chiesa si conservano alcuni elementi dell'alzato, una parte di capitello e tratti del geison.

Rupe Atenea

Sulla Rupe Atenea, punto più alto della città, si sono rinvenuti resti di un frantoio ellenistico, e sulle sue pendici sud-ovest è conservato uno dei numerosi templi delle divinità ctonie, incorporato nella chiesetta medievale di San Biagio. Il tempio, di medie dimensioni (m 30,20x13,30) era dorico in antis. Se ne conservano il basamento, col caratteristico vespaio costituito da un graticcio di blocchi, ed una parte cospicua delle strutture isodome dei lati e del fondo della cella, mentre l'abside della chiesa viene ad occupare la porta del tempio, conservando libera parte delle ante. Dallo scavo provengono resti del geison e della sima a protomi leonine (al Museo Nazionale). Sul lato a valle, la terrazza su cui è sistemato il santuario è delimitata da un muro di témenos, con un accesso attraverso due strade scavate nella roccia. Lungo il lato nord del tempio, all'altezza della cella, sono due altari circolari, di cui quello ad est presenta un anello di blocchi che borda il piano dei sacrifici tagliato nella roccia e arrossato dal fuoco delle offerte, mentre quello ovest, realizzato pure a grandi conci, reca al centro un foro ed una cavità per le offerte infere. Il ritrovamento all'interno dell'altare di kernoi (vasi rituali) e, nell'area, di statuette e busti fittili caratteristici del culto di Demetra e Kore, insieme alla tipica forma circolare degli altari, consentono d'attribuire il santuario alla coppia di divinità tanto popolari a Gela, e poi nella sua colonia, da far affermare a Pindaro che Agrigento era un vero e proprio Persephònas hédos (un "trono di Persefone").

 
Il santuario rupestre

Attraverso un sentiero ed una scaletta intagliata nella roccia (ambedue moderni) si valica a sud-ovest la linea delle mura e si raggiungono il cosiddetto "Santuario rupestre" di Demetra e la chiesa di S. Biagio. Il "santuario" è incentrato su due profonde cavità naturali, sistemate tuttavia artificialmente, che s'addentrano nella rupe recando un flusso d'acque all'esterno, e su di un profondo tunnel a nord delle cavità, evidente sostituto delle originali condutture, costituite dalle cavità. La fronte delle grotte è guarnita da un edificio rettangolare diviso in due vani nel senso della larghezza. L'edificio è realizzato con poderosi muri a blocchi e fortemente rastremato sulla fronte, ed era coronato da una semplice cornice e forse da una grotta a teste leonine. Questa struttura veniva a costituire una sorta di cisterna a due livelli, di cui quello inferiore riceveva il flusso d'acqua incanalato in tubature di cotto dalla grotta di destra, e quello superiore presentava due porte d'accesso alle cavità e tre finestre in facciata (una minore al centro e due maggiori ai lati). Ai piedi della cisterna si trovano delle vasche intercomunicanti a vari livelli, mentre tutta l'area è delimitata da mura formanti un peribolo trapezoidale (aggiunto successivamente), la cui fronte reca aperture a pilastri per dar luce al peribolo stesso, e all'estremità nord-est due vasche costruite a blocchi. La struttura della cisterna, col peribolo aggiunto, risponde perfettamente alla tipologia delle fontane arcaiche e classiche, ben nota in tutto il mondo greco. Il ritrovamento di busti fittili e di ceramiche del VI e V secolo a.C. ha fatto lungamente discutere sulla natura cultuale del complesso, dimenticando che fino ad epoca ellenistica avanzata non è possibile nel mondo greco dissociare funzioni sacrali e attività utilitarie in apprestamenti idraulici del genere, soprattutto se nati in età arcaica e classica. L'uso della fonte è iniziato infatti già in età protostorica, come mostrano ceramiche indigene anteriori alla fondazione d'Agrigento: anche questo ha fatto parlare di sincretismo religioso, laddove siamo in presenza di una pura e semplice continuità d'uso (anche ovviamente gl'indigeni frequentatori della fonte avranno attribuito a loro volta caratteri sacrali al luogo) tra fase pre-greca e fase coloniale. La cronologia del complesso monumentale è assai controversa, giacché la datazione pre-greca del Marconi non ha alcun fondamento, mentre ricerche recenti (de Waele) tendono a buon diritto a collocare la struttura della fontana e il tunnel all'iniziale V secolo a.C., collegandoli all'intensa attività idraulica progettata da Feace, con restauri ed aggiunte che si prolungano nel tempo almeno fino all'età ellenistica.

Sotto la punta sud-orientale della Rupe Atenea, si trova la Porta I, che si apriva, alle pendici della Rupe, su una strada tracciata nel vallone e diretta verso est. La porta, conservata per sei assise nel battente di destra, si apre al centro di un poderoso baluardo a tenaglia, uno dei rari esempi di particolari apprestamenti difensivi dell'intera cinta, in un punto di relativa debolezza del tracciato. Una prima torre difendeva il battente di sinistra della porta ed una seconda l'angolo sud-ovest del bastione.

Ritornati sulla SS 118 ci si può avvicinare alla Porta II, detta anche di Gela, profondamente incassata nella roccia, e, sulle pareti del taglio roccioso, ad un piccolo santuario rupestre con incassi per pinakes (alcuni semplicemente stuccati e perciò in origine soltanto, e non riportati), ai piedi dei quali erano piccole fosse con oggetti votivi databili da età classica ad età romana.

Collina dei Templi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Valle dei Templi.

Al limite sud-est della Collina dei Templi, sul margine del suggestivo rialzo si collocano in successione i famosissimi templi di Giunone Lacinia, della Concordia, di Castore e Polluce, di Ercole, di Zeus Olimpio e di Vulcano; essi sono il vero e proprio simbolo di Agrigento nel mondo. Oltre ai templi di Ercole, Giove, Concordia, Giunone, Dioscuri, Vulcano e Demetra sono da evidenziare il Quartiere di abitazioni Ellenistica Romane, il complesso monumentale con la "Cavea" della Ekklesiasterion Ellenistica e il Museo Nazionale di Agrigento che consente di avere una visione più completa della presenza greca nella città. Recentemente, (2004) inoltre è stato portato alla luce un tempietto romano.

