Arcidiocesi di Pisa
L'arcidiocesi di Pisa (in latino: Archidioecesis Pisana) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2004 contava 305.270 battezzati su 310.333 abitanti. È attualmente retta dall'arcivescovo Giovanni Paolo Benotto.
Arcidiocesi di Pisa Archidioecesis Pisana Chiesa latina | |
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Regione ecclesiastica | Toscana |
Diocesi suffraganee | |
Livorno, Massa Carrara-Pontremoli, Pescia, Volterra | |
Arcivescovo metropolita e primate | Giovanni Paolo Benotto |
Arcivescovi emeriti | Alessandro Plotti |
Presbiteri | 240, di cui 179 secolari e 61 regolari 1.271 battezzati per presbitero |
Religiosi | 64 uomini, 390 donne |
Diaconi | 17 permanenti |
Abitanti | 310.333 |
Battezzati | 305.270 (98,4% del totale) |
Stato | Italia |
Superficie | 847 km² |
Parrocchie | 166 (9 vicariati) |
Erezione | IV secolo |
Rito | romano |
Indirizzo | Piazza Arcivescovado 18, 56126 Pisa, Italia |
Sito web | www.diocesidipisa.it |
Dati dall'Annuario pontificio 2005 (ch · gc) | |
Chiesa cattolica in Italia | |

L'arcivescovo di Pisa si fregia del titolo di primate di Corsica e Sardegna. La Cattedrale di Pisa è detta anche "Primaziale".
Territorio
L'arcidiocesi è molto ampia, ma ha confini frastagliati, per via delle vicissitudini che hanno accompagnato la sua storia: comprende una parte della provincia di Pisa, precisamente la piana dell'Arno dalla città di Pisa fino a Pontedera, e la piana del Serchio a nord; ingloba poi le Colline Pisane a sud di Pisa, da Collesalvetti fino a San Pietro in Palazzi, lungo la via Emilia (SS 206); comprende inoltre parte della Versilia, fra Forte dei Marmi e Pietrasanta, una zona isolata dal resto della diocesi, più una piccola parte della Media Valle del Serchio, anch'essa isolata dal resto della diocesi, con centro Barga.
Sede arcivescovile è la città di Pisa, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta.
Il territorio è suddiviso in 166 parrocchie, raggruppate in 9 vicariati.
Storia
La diocesi di Pisa nacque nei primi decenni del IV secolo e venne a sovrapporsi pressoché ai limiti delle circoscrizioni civili dell'epoca. Il primo vescovo noto è Gaudenzio, presente al Concilio di Roma del 313.
Secondo alcune ricostruzioni, inizialmente la diocesi di Pisa si estendeva a nord fino al fiume Versilia, seguendo poi il crinale delle Apuane; ad est il confine col territorio lucchese era costituito dapprima da tale crinale, poi da quello del Monte Pisano, e, dopo aver lambito il padule di Bientina, raggiungeva l'Arno all'altezza di Pontedera. A sud il confine, che divideva da Volterra, proseguiva lungo il fiume Era fino all'altezza di Capannoli. Dalla Valdera, forse attraverso il botro Fine di Rivalto, la linea di confine raggiungeva le colline retrostanti Chianni e proseguiva verso il fiume Fine. Il limite occidentale era naturalmente costituito dal Mar Tirreno.
Nel VI secolo, con l'invasione dei Longobardi, il territorio diocesano subì una forte riduzione a nord, ma acquistò spazi al sud, fino all'attuale Cecina.
Il 23 maggio 1091 papa Urbano II concesse a Pisa la giurisdizione metropolitica sulla Corsica.
Il 21 aprile 1092 fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana. Nel secolo successivo anche Genova fu elevata a sede metropolitana e le furono assegnate come suffraganee tre diocesi in Corsica. Tuttavia, il 1º maggio 1138 a Pisa papa Innocenzo II riconfermava la giurisdizione sopra le restanti tre diocesi corse e furono aggregate alla metropolia la diocesi di Populonia in terraferma e due diocesi sarde, con il titolo d primate del giudicato di Torres. L'11 aprile 1176 papa Alessandro III estendeva la giurisdizione primaziale pisana ai giudicati di Cagliari e Arborea.