Quartiere ellenistico-romano

Subito ad est della chiesa di San Nicola si accede al cosiddetto Quartiere ellenistico-romano, tre isolati messi in luce con quattro stenopoi, larghi 5 metri e distanti fra loro 30 metri, e con parte di una plateia(cioè una strada con andamento Est-Ovest) a nord, di altri 10 metri di lunghezza, pavimentata in epoca tarda in opera spicata. Gl'isolati, di cui non si conoscono la lunghezza esatta, presentano - con tutta evidenza quello centrale e quell'orientale, solo in parte quello occidentale - l'originaria bipartizione mediante un ambitus centrale. In età imperiale, o forse già in quella repubblicana, alcune case (Case delle Afroditi e del Mosaico a rombi nell'isolato centrale; Casa del Peristilio nell'isolato occidentale), mediante l'acquisto della proprietà adiacente ad est o ad ovest hanno finito per cancellare l'originario ambitus, venendo ad occupare l'intera larghezza dell'isolato. Si conoscono preesistenze arcaiche e classiche (una piccola parte in vista è sul lato est della Casa delle Afroditi), che dimostrano l'esistenza di un impianto urbanistico identico in epoca anteriore alla fase ellenistica, quella attualmente visibile con le successive trasformazioni romane. La tipologia delle abitazioni e delle tecniche edilizie (muri a blocchi o blocchetti e a telaio) è assolutamente ellenistica, conservata anche nelle successive trasformazioni romane: un peristilio centrale di varia grandezza, circondato da ambienti (di cui uno di maggior grandezza od enfasi architettonica sovente ha la funzione di andròn), costituisce il perno della struttura, che doveva di frequente avere un secondo piano con funzione di gineceo e di quartiere servile. Ricca è l'articolazione per il rifornimento idrico, assicurato da cisterne e pozzi, così come curato è l'apparato fognante e di drenaggio, con canali di scolo coperti e scoperti all'interno ed all'esterno delle abitazioni.

Nell'isolato occidentale di particolare interesse è il complesso della Casa del Peristilio, che è stata unita in età imperiale all'adiacente Casa dell'Atrio in cotto e che, coprendo già ambedue le case l'intera larghezza dell'isolato, è venuta a costituire una sontuosa e grande domus urbana, degna delle più ricche e grandi abitazioni della capitale, con un piccolo complesso termale dalla vasche incrostate di marmi all'angolo sud-est del peristilio maggiore. Nel medesimo isolato, all'estremità settentrionale, è la Casa della Gazzella, con bei pavimenti musivi della prima età imperiale, uno dei quali aveva un emblema in tessellato con figura di gazzella, che ha dato il nome alla casa.

Nell'isolato centrale, troviamo a sud altre due grandi case (del Mosaico a rombi e delle Afroditi), che hanno occupato l'intera larghezza dell'isolato. A nord si trova la Casa del Maestro astrattista, una bella domus del IV secolo d.C., di non grandi dimensioni, ma dalla ricca pavimentazione musiva. Il portico del peristilio ha un mosaico a medaglioni con figure d'animali e frutti, mentre mosaici geometrici compaiono in tre altri ambienti; in un quarto c'è un mosaico ad imitazione di grandi formelle di marmi preziosi.

Nell'isolato orientale, di particolare suggestione per lo stato di conservazione del peristilio, tutto ellenistico e con andròn sul lato orientale, è la Casa del Portico

Ipogei

Attorno al 480 a.C. la città di Akragas fu dotata di un sistema di condotti sotterranei, scavati sotto la città, da cui presero appunto il nome di Ipogei. La città era abitata da circa 200.000 abitanti, distribuiti nei quartieri compresi tra il Colle di Agrigento, la Rupe Atenea e la Vallata fino ai Templi dorici. Diodoro Siculo ci racconta che le gallerie furono scavate dagli schiavi cartaginesi, catturati nella Battaglia di Imera, sotto la guida di un architetto chiamato Feace, dal quale prese il nome l'acquedotto sotterraneo. L'intero complesso degli Ipogei agrigentini, un vero e proprio labirinto di cunicoli, copre un percorso di circa 17 chilometri, che si possono suddividere in quattro tronchi individuabili superficialmente nelle zone della Rupe Atenea, del Colle di Agrigento, di Monserrato e dello Sperone. Gl'Ipogei agrigentini sono gallerie scavate nella roccia alte mediamente 1.90 cm e larghe circa 90 cm, a sezione trapezoidale o a volta.

1 - Tronco Rupe Atenea

Il primo tronco dalla Rupe Atenea, sommità orientale della collina di Agrigento, sino ai templi di Castore e Polluce, comprende i seguenti Ipogei: del Santuario rupestre di Demetra, di San Biagio , di Coddu Virdi, di Tamburello, di Bonamorone, di Filippazzo, di Giacatello, di Sala-Perez, di Zuccarello, di Dara, di Lu Cuccu, di San Calogero, di Pipitusario, delle Forche, dell' Amela, dei Dioscuri.

2 - Tronco dello Sperone

Il secondo tronco dello Sperone conprende i seguenti Ipogei: Fafante, presso il fiume San Biagio, e Natalello, nel quartiere di Villaggio Mosè.

3 - Tronco di Monserrato

Il terzo tronco si trova nel quartiere di Monserrato, a sud della città e comprende gl'Ipogei Dovico, Zunica, Sileci, Giudice, Tuttolomondo, Quaglia e Lo Mascolo.

4 - Tronco del Colle

Il quarto tronco del Colle, parte occidentale della città, è costituito dai seguenti Ipogei: della Villa Piccola, antistante la Porta di Ponte, oggi coperte dalle villette omonime; Mirati, Fontana dei Canali, Gebbia Grande, del Purgatorio, S. Lucia, Acqua Amara, Santa Maria dei Greci, degli Oblati, Puzzillo.

Con particolare attenzione, meritano di essere citati i due principali Ipogei: di Giacatello e del Purgatorio, in quest'ultimo che trovasi in Piazza Purgatorio si trova la porta di ingresso degli ipogei:

- Giacatello

A nord del museo si può visitare il cosiddetto Ipogeo Giacatello, una grande cisterna quadrata di 19 metri di lato ed alta poco più di 2 metri con file di sette pilastri (fino ad una totale di cinquanta), interamente rivestita di cocciopesto e munita di lucernai. La destinazione originaria a cisterna è assicurata non solo dalla presenza dell'intonaco idraulico, ma anche dal fatto che l'edificio era alimentato da un condotto proveniente da nord. Più tardi, forse in età romana, fu scavato nell'angolo sud-est un canale d'evacuazione delle acque, e nell'angolo adiacente ad ovest venne sistemato, entro un rozzo recinto, un piccolo mulino.

- Purgatorio

In Piazza del Purgatorio è conservato il cosiddetto Ipogeo del Purgatorio (o "Ipogeo Labirinto"), un sistema complesso di cunicoli che si dipartono da un tunnel centrale scavato nella roccia ed appartenente alle strutture di drenaggio ed alimentazione idraulica che si collegano - a torto o a ragione - con l'acquedotto di Feace.

Centro storico

  Lo stesso argomento in dettaglio: Centro Storico di Agrigento.

Il Centro Storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale del IX e XV, conserva ancora oggi edifici medioevali quali Chiese, Monasteri, Conventi, e Palazzi Nobiliari che fecero della città di Girgenti una perla del Medioevo. Anche se il Centro Storico di Agrigento risulta degradato dal tempo, e bisognoso di ristrutturazione, si possono ancora visitare alcuni dei monumenti principali, come la Cattedrale di San Gerlando, il Monastero di Santo Spirito, le Porte delle Cinta Muraria, Palazzi Nobiliari.

Aree naturali

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[3]

Istituzioni, enti e associazioni

Centro Culturale Editoriale "Pier Paolo Pasolini"

Il Centro Culturale Editoriale "Pier Paolo Pasolini" fu fondato dal bibliotecario Francesco La Rocca, con il patrocinio dell'Assessorato Regionale ai Beni culturali nel 1984. L'attività del Centro Pasolini parte con una serie di iniziative inerenti il parco Archeologico ed il Centro Storico di Agrigento. Le iniziative abbracciano diversi campi della cultura: dalla pittura, alla fotografia ed alla letteratura.

Cultura

Nella letteratura, l'agrigentino più famoso è Luigi Pirandello; tra gli altri agrigentini o per meglio dire akragantini famosi, cioè vissuti nella dorica Akragas, indubbiamente non resta che citare il filosofo Empedocle o l'atleta, vincitore di una famosa Olimpiade, Esseneto, al quale è anche dedicato lo stadio. Della contemporaneità ricordiamo Leonardo Sciascia (di Racalmuto, a Nord di Agrigento) e Andrea Camilleri il quale fa di Vigata (Porto Empedocle, paese in provincia di Agrigento) e Montelusa (Agrigento) il teatro delle gesta del commissario Montalbano. La città di Agrigento durante l'arco dell'anno ospita varie manifestazioni molto interessanti tra le quali la sagra del mandorlo in fiore nel cui ambito si svolgono due importanti festivals internazionali del folklore il primo ideato dal Prof. Enzo Lauretta ed il secondo denominato festival internazionale " I bambini del mondo ideato da Giovanni Di Maida e Claudio Criscenzo. Ogni anno, nella prima decade di febbraio, da più di 60 anni la valle ricoperta da un meraviglioso manto fiorito di alberi di mandorli è scenario di questa importante manifestazione che raccoglie la partecipazione di vari gruppi folcloristici provenienti da varie parti del mondo. Tra i momenti più suggestivi della manifestazione l'accensione del tripode dell'amicizia innanzi al tempio della Concordia, e la conclusione ancora una volta con l'esibizione dei gruppi nella valle e l'attribuzione al gruppo vincitore dell'ambito tempio d'oro, trofeo raffigurante il tempio di Castore e Polluce.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sagra del Mandorlo in Fiore.

Sebbene il patrono ufficiale della città sia San Gerlando, è a San Calogero che sono tributati gli onori maggiori. Per il Santo Nero la città si mobilita le prime due domeniche di luglio: la processione, rigorosamente a spalla, è accompagnata dalle urla dei fedeli, dai canti e dalla banda, sulle note incessanti della suggestiva marcia La Zingarella... Sempre a giugno le feste di Persefone, ricche di rappresentazioni classiche nell'incomparabile scenario del tempio di Era; tra le attività estive non bisogna tralasciare gli spettacoli nella valle tra questi il Blues&Wine Soul Festival manifestazione che si svolge nel mese di luglio che lega la musica al vino e la rassegna: Momenti di folklore internazionale in agosto. A dicembre si svolgono le classiche novene per le strade della città. La settimana Santa è vissuta in città con devozione e ammirazione dei fedeli verso i simulacri della Madonna Addolorata e del Gesù agonizzante e la "vara" ovvero l'urna del Signore. Notevole è l'attività culturale svolta sia dalle istituzioni pubbliche che private. Mostre, convegni, stagioni teatrali e musicali al teatro Luigi Pirandello con le migliori compagnie del mondo, attività concertistica al Museo San Nicola, l'Accademia di studi Mediterranei, il Convegno di studi pirandelliani, il Premio Empedocle, il Pirandello stable festival, i concerti estivi nel teatro di Piano S. Gregorio ai piedi dei mitici templi greci e molte altre iniziative. Nell'ultima settimana di settembre ha luogo l'Efebo d'oro (giunto alla 29^ edizione) premio internazionale, organizzato dal Centro di Ricerca per la Narrativa ed il Cinema che premia il miglior film dell'anno tratto da una opera letteraria. Il premio ha, anche, una sezione televisiva.

Personalità legate ad Agrigento

Istruzione

Agrigento, oltre ad essere sede di varie scuole medie superiori (alle quali sono iscritti anche studenti provenienti dalla provincia), ospita una sede distaccata dell'Università di Palermo. Il polo universitario della provincia di Agrigento nell'anno accademico 2008/2009 conta 3.613 studenti iscritti, così suddivisi nelle 6 facoltà della sede decentrata:

  • Architettura = 514
  • Giurisprudenza = 755
  • Ingegneria = 453
  • Lettere e filosofia = 1.163
  • Scienze della formazione = 533
  • Medicina e chirurgia = 195