Quando però i pisani furono espulsi dal dominio sulla Sardegna ad opera degli Aragonesi (1324) perdettero ogni diritto sulle isole e conservarono il solo titolo primaziale. Nel 1446 anche Siena fu innalzata alla dignità arcivescovile e la provincia ecclesiastica pisana le cedette come suffraganee le diocesi di Massa Marittima e Populonia.
Il 17 marzo 1727 e il 4 luglio 1797 furono erette rispettivamente la diocesi di Pescia e la diocesi di Pontremoli e aggregate alla provincia ecclesiastica pisana.
La diocesi subì ulteriori modifiche quando nel 1789 papa Pio VI sottrasse il pievanato di Massaciuccoli a Pisa per darlo a Lucca, accorpando però Seravezza e Barga alla Diocesi di Pisa.
Infine nel 1806 la diocesi subì l'ultima modifica con la cessione di una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Livorno, suffraganea di Pisa, voluta da Maria Luisa di Borbone-Spagna e decretata il 25 settembre 1806 da papa Pio VII con la bolla Militantis Ecclesiae.
Nel 1823 fu eretta la diocesi di Massa, nuova suffraganea di Pisa.
Cronotassi dei vescovi
- Gaudenzio † (313)
- San Signore † (410)
- Anonimo † (470 circa)[1]
- Giovanni † (493 / 494[1])
- Anonimo † (556) [2]
- Alessandro † (644[1] / 648)
- Opportuno † (ottobre 649)
- Mauriano † (674[1] / 680)
- Giovanni o Giustino † (744 - 748 deceduto)
- Andrea † (754 - 768)
- Anonimo † (774)[3]
- Rachinardo † (796 - 803 deceduto)
- Platone † (823)
- Giovanni † (826 - 848 deceduto)
- Giovanni † (850 - 858 deceduto)
- Platone † (maggio 866 - 876 deceduto)
- Giovanni † (maggio 877 - 891 deceduto)
- Teodorico † (agosto 909 - 911 deceduto)
- Wolfgherio † (920 - 927 deceduto)
- Zenobio † (930 - 18 maggio 954 deceduto)
- Grimaldo † (7 dicembre 958 - marzo 965 deceduto)
- Alberico † (967 - 985 deceduto)
- Raimberto † (6 aprile 987 - dicembre 996 deceduto)
- Guido † (10 luglio 1005 - 1012 deceduto)
- Azzone † (11 ottobre 1015 - 1031)
- Opizio † (4 marzo 1039 - 1059 deceduto)
- Guido † (agosto 1061 - 8 aprile 1076 deceduto)
- Landolfo † (27 agosto 1077 - 25 ottobre 1079 deceduto)
- Gerardo † (29 luglio 1080 - 8 maggio 1085 deceduto)
- Dagoberto † (1085 / 1088[1] - 1099 nominato patriarca di Gerusalemme)
- Pietro Moriconi † (dicembre 1104 / 1106 - 1119 deceduto)
- Azzone † (1119 - 25 agosto 1121 ritirato)
- Rogerio Ghisalbertini † (24 marzo 1123 - aprile 1131 deceduto)
- Uberto Rossi Lanfranchi † (1132 - marzo 1137 deceduto)
- Balduino † (1137 - 6 maggio[1] 1145 deceduto)
- Villano Villani † (1145 - 15 agosto 1175 deceduto)
- Ubaldo Lanfranchi † (aprile 1176 - 19 giugno 1207 / 1208[1] deceduto)
- Lotario Rosari † (aprile 1208 - 1216 nominato patriarca di Gerusalemme)
- Vitale † (1217 / 1218[1] - 10 novembre 1252[1] / 1253 ritirato)
- Federico Visconti † (luglio 1254 - 1° ottobre 1277 ritirato)
- Ruggieri degli Ubaldini † (8 agosto 1278 - 15 settembre 1295 deceduto)
- Teodorico Ranieri † (1295 - 1299 nominato vescovo di Palestrina)
- Giovanni di Polo † (2 febbraio 1299 - 10 maggio 1312 nominato vescovo di Nicosia)
- Oddone della Sala † (10 maggio 1312 - 26 giugno 1323 nominato patriarca latino di Alessandria)
- Simone Saltarelli † (1323 - 24 settembre 1342 deceduto)
- Dino di Radicofani † (7 ottobre 1342 - 1348)
- Giovanni Scarlatti † (25 giugno 1348 - 19 o 27 febbraio 1362 deceduto)[1]
- Francesco Pucci † (26 maggio 1362 – 1362 / 1363)
- Francesco Moricotti † (1363 - 1378 / 1380[1] dimesso)
- Barnaba Malaspina † (marzo 1380 - 7 novembre 1380 deceduto)
- Lotto Gambacorta † (26 gennaio 1381 - 9 settembre 1394 nominato vescovo di Treviso)
- Giovanni Gabrielli † (11 settembre 1394 - 25 giugno 1400 deceduto)
- Ludovico Bonito † (18 luglio 1400 - 1406 nominato arcivescovo di Taranto)
- Alamanno Adimari † (3 novembre 1406 - 1411 dimesso)
- Pietro Ricci † (9 ottobre 1411 - 30 novembre 1417 deceduto)
- Giuliano Ricci † (23 febbraio 1418 - 26 dicembre 1461 deceduto)
- Filippo de' Medici † (14 gennaio 1462 - ottobre 1474 deceduto)
- Francesco Salviati † (14 ottobre 1474[4] - 26 aprile 1478 ucciso)
- Raffaele Riario † (17 settembre 1479 - 1499 dimesso)
- Cesare Riario † (3 giugno 1499 - 1518 nominato vescovo di Málaga)
- Onofrio Bartolini † (1519 - 27 dicembre 1555 deceduto)
- Scipione Rebiba † (10 aprile 1556 - 1560 nominato vescovo di Lucera-Troia)
- Giovanni de' Medici † (19 giugno 1560 - 20 novembre 1562 deceduto)
- Angelo Niccolini † (14 luglio 1564 - 15 agosto 1567 deceduto)
- Giovanni Ricci † (3 settembre 1567 - 3 maggio 1574 deceduto)
- Pietro Giacomo Borbone † (19 maggio 1574 - 22 novembre 1575 deceduto)
- Ludovico Antinori † (2 dicembre 1575 - 13 febbraio 1576 deceduto)
- Bartolomeo Giugni † (20 febbraio 1576 - 26 giugno 1577 deceduto)
- Matteo Rinuccini † (23 agosto 1577 - 8 giugno 1582 deceduto)
- Carlo Antonio Dal Pozzo † (30 novembre 1582 - 13 luglio 1607 deceduto)
- Sallustio Tarugi † (1° ottobre 1607 - 10 agosto 1613 deceduto)
- Francesco Bonciani † (6 novembre 1613 - 28 novembre 1619)
- Giuliano de' Medici † (giugno 1620 - 16 gennaio 1636 deceduto)
- Scipione Pannocchieschi † (febbraio 1636 - 1663 ritirato)
- Francesco Pannocchieschi † (agosto 1663 - 20 giugno 1702 deceduto)
- Francesco Frosini † (1º gennaio 1701 - 20 novembre 1733 deceduto)
- Francesco Guidi † (15 febbraio 1734 - 1778 deceduto)
- Angiolo Franceschi † (28 settembre 1778 - 13 marzo 1806 deceduto)
- Ranieri Alliata † (6 ottobre 1806 - 11[5] / 18 agosto 1836 deceduto)
- Giovan Battista Perretti † (23 dicembre 1839 - 19 novembre 1851 deceduto)
- Cosimo Corsi † (19 dicembre 1853 - 7 o 10 ottobre[5] 1870 deceduto)