Geografia antropica

Urbanistica

 
Pianta di Akragas

La città si dispone sulla sommità (circa m 300-350 sul livello del mare) di due colline strette e lunghe, disposte in senso grossolanamente est-ovest, il colle di Girgenti ad ovest e la Rupe Atenea, ad est, collegate fra loro da uno stretto istmo, e sull'altopiano a quota inferiore (circa m 120-170 sul livello del mare) a sud delle prime. Con le sue coste precipiti a sud (la Collina dei Templi) e l'ampia valle centrale quasi pianeggiante (la Valle dei Templi), essa offre ampio spazio allo sviluppo urbano regolare. Tutto il ripido vallone a nord delle due colline più alte e buona parte dei tre piani dell'altopiano sono attraversati da due fiumi, l'Akragas (odierno S. Biagio) a nord e ad est, e l'Hypsas (odierno S. Anna) ad ovest, che a poca distanza dalla città verso mezzogiorno confluiscono per poi andare a sboccare in mare in un unico corso d'acqua (odierno S. Leone), alla cui foce si colloca il porto antico d'Agrigento. La superficie complessiva è di circa 450 ettari, un'estensione veramente enorme, dettata dalla necessità d'abbracciare tutto il sistema d'alture - colle di Girgenti, Rupe Atenea, Collina dei Templi - in un unico complesso di facile difesa. Di fatto l'abitato si sviluppa al centro delle tre colline nella cosiddetta Valle dei Templi, dove prima la fotografia area e poi gli scavi ne hanno rivelato con sufficiente chiarezza l'impianto, datato a metà circa del VI secolo a.C. La struttura ippodamea è organizzata almeno su sei plateiai (vie principali) est-ovest, di cui la primaria (la quinta da nord) ha una larghezza di ben dodici metri, e su di una fitta trama di strade ortogonali nord-sud, col risultato di un alto numero d'isolati di larghezza costante, ma di lunghezza variabile, a causa del diverso distanziarsi reciproco delle plateiai. Si notano tuttavia due griglie d'isolati con orientamento e strutture lievemente diversi: un blocco all'estremità nord-ovest della Valle, orientato in maniera più pronunciata in senso nord-ovest/sud-est e compreso fra le mura e la seconda plateia (ma prolungantesi a sud anche oltre questa), ed un blocco centro-meridionale, tra la seconda e la terza plateia, comprendente la maggior parte dell'abitato. Fra questi due blocchi esistono anche lievi diversità nella larghezza delle strade nord-sud e degl'isolati, essendo le strade larghe m 4 o 5,50 e gl'isolati larghi m 33 o 40; le lunghezze restano sempre variabili, superando talora anche i 300 metri. Non siamo in grado di valutare il significato dei due diversi sistemi e di stabilire se siano frutto di sviluppi cronologicamente diversi (ma l'impianto appare comunque tutto databile al VI secolo a.C.) o di differenti condizioni del terreno, anche in rapporto agli sbocchi delle strade nelle porte urbiche. Tuttavia la chiave interpretativa va forse ricercata nel fatto che il punto di cerniera tra i due orientamenti, immediatamente ad ovest della chiesa di San Nicola (oggi Museo Regionale), va con buona probabilità identificato col sito dell'agorà e dei complessi pubblici, come dimostra la presenza nell'area dell'ekklesiasterion. La struttura urbanistica della città è esplicitamente lodata da Polibio, il quale ne fornisce (IX 29) questo sintetico quadro descrittivo: "La città di Akragas (odierna Agrigento) differisce dalla maggior parte delle città non solo per le cose già dette, ma anche per la sua fortezza e soprattutto per la sua struttura. Sorge, infatti, a 18 stadi (circa 3,2 km) dal mare, così che nessuno viene privato dei vantaggi che questo offre. La cinta muraria è saldissima sia per natura che per arte, giacché le mura poggiano su roccia naturalmente o artificialmente alta e scoscesa e dei fiumi la circondano: a sud infatti corre il fiume dallo stesso nome della città, mentre ad ovest e sud-ovest il fiume detto Hypsas. La parte alta della città sovrasta quella bassa verso sud-est e ha la parte esterna delimitata da un burrone inaccessibile, mentre la parte interna ha un unico accesso dalla città bassa. Sulla vetta sono i templi di Atena e di Zeus Atabyrios, come a Rodi: poiché Akragas è una fondazione rodia, è logico che il dio abbia lo stesso epiteto che ha a Rodi. La città è abbellita in maniera superba da templi e da portici. Il tempio di Zeus Olimpio, pur non essendo compiuto, non è secondo a nessun altro tempio greco per concezione e per grandezza". Le difese della città, magnificate da Polibio, sono note per la maggior parte del circuito, che abbraccia la Rupe Atenea e il perimetro della Collina dei Templi (con uno sviluppatissimo "dente" fra queste due alture). Non sono conosciuti archeologicamente tratti della cinta sul colle di Girgenti, ma non c'è dubbio che questa sia la "parte alta", l'acropoli della città, ricordata dalle fonti, dove si conoscono un tempio dorico d'età classica e resti di un grande edificio visto dal Serradifalco sule pendici sud-est. La cortina nella sua fase attuale, con almeno nove porte e priva di torri se non in prossimità di alcune di queste porte, è genericamente datata al VI secolo a.C., con ovvi restauri attribuibili alla lunga storia d'Agrigento greca e romana. Mancano, invece, esplorazioni moderne volte a stabilire una più precisa cronologia delle cortine superstiti e ad individuare tratti o percorsi d'eventuali murature più antiche.

Anche se manca uno studio complessivo si conoscono necropoli a nord del vallone sottostante la Rupe Atenea, ad est, nella valle tra Rupe Ateneae Collina dei Templi, e ad est, ai piedi del colle di Girgenti. Altre necropoli extraurbane (particolarmente ricche) sono presso il mare (in località Montelusa) e in contrada Mosè, lungo la strada fra Agrigento e Gela.

La fase più arcaica della città è appena conosciuta, e soprattutto da tombe: i materiali degli strati profondi dell'abitato sembrano confermare lo stesso orizzonte archeologico tra primo e secondo quarto del VI secolo a.C. Le grandi attività edilizie attribuite a Falaride dalle fonti non trovano immediato riscontro nella nostra documentazione archeologica: l'attribuzione ad epoca tirannica della primitiva cerchia di mura, anche se probabile sul piano storico, non è al momento sicuramente confermabile su base archeologica. Ad epoca arcaica si possono invece datare talune strutture del santuario delle divinità ctonie, sacelli minori sotto il cosiddetto tempio di Vulcano, presso l'Olympeion e presso l'ekklesiasterion, e inoltre frequentazioni della fonte extraurbana di S. Biagio, tutte strutture che ricordano, nella loro semplicità, molti degli edifici sacri arcaici della madrepatria Gela.

Il primo dei grandi templi canonici noti è quello cosiddetto di Ercole, normalmente datato agli ultimi anni del VI secolo a.C., ma forse già a quello della tirannide teroniana, epoca alla quale è stato anche attribuito il primitivo progetto del non lontano Olympeion, ma non disponiamo di sufficienti dati archeologici per suffragare tale ipotesi. La vittoria di Himera, col suo afflusso di danaro e di manodopera servile, attestato esplicitamente dalle fonti, consentì al tiranno Terone e poi alla restaurata democrazia d'affrontare un ambizioso programma di lavori pubblici, incentrati soprattutto sui templi e sulla colimbetra, una gigantesca peschiera extraurbana con un perimetro di 7 stadi ed un profondità di 20 cubiti (Diodoro, XI 25, 4; XIII 82, 5), popolata da pesci e uccelli acquatici ed alimentata da fonti e dalle acque dell'acquedotto di Feace. Di quest'attività, proseguita per tutto il secolo fino alla conquista cartaginese del 406 a.C., le testimonianze più vivide sono i grandi templi facenti quasi corona alla città, dal tempio sotto S. Maria dei Greci sul colle di Girgenti al tempio diDemetra(sulle cui fondazioni sorge la chiesetta normanna di S. Biagio) e al tempio L (480-60 a.C.), dal tempio detto di Giunone Lacinia al tempio detto dei Dioscuri (450 a.C.), dal tempio detto della Concordia e di Vulcano(detto) (440-30 a.C.) al tempio d'Esculapio (420-10 a.C.), per non parlare dellopus infinitum dellOlympeion, di certo iniziato nel 480 a.C. e proseguito fino al 406 a.C. Questa fase di straordinario splendore d'Agrigento, che, oltre ad ospitare poeti come Pindaro e Simonide, produce piccoli capolavori di scultura in marmo come l'"efebo d'Agrigento", è certo segnata dai grandi interventi nell'edilizia pubblica, sacra o d'uso, ma dovette annoverare anche opere importanti per il consumo privato, almeno a giudicare dalla ricchezza eccezionale d'alcuni cittadini della polis e dalle descrizioni dei bottini del 406 a.C.: Nulla è noto invece dell'edilizia privata agrigentina d'età classica.

L'età ellenistica più antica, fra Timoleonte e la conquista romana, è invece conosciuta soprattutto dall'edilizia privata, rappresentata dalla grande maggioranza degli edifici del quartiere ellenistico-romano e dalla Tomba di Terone, epoca alla quale (se pure non a età arcaica o classica, a giudicare dagli esempi di Metaponto e di Paestum) si può forse attribuire la creazione dell'ekklesiasterion, che potrebbe mettersi in rapporto con la rifondazione d'Agrigento e le riforme costituzionali di Timoleonte. Pur in assenza d'edizioni complessive del monumento, appare suggestivo far risalire a quest'epoca anche il grande portico ionico quadrangolare scoperto tra Agrigento e Porto Empedocle, in località Villa Seta, verosimilmente un santuario extraurbano.

La documentazione si fa più ricca e significativa per l'età romano-repubblicana. In primo luogo abbiamo numerosi rifacimenti ed abbellimenti, con pitture di primo stile, delle case del primo ellenismo, segno della prosperità dell'economia agrigentina in relazione all'intenso sfruttamento schiavistico delle terre, dal quale trarranno esca sia la prima (139-132 a.C.) che la seconda (104-99 a.C.) grande rivolta siciliana degli schiavi. Agrigento - non dimentichiamolo - costituisce di fatto in tale periodo l'unico grande centro di tutta quella porzione meridionale della Sicilia, da Lilibeo a Eloro, nella quale erano vissute, in età arcaica e classica, città grandissime e prospere come Selinunte, Gela e Camarina. È facile immaginare come nell'unico centro superstite affluissero surplus ingenti, certo non inferiori a quelli che avevano in passato sostentato le altre tre città, e che ora andavano ad alimentare, con le loro granaglie, l'economia della penisola italiana, ormai sempre più specializzata in culture pregiate. In questo senso la prosperità d'Agrigento è da confrontare con quella d'alcuni centri dell'interno, da Centuripe a Iatai, e soprattutto con quella di città costiere, come Panormo (Palermo), Solunto e Tindari a nord, o Messana (Messina), Tauromenion (Taormina) e Siracusa, città nelle quali appunto si concentrava il surplus agricolo e la sua intermediazione. Ma la prosperità di questi centri urbani, e in particolare d'Agrigento, si può leggere anche in alcuni edifici pubblici costruiti o ricostruiti tra la prima metà del II e la metà del I secolo a.C., come il ginnasio, identificabile col "portico ellenistico" a nord-est dellOlympeion, o l'"oratorio di Falaride", tempietto di tipo romano dell'iniziale II secolo a.C. sovrapposto allekklesiasterion.

La fase imperiale, con l'accentuarsi dello spopolamento dell'isola, fa crescere lo squilibrio tra città e campagna, e le case d'Agrigento vengono continuamente restaurate, spesso con bellissimi pavimenti musivi, sino al pieno IV secolo d.C., segno della persistenza del ceto dei possessores attivi in epoca tardo-repubblicana, anche se quantitativamente e qualitativamente impoveriti rispetto al passato. Di questi possessores si hanno anche altre testimonianze, in particolare alcuni sarcofagi marmorei, come quello di fabbrica attica col mito di Fedra (II secolo d.C.) e quello di produzione romana detto delle coronarie (III secolo d.C.), o quello pure urbano con scene della vita di un fanciullo (II secolo d.C.). Non sono positivamente attestati segni d'attività edilizia, se non di restauro ad alcuni templi, mentre mancano i caratteristici edifici pubblici, termali e da spettacolo, propri dell'urbanitas d'età imperiale. La concentrazione dei latifondi nelle mani di grandi proprietari senatorii assenteisti celebra i propri fasti nelle colossali ville di campagna, come quelle di Piazza Armerina (Villa del Casale) o di Eloro, e nelle città ne troviamo solo pallidi riflessi con i mosaici delle case, e in alcune tombe monumentali del III secolo, come la cosiddetta basilicula romana del vallone S. Biagio. La presenza in età medio e tardo-imperiale di ceti più modesti è comunque attestata dalla notevole quantità di sepolture, arcosoli e fosse, nota nella cosiddetta necropoli Gimberroni e nelle catacombe di Villa Aurea, una presenza questa che in qualche modo si riscontra ancora in età alto-medievale con le numerose tombe terragne dislocate lungo tutto il lato meridionale della Collina dei Templi, e con la trasformazione in basilica del tempio della Concordia, nel cuore di questa vasta area funeraria.