- Paolo Micallef, O.S.A. † (27 ottobre 1871 - 8 marzo 1883 deceduto)
- Ferdinando Capponi † (8 marzo 1883 succeduto - 21 marzo 1903 deceduto)
- Pietro Maffi † (22 giugno 1903 - 17 marzo 1931 deceduto)
- Gabriele Vettori † (6 febbraio 1932 - 2 luglio 1947 deceduto)
- Ugo Camozzo † (13 gennaio 1948 - 22 settembre 1970 ritirato)
- Benvenuto Matteucci † (2 gennaio 1971 - 7 giugno 1986 ritirato)
- Alessandro Plotti (7 giugno 1986 - 2 febbraio 2008 ritirato)
- Giovanni Paolo Benotto, dal 2 febbraio 2008
Statistiche
L'arcidiocesi al termine dell'anno 2004 su una popolazione di 310.333 persone contava 305.270 battezzati, corrispondenti al 98,4% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 248.000 | 250.000 | 99,2 | 322 | 232 | 90 | 770 | 100 | 700 | 152 | |
1969 | 302.398 | 303.150 | 99,8 | 321 | 241 | 80 | 942 | 98 | 1.000 | 169 | |
1980 | 315.646 | 317.455 | 99,4 | 311 | 221 | 90 | 1.014 | 105 | 726 | 176 | |
1990 | 307.850 | 310.000 | 99,3 | 276 | 198 | 78 | 1.115 | 88 | 518 | 166 | |
1999 | 301.802 | 305.368 | 98,8 | 252 | 181 | 71 | 1.197 | 7 | 73 | 430 | 166 |
2000 | 301.664 | 305.063 | 98,9 | 244 | 176 | 68 | 1.236 | 11 | 70 | 435 | 166 |
2001 | 302.650 | 306.585 | 98,7 | 246 | 179 | 67 | 1.230 | 13 | 69 | 438 | 166 |
2002 | 301.423 | 305.948 | 98,5 | 236 | 174 | 62 | 1.277 | 15 | 65 | 412 | 166 |
2003 | 301.007 | 306.067 | 98,3 | 241 | 180 | 61 | 1.248 | 17 | 64 | 398 | 166 |
2004 | 305.270 | 310.333 | 98,4 | 240 | 179 | 61 | 1.271 | 17 | 64 | 390 | 166 |
Note
- ^ a b c d e f g h i j k l Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae catholicae quotquot innotuerunt a beato Petro apostolo, Leipzig, Hiersemann, 1931, p. 761.
- ^ Aderì allo scisma tricapitolino
- ^ Fatto prigioniero da Carlo Magno durante l'assedio di Pavia
- ^ Walter Ingeborg, Lorenzo il Magnifico e il suo tempo, Roma, Donzelli, 2005, p. 141.
- ^ a b Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae catholicae quotquot innotuerunt a beato Petro apostolo, Leipzig, Hiersemann, 1931, p. 762.
Fonti
- Annuario pontificio del 2005 e precedenti, riportati su www.catholic-hierarchy.org alla pagina [1]
- (EN) Pisa, in Catholic Encyclopedia, New York, Encyclopedia Press, 1913.
- Emanuele Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana, Firenze 1841, vol. IV, pp. 386 e 388.
- Bruna Bocchini Camaiani, I vescovi toscani nel periodo lorenese in
- Istituzioni e società in Toscana nell’età moderna, Atti delle giornate di studio dedicate a Giuseppe Pansini (Firenze, 4-5 dicembre 1992), Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, 1994, vol. II.
- Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae catholicae quotquot innotuerunt a beato Petro apostolo, Leipzig, Hiersemann, 1931.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale dell'arcidiocesi