Suddivisioni storiche

Agrigento, a causa dell'irregolarità del territorio comunale, ha avuto negli anni uno sviluppo disordinato e in parte decentrato. Il centro cittadino infatti sorge sulle due colline, separate dalla c.d. nave o taglio di Empedocle(realizzata dal celebre filosofo akragantino al fine di agevolare la circolazione dei venti ed il ricambio d'aria nella vallata in cui sorgeva l'antica città greca), rispettivamente il colle di Girgenti e la Rupe Atenea. Ulteriore impedimento ad una regolare espansione urbanistica è stato rappresentato dalla vasta area archeologica che sorge a sud delle due colline e che si espande da est ad ovest. Per tale ragione verso la costa, a sud del parco archeologico, sorgono popolosi quartieri, così come altri sono sorti a nord del centro cittadino. Quartieri decentrati:

  • Villaggio Mosè, conosciuto come il quartiere commerciale; sorge a sud-est del centro città e per la sua vocazione commerciale è sede di numerose e variegate attività economiche e commerciali, oltre che di numerosi hotel, data anche la vicinanza con le spiagge.
  • Villaggio La Loggia (borgata a pochi chilometri dal centro cittadino).
  • Villaggio Peruzzo è un quartiere che nasce nei primi anni sessanta quando venne delimitata, all'interno delle altre zone (A, B e C) del parco della Valle dei Templi, un'area per l'edilizia popolare (zona D). In tale area, ad est del fiume Akragas e a nord del lido di San Leone, sono state costruite 13 palazzine di alloggi popolari da parte dell'Istituto Gestione per Case Lavoratori, noto con l'acronimo GESCAL. Da qui il nome originario del quartiere: Villaggio GESCAL. La festa del patrono San Pio X si svolge l'ultima settimana di luglio;
  • San Leone, a sud del centro, conosciuta per essere il lido balneare della Città dei Templi, prende il nome dal papa Leone II (682-683), siciliano.In origine il luogo era occupato dall'emporio (porto) della città greca che fu ininterrottamente frequentato fino al periodo arabo.L'Emporio era già frequentato dai navigatori micenei intorno alla metà del II millennio a.C. nel quale si rifornivano principalmente di zolfo e salgemma. A questo periodo risale il villaggio fortificato scoperto da Mosso al principio del Novecento. Nel VII secolo a.C. i greci di Gela vi stabilirono uno scalo commerciale, documentato dalla vicina necropoli di Montelusa (collina ad occidente dell'attuale insediamento). Nel Medioevo vi si stabilirono dei monaci, ma il luogo inadatto all'approdo delle navi dell'epoca venne abbandonato a favore del nuovo caricatore che sarà Porto Empedocle. Del periodo greco non rimane molto, anche perché nell'ultimo secolo la contrada si è fortemente urbanizzata. Già nel XVI secolo Fazello notò nell'area della foce dei saxa quadrata individuati ancora nel 1922 dal Caruso-Lanza a sud della chiesa di San Leone. Si tratta certamente dei resti delle banchine del porto classico che si estendeva lungo le sponde del fiume. Certamente, come era uso tra gli antichi, vi erano grandi 'hangar' dove erano tirate a secco le navi militari e docks per le attività commerciali.La sua attività doveva essere intensa considerando l'importanza della città e anche la sua estensione non doveva essere limitata, ne sono testimoni il rilevante numero di monete trovate in passato nell'area che vanno dal periodo classico fino a quello bizantino ed infine arabo confermando che l'emporio fu certamente frequentato fino a circa il X-XI secolo d.C. e misteriosi sacrifici rituali di origine orientale (egizia) che individuano forse piccole colonie commerciali straniere o influenze alloctone sui culti locali. Nell'Ottocento fu trovato nei dintorni della casa Caruso un molino a mano di cui si ha notizia fino agli anni venti. Fino a circa il 1900 esisteva vicino la chiesa di San Leone un antico fabbricato con una volta a semicerchio di chiare origini romane, dove vi abitava una numerosa famiglia di pescatori. Fu demolita dal Comm. Alfonso Caratozzolo per costruire il palazzetto che tuttora si ammira vicino all'ex Arena estiva. Tra gli altri manufatti scoperti in quel periodo si ricordano alcuni fabbricati di origine romana, magazzini arabi ed una piccola senia. Fu scoperto inoltre un enorme sarcofago greco vicino la chiesa di San Leone formato da un unico blocco di arenaria, ma purtroppo nel disinteresse generale fu fatto in quattro e trasformato in sedili sulla spiaggia. Nei periodi successivi viene costruita la chiesa di San Leone (XIII secolo circa). Troppo esposta agli attacchi dei pirati barbareschi si pensò di costruire una torre di avvistamento nel Cinquecento su progetto dell'ing. Tiburzio Spannocchi (1578). Nel Settecento l'illuminato vescovo Lorenzo Gioeni vi costruì una casa di villeggiatura estiva per i giovani ma è con l'Ottocento che San Leone torna ad essere nuovamente popolato come zona di villeggiatura dagli agrigentini. Furono costruite le case Caruso nell'attuale piazza Trinacria, certamente la più antica, la casa Caratozzolo sul lungomare, il cosiddetto 'Cevuzu' e diverse ville in stile liberty. Già nella prima metà del secolo scorso sorse uno chalet in legno mentre negli anni cinquanta venne costruito lo Stabilimento balneare. Durante il secondo conflitto mondiale il borgo marinaro fu fortificato chiudendo con delle muraglie le strade che sfociano sul lungomare e resistette ad un tentativo di sbarco delle truppe statunitensi. Dagli anni sessanta San Leone assistette ad uno sviluppo incontrollato che lo ha trasformato da piccolo borgo di pescatori ad un caotico centro balneare affollato durante il periodo estivo da circa 60.000 villeggianti, mentre la popolazione stabile è di circa 4000 persone. Negli anni settanta fu ampliato il lungomare nella forma odierna e fu costruito il porto.Infine negli anni novanta fu costruita un'elisuperficie oggi non più utilizzata.Oggi San Leone è una frequentata località balneare grazie alle lunghe spiagge che la circondano, le dune e la Maddalusa, e per la vicinanza dell'area archeologica di Agrigento. ;
  • Maddalusa;
  • Cannatello;
  • Fiume Naro
  • Zingarello;
  • Fontanelle, sorge a nord del centro e recentemente è divenuta sede della cittadella giudiziaria e di altri importatnti uffici e servizi
  • S. Michele, conosciuta come la zona industriale della città. Vi sorge l'oespedale San Giovanni di Dio.
  • S. Benedetto, conosciuta come la zona industriale della città, è sede di numerose imprese e piccole industrie.
  • San Giusippuzzu sede di aziende e attività commerciali.
  • Calcarelle, conosciuta soprattutto per i numerosi edifici scolastici e per il Polo Universitario.
  • Montaperto; (borgata a pochi chilometri dal centro cittadino fondata nel 1525 è la più antica borgata agrigentina)
  • Giardina Gallotti (borgata a pochi chilometri dal centro cittadino)
  • Villaseta;
  • Monserrato;

Quartieri del centro città:

  • Centro-Ruga Reale-Stazione-Empedocle
  • Rabato-Santa Croce-San Giacomo-Addolorata
  • Plebis Rea-San Gerlando-San Michele
  • Santa Marta-Pojo-Santo Spirito
  • Esseneto-Stadio;
  • Dante-Manzoni;
  • Bonamorone;
  • Della Vittoria;
  • San Vito-Rupe Atenea';
  • Cicerone-Imera';
  • Quadrivio Spinasanta-Agrigento bassa;

Area Metropolitana

Il territorio del comune di Agrigento è molto vasto e confina con numerosi comuni limitrofi della provincia, molti dei quali sorgono solo a pochi km dal capoluogo o addirittura costituiscono con esso un'unica area urbana. Nella città capoluogo quotidianamente si riversano migliaia di pendolari per ragioni di lavoro, di studio, per raggiungere gli uffici amministrativi provinciali o per recarsi presso le strutture sanitarie. In particolare Agrigento, grazie alla recente espansione, rappresenta un'area urbana comprensiva dei comuni di Porto Empedocle, Realmonte, Aragona, Comitini, Raffadali, e Favara, raggiungendo oltre 140.000 abitanti. Il piano strategico, siglato tra il capoluogo e i comuni limitrofi compresi nell'area metropolitana della città di Agrigento, ha previsto uno sviluppo sinergico dell'intero territorio sia dal punto di vista economico, sia da quello sociale. In particolare il piano strategico prevede il potenziamento delle infrastrutture, l'incremento ed il miglioramento dei servizi pubblici, la maggiore promozione turistica del territorio in relazione alle ricchezze paeseaggistico-storico-archeologiche, lo sviluppo industriale eco-compatibile. L'area metropolitana di Agrigento comprende invece i comuni di Porto Empedocle, Realmonte, Siculiana, Montallegro, Aragona, Comitini, Raffadali, Joppolo Giancaxio, Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro; Favara, Grotte, Racalmuto, Naro, Castrofilippo, Camastra raggiungendo oltre 179.655 abitanti.

Economia

Infrastrutture e trasporti

Autobus Urbani

Il servizio di trasporto urbano su gomma è curato dall'azienda T.U.A. (Trasporti Urbani Agrigento).

Autobus extraurbani

Il terminal dei bus extraurbani è in costruzione in Piazzale Rosselli. Dal piazzale è possibile raggiungere a piedi la centralissima via Atenea e la Stazione di Agrigento Centrale.

Strade extraurbane secondarie

Non una sola autostrada è presente nell'intero territorio della provincia di Agrigento. I collegamenti stradali tra la Città dei Templi e le altre città principali dell'isola sono assicurati tramite strade extraurbane secondarie:

  • La strada statale 189 collega Agrigento con Palermo.
  • La strada statale 115 collega Agrigento con Siracusa e Trapani.
  • La strada statale 640 collega Agrigento a Caltanissetta e all'A19 Palermo-Catania (Sono in corso i lavori per l'ammodernamento della ss 640 da strada extraurbana secondaria a Strada extraurbana principale).

Ferrovia

 
Stazione centrale
  • Ad Agrigento ci sono due stazioni ferroviarie: La Stazione di Agrigento Centrale e la Stazione di Agrigento Bassa. Entrambe le stazioni sono gestite da RFI.
  • Attualmente sono in corso i lavori di riammodernamento della Ferrovia Palermo-Agrigento-Porto Empedocle, al termine dei quali saranno costruite due nuove fermate ferroviarie: quella di S. Michele e quella di Fontanelle. La costruzione delle due nuove fermate permetterà di utilizzare la linea Palermo - Agrigento per un servizio ferroviario suburbano. Inizialmente il servizio dovrebbe utilizzare 6 fermate: S. Michele, Fontanelle, Agrigento Bassa, Agrigento Centrale, Tempio di Vulcano e Porto Empedocle; non è da escludere la possibilita che venga costruita una ulteriore fermata ferroviaria nella tratta tra Agrigento Bassa e Agrigento Centrale o tra Agrigento Bassa e Porto Empedocle.

Metropolitana

  • Esiste un'unica linea Metropolitana di superficie, attualmente composta da cinque fermate: Porto Empedocle- Vulcano- Agrigento C.le- Agrigento Bassa- Aragona Caldare

Porti

Il Porto della Città di Agrigento, porto Empedocle,fu uno dei principali caricatori presenti in sicilia, elogiato e difeso da Carlo V che, per assicurarne la sopravvivenza a fronte degli attacchi dei saraceni, fece costruire un'importante presidio difensivo detto Torre Carlo V. Il porto fu inoltre impiegato, in epoca moderna, per esportare lo zolfo estratto dalle miniere dell'agrigentino, mentre oggi consente l'esportazione del sale estratto nella miniera di realmonte. Ma costituisce anche un importante porto peschereccio. Da Porto Empedocle è possibile imbarcarsi per le isole Pelagie. Infatti i collegamenti sono assicurati da un traghetto e un aliscafo. Il dragaggio del fondale e il suo ampliamento consentiranno ben presto l'attracco delle navi da crociera e di navi di onnellaggio maggiore a scopo commerciale. A San Leone si trova invece un porticciolo turistico e peschereccio.

Elisuperficie

In contrada Consolida, posizionata a pochi metri dall'ospedale S. Giovanni di Dio, si trova un'elisuperficie di metri 33 x 33 utilizzata per il servizio di elisoccorso. La struttura è attrezzata per avere operatività sia diurna che notturna. Nel complesso dell'ex ospedale San Giovanni di Dio è stata recentemente creata un'ulteriore elisuperficie.

Piste ciclabili

  • Nel febbraio 2009, con i fondi della programmazione comunitaria (Po 2007/13 - asse 3), nell'ambito del piano strategico per la mobilità dolce e non motorizzata, si è provveduto a finanziare la trasformazione della dismessa linea ferroviaria Agrigento - Porto Empedocle - Castelvetrano in pista ciclabile.
  • Il progetto della riqualificazione del waterfront di San Leone prevede la realizzazione di una pista pedociclabile di 3 km, che verrà realizzata lungo la costa nel tratto che va dal bosco della Maddalusa alla spiaggia.

Amministrazione

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Gemellaggi

Agrigento è gemellata con:

Sport

Lo sport principale della città è il calcio. La squadra più importante è l'Akragas Calcio, militante nel Campionato di Eccellenza. L'Akragas è conosciuta a livello nazionale per aver disputato 17 campionati di Serie C e 20 di Serie D. Negli anni sessanta, ha intenzionalmente rifiutato di vincere un campionato di serie C, pur essendo la squadra più forte, perché la società non aveva i mezzi per affrontare la serie superiore.

Nel basket la Fortitudo Moncada Agrigento, vincendo la gara 4 della finale play off 2009 davanti il proprio pubblico, ha ottenuto la promozione in serie A Dilettanti.

Nella pallamano la Pallamano Girgenti, ottenuta la promozione nel campionato 2008-09, milita nel campionato di serie A1

Nel 1994 Agrigento è stata sede del Campionato mondiale di ciclismo su strada vinto dal francese Luc Leblanc davanti all'italiano Claudio Chiappucci e all'altro francese Richard Virenque.

Il 15 maggio 1999 il Giro d'Italia partì da Agrigento, con la tappa Agrigento-Modica di 115 km vinta da Ivan Quaranta. Per quattro volte, fra il 1965 e il 2008, Agrigento è stata sede di arrivo di tappa.

Tappe del Giro d'Italia con arrivo ad Agrigento
Anno Tappa Partenza km Vincitore di tappa Maglia rosa
1965 11ª Palermo 146   Guido Carlesi   Bruno Mealli
1982 Taormina 248   Moreno Argentin   Francesco Moser
1993 Capo d'Orlando 240   Bjarne Riis   Moreno Argentin
2008 Cefalù 207   Riccardo Riccò   Franco Pellizotti

Molto diffusa è la pratica della mountain bike. Decine di chilometri di percorsi, sia lungo la costa che all'interno, sono praticabili in ogni stagione grazie al clima mite. Nel 2007, a cura dell'associazione ssstbiketeam, si è disputata, con partenza da San Leone, la prima edizione della "Coast to Coast", un'impegnativa traversata della Sicilia di circa 250 km su sterrato con meta Mondello.

La Volley Team Agrigento e la Polisportiva Amazzoni, squadre di pallavolo agrigentine rispettivamente maschile e femminile, militarono in massima categoria a cavallo tra gli anni ottanta e novanta.

Il 25 giugno 1995 si è disputato davanti alle coste agrigentine il Gran Premio d'Europa del Campionato Mondiale di Off-shore

Curiosità

  • Nel 1987, la cantautrice italiana Giuni Russo, ha scritto il brano "Alla luna" contenuto nel Lp "ALBUM", dedicandolo alla Città di Agrigento, contenente numerose citazioni anche in siciliano.[senza fonte]
  • Fino al XIX secolo Porto Empedocle non era un comune autonomo ma costituiva parte della città di Agrigento, denominata appunta Marina di Girgenti, in virtù dell'esistenza dell'importante e ricco porto. Per questo motivo Agrigento e Porto Empedocle condividono numerose tradizioni e festività: già il nome Porto Empedocle è evidente indizio della vicinanza culturale, richiamando il noto filosofo Akragantino; comune è inoltre il santo patrono, San Gerlando, festeggiato in entrambi i comuni il 25 febbraio; infine, come ad Agrigento, anche a Porto Empedocle è intensa la devozione verso San Calogero, festeggiato sia nel capoluogo sia nel vicino comune con imponenti processioni, giochi pirotecnici e sentite espressioni di fede popolare. Agrigentini ed Empedoclini condividono dunque una reciproca appartenenza territoriale e culturale.

Primati

  • Il Parco archeologico della Valle dei templi è uno dei complessi archeologici più vasti e ricchi al mondo[senza fonte]
  • Il tempio di Zeus Olimpico era il più grande tempio della Magna Grecia[senza fonte]
  • Il tempio della Concordia è uno dei templi greci meglio conservati al mondo e un' importante espressione dell'architettura greca classica[senza fonte]
  • Il museo archeologico regionale di Agrigento è uno dei musei archeologici sulla Magna Grecia più ricchi al mondo[senza fonte]

Galleria fotografica

Note

  1. ^ Dato Istat al 30/11/2009
  2. ^ [erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/670%20%5BAgrigento%5D%20Ispettorato%20Agrario.Txt Tabella climatica].
  3. ^ Dati tratti da:

Bibliografia

  • De Miro Ernesto, Agrigento, Palermo 2000
  • De Miro Ernesto, La Valle dei Templi, Saggi di Pierluigi Cervellati, Nicolò D'Alessandro e Graziella Fiorentini, Palermo 1994
  • Ercoli Laura, Gli ipogei dell'antica Akragas in rapporto all'assetto geostrutturale della formazione di Agrigento, VIII Congresso Scienze della terra e trasformazione antropiche - Un rapporto in evoluzione, Roma 21-23 gennaio 1994
  • Griffo Pietro, "Akragas /Agrigento" - La storia, la topografia, i monumenti, gli scavi. -
  • Prescia Renata, Il Tempio della Concordia ad Agrigento. Dalla utilizzazione degli spazi al restauro dell'ideale greco-classicista, s.l. 2002, Estratto da: Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Architettura - Dipartimento di Storia dell'Architettura, Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici - Nuova serie, fascicolo 34-39 (1999-2000)
  • Ruggieri Tricoli Maria Clara, Agrigento: una proposta per la chiesa di S. Caterina e un museo (tesi di laurea di Angelo Lezza; relatore: Maria Clara Ruggieri Tricoli; A. A. 1994-95), Palermo 1995
  • Saitta Silvana, Agrigento: "luoghi dell'acropoli dimenticata", Palermo 1998
  • Alaimo Francesco, La leggenda di Akragas, Firenze 1991
  • Calogero Miccichè "Girgenti: Le pietre della meraviglia...cadute", Agrigento 2006
  • Calogero Miccichè "Gli Ipogei Agrigentini tra archeologia, storia e mitologia", Agrigento 1996
  • Altair4 multimedia "Agrigento, Eraclea Minoa com. Hera", DVD-ROM, Provincia Regionale di Agrigento 2006
  • Giuliano Antonio, Storia dell'arte greca, Roma 1998

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